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Life is Strange 2: Episode 3 - Wastelands, la recensione

Il terzo episodio di Life is Strange 2 è uno dei più intensi di sempre. Scoprite perché nella nostra recensione

RECENSIONE di Simone Pettine   —   10/05/2019

La narrazione frammentaria non sempre fa del bene alla storia che vuoi raccontare: tuttavia una buona storia resta pur sempre una buona storia. È l'unica consolazione che è possibile fornire a sé stessi e ai fan, quando ci si ricorda che il primo episodio di Life is Strange 2 (Roads) è stato pubblicato lo scorso settembre del 2018 (otto mesi fa). Il secondo episodio è un po' più recente, ma non così tanto: Square Enix lo ha pubblicato nel gennaio 2019, tanto per cominciare bene (mica tanto poi, per i due fratelli protagonisti) il nuovo anno. Sono passati più di altri 90 interminabili giorni da allora, e solo nelle ultime ore abbiamo avuto modo di portare a termine il terzo episodio, molto poeticamente intitolato Wastelands, cioè terre desolate, benché poi all'interno del capitolo i protagonisti non restino mai da soli per più di dieci minuti. Life is Strange 2: Episode 3 - Wastelands è molto importante, per tutta una serie di motivi: rappresenta indiscutibilmente lo snodo centrale della produzione, il passaggio tra la prima parte delle avventure di Sean e Daniel Diaz e la seconda metà delle loro avventure, che procederanno poi verso l'attesa conclusione. Il terzo episodio è davvero il più riuscito dei tre finora pubblicati? È un ritornello che si sta diffondendo molto velocemente nel mondo di internet. La risposta è "sì, ma con alcune riserve". O, ancora meglio: "Sì, se per voi l'aspetto introspettivo e riflessivo è più importante dell'azione pura e semplice".

Trama: punto di snodo

Ogni capitolo di Life is Strange 2 è stato progettato come il solido anello di una catena: se manca uno, la catena si rompe,e tutto perde senso. Sembra quasi una considerazione scontata, ma riflettendo bene si scopre come non siano molte le narrazioni odierne dotate di tale coerenza, di una trama lucida che prosegue (con tutte le parentesi aperte lungo il percorso) verso alcuni punti ben precisi nella mente degli sviluppatori. Questi punti sono il tema della famiglia, la storia di due fratelli uniti contro il destino, la ricerca disperata ma imprescindibile di un posto sicuro, dove poter riposare: tutto il resto in Life is Strange 2 è altrettanto importante, poetico e interessante, ma secondario; tutto ruota attorno a questi singoli punti imprescindibili.

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Nel terzo episodio Wastelands alcuni dei punti sicuri mostrati in Life is Strange 2 - Rules si sono rivelati per forza di cose solo apparenti e momentanei: il giocatore aveva lasciato Sean e Daniel in fuga (per l'ennesima volta) da Beaver Creek, in cerca di un nuovo approdo, ma sempre generalmente in viaggio verso il paese paterno, cioè il Messico. Dalla fine del secondo capitolo all'inizio del terzo sono passati altri mesi di viaggio, in cui Sean e Daniel hanno incontrato nuovamente i senzatetto hippie che tanto avevano fatto loro buona impressione nel paesino dei nonni: Cassidy e Finn. Il gioco non racconta queste cose, se non per sommi capi: tuttavia il diario personale di Sean non è un semplice accessorio di cui bisogna dimenticarsi, è anzi utile consultarlo il più spesso possibile, perché fornisce retroscena estremamente interessanti, a volte fondamentali. È proprio nel diario di Sean che è possibile leggere come, nuovamente in fuga, i due fratelli abbiano trovato un nuovo posto sicuro in una piantagione di marijuana in California: ecco quindi che il videogioco accoglie nuovamente una tematica molto scomoda, quella delle piantagioni illegali americane.

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Posti solitamente squallidi dove individui loschi e poco raccomandabili pagano alla giornata altri individui loschi o semplicemente disperati, vagabondi che mettono da parte qualche soldo per continuare a vagabondare senza morire di fame lungo la strada. È qui che si fermano Sean e Daniel in compagnia dei loro amici senzatetto, consapevoli tuttavia di come la loro sosta sia soltanto momentanea: il Messico li aspetta, tutto quello di cui hanno bisogno è trovare nel più breve tempo possibile abbastanza denaro da potersi permettere il viaggio. Chiaramente le cose ben presto si complicheranno, e non saremo noi a dirvi come e perché rovinandovi il gusto della narrazione fine a se stessa: vi basti sapere che, tra qualche alto e basso narrativo, la conclusione dell'episodio è molto più potente e angosciante della precedente. Anche in base alle scelte che vi avranno portato da lei.

Trofei PlayStation 4

Anche Life is Strange 2: Episode 3 - Wastelands presenta il suo bel gruppetto di Trofei su PlayStation 4, che verranno aggiunti automaticamente a quelli raccolti nei primi due episodi della serie. Per sbloccare il Trofeo di Platino bisognerà comunque attendere l'arrivo degli episodi quattro e cinque; la difficoltà è comunque ai minimi storici, è sufficiente portare a termine l'avventura, realizzare tutti i disegni di Sean e poco altro.

Tante scelte, tanti spunti per riflettere

Life is Strange 2 è un'avventura narrativa in cui il giocatore è chiamato a compiere alcune decisioni importanti per il futuro dei protagonisti: il più delle volte si tratta di riflessioni di tipo etico e morale (cosa è giusto o non è giusto fare? Cosa dovrei o non dovrei fare?), in altri casi secondari si tratta di scegliere il colore di un accessorio, una risposta superficiale per un personaggio che non interessa più di tanto ai protagonisti; l'importante è ricordarsi, sempre e comunque, che quasi nulla è lasciato al caso. E mai come prima d'ora nulla viene lasciato al caso nel terso episodio di Wastelands: ogni decisione è concatenata a tutte le altre, alcune rischieranno di rovinare i rapporti tra Sean e Daniel oppure tra i due fratelli e i restanti membri del gruppo di vagabondi che costituisce la loro nuova famiglia. Tutto ciò era già presente nei primi due capitoli della seconda serie targata Dontnod Entertainment: il terzo capitolo si limita a riprendere le fila delle decisioni passate a proporne di nuove, molte delle quali probabilmente si riveleranno fondamentali nei due capitoli conclusivi della storia (soprattutto le decisioni sul finale del terzo capitolo).

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Wastelands rappresenta forse il capitolo più intenso tra i tre fino a questo momento proposti in Life is Strange 2: il ritmo è incalzante, le situazioni ricche di spunti di riflessione sono tante, i personaggi cui bisogna relazionarsi sembrano infiniti e ognuno di loro vanta un fascino tutto particolare, un suo modo peculiare di vedere le cose, il mondo, la vita stessa. È il paradosso del saper raccontare bene le storie: sembra che accada di tutto in appena due ore di gioco, quando in realtà dal punto di vista della realtà fattuale i personaggi coinvolti non fanno quasi nulla. Sean e Daniel vivono nella piantagione secondo una rigorosa routine, dove non cambia mai nulla: si alzano presto, lavorano tanto, festeggiano al tramonto e vanno a dormire. Eppure c'è sempre un personaggio con cui dialogare, qualche aspetto particolare della vita dei protagonisti da approfondire: il rapporto tra Sean e Daniel ottiene un notevole approfondimento, e sarà il giocatore a determinare in che modo dovrà evolversi, in positivo e in negativo. Ciò vale allo stesso modo per i rapporti di Sean con gli altri personaggi secondari, e in minor misura per quelli di Daniel con le stesse persone.

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Non mancheranno spunti di riflessione molto interessanti, quali il tema della legalizzazione della cannabis, lo sfruttamento dei giovani senzatetto da parte di gruppi pseudocriminali, la ricerca di sé stessi e del proprio rapporto con il mondo: per i giocatori più "profondi" questi momenti verranno saltati rispondendo un po' a caso a tutti, ma per gli altri costituiscono il cuore dell'intera produzione, ciò che rende Life is Strange ciò che è sempre stato: un'occasione di riflettere, giocando, su temi che riguardano l'essere umano nella sua più profonda intimità. L'azione (come accade spesso) arriva verso la conclusione, dove la tensione è davvero palpabile: in questi momenti le scelte da fare sono tante, molte dall'esito apparentemente incerto. Qualcuno di voi potrebbe essere costretto a rigiocare gli ultimi momenti dell'episodio, preferendo che la vicenda vada a finire in un determinato modo rispetto che in un altro.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.2
Lettori (12)
7.3
Il tuo voto

Life is Strange 2 - Wastelands è senza dubbio un capitolo "potente": lascia il segno dal punto di vista psicologico, per tutti i temi e gli spunti di riflessione che solleva sui più vari aspetti della società americana, nonché sulla ricerca di sé da parte dell'individuo, inteso come persona unica e irripetibile al mondo. Nel frattempo la narrazione fine a sé stessa della nuova avventura targata Dontnod prosegue spedita lungo il proprio percorso, in una sequenza di eventi che culminano in un finale angoscioso e teso, il cui esito resterà forse incerto fino all'arrivo del quarto episodio. Troviamo conferma di quanto già sospettavamo: gli sviluppatori stanno cercando una nuova identità per il loro gioco, il quanto più possibile differente da quella del primo Life is Strange e da Life is Strange: Before The Storm. E ci stanno riuscendo con rara maestria.

PRO

  • Tanti personaggi interessanti, vecchi e nuovi
  • Approfondimenti psicologici e tematici
  • Ottimo ritmo nella narrazione

CONTRO

  • Forse il più breve dei tre...
  • ... anche rigiocandolo con nuove scelte
  • Qualche piccolissimo stereotipo in alcuni personaggi