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OutRun 2006: Coast to Coast

Un classico del passato torna a fare capolino, e dopo aver toccato le console a 128 bit sbarca pure su PSP. OutRun diventa per la prima volta portatile, venite a scoprire gli esiti di questa trasformazione leggendo la nostra recensione.

RECENSIONE di Pietro Quattrone   —   02/05/2006
OutRun 2006: Coast to Coast
OutRun 2006: Coast to Coast

OutRun sempre in tasca con noi

La cosa che ha più dell’incredibile è la sensazione di avere tra le mani una perfetta conversione del seguito di OutRun uscito per Xbox, PlayStation 2 e PC. La possibilità di salire sulla nostra Ferrari virtuale, salutare la nostra pupa e iniziare la gara contro il tempo da una costa all’altra degli Stati Uniti, tutto questo mentre stiamo tornando a casa dal lavoro in treno o in autobus, è qualcosa di incredibile. Se ce lo avessero detto alcuni anni fa non ci avremmo mai creduto. Gli sviluppatori hanno fatto un lavoro incredibile per sfruttare al meglio la potenza della piccola console Sony. Il racing game di Sega è completamente impostato alla lotta contro il tempo, il nostro obiettivo, infatti, è esclusivamente quello di raggiungere il check point, tutto il resto non conta. I videogiocatori attuali potrebbero storcere il naso, abituati ad altre tipologie di giochi di guida più evoluti, maggiormente attenti alla fisica o a obiettivi diversi rispetto alla corsa contro il tempo, OutRun non è Burnout e soprattutto non è Gran Turismo. La sfida è una sola, contro le lancette del cronometro e contro il traffico sulle highway americane. Una volta diventati padroni delle power slide o “derapate in curva” saremo in grado di affrontare anche i tracciati più difficili e faremo urlare di gioia la biondona seduta al nostro fianco. Nel gioco non c’è spazio per settagli particolari delle nostre vetture, solo una veloce scelta tra le Ferrari a disposizione, che verranno via via sbloccate nel corso del gioco, ed la modalità di utilizzo del cambio, con selettore manuale o automatico, poi comincerà immediatamente la sfida. L’obiettivo è quindi uno solo, guidare più veloci del vento e del tempo, attraversare il traguardo prima della scadenza per poter poi proseguire la corsa.

OutRun 2006: Coast to Coast
OutRun 2006: Coast to Coast

Contenuti passati e presenti

All’interno del titolo sviluppato dai Sumo Digital troveremo le due versioni standard di OutRun e OutRun SP per completare questo virtuale inno al passato, per poi continuare con l’Heart Attack Mode ed il Coast to Coast, ottime opzioni per prendere dimestichezza con il sistema di controllo e la velocità del gioco Sega. Se il Coast to Coast è una gara ad obiettivi, l’Heart Attack prevede una corsa nella quale la nostra stupenda passeggera virtuale ci chiederà di compiere particolari evoluzioni, come urtare altre autovetture, guadagnare moneta virtuale e eseguire spettacolari sbandate nei pressi di ogni tornante. Se la accontenteremo in ogni suo desiderio verremo ricompensati dal suo affetto sotto forma di un alto punteggio. La modalità principale di OutRun 2006 è quella che prevede, lo abbiamo già spiegato nel precedente paragrafo, una costante e continua rincorsa ai check point sparsi lungo il tracciato. Questo potrebbe annoiare velocemente anche il più accanito sostenitore dei racing game, ma per fortuna gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire l’OutRun Miles, e cioè la possibilità di guadagnare punteggio per ogni miglio percorso sulle strade del gioco, un po’ come le “campagne” promozionali delle compagnie aeree. Quando avremo collezionato miglia a sufficienza potremo utilizzarli per acquistare nuovi items all’OutRun Shop, nuove fiammanti e potentissime automobili e tracciati innovativi, ridisegnati o riproposti al contrario. Il giusto premio, capace di spingere il giocare a continuare anche in caso di continui insuccessi, sì perché non serve vincere e superare l’obiettivo, basta semplicemente percorrere molte miglia delle highway americane.

OutRun 2006: Coast to Coast
OutRun 2006: Coast to Coast

Un gioiellino

Tecnicamente il gioco di Sega è un vero girellino capace di combattere ad armi pari con i migliori racing game apparsi sulla console portatile di Sony, ci riferiamo a Burnout Legends e a Ridge Racer in particolare. OutRun 2006 può vantare un motore grafico molto buono, con ottimi modelli poligonali delle vetture ed una ottima sensazione di velocità, purtroppo abbiamo notato alcuni cali di frame rate decisamente inspiegabili, perché non si verificano in situazioni concitate che avrebbero potuto mettere sotto pressione il motore di gioco. L’attenzione degli sviluppatori è stata tutta incentrata sull’ottima sensazione di velocità e sul design dei tracciati, la gestione della fisica è invece stata affrontata con “leggerezza” come merita un titolo di stampo assolutamente arcade come OutRun 2006 Coast to Coast. Le possibilità offerte dalla PSP non sono poi finite visto che è presente la possibilità di giocare in multiplayer via lan wireless fino a sei giocatori contemporaneamente per sfide al massimo della frenesia. Notevole, ma abbastanza impraticabile, la possibilità di collegare la PSP ad una PlayStation 2 per sbloccare nuovi contenuti, sono infatti necessarie due copie del gioco,una per ogni piattaforma.

OutRun 2006: Coast to Coast
OutRun 2006: Coast to Coast

Commento

OutRun 2006: Coast to Coast in sostanza pur non presentando novità eclatanti rispetto al suo predecessore o all’originale coin op, già per il solo fatto di essere diventato portatile merita di essere preso in considerazione. Gli amanti della saga non potranno farne a meno, come anche tutti gli appassionati di racing game arcade, la giocabilità è a livelli altissimi e l’OutRun Shop, insieme alle modalità accessorie, allungano la longevità del titolo. Tecnicamente è un piccolo gioiellino e sicuramente uno dei migliori prodotti presenti sul portatile di Sony.

    Pro
  • OutRun portatile.
  • Tecnicamente molto buono.
  • Molto giocabile.
    Contro
  • Qualche rallentamento di troppo.
  • E' una corsa contro il tempo...

C’era un’epoca in cui poco interessava della simulazione nei racing game, la cosa importante era la sensazione di velocità ed il brivido che quest’ultima riusciva a trasmettere agli appassionati che, a costo di spendere un capitale in monetine, dovevano arrivare al traguardo prima dello scadere del tempo; quel dannato check point doveva essere superato. Il ricordo di tante ore passate in sala giochi attaccati a quel volante ci riempie di nostalgia e la “mazzata” finale l’ha confezionata Sega portando finalmente un seguito degno di tale nome su PSP, il portatile di casa Sony.