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Pepper Grinder, la recensione di un platform d’altri tempi

In questa recensione scaviamo a fondo alla ricerca delle gemme più (e meno) preziose incastonate nel piccolo e interessante Pepper Grinder.

Pepper Grinder, la recensione di un platform d’altri tempi
RECENSIONE di Mattia Pescitelli   —   28/03/2024

Non so se ricordate, ma c'era un tempo in cui, per far partire un videogioco, non esistevano aggiornamenti o scaricamenti, ma un paio di buoni polmoni e una salivazione non eccessiva. Bei tempi? Per alcuni sì, per altri no. Per certi versi decisamente, per altri decisamente meno. Però, nel momento in cui si torna con la mente a quei momenti quando si è di fronte a un videogioco scaricato e aggiornato, la sensazione che si prova è irrimediabilmente bizzarra. Siamo davanti al PC e facciamo partire un videogioco che ci conduce nuovamente davanti al tubo catodico di famiglia, seduti per terra e con un lungo filo che gli altri scavalcano con un'agilità che, al di fuori di quel contesto così usuale, non dimostrerebbero mai.

Ecco, questo è quanto si prova calandosi nei panni di Piperita in Pepper Grinder, nuova gemma selezionata dal team di Devolver Digital, dei cui pregi e difetti vi racconteremo in questa recensione.

I pirati al tempo della guerra

Pepper Grinder alla ricerca del tesoro in un mondo fuori dal comune
Pepper Grinder alla ricerca del tesoro in un mondo fuori dal comune

La storia alla base di Pepper Grinder è semplice: siamo una cacciatrice di tesori la quale, dopo essere naufragata su una strana isola abitata da narvali antropomorfi, viene derubata del suo prezioso tesoro, racimolato in una vita di scorribande e croci sulla sabbia. Il suo obiettivo: recuperarlo a tutti i costi, dovesse affrontare il mondo intero.

Nulla di trascendentale; il solito pretesto per dare inizio a un'avventura platform vecchio stile i cui dettagli, come accadeva in passato, vengono relegati a un manuale delle istruzioni (non presente nel gioco, ma che ci è stato fornito in formato digitale dal team di sviluppo), all'interno del quale, oltre a una dettagliata scomposizione del sistema di gioco in diverse sezioni, viene anche dato un contesto alle avventure su schermo, assolutamente mute e senza alcun dialogo.

Da qui scopriamo che il mondo di Pepper Grinder è fatto di grandi Stati in guerra tra loro e di piccole comunità insulari che hanno colto la palla al balzo per riportare la pirateria sulla cresta dell'onda.

Se la storia rivestisse un ruolo più centrale all'interno del progetto sarebbe senz'altro un espediente poco condivisibile per veicolare una narrazione, ma il fatto che questa rimane una cornice per tutto il resto che il gioco ha da proporre la fa apparire più come una trovata simpatica e volutamente nostalgica.

Scavare a fondo

Scavare la via verso la vendetta sarà il motore propulsore di Pepper Grinder
Scavare la via verso la vendetta sarà il motore propulsore di Pepper Grinder

Ma cosa si fa, alla fine, in questo Pepper Grinder? Si scava. Ma, per quanto possa sembrare una meccanica poco divertente, l'idea alla base la porta a diventare estremamente avvincente. Questo perché lo scavare della protagonista non è quello con la solita pala da becchino, bensì un vero e proprio trivellare con un dispositivo che pare più un veicolo da trasporto che un'arma o un mezzo di scavo.

Attraverso un sistema di comandi contenuto e facilmente memorizzabile, il nostro obiettivo è quello di muoverci all'interno di questa mappa bidimensionale da sinistra a destra, come nella stragrande maggioranza dei platform che abbiamo imparato a conoscere negli anni, da Super Mario a Sonic.

Pepper Grinder: saltiamo da un terreno all'altro come se fossimo un delfino
Pepper Grinder: saltiamo da un terreno all'altro come se fossimo un delfino

Il punto di svolta sta, però, nelle modalità di movimento, che passano dal comune spostarsi a piedi e saltare su luoghi rialzati, a un'autentica nuotata nei terreni penetrabili dell'isola, fino all'utilizzo di veicoli veri e propri e allo spostamento tramite rampini. Proprio la meccanica dello scavare è particolare, perché permette un movimento "serpeggiante" che non può essere arrestato fino a che non si esce dal sottosuolo, in una struttura simile a quella di videogiochi come Death Worm o Hungry Shark, con una parabola di salto che ci riconduce, inevitabilmente, verso il terreno.

L'isola del (mio) tesoro

Pepper Grinder: molti pericoli si frappongono tra noi e il tesoro
Pepper Grinder: molti pericoli si frappongono tra noi e il tesoro

A separarci dal nostro obiettivo troviamo diversi nemici, nessuno troppo complesso da abbattere con la nostra trivella (anzi, sono loro a essere un po' alla mercé della furia vendicativa di Piperita) e, soprattutto, gemme e preziosi da accumulare, oltre a delle speciali monete (cinque per ogni livello), utili per acquistare oggetti cosmetici, vite extra non permanenti e adesivi da collezionare nelle pagine del nostro album di figurine, il tutto disponibile presso i vari negozi presenti lungo il cammino.

Una volta raggiunta la fine del livello e alzata la bandiera, si può procedere al prossimo, e poi a quello dopo ancora, oppure ritentare i precedenti attraverso una modalità a tempo, che vi permetterà di migliorare il vostro record su ogni percorso.

Pepper Grinder: ostici boss ostacolano il cammino
Pepper Grinder: ostici boss ostacolano il cammino

Quattro mondi, cinque livelli ognuno (più un livello "segreto" per ogni mondo, sbloccabile una volta acquistata una chiave dai mercanti con le monete speciali poco sopra citate), di cui l'ultimo dedicato a un boss. Questi, come giusto che sia, rappresentano senz'altro una delle sfide più elevate del gioco, ma nulla che non possa essere affrontato con un po' di pazienza e abilità.

E forse è proprio questo uno dei punti di forza di Pepper Grinder: il fatto che tutto dipende dalle abilità del giocatore. Non ci sono mosse da sbloccare, o power up, o statistiche. C'è solo il boss, il protagonista e le dita del giocatore sul controller di gioco (che consigliamo caldamente, dato il movimento sinuoso del proprio personaggio nei momenti di scavo, ovvero i più frequenti).

Non tutto ciò che splende ha valore

Pepper Grinder: una pixel art semplice che convince
Pepper Grinder: una pixel art semplice che convince

Visivamente, Pepper Grinder ha grinta da vendere. Una pixel art sgargiante, senza troppe pretese, con dei modelli gradevoli che raggiungono l'apice con i boss. I quattro mondi sono belli da guardare, da ascoltare e da navigare, nonostante la semplicità dei temi (che lasciamo scoprire a voi). E fin qui, tutto bene. La nota dolente arriva nel momento in cui si passa alla pulizia del titolo.

Purtroppo, durante la nostra partita abbiamo incontrato diversi bug, i più preoccupanti dei quali tutti stranamente contenuti nel combattimento con il boss finale. In questo caso, il nemico si è bloccato, permettendoci di attaccarlo fino all'attivazione della seconda fase (che, per quanto utile, ti fa sentire di avere un po' barato) e, poi, l'audio ha cominciato a dare di matto, scomparendo man mano che ritentavamo la sorte contro l'avversario. Ciò non solo ha eliminato qualsivoglia tipo di esaltazione per lo scontro, ma ha anche reso più difficile comprendere quando venivamo colpiti dal boss, già di suo certamente non facile da abbattere, seppur totalmente affrontabile, come tutti gli altri boss, studiandone i movimenti molto ben leggibili (forse anche troppo, dato che il processo di attacco diventa praticamente meccanico dopo che si è compresa la routine del nemico, lasciando la colpa di un eventuale fallimento al solo giocatore).

Pepper Grinder: non tutto è un diamante
Pepper Grinder: non tutto è un diamante

Insomma, qualche problema c'è, e forse qualcos'altro ci è sfuggito durante gli altri livelli, decisamente più frenetici e nei quali l'occhio cerca di tenere il passo con il personaggio che sfreccia da una parte all'altra della mappa. Che, nel momento in cui leggerete questa recensione, siano già stati risolti? Ci auguriamo di sì. Però, per il momento, ci sembra giusto raccontarvi l'esperienza che abbiamo avuto noi, prima di qualsivoglia aggiornamento, proprio come una volta, anche solo per rimanere in tema con le atmosfere retrò che gli sviluppatori hanno voluto convogliare con così tanta passione.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (16)
8.3
Il tuo voto

Nonostante qualche incrinatura, Pepper Grinder è lontano dall'essere un videogioco insoddisfacente. In un'industria dove ormai la qualità è diventata sinonimo di quantità, il gioco sviluppato da Ahr Ech e pubblicato da Devolver Digital va controcorrente. Nulla di troppo complesso, ma la complessità non è certo richiesta per proporre un'avventura divertente, vecchio stile, che guarda più al passato che in avanti, pur essendo comunque in grado di stupire con quel "poco" che ha da offrire. Se volete fare un giro per il viale dei ricordi senza andare a spolverare le vecchie console e a soffiare nelle cartucce, qui potreste trovare pane per i vostri denti. Ma non andate a caccia di diamanti in una vena di rubini.

PRO

  • Una deriva platform divertente
  • Stilisticamente coeso

CONTRO

  • Diversi bug che possono minare l'esperienza
  • Il combattimento contro i boss diventa eccessivamente meccanico