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Persona 5 Royal, la recensione

La recensione di Persona 5 Royal: il gioco di Atlus torna con un'edizione più lunga, ricca, nitida, bilanciata che mai. E interamente tradotto in italiano

RECENSIONE di Francesco Serino   —   17/03/2020

Prima di questa recensione di Persona 5 Royal, la domanda ricorrente da parte dei lettori è stata una e una soltanto: "cosa diavolo è Persona 5 Royal?". Riteniamo per questo giusto iniziare partendo dalla tanto attesa risposta.

Persona 5 Royal è la versione definitiva di Persona 5, con nuovi personaggi e confidenti, rifiniture di trama e di gameplay, una sceneggiatura che prosegue per un terzo lungo semestre non incluso nel gioco originale, e che introduce nuove meccaniche di combattimento e una miriade di modifiche che vanno a (ri)toccare ogni singolo aspetto della già straordinaria avventura Atlus. C'è anche una seconda domanda che salta fuori spesso quando si discute di Persona 5 Royal, ed è altrettanto interessante: "non potevano fare direttamente un DLC, invece di creare un nuovo gioco venduto a prezzo pieno?". La risposta in questo caso è più complessa: sì, distribuire questa versione del gioco attraverso un DLC sarebbe stato tecnicamente possibile, come sarebbe stato possibile proporne una versione digitale, più economica, dedicata a coloro che sempre digitalmente hanno già acquistato una copia del gioco originale. È Atlus ad aver scelto di non farlo, utilizzando la stessa strategia messa in pratica con le versioni FES e Golden, concettualmente simili a questo Royal, per il terzo e il quarto capitolo di Persona. Ma questa non è soltanto una mera scelta commerciale. Per Atlus, la cura riposta nello sviluppo di tutte queste versioni migliorate è tale da meritarsi un lancio sul mercato degno di un gioco totalmente nuovo, e per certi versi non possiamo darle torto...

P5R 03

Gameplay e differenze con Persona 5: ritorno sui banchi

Dopo aver finito Persona 5 nel 2017, non pensavamo che tornare nuovamente sui banchi della Shijin Academy potesse essere così divertente e appassionante, quasi come fosse la prima volta. La rigiocabilità di Persona fa naturalmente parte del suo gameplay, che permette delle scelte totalmente diverse da quelle effettuate in prima battuta, ma non è soltanto questo ad averci dato la forza di ripercorrere ancora una volta il gioco con la stessa intraprendenza originaria.

Le differenze più grandi tra Persona 5 e questa nuova versione Royal si possono leggere su qualsiasi wiki, sono tutte in bella mostra tra liste e listone redatte nel tempo dagli appassionati, ma in qualche modo sono tutte aggiunte che uno si aspetta in un rilancio come questo; non è quindi un caso che per noi che abbiamo già portato a termine l'avventura ai tempi della sua uscita originale, alla fine dei grandi stravolgimenti si sono rivelate più preziose le tante, tantissime piccole migliorie implementate praticamente ovunque, e che hanno reso diverso ciò che in fondo diverso non è. Per esempio, l'inizio del gioco in Persona 5 Royal è molto simile a quello dell'originale, ma la miriade di microscopici accorgimenti rendono l'esperienza molto più amichevole che in passato, cosa utile soprattutto ai neofiti, oltre che molto meglio ritmata.

Persona 5 Royal scorre decisamente meglio dal punto di vista narrativo ma non solo, visto che anche i dungeon ora possono contare su alcune nuove sovrastrutture di gameplay che aiutano a rendere l'esplorazione, e annessi combattimenti, più varia e divertente che mai. Fanno per esempio la loro comparsa nuove ombre che, se colpite nel modo giusto, possono causare un'esplosione che coinvolgerà tutti i mostri presenti in combattimento, e nuovi oggetti segreti da individuare e raccogliere. Ben presto, verrà anche introdotto il rampino, un nuovo strumento che si rivelerà subito molto utile, sia per esplorare i diversi dungeon che per cogliere gli avversari più ostici di sorpresa. Cambiamenti che coinvolgono anche alcuni dei boss, che ora includono nuove mosse da schivare e nuove debolezze da scovare, per un'esperienza di gioco ben più tattica che in precedenza.

Persona 5 The Royal 11

Personaggi e passatempi: True True Ending

Essenziali nel rendere il gioco ancora più strutturato e corposo sono le inedite comparse e i tre nuovi personaggi aggiunti: Kasumi Yoshizawa, Takuto Maruki e Jose. Kasumi è una ragazza molto graziosa che si unirà ai Phantom Thieves come membro attivo, quindi anche in battaglia; Takuto invece è uno psicologo che arriverà alla Shinji Academy per aiutare gli studenti dopo alcuni traumatici eventi, e si rivelerà essere un confidente piuttosto importante da frequentare nel tempo libero; l'ultimo personaggio di un certo peso a debuttare in Persona 5 Royal è Jose, un bambino proveniente dal mondo delle ombre molto particolare, e al quale potremo vendere alcuni oggetti speciali per riceverne di altrettanto importanti. Royal introduce anche nuove location da frequentare soli o con gli amici, mentre altre già presenti hanno subito delle modifiche in modo da ospitare nuovi eventi.

Con Royal arrivano anche altri passatempi, come le freccette e il biliardo: le prime permetteranno di aumentare l'efficacia di una nuova mossa corale del gruppo, mentre il secondo di alzare la possibilità di infliggere attacchi critici ai nemici. Anche in questo frangente non è il caso di rivelarvi tutte le novità presenti, in parte perché siamo certi che i veterani del gioco preferiranno scoprirsele da soli, e poi perché la lista sarebbe del tutto inutile a quelli che invece non hanno mai provato la versione originale, e non potrebbero per questo motivo fare raffronti.

Due parole sul terzo nuovo semestre scolastico invece vogliamo spenderle, anche soltanto per avvertirvi che sarà necessario portare al massimo un confidente per poterlo sbloccare; se questo non accadrà, il gioco terminerà esattamente dove termina nel classico Persona 5, e non potrete affrontare il nuovo inedito dungeon incluso in Royal, né tantomeno apprendere tutto il backgroud sulla genesi di Joker, la versione combattente del nostro personaggio che nel gioco base rimane effettivamente per gran parte in ombra. Affrontando il terzo semestre, sarà anche possibile sbloccare due nuovi finali: uno negativo e uno positivo, quest'ultimo un "true ending" vero e proprio.

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Un nuovo quartier generale

In Persona 5, i Ladri Fantasma potevano riunirsi per parlare dei loro piani futuri in diversi luoghi, come il tetto della scuola o la soffitta della caffetteria LeBlanc; in Persona 5 Royal verrà presto fornito loro anche un luogo nel mondo delle ombre, o metaverso, da customizzare con quadri, musiche e statue legate alle nostre avventure, tutti da sbloccare attraverso una nuova valuta legata ai collezionabili da trovare nei dungeon, e da consegnare a Jose. Questa valuta potrà anche essere usata per giocare con gli altri Phantom Thieves in un divertente gioco di carte che ha tutte le qualità per caricare su un gioco già di per sé lunghissimo un'altra abbondante dozzina di ore.

Tra tante novità, non poteva mancare un sottile ma consistente upgrade grafico. Persona 5 nasce come gioco crossgenerazionale, mentre Royal sfrutta al meglio la potenza di PlayStation 4 attraverso un generoso upgrade delle texture. Su PS4 Pro è possibile alzare la risoluzione fino ai 4K (30fps...) e la differenza apparirà fin da subito netta, travolgente, grazie a una nitidezza dell'immagine davvero impressionante e che, unita a nuove animazioni e altri piccoli ma efficaci accorgimenti, rendono questo Persona 5 Royal davvero una meraviglia, ben più di quanto già non lo fosse originariamente. Sembra sempre più di trovarsi davanti a un anime interattivo, almeno fino a quando un anime non lo diventerà davvero: la serie Atlus si avvale molto spesso di cut-scene di straordinaria qualità e Persona 5 non fa differenza, Persona 5 Royal ne aggiunge anche di nuove.

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In italiano, finalmente

Da qui in avanti, è molto probabile che la versione classica di Persona 5 si troverà facilmente a prezzi stracciati, trasformandosi in un punto di riferimento per tutti coloro che, curiosi ma mai del tutto convinti, non hanno mai avuto il coraggio per investirci sopra i soldi necessari per portarsela a casa a prezzo pieno o quasi. Ci sta, è una scelta intelligente, ma se però amate il genere, e ci sono molte probabilità che Persona 5 con le sue peculiari meccaniche sociali sia il gioco perfetto per voi, beh non abbiate paura di puntare al meglio del meglio: non vi meritate niente di meno che questa pantagruelica edizione Royal. Per tutti quelli che non conoscono l'inglese la scelta è anche più facile visto che Persona 5 Royal è il primo Persona, nella storia della serie, a vantare testi completamente tradotti in italiano (potrete invece scegliere tra voci in inglese o in giapponese). La localizzazione è fatta anche estremamente bene, eccetto in un paio di situazioni (queste almeno quelle incontrate nella nostra partita) e nella volontà inspiegabile di tradurre anche il nome dei Phantom Thieves che per ovvi motivi poteva tranquillamente rimanere in inglese.

Una traduzione importantissima quella di Persona 5, la cui mancanza ai tempi dell'uscita originale mi aveva spinto persino a girare delle sacrosante rimostranze a publisher e developer, cosa mai fatta prima e per un motivo presto spiegato: Persona 5 tocca temi importantissimi, ma il canovaccio narrativo che incolla le diverse diramazioni della sua ricca trama convergono tutte sull'incomunicabilità tra giovani e adulti. Non puoi parlare di barriere generazionali quando proprio la tua mancata traduzione ne sta per crearne un'altra; questo problema è stato finalmente risolto e con l'edizione Royale, Persona 5 può finalmente riunire tutte le teste adatte al suo messaggio anche in Italia. Grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile perché nonostante sia stato tradotto solo il testo, si tratta sempre di un lavoro enorme, e su un genere che non garantisce certo facili vendite.

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Giocare di ruolo

Quel che rimane da dire è tutto ciò che è stato già scritto nella recensione del Persona 5 originale. Parliamo di un gioco già di suo bellissimo, il perfezionamento di una formula nata con Persona 3 e che in questo quinto gioco raggiunge vette qualitative assolute. C'è chi continuerà a preferirgli il Persona 3, o Persona 4, ma sono preferenze dettate anche (soprattutto?) dall'attaccamento che ognuno costruirà verso i diversi cast.

Analizzando gli ultimi tre giochi in profondità (i primi due Persona sono JRPG più canonici), non possono esserci dubbi: Persona 5 è quello pensato e realizzato meglio, un divario che con l'edizione Royale si allarga ulteriormente. Una delle mosse vincenti di Atlus è stata quella di sfruttare i consigli del pubblico per aggiungere, invece che sostituire, in modo da non creare nessun tipo di scontento. Un esempio perfetto di questa filosofia lo si può trovare nei dungeon, che prima erano soltanto procedurali e di conseguenza peccavano in caratterizzazione, ma che ora sono suddivisi in Castelli e Memento: i Castelli sono costruiti attorno ai nemici principali e hanno una struttura pensata al millimetro, mentre il Memento ha una struttura procedurale, e serve per livellare a piacimento e per "rubare" il cuore dei nemici secondari.

Ma Persona non è solo combattimenti: la sua grande forza è costituita dai social link e dalle diverse attività che il nostro personaggio potrà svolgere ogni giorno per migliorare le sue caratteristiche empatiche: è necessario studiare ma è un'attività che porta al doppio dei risultati quando piove, è indispensabile uscire con gli amici ma è molto meglio farlo pensando anche ai riscontri che un personaggio potrà dare in battaglia, si può passare la serata guardando serie tv affittate in un negozio di Shibuya e si possono organizzare scompagnate domenicali con il gruppo degli amici più stretti. Ogni azione si ripercuote sulla crescita e le diverse specializzazioni a cui il nostro alter-ego potrà puntare, e che può essere anche distorta e scollata dalla matematica vincente di una FAQ per piegarsi alle nostre naturali affinità, in modo da frequentare solo chi ci piace, in modo da fare tutto quello che ci sentiremo di fare.

C'è questa vecchia diatriba, tra gli appassionati di giochi di ruolo occidentali e quelli di stampo orientali, su quanto sia corretto catalogare quest'ultimi proprio come giochi di ruolo, perché effettivamente "di ruolo" si gioca ben poco. Ecco, Persona 5 è uno dei pochi JRPG in cui giocare di ruolo non solo è possibile, ma è anche un elemento essenziale nello sviluppo del personaggio e delle strategie che potrà adottare in battaglia. In questo gioco, godersi la pioggia che scivola sui vetri delle finestre, sorseggiare il miglior caffè che saremo riusciti a fare, visitare fiere stagionali con gli amici, scegliere quale film andare a vedere al cinema o se invece passare la serata in tutt'altro modo, non sono mai scelte di poco conto; come del resto non lo è scegliere nella vita reale chi frequentare, o come passare il proprio tempo libero, peccato che ce ne accorgiamo quasi sempre troppo tardi...

Conclusioni

Multiplayer.it
9.6
Lettori (257)
9.3
Il tuo voto

Capolavoro era, capolavoro rimane, adesso ancora più definito e rifinito. Persona 5 Royal è forse il punto più alto mai raggiunto dai JRPG: un risultato che Atlus agguanta senza l'ossessione del kolossal ad ogni costo su cui troppi esponenti scivolano. Perfetto, o quasi.

PRO

  • In 4k è meraviglioso
  • Una miriade di piccole e grandi novità
  • Traduzione in italiano eccellente

CONTRO

  • Sicuri che non si poteva avere uno sconticino per chi già possiede l'originale?