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Rayman 3: Hoodlum Havoc

Ecco arrivare per la terza volta sui nostri schermi Rayman! La mascotte di Ubi Soft torna a far parlare di sé con un terzo episodio divertente, coloratissimo e pieno di gag. Riuscirà Rayman a sconfiggere i perfidi Hoodlum? Scopritelo leggendo la nostra dettagliata recensione della versione GameCube!

RECENSIONE di La Redazione   —   25/02/2003

Sense of humour

Rayman 3: Hoodlum Havoc si basa su una struttura narrativa poco sorprendentemente semplice. Completamente dedicatosi all’ozio a seguito delle imprese del secondo episodio, Rayman è costretto a rimettersi in azione per fermare i perfidi piani di Andrè, malvagio Lum Nero intenzionato ad impadronirsi del mondo con il proprio esercito di Hoodlum. Sulla carta uno storyline simile a quello decisamente sonnacchioso del prequel, dunque, se gli sviluppatori di Ubisoft non avessero deciso di aggiungervi un elemento in grado di rendere l’intera esperienza molto più intrigante: la comicità. Rayman 3: Hoodlum Havoc è a tutti gli effetti uno dei platform più divertenti in assoluto, non tanto per qualità intrinseche al gameplay (comunque ben presenti), quanto piuttosto per le spesso grasse risate che riesce a suscitare nell’utente. Merito anzitutto di una visione del genere platform gustosamente autoironica e parodistica, che si esplica in situazioni, battute e citazioni davvero esilaranti, ma anche dell’ottimo spessore umoristico sprigionato da presso che ogni personaggio. A questo proposito menzione particolare va dedicata all’eccellente doppiaggio in italiano del gioco, che non a caso è l’aspetto meglio riuscito di Rayman 3: Hoodlum Havoc; si può dire senza timore di smentite che la qualità finale del tutto rappresenti indubbiamente uno dei punti più alti mai raggiunti da un videogioco in questo campo.

Rayman 3: Hoodlum Havoc
Rayman 3: Hoodlum Havoc

Una melanzana potenziata

L’elevata caratura umoristica di Rayman 3: Hoodlum Havoc riesce anche nell’impresa di sopperire a parte delle lacune di un gameplay solido, ma non abbastanza ricco per poter permettere al titolo Ubisoft di rivaleggiare ad armi pari coi grandi capolavori del genere. Le differenze rispetto al prequel ci sono e si vedono, ma alla fine dei conti nemmeno l’ultima avventura della melanzana disarticolata riesce a convincere appieno. Ma andiamo con ordine. Rayman dispone inizialmente delle sue abilità più classiche, ovvero la possibilità di lanciare – letteralmente- i propri pugni (questa volta non semplicemente in linea retta, ma anche ad effetto) e di utilizzare i propri capelli a mo’ di elica per poter planare ed allungare le traiettorie dei salti. La novità più succosa del gioco risiede nella presenza di una serie power-up in grado di fornire a Rayman per un determinato periodo di tempo un potere speciale, con tanto di cambiamento di costume stile super-eroe. Inedita per la serie è inoltre la possibilità di accumulare punti (assimilabili principalmente tramite l’eliminazione dei nemici e la raccolta di bonus e moltiplicabili se concatenati in combo), utili a sbloccare la notevole quantità di materiale extra offerta dal gioco, costituito da minigiochi, filmati ed altro. Tra questo, va segnalata l’esclusiva Gamecube di poter scaricare su Game Boy Advance alcuni livelli segreti per la versione portatile di Rayman 3, e la possibilità di sfruttare l’handheld Nintendo in un divertente mini-game per due giocatori.

Una questione di stile

Se quindi la carne al fuoco in questo Rayman 3: Hoodlum Havoc non manca di certo, tuttavia non basta per fare del titolo Ubisoft un platform indimenticabile. Gli elementi che forse più di tutti incidono sulla valutazione globale del prodotto sono la rigida linearità dell’esperienza ludica, un livello di difficoltà decisamente basso e ad un level design non sempre eccellente. A ciò occorre sommare la scarsa sensibilità del sistema di controllo e la non ottimale gestione della telecamera virtuale, difetti su cui si può anche soprassedere ma che comunque ci sono e vanno segnalati. A conferma ulteriore di quanto Rayman 3: Hoodlum Havoc sia “solamente” un titolo buono interviene la realizzazione grafica, assolutamente non stupefacente anche perché figlia del carattere multiformato del titolo Ubisoft. Il polygon count è relativamente scarso, le texture non brillano per definizione e gli effetti di luce sono tutt’altro che esaltanti; tuttavia la cosmesi di Rayman 3: Hoodlum Havoc risulta comunque piacevole, grazie ad un sapiente uso dei colori, ad una serie di animazioni curate e ad un frame rate veloce e costante e mai soggetto a cali.

Rayman 3: Hoodlum Havoc
Rayman 3: Hoodlum Havoc

Commento

Rayman 3 Hoodlum Havoc è ludicamente un platform di stampo classico, dotato di un gameplay sufficientemente solido e consolidato, ed è anche un titolo graficamente appagante, per quanto ben lungi sia dallo spremere l’hardware cubico sia (di conseguenza) dallo stupire l’utente con moli poligonali esorbitanti ed effetti di luce abbacinanti. Ciò che realmente stupisce, e costituisce il vero punto di forza del gioco, è il gustosissimo humor di cui è impregnato il prodotto Ubisoft nella sua totalità, elemento questo che non serve da mero contorno all’esperienza ludica, ma che riesce addirittura a sopperire ad alcune mancanze della stessa, in primis ad un level design non sempre all’altezza. In definitiva, dunque, Rayman 3 Hoodlum Havoc è un titolo più che apprezzabile nel suo complesso, ma che è costretto a guardare dal basso ai mostri sacri del genere.

    PRO
  • Formula di gioco collaudata
  • Splendido e divertentissimo doppiaggio in italiano
  • Buona longevità

  • CONTRO
  • Nulla di nuovo sotto il sole
  • Fastidiosi problemi di telecamera
  • Tecnicamente non eccezionale
  • Lontano dai capolavori del genere

Rayman 3: Hoodlum Havoc
Rayman 3: Hoodlum Havoc
Rayman 3: Hoodlum Havoc
Rayman 3: Hoodlum Havoc

C’era una volta la mascotte. Nel periodo del potere bipolare di Nintendo e Sega, protagonisti incontrastati della scena 8 e 16 bit, il possedere una macchina da gioco dell’una o dell’altra società significava anche, più o meno indirettamente, preferire Mario a Sonic, o viceversa. Il fortissimo, vincolante, legame fra console e mascotte cominciò tuttavia ad allentarsi sensibilmente a seguito del travolgente successo commerciale di Playstation -a tutti gli effetti priva di un personaggio abbastanza carismatico da definirsi propriamente mascotte- per poi crollare definitivamente con l’uscita di Sega dalla produzione di hardware, e con il conseguente dirottamento della serie di Sonic sulle piattaforme dell’ex-nemica Nintendo. Ed è proprio GameCube attualmente il sistema sul quale hanno trovato spazio tutti i personaggi più significativi dell’universo platform: Mario (ovviamente), Sonic, Crash ed ora anche Rayman, con la sua terza avventura.