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Sayonara Wild Hearts, la recensione

Posto tra i titoli più in vista della prima mandata di Apple Arcade, vediamo questo interessante Sayonara Wild Hearts nella sua recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   26/09/2019

Più che un semplice modello di business in grado di favorire il portafoglio degli utenti, Apple Arcade ha il nobile intento di puntare su produzioni dallo stile più classico per favorire lo sviluppo di nuovi giochi di qualità per le piattaforme iOS (e non solo), dunque i titoli più in vista di questa prima mandata sono incaricati di dimostrare quello che il servizio è in grado di fornire in termini qualitativi, cosa che ci porta con un certo interesse di fronte a questa recensione di Sayonara Wild Hearts. Il titolo Simogo è stato utilizzato come uno dei giochi di punta per pubblicizzare l'intero sistema Apple Arcade, con tanto di dimostrazione del gameplay sul palco della conferenza Apple di presentazione, tanto per far capire quanto sia considerato anche presso gli organizzatori del nuovo servizio su abbonamento.

In effetti, già il pedigree del team svedese parla chiaro: nei suoi nove anni di storia, Simogo si è distinta per aver prodotto alcune delle esperienze più strane e interessanti studiate soprattutto per le piattaforme mobile, da Beat Sneak Bandit a Year Walk fino a Device 6 e The Sailor's Dream, sempre andando ad esplorare i confini non soltanto del medium videoludico quanto delle sue possibili applicazioni sui dispositivi in questione, cercando spesso effetti d'impatto nelle intersezioni tra narrazione e forma, tra messaggio e mezzo di comunicazione o anche tra vista, tatto e suono, come in quest'ultimo caso.

Sayonara Wild Hearts 2


La sinestesia potrebbe essere considerata la base di Sayonara Wild Hearts, che punta molto sull'effetto dato dall'azione ritmica e sulle sensazioni che provengono da una fusione armoniosa tra audio, animazioni e interazione da parte del giocatore. Non è una cosa del tutto nuova nell'ambito dei videogiochi e correndo sulle strade astratte o volando per cieli notturni al ritmo di musica viene naturale pensare a Tetsuya Mizuguchi o anche ai più prosaici Harmonix, quando diventa chiaro che questo strano gioco è sostanzialmente un rhythm game. Tuttavia è anche un titolo che rifugge catalogazioni ben precise e che costringe a tirare fuori dal cassetto la trita e famigerata frase "non è un gioco ma un'esperienza", che a dire il vero dovrebbe far scattare vari campanelli d'allarme sulla possibilità di trovarci davanti a un'altra ciofeca pretenziosa e pseudo-artistica. Non è questo il caso, fortunatamente: al di là delle evidenti velleità pop art si nota uno studio sul gameplay che è poi tipico delle produzioni Simogo e che rende questa strana "esperienza" anche un gioco effettivamente divertente, cosa non da poco.

Corse, duelli, neon e cuori infranti

Sayonara Wild Hearts è una sorta di visione continua o forse un sogno, che rappresenta un'allegoria dell'amore e delle sfide mastodontiche che attendono coloro che cercano di emergere da storie sofferte e cuori infranti. È un elemento secondario ma importante per capire il tono che contraddistingue il gioco, composto da una ventina di livelli uniti dalla necessità di seguire un flusso di movimenti a ritmo di musica, ma per il resto separati in termini di ambientazione e meccaniche peculiari. Nella maggior parte dei casi, comunque, ci troviamo a correre in una direzione prestabilita, sia che ci si trovi a bordo di una moto su autostrade al neon, sia che si cavalchi cervi in un bosco misterioso o che si voli in tunnel metafisici e fra grattacieli, con la possibilità di spostarci su piani paralleli per evitare le minacce e raccogliere bonus, oppure librandoci nell'aria con traiettorie ardite o ancora toccando col giusto tempismo alcuni segnali in modo da attaccare in perfetto ritmo con la musica. È dunque una sfida di sensi e riflessi, che richiede movimenti veloci e colpo d'occhio, spostando il dito sullo schermo con brevi e veloci movimenti per far compiere piccole e precise sterzate alla protagonista sui percorsi accidentati, cercando di non perdere il ritmo e aumentare i moltiplicatori per raggiungere il massimo punteggio.

Sayonara Wild Hearts


Al di là della bizzarra presentazione, tutto si riduce a queste unità elementari del videogioco: la corsa, la necessità di schivare ostacoli e abbattere nemici e la caccia all'high score, dunque al di là del futurismo estetico Sayonara Wild Hearts titilla le corde più profonde del videogiocatore, collegandosi alla tradizione più classica dell'arcade. Anche per questi motivi si tratta di un gioco particolarmente adatto ad essere fruito sulle piattaforme mobile: si presta a sessioni brevi e immediate, con un gameplay in grado di assorbire al livello istintivo più che cerebrale, dunque facilmente estraibile e utilizzabile in qualsiasi momento e basandosi su un sistema di controllo calibrato sul touch screen. A proposito di quest'ultimo aspetto c'è da registrare qualche incongruenza nella risposta ai comandi a seconda delle diverse situazioni di gioco, pertanto può essere necessario in certi casi modificare il livello di sensibilità agli input nella schermata delle opzioni.

A farci calare profondamente nelle sue meccaniche ci pensano però la notevole connotazione grafica e soprattutto la colonna sonora: come abbiamo detto, la musica qui non è solo uno sfondo piacevole, è un accompagnamento che diventa parte integrante del gameplay e dell'esperienza di gioco complessiva contribuendo a generare una sorta di trance videoludica che ci trasporta dall'inizio alla fine di Sayonara Wild Hearts, percorso che a dire il vero non dura molto ma invoglia comunque ad essere intrapreso più volte.

Sayonara Wild Hearts 05

Controller e versioni console

iOS 13 consente di utilizzare i controller delle console e abbiamo così potuto testare Sayonara Wild Hearts anche con un Xbox One Wireless Controller, in modo da avere un'idea su come si presenti il gioco su console. La risposta ai comandi risulta sempre immediata e questa opzione restituisce un feeling più classico, con una corrispondenza più tradizionale agli input. È un gioco che si presta bene ad essere controllato via touch screen e che forse trova in questo sistema la sua espressione migliore in termini di immersione, ma il controller elimina quel problema sulla diversa sensibilità ai tocchi che abbiamo rilevato in alcune sezioni particolari. La scarsa durata (il gioco si può concludere in un'ora o poco più) può stridere con il prezzo di 12 euro, ma Sayonara Wild Hearts è fatto per essere rigiocato, con la voglia di reimmergersi nel suo strano mondo a più riprese, dunque la sua valutazione può essere applicata anche alle versioni console.

Conclusioni

Versione testata iPad
Digital Delivery PlayStation Store, Nintendo eShop, App Store
Multiplayer.it
8.5
Lettori (6)
7.4
Il tuo voto

La meccanica di gioco è basilare come quella degli arcade delle origini e il percorso fra i livelli non dura molto, eppure vi ritroverete a tornare più volte nello strano mondo di Sayonara Wild Hearts. Merito prima di tutto della splendida musica e del modo in cui questa si interseca perfettamente con l'azione di gioco, ma anche della maestria con cui tutti i vari eventi vengono messi in scena attraverso un'attenta regia, facendoci passare da corse motociclistiche a voli pindarici, da scontri a passo di danza a sezioni sparatutto senza soluzione di continuità e sempre a ritmo di musica, con una cura estrema riposta nell'estetica. Alla fine dei conti è un semplice ritorno alla corsa verso l'high score, ovvero uno dei fondamenti del videogioco stesso, ma immerso in un gioco che risulta dotato di un carattere straordinario.

PRO

  • Splendida colonna sonora a supporto dell'azione
  • Gameplay semplice ma sempre esaltante
  • Stile grafico particolare e di grande carattere

CONTRO

  • Dura poco e fa sperare in contenuti aggiuntivi
  • Meccanica di gioco molto basilare