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SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione

Prima espansione per il gioco di ruolo/strategico della software house tedesca Phenomic.

RECENSIONE di Luca Olivato   —   07/05/2007

Commento

Un’espansione completa le cui innovazioni sono volte soprattutto ad aumentare la longevità di SpellForce 2. Tanta carne al fuoco potrebbe prendere per la gola gli appassionati dello strategico di Phenomic ma al contempo lasciare indifferente chi non ne aveva approvato l’inconsueto gameplay, rimasto in buona sostanza invariato dopo l'installazione di questa espansione.

Pro

  • Molte novità per tornare ad esplorare l’unverso di SpellForce
  • Sistema di protezione anti-copia migliorato
Contro
  • Apparato grafico invariato
  • Caricamenti un po' lunghi

È arrivato anche per SpellForce 2 il momento della prima espansione, ad un anno esatto dalla sua data d’uscita; per il predecessore ne erano state realizzate due: The Breathe of Winter e Shadow of the Phoenix.
Dragon Storm, questo il titolo dell’oggetto della nostra recensione, richiede naturalmente l’installazione del gioco originale per poter essere utilizzato. Molti giocatori saranno contenti di sapere che JoWood e Koch Media (distributore in Italia) hanno deciso di abbandonare la protezione StarForce in favore del sistema Tages, che si è dimostrato decisamente meno invasivo.

Accorgimenti grandi e piccoli

Sin da subito si nota una rinnovata veste grafica del menù iniziale che permette l’accesso alla nuova campagna per singolo giocatore, uno dei piatti forti di Dragon Storm: putroppo non è possibile importare l'avatar delle precedenti partite anche perché, come recita l'introduzione, è proprio la sua scomparsa a dare l'incipit alla storia. Una decisione a nostro modo deprecabile - è infatti il programma a mettere a disposizione i rimanenti punti abilità, indispensabili per poter affrontare le nuove ed impegnative sfide - che priva il giocatore del party tanto caro che aveva sviluppato.
La trama racconta dei soliti portali che stanno perdendo la propria capacità di trasportare la gente di Eo, la regione in cui è ambientato SpellForce, da un’isola all’altra. Toccherà ancora una volta ad uno Shaikan prendere di petto il problema, unendosi alle fazioni in lotta per la sopravvivenza, per capire cosa si celi dietro a questa catastrofe.

SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione
SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione

Presenti ovviamente nuovi nemici ed oggetti; in particolare sono stati introdotti dei set (proprio come in Diablo 2 o Titan Quest) di armi e armature che, quando completati, conferiscono notevoli modificatori all’avatar e agli eroi di corredo.
Tra le molte novità apportate da Phenomic merita particolare menzione la nuova fazione degli Shaikan (peraltro già protagonista della campagna originale di Shadow Wars) che raggruppa anche le lame, abili arcieri, e i dragonling, vale a dire gli antenati dei draghi, molto resistenti e adatti al combattimento corpo a corpo. Il titano, l’unità più forte, è lo spettacolare lucertolone sputafuoco presente sulla copertina. Rimanendo in tema di Shaikan, da ricordare anche la terza disciplina di specializzazione dell’avatar (non subito disponibile però), denominata appunto Shaikan, che è una vera e propria via di mezzo tra lotta e magia.

SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione
SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione

Gameplay invariato

Le meccaniche di gioco non sono cambiate di molto. Ancora una volta l’utente avrà a che fare con una serie di mappe, ora più orientate al GdR puro, ora più votate alla strategia in tempo reale. È proprio questo aspetto ad essere leggermente bilanciato sia dall’introduzione della fazione di cui sopra, sia da una serie di piccoli accorgimenti che rendono le partite più impegnative.
Per quanto riguarda invece l’aspetto tecnico non c’è alcuna novità da segnalare a livello di comparto grafico, che continua a comportarsi egregiamente a qualche mese di distanza, sebbene sarebbe stato lecito attendersi qualche miglioria. Una volta tanto i requisiti indicati dai programmatori sono veritieri: anche con sistemi di fascia media infatti è possibile impostare un alto livello di dettaglio mantenendo un frame rate dignitoso, minato di tanto in tanto dai caricamenti da disco. Naturalmente è stata inserita una nuova colonna sonora che, come la precedente, pecca di ripetitività; buono invece il doppiaggio in lingua inglese (con sottotitoli in italiano). Appare dunque lampante come i programmatori si siano concentrati sulla variabile longevità. Da questo punto di vista SpellForce non ha davvero mai avuto problemi, sia per lo stile di gioco che, in linea con altri titoli tedeschi, preferisce ritmi blandi (per completare la nuova campagna è necessaria una ventina d’ore), sia per le numerose modalità messe a disposizione.

SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione
SpellForce 2: Dragon Storm - Recensione

Gli skirmish (o “scaramucce”, come vengono definiti nel manuale) sono stati a loro volta migliorati e non si limitano ad essere la classica simulazione di partita on-line contro la CPU: si può infatti decidere se affrontare una mappa RPG o RTS, e ce ne sono per tutti i livelli. Il fatto che l’avatar accumuli esperienza anche in queste partite singole spinge i giocatori a riflettere prima di disinstallare il gioco dopo il completamento della campagna single player. Dragon Storm inoltre aggiunge ulteriori mappe create ad hoc per sfruttare la nuova razza.
Di contro segnaliamo come SpellForce non abbia fatto presa sulle comunità internettiane, visto che la presenza di utenti sui server ufficiali è decisamente sotto la media di strategici canonici come WarCraft o Age of Empires.
Rimane il fatto che SpellForce non riesce nemmeno con questa espansione ad allinearsi ai campioni dei due generi a cui si ispira: troppo approssimativa la sezione tattica e non sufficientemente profonda quella ruolistica. Del resto i compiti di Dragon Storm erano ben altri e si può dire siano stati raggiunti in pieno. Queste osservazioni comunque lasciano un po’ il tempo che trovano, dal momento in cui non ci è capitato di recensire sinora nessun altro tentativo di commistione tra questi due stili di gioco brillante come il titolo in esame.

Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore Intel Pentium 4 1.5 GHz
  • 512 MB di RAM
  • Scheda grafica 3D con 128 MB di RAM (GeForce 4 Ti o superiore)
  • Windows 2000, XP, Vista 32Bit
  • 5 GB di spazio libero sul disco rigido

Requisiti Minimi:
  • Processore Intel Pentium 4 1.5 GHz
  • 1 GB di RAM
  • Scheda grafica 3D con 256 MB di RAM (GeForce 6600 GT o superiore)

  • Configurazione di Prova:
    • AMD Athlon FX-55
    • 1 GB di RAM
    • Scheda video nVidia GeForce 7800 GTX