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Tenchu: Fatal Shadow

Dopo Tenchu: Wrath of Heaven, la From software ci regala un nuovo capitolo di una delle saga di ninja più amate dal mondo videoludico!

RECENSIONE di La Redazione   —   06/07/2005
Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow

Les Femmes fatale

Il prodotto non si presenta come un sequel del terzo capitolo, ma è collocato tra il primo ed il terzo episodio. Le protagoniste sono due ragazze ninja: Ayame (già vista in passato), letale assassina fredda e determinata, e la new entry Rin, giovane fanciulla assetata di vendetta dopo che il suo villaggio è stato bruciato. Inizialmente le due killer saranno opposte e si affronteranno anche in duello, ma una volta scoperta la verità e trovato il reale nemico, esse uniranno le forze e lotteranno insieme per la causa. Durante il gioco comanderemo entrambe le ninja (alternandosi ad ogni livello), in modo da poter assistere in prima fila a tutti gli intrecci della trama. Ogni stage sarà sempre preceduto da un filmato introduttivo molto suggestivo, dove si vedranno dei disegni rappresentanti il Giappone antico accompagnati dalla voce del narratore che racconta lo svolgersi delle vicende. Non mancheranno ovviamente le scene d’intermezzo, realizzate con le grafica in-game. A grandi linee la trama di Fatal Shadow si presenta abbastanza buona, anche se sicuramente non è il massimo dell’originalità: nonostante non manchino colpi di scena, alla fine verranno fuori i tipici cliché di storie già viste.

Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow

Guardati le spalle!

Anche se i più sapranno sicuramente di che tipo di gioco si tratta il prodotto della From Software, è comunque bene fornire una breve spiegazione per i novizi: Tenchu è fondamentalmente uno stealth, dove il giocatore deve muoversi silenziosamente senza essere scorto dalla sentinelle per raggiungere il proprio obiettivo. In ogni caso non manca una buone dose d’action unita a sangue e violenza, poiché gole tagliate ed arti spezzati sono all’ordine del giorno. Per affrontare le missioni le nostre eroine hanno a disposizione un buon numero di mosse: possono compiere salti mortali, capriole, arrampicarsi sui tetti, rimanere in apnea sott'acqua, raggiungere con il rampino luoghi altrimenti inaccessibili e strisciare furtivamente per i muri. Le donzelle, oltre a poter contare sulle proprie armi (pugnali per Ayame e katana per Rin), sono esperte d’arti marziali ed in grado di eseguire colpi letali Grazie alle numerose caratteristiche possedute dalle protagoniste, è possibile cogliere di sorpresa i nemici nei modi più disparati: ad esempio una volta giunti sopra un tetto ed atteso il passaggio del malcapitato di turno, possiamo piombare sulla testa della vittima e mettere fine alla sua vita con un colpo fatale; in altre occasioni muri e cespugli tornano utili per nascondersi e tendere un agguato alle sentinelle nel momento opportuno. Se riusciremo ad arrivare alle spalle del nemico senza farci notare, un piccolo cerchietto adiacente alla barra vitale si illuminerà, e premuto il tasto d’attacco partirà il filmato che mostra l’uccisione della guardia (la sequenza cambia secondo la posizione da cui attacchiamo il nemico). A tenerci informati sullo stato d’allerta c’è il consueto indicatore del livello di sospetto. Per non essere scoperti bisogna tenere in considerazione alcuni fattori, come quello rumore, giacché un movimento troppo fragoroso può far insospettire le sentinelle, e in alcuni frangenti i civili, i quali se ci scorgono cominceranno a strillare attirando presenze poco gradite. Spesso è bene anche nascondere i corpi degli uccisi, in modo da non destare ulteriori sospetti. A coadiuvarci ulteriormente nella missione sono presenti svariati oggetti (da selezionare prima d’ogni livello) che possono tornare molto utili: bombe fumogene, cibo avvelenato, frecce soporifere, e qualche espediente magico che ci permettere di assumere temporaneamente le sembianze di qualcun altro. Durante il tragitto si incontrano molti boss da affrontare, ed i duelli con essi si presentano piuttosto impegnativi vista la loro abilità. Una volta terminato uno stage ci viene assegnato un punteggio, il quale riflette il livello furtivo assunto durante la missione: un giudizio buono ci premia con oggetti speciali e missioni extra, mentre una valutazione bassa, che può essere causata da troppi scontri a viso aperto con le guardie, ci lascia completamente a secco. A prescindere comunque dall’esito del voto, ogni fine livello ci vengono assegnati dei punti che una volta raggiunta una certa quota sbloccheranno una nuova tecnica per le due ninja!

Squadra che vince non si cambia?

Sicuramente Tenchu: Fatal Shadow si presenta come un gioco nel complesso divertente, grazie ad un sistema di controllo immediato ed una difficoltà equilibrata. Purtroppo però c’è anche da tenere presente che il gameplay non ha subito alcuna variazione di sorta, portandosi dietro i difetti riscontrati in passato: in primis la gestione delle telecamere a dir poco disastrosa, che spesso ci impedisce di avere una buona visuale per guardarsi intorno e decidere come agire, costringendoci così a cambiare posizione in continuazione finché non si ottiene una vista decente. Un altro problema è rappresentato da un’IA dei nemici poco curata, la quale si manifesta in comportamenti decisamente irrealistici e banali (perché rimanere impalati in un punto se si sentono degli strani rumori?); nonostante questo è sempre meglio non esagerare con i combattimenti a viso aperto, poiché le guardie si presentano sempre in gruppo, e spesso si esce dalla battaglie sconfitti (ed è comunque un bene, altrimenti il gioco sarebbe troppo facile!). Sarebbero state anche gradite un maggior numero di missioni (solo 12), anche perché a causa della linearità dei livelli gli incentivi a rigiocare il tutto sono davvero pochi

Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow
Tenchu: Fatal Shadow

Analisi Tecnica

Graficamente si poteva fare qualcosa di più: anche se complessivamente il comparto visivo non è malaccio, aldilà di qualche effetto luce lodevole e d’alcune texture discrete, l’engine appare piuttosto obsoleto rispetto agli standard odierni. Buono invece il design delle ambientazioni, che riproducono molto bene l’atmosfera del Giappone feudale. A ciò c’è da aggiungere un ottimo arrangiamento sonoro perfettamente idoneo al contesto, unito ad un doppiaggio (inglese) più che sufficiente.

Commento

A conti fatti Tenchu: Fatal Shadow resta sicuramente un titolo quasi discreto. I punti di forza della serie, come l’approccio tattico unito ad una discreta dose d’action, l’immediatezza dei controlli e l’atmosfera fenomenale, sono rimasti intatti e garantiscono al giocatore ore di divertimento. Purtroppo a tutto ciò si contrappone la scelta dei programmatori di non apportare nessuna variazione sostanziale al gameplay, ma soprattutto di non curare i difetti visti in passato. Per questo motivo il prodotto targato From Software non ottiene una valutazione più bonaria, e più come seguito può essere catalogato come semplice add-on (venduto a prezzo pieno). Consigliato sicuramente agli amanti della saga, mentre chi si aspettava qualche miglioramento repentino rimarrà deluso.

    PRO
  • Divertente ed immediato
  • Difficoltà equilibrata
  • Ottima Atmosfera
    • CONTRO
  • Pessima gestione delle telecamere
  • IA dei nemici poco curata
  • Mancano innovazioni nel gameplay
  • Circa 7 anni fa arrivò su Psone il gioco Tenchu: Stealth Assassin, titolo ambientato nel Giappone feudale che stupì per la sua atmosfera ed il gameplay tattico proposto. Visto il consenso riscontrato, la From Software decise di far proseguire la serie con Tenchu 2, uscito per Ps2, e Tenchu: Wrath of Heaven, approdato sia sul monolite nero che su Xbox (per quest’ultimo è stato messo il titolo Retunr of Darkness). Gli episodi non smentirono la validità della saga, anche se già dal terzo episodio la mancanza di miglioramenti sostanziali cominciava ad avere un certo peso. Ora arriva sul mercato la quarta puntata, chiamata Fatal Shadow. Che cosa ci offrirà? Scopriamolo insieme!