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The Falcon and the Winter Soldier 1x06, recensione

La miniserie Marvel Studios si conclude con un finale che spalanca le porte a nuove storie e al ritorno di Captain America al cinema.

RECENSIONE di Christian Colli   —   26/04/2021

Nelle ore successive alla pubblicazione del sesto e ultimo episodio di The Falcon and the Winter Soldier su Disney+, Marvel Studios ha diffuso la notizia che Malcolm Spellman, il creatore della serie, starebbe lavorando a un nuovo film incentrato sul personaggio di Captain America, ora interpretato ufficialmente da Anthony Mackie. A fine episodio, infatti, cambia anche il titolo della miniserie, che diventa Captain America and the Winter Soldier: al prevedibile traguardo, anticipato da una lunga e pluripremiata collana a fumetti di qualche anno fa, non ci si è arrivati senza intoppi, ma ora che la miniserie si è conclusa possiamo ritenerci soddisfatti. The Falcon and the Winter Soldier ci ha conquistati proprio per le tematiche che ha affrontato, sempre attuali e degne di attenzione, e per il peso dato all'introspezione e alla caratterizzazione di personaggi vecchi e nuovi. Il finale non ci ha convinti al 100% e nelle prossime righe vi spiegheremo che cosa è andato benissimo e che cosa invece poteva riuscire meglio.

Un mondo, un popolo

Il season (series?) finale di The Falcon and the Winter Soldier è quasi del tutto incentrato sullo scontro decisivo tra i nostri eroi e i Flag Smasher. Questi ultimi, capitanati da Karli Morgenthau e da Batroc, si sono infiltrati nel palazzo del GRC e intendono assassinare i senatori presenti alla riunione. I primi ad arrivare sono Bucky e Sharon Carter, ma ben presto entra in azione anche Sam, che indossa il costume fabbricato dai wakandiani su richiesta di Bucky: è una divisa da Falcon che sfoggia i colori di Captain America. Lo scontro che segue rispetta tutti i cliché del genere. C'è la scazzottata ben coreografata tra Sam e Batroc, l'inseguimento in moto e quello in volo, il testa a testa coi Flag Smasher potenziati e il salvataggio in extremis applaudito dai civili presenti. Un trionfo di cliché, sì, ma la regista Kari Skogland dirige ogni scena con abilità, mescolando citazioni e riprese completamente inedite con un taglio deciso e accattivante.

The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie col nuovo costume in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie col nuovo costume in una scena.

Abbiamo particolarmente apprezzato la coreografia dell'inseguimento aereo e i modi creativi e spettacolari che Sam impiega per combattere, lanciare lo scudo e difendersi dagli attacchi nemici. Alcune scene, seppur brevi, sembrano pensate solo per aggiungere un po' di azione in più a un episodio che già ne abbonda, ma è proprio grazie a una regia sobria e competente che non si scade mai nell'eccesso. La sceneggiatura soffre un po' l'inevitabile ritorno in scena di John Walker, che si presenta sul luogo del crimine col suo scudo artigianale per affrontare i Flag Smasher e fare il Captain America per un'ultima volta. Alla fine, perfino lui dovrà arrendersi all'evidenza che Sam è il Captain America di cui gli Stati Uniti hanno bisogno: Anthony Mackie conquista tutti con un emozionante discorso sulla discriminazione e l'uguaglianza che gioca finalmente a carte scoperte. È il vero potere di un eroe come dovrebbe essere Captain America: non la forza fisica, ma la parola. Sam supera tutti per distacco nel momento in cui capisce che il problema non è portare o meno lo scudo, sconfiggere o meno il nemico, ma provare prima a comprenderlo, perché il vero problema è sempre il sistema a monte.

The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie in una scena.

È quasi metanarrativa: quando Sam dice di percepire il disprezzo e la diffidenza di chi non vede l'America in un uomo di colore, non sta parlando solo ai senatori del GRC, ma anche al pubblico. Nei fumetti è tutto più facile. La Marvel ha preso una rigorosa posizione da decenni riguardo alla questione, dividendo i movimenti politici e le ideologie in buoni e cattivi, denunciando qualsiasi forma di razzismo o discriminazione contro cui lottano apertamente tutti i suoi eroi. Ma i fumetti sono pur sempre una nicchia, rispetto al cinema, che si rivolge a un pubblico molto più ampio e casual: dovremo aspettare per comprendere la risonanza che avrà l'ingresso in scena di un Captain America di colore, e per certi versi non siamo sicuri che i Marvel Studios abbiano fatto bene a condurre questo importantissimo passaggio in una miniserie televisiva. Sul grande schermo, forse, sarebbe stato più rischioso economicamente, ma sarebbe stato anche più coraggioso.

The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie in una scena.

Se fate parte di quel pubblico che è stuuufo di sentir parlare di integrazione, colore della pelle e orientamenti sessuali perché ormai li mettono dappertutto, e che noia, e che barba, un po' vi compatiamo ma potete continuare a leggere perché abbiamo finito. Anzi no. Un'ultima scena, toccante, riguarda Isaiah Bradley. In una storia in cui uno dei leitmotiv principali è il risentimento nei confronti di un paese che ti tradisce dopo che hai lottato per esso, Sam fa ammenda per il Super Soldato di colore, facendo aggiungere un angolo dedicato soltanto a lui nel museo di Captain America che ormai abbiamo visto più e più volte nel Marvel Cinematic Universe. Diverso, invece, il percorso intrapreso da John Walker. Come dicevamo, il suo ritorno in scena era scontato, ma vederlo accettare sportivamente e lealmente il nuovo ruolo di Sam, combattendo fianco a fianco con lui e Bucky, ci è piaciuto. Rispetta i canoni della narrazione supereroistica, in cui i protagonisti, per quanto possano essere divisi da caratteri e ideali, fanno fronte comune per un bene più grande di loro.

Note e riflessioni

The Falcon and the Winter Soldier: Carl Lumbly e Elijah Richardson in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Carl Lumbly e Elijah Richardson in una scena.

Non c'è molto da approfondire questa volta, ma vale la pena discutere alcuni snodi importanti della sceneggiatura proprio cominciando con Walker. Abbiamo rivisto Julia Louis-Dreyfuss nei panni della Contessa de Fontaine assegnare a Walker un nuovo costume, nero, e un nuovo nome in codice: U.S. Agent. Una chicca per i fan che rimanda a nuove storie e a quella che presumibilmente è la fondazione dei Thunderbolt: nei fumetti, si tratta di una squadra di villain o antieroi che prendono il posto dei buoni durante la loro prolungata assenza. Il team ha cambiato formazione molte volte nel corso degli anni, ed è stato impiegato per fini più o meno loschi in molte occasioni. Resta il problema di Walker: per chi lavora, adesso? Se il governo statunitense non è tornato sui suoi passi, e non ha ripristinato il suo grado e le sue credenziali, chi è che muove i fili della Contessa e di Walker? Forse sarebbe servita maggior chiarezza, sotto questo aspetto.

The Falcon and the Winter Soldier: Wyatt Russell in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Wyatt Russell in una scena.

L'ultimo personaggio a riscattarsi nei confronti del governo americano è Sharon Carter, che ritorna negli Stati Uniti per aiutare Sam e Bucky contro i Flag Smasher. Peccato che Sharon sia in realtà Power Broker, proprio come avevamo sospettato. In realtà, la miniserie aveva insinuato questa possibilità pure troppo, ma la soluzione dell'enigma ci era sembrata così scontata da scartarla praticamente subito. E invece Power Broker è proprio lei, che con un abile stratagemma si sbarazza di ogni testimone: prima Batroc, che ci saluta definitivamente con una pallottola nel cranio, e poi Karli, che Sharon uccide per, eh, salvare Sam quando questi si rifiuta di combattere seriamente contro una ragazzina confusa e disperata. Come abbiamo detto e ripetuto, Karli era un'antagonista insipida, ma la machiavellica svolta criminale di Sharon Carter solleva più domande che risposte.

The Falcon and the Winter Soldier: Erin Kellyman in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Erin Kellyman in una scena.

Sì, il governo americano ha tradito Sharon: l'ha prima scaricata per il suo coinvolgimento in Captain America: Civil War e poi l'ha dimenticata a Madripoor dopo il Blip. Se il senso del suo risentimento è questo, resta comunque un cambiamento non poco forzato. Nella scena dopo i titoli di coda, Sharon è reintegrata nella CIA con le scuse del governo, ma in realtà non è cambiato nulla e la sua telefonata, che chiude la miniserie, promette sviluppi futuri inquietanti ora che può vendere al miglior offerente armi e segreti governativi. La nostra speranza è che il personaggio interpretato da Emily VanCamp sia effettivamente uno Skrull, un alieno mutaforma appartenente alla specie che Captain Marvel ha incontrato nel suo film. Sappiamo che Marvel Studios ha messo in cantiere la miniserie Secret Invasion, ispirata all'omonima saga a fumetti in cui si scopriva che gli Skrull avevano sostituito moltissimi eroi per minare le forze terrestri dall'interno.

The Falcon and the Winter Soldier: Sebastian Stan in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Sebastian Stan in una scena.

Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di Secret Invasion, e questo potrebbe non essere un caso. Al cast, che comprendeva già Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury e Ben Mendehlson in quelli di Talos, si sarebbero unite la straordinaria Olivia Colman di The Crown e la Emilia Clark che ha interpretato Daenerys Targaryen ne Il Trono di Spade. I loro ruoli sono ancora avvolti nel mistero, ma è chiaro che Disney punta tantissimo anche su questa miniserie. Vedremo, insomma, dove andrà a parare tutta questa storia, ma i nostri sentimenti nei confronti di Sharon Carter sono ambivalenti: da una parte, non possiamo che fare un plauso al coraggio di cambiare così tanto un personaggio che nei fumetti ha sempre avuto alti e bassi con una direzione netta e precisa; dall'altra, un po' ci dispiace questa svolta criminale, forse perché siamo grandi fan della zia Peggy, interpretata da Hayley Hatwell nei film precedenti e nella serie TV Agent Carter.

In conclusione...

The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una scena.
The Falcon and the Winter Soldier: Anthony Mackie e Sebastian Stan in una scena.

Sul finire dell'episodio, mentre Sam torna a casa, tocca anche a due personaggi fortemente legati chiudere i conti in sospeso. I Flag Smasher superstiti, catturati dai nostri eroi, fanno boom grazie all'intervento del maggiordomo di Zemo: il villain interpretato da Daniel Brühl ha ancora qualcosa da dire e ci riesce persino da dietro le sbarre del Raft, raggiungendo il suo scopo di eliminare più Super Soldati possibile. Difficile immaginare che non lo rivedremo all'opera in futuro. E la sua vittima più illustre, Bucky, fa finalmente ammenda, scrollandosi di dosso i fantasmi del passato. Doloroso, difficile, ma necessario se vuole ricominciare a vivere. Cosa che fa senza pensarci due volte, raggiungendo Sam e la sua famiglia per festeggiare un nuovo inizio su più fronti. Nelle ultime scene, coi due protagonisti che inizialmente non si sopportavano e che adesso sono amici per la pelle, c'è il sunto di questo passaggio di consegne in sei episodi: Steve Rogers non c'è più, ma Bucky continua a essere l'eterna spalla di Captain America, un eroe che rappresenta i valori più alti di qualunque società, non solo quella americana, a prescindere dall'uomo che porta il suo scudo.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

Un finale prevedibile, tutto sommato, pieno di azione e momenti coinvolgenti, ma anche di scivoloni su scene che forse avrebbero meritato un maggior approfondimento o una contestualizzazione. In qualche caso si è preferito sacrificare la narrativa sull'altare dello spettacolo e della strizzatina d'occhi ai fan, ma se si sospende l'incredulità per qualche momento, The Falcon and the Winter Soldier resta un prodotto televisivo che funziona sotto ogni aspetto. Speriamo di rivederlo su Disney+ come Captain America and the Winter Soldier, e nel frattempo comincia l'attesa per Loki, in uscita a giugno: seguiremo anche quella miniserie per voi, quindi restate sintonizzati.

PRO

  • Scene d'azione coinvolgenti e ben girate
  • Qualche momento davvero toccante e significativo
  • Il nuovo costume di Sam è fedelissimo al fumetto

CONTRO

  • Alcune scelte narrative poco chiare e confuse
  • L'identità di Power Broker
  • Qualche effetto speciale si poteva confezionare meglio