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Tomb Raider Underworld - Recensione

Dopo il remake rappresentato da Tomb Raider: Anniversary, Lara Croft torna su Wii con un nuovo episodio inedito e un look mai così “umano” e sensuale.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   01/12/2008

Dopo gli eventi di Tomb Raider: Legend, Lara Croft ha scoperto che sua madre non è morta, ma si trova intrappolata in un luogo misterioso: per trovarla, la seducente esploratrice dovrà riesaminare le ricerche e le scoperte di suo padre, spingendosi ancora una volta oltre il confine dove realtà e leggenda diventano indistinguibili. Il gioco si apre con una sequenza che mostra l'enorme casa di Lara in fiamme, con la protagonista che deve superare indenne l'incendio ed evitare di finire uccisa per mano dei suoi stessi amici, che non appena la vedono non esitano a spararle contro. Ma perché? Cos'è successo? Le risposte a tali domande non arriveranno subito, perché nel frattempo l'azione si sposterà a qualche giorno prima, nel Mar Mediterraneo. Se nel precedente episodio di Tomb Raider gli sviluppatori avevano attinto a piene mani dalle leggende britanniche, citando l'isola di Avalon e la mitica spada di Re Artù, in Underworld sono numerosi i riferimenti alla mitologia nordica: durante le sue ricerche, Lara si imbatte in diverse statue che rappresentano Odino e suo figlio Thor, il dio del tuono, che si narra usasse dei guanti magici per poter brandire il potente martello Mjolnir. È proprio dopo il ritrovamento di uno di questi “guanti” che la situazione precipita, con l'arrivo di un'organizzazione misteriosa e determinata, che saprà dare filo da torcere anche a una “veterana” come Lara Croft.

Tomb Raider Underworld - Recensione
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Tomb Raider Underworld - Recensione

Trovare la strada giusta arrampicandosi e saltando dà sempre delle grandi soddisfazioni.

Quell'antico vaso andava portato in salvo...

Nel passaggio da Core Design a Crystal Dynamics, la serie ha trovato una propria direzione, che si esplica in una sorta di esplorazione “a scomparti”, lasciando poco spazio ai combattimenti e mettendoci di fronte a enigmi relativamente semplici, che vanno risolti all'interno di ambientazioni spesso simmetriche. Ciò è particolarmente vero per la versione Wii di Tomb Raider Underworld, che fin dalle prime battute si pone in maniera differente rispetto a quanto visto su PlayStation 3 (ma anche 2...) e Xbox 360, con location più piccole e puzzle contraddistinti talvolta da una semplicità disarmante. Oltretutto, dal menu di pausa potremo ottenere ogni volta tutto l'aiuto che ci serve per superare un punto in cui ci siamo bloccati, sottoforma di consigli o di vere e proprie soluzioni: i possessori della console Nintendo ne avevano davvero bisogno? Come in Anniversary, alcuni dispositivi vanno manipolati utilizzando il sistema di rilevamento di Wii-mote e Nunchuck, dunque controllando direttamente le mani di Lara, anche se questa eventualità è diventata più rara che in passato. Trovare la strada giusta arrampicandosi e saltando dà sempre delle grandi soddisfazioni, specie quando il percorso giusto è tutt'altro che evidente. Spesso ci troveremo a utilizzare il rampino, sparandolo con il tasto B e tirandolo con il tasto Z: si tratta di uno strumento fondamentale per l'attivazione di determinati meccanismi, ma anche per raggiungere zone altrimenti inaccessibili, sfruttandone lo slancio.

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Muoversi come Lara Croft

I controlli, in generale, appaiono invariati rispetto al precedente episodio per Wii: lo stick analogico muove il personaggio, il pulsante A serve per saltare mentre il pulsante Z si presta alla duplice funzione di movimento sulla corda e attivazione delle armi (in tal caso, il grilletto B serve per sparare). La visuale può essere ruotata in due modi differenti: tenendo premuto il pulsante C e muovendo il mirino sullo schermo (tramite il dispositivo a infrarossi del Wii-mote) oppure agendo sul d-pad. Quest'ultima opzione si rivela sicuramente più precisa, ma durante i combattimenti l'una e l'altra risultano ampiamente inefficaci, con la telecamera che impazzisce letteralmente e il caos che regna sovrano. È forse per questo motivo che gli sviluppatori hanno inserito il lock-on automatico: magari non riusciremo a vedere i nemici come desideriamo, ma almeno potremo centrarli con le armi. Be', è una fortuna che gli scontri siano così rari. Lo scuotimento del Nunchuck serve ancora una volta per velocizzare il movimento di Lara mentre è appesa a una pendenza, ma in generale le peculiarità dei controller non vengono sfruttate moltissimo, e in quei frangenti Wii-mote e Nunchuck si rivelano (come al solito?) tutt'altro che precisi. Diciamo pure che Tomb Raider Underworld è uno di quei titoli per cui sarebbe difficile immaginare un sistema di controllo “immersivo”, dunque delle soluzioni più classiche sarebbero state preferibili rispetto a funzioni comunque limitate, che lasciano il tempo che trovano o addirittura finiscono per peggiorare l'esperienza.

Tomb Raider Underworld - Recensione
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Realizzazione tecnica

Il personaggio di Lara Croft ha subito un restyling notevole, nel corso degli anni, tuttavia è difficile abituarsi a quello che ormai è diventato un processo a cadenza annuale. Ad ogni modo, la Lara di TRU è probabilmente la migliore che si sia mai vista: le somiglianze con Angelina Jolie sono evidenti quanto scontate, il seno è come al solito abbondante ma il fisico, in generale, è decisamente più aggraziato e “morbido”, cosa che anche i possessori di Wii non potranno che apprezzare. C'è stato un miglioramento anche nelle animazioni, leggermente più numerose, e la qualità delle location migliora subito dopo il primo capitolo. Le battute iniziali, in effetti, non depongono a favore del gioco, con una realizzazione dell'acqua decente finché si è immersi, ma assolutamente inguardabile quando ci si trova all'aria aperta, con le onde davvero troppo finte e immobili, e soluzioni visive vecchie non di una ma di due generazioni. Una volta arrivati in quello che è lo scenario più consono per Tomb Raider (tombe, templi e antiche costruzioni), la situazione migliora moltissimo. Peccato per la gestione problematica della visuale, a cui si è già accennato, nonché per i frequenti cali nel frame rate, che finiscono per pregiudicare un risultato altrimenti davvero buono. Il comparto sonoro, infine, si divide fra alti e bassi: le musiche sono ben fatte, anzi alcune sono davvero bellissime (pur rifacendosi in modo tutt'altro che marginale al tema del film “Il Codice da Vinci”), mentre gli effetti non solo latitano, ma talvolta vengono riprodotti dall'altoparlante montano nel Wii-mote, con effetti disastrosi.

Tomb Raider Underworld - Recensione
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La versione per Nintendo DS

La serie si presenta su DS per la seconda volta, dopo Tomb Raider: Legend, e i miglioramenti sono sostanziali: più che insistere sulla tridimensionalità delle location a discapito della qualità generale, gli sviluppatori hanno cercato di limitarsi a un approccio bidimensionale ma solido. Il gioco è fondamentalmente un platform, e le similitudini con un classico come l'originale Prince of Persia si sprecano fra trappole “appuntite” e acrobazie, che Lara può eseguire in vari modi, contando su di un repertorio di animazioni di tutto rispetto. Il sistema di controllo è di tipo convenzionale, con il pulsanti principali utilizzati per saltare, sparare, rotolare e interagire con l'ambiente. L'azione viene visualizzata nello schermo superiore del DS, laddove sul touch screen compaiono le icone dell'inventario o gli oggetti dei vari puzzle che dovremo risolvere (tutti molto semplici, a dire il vero). La realizzazione tecnica è ottima, con una grafica poligonale piuttosto dettagliata e fluida, che ci mostra scenari talvolta semplici ma sempre contraddistinti da un buon uso dei colori. Musiche ed effetti svolgono il proprio lavoro in modo più che dignitoso. In definitiva, ci troviamo di fronte a un prodotto divertente e ben fatto, sicuramente il migliore episodio di Tomb Raider per Nintendo DS: se siete fan della serie e volete portare Lara sempre con voi, allora prendetelo al volo.
VOTO: 7.5

Commento

Tomb Raider Underworld offre per la prima volta un episodio inedito della serie ai possessori di Wii, che finora avevano potuto cimentarsi solo con Anniversary. Il sistema di controllo fondamentalmente non è cambiato, e purtroppo soffre dei soliti problemi di gestione della visuale, specie durante i combattimenti. La sostanza del gioco, comunque, si esplica durante l'esplorazione e la risoluzione degli enigmi basati sullo spostamento all'interno delle location: in tali frangenti, il nuovo titolo di Crystal Dynamics appare forse semplicistico ma piuttosto godibile a appassionante. Il modello poligonale di Lara è il migliore di sempre, e nonostante le limitazioni della console Nintendo riesce a monopolizzare i nostri sguardi, anche quando intorno gli scenari sono evocativi e ricchi di fascino. Nell'ottica del multipiattaforma, diciamolo chiaramente, non c'è alcun motivo per cui dovreste preferire la versione Wii di Tomb Raider Underworld: l'uso dei controller è limitato a determinate azioni e rappresenta un limite più che un vantaggio, con il comparto tecnico che non va oltre i soliti standard. Tuttavia, se avete apprezzato Tomb Raider: Anniversary non c'è motivo per cui dovreste rinunciare a questo nuovo episodio per la console Nintendo.

    Pro
  • Gameplay solido e appassionante
  • Lara è più bella che mai
  • Scenari molto ben realizzati
    Contro
  • Frequenti cali nel frame rate
  • Gestione della visuale problematica
  • Enigmi piuttosto semplici

Tomb Raider Underworld - Recensione
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