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Turok, recensione

In contemporanea con il ritorno della serie su console, Turok invade lo schermo dei nostri cellulari col solito carico di azione, violenza e dinosauri. In questo caso, però, non ci troveremo a comandare il potente guerriero all'interno di un first person shooter, bensì dovremo cimentarci con un action game bidimensionale che ricorda molto il vecchio Black Thorne (o anche l'indimenticabile Flashback, se vogliamo).

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   23/02/2008

Mentre Turok e la sua squadra stanno affrontando un viaggio spaziale, vengono attaccati dalle truppe di Kane e costretti a un atterraggio d'emergenza su un pianeta sconosciuto. Le navicelle si disperdono e i soldati vengono decimati dall'atipica popolazione di questo mondo arcaico, costituita da mostri e dinosauri. Turok dovrà quindi partire alla ricerca dei superstiti, eliminando qualunque nemico trovi sulla sua strada. Per riuscire nell'impresa potrà contare su tre armi differenti, ognuna potenziabile, e sul fidato pugnale per i combattimenti ravvicinati...

Come scritto in apertura, questa incarnazione mobile di Turok ricorda moltissimo nella struttura Black Thorne: gli stage sono divisi in varie "schermate", ognuna delle quali può nascondere delle insidie sottoforma di baratri o di nemici disposti in un certo modo. Durante le prime fasi di gioco impareremo a controllare il personaggio e i suoi movimenti, affidati al joystick del cellulare: sinistra e destra per muoversi, su per saltare in avanti (o aggrapparsi a un appiglio) e giù per nascondersi. Quest'ultima azione si rivela fondamentale per eliminare i nemici in modo silenzioso: quando Turok si nasconde, mimetizzandosi, non può essere visto né ferito dai suoi avversari. Avvicinandosi a uno di essi, prendendolo alle spalle e premendo il tasto 5 ripetutamente, il protagonista si produce in un'uccisione silenziosa, a cui non si può opporre resistenza. Nel caso in cui un nemico ci veda, invece, possiamo sempre premere giù sul joystick per scansarne gli attacchi, calcolando i tempi di ricarica delle armi per colpire al momento giusto. Partiremo con un mitragliatore standard, a cui ben presto potremo affiancare un arco e un fucile: la prima arma si rivela equilibrata in tutte le situazioni, la seconda è molto efficace da vicino e la terza, infine, va bene solo per le lunghe distanze. Ogni tanto le sessioni di esplorazione e combattimento vengono inframezzate da fasi sparatutto, in cui dovremo semplicemente fare fuoco contro un'orda di velociraptor in rapido avvicinamento, usando il tasto 5 per indietreggiare e il tasto 0 per rotolare e voltarci rapidamente, mentre lo sparo è automatico (e, volendo, può esserlo anche la mira).

Il gioco vanta una realizzazione tecnica di tutto rispetto: il protagonista vanta un buon design, è animato discretamente e può eseguire un gran numero di azioni differenti. Spesso incontreremo dei compagni di Turok, anch'essi ben disegnati, e ovviamente un gran numero di avversari, tutti di buona fattura. La parte del leone viene però svolta dagli scenari, che vantano uno scrolling in parallasse su due livelli, un buon livello di dettaglio e una certa varietà: le sezioni nella foresta sono molto diverse da quelle nei sotterranei, dunque le location riescono a non essere mai banali. Il sonoro consta di un unico brano musicale, dal volume regolabile indipendentemente dal telefono, di buona fattura e in grado di accompagnare bene l'azione. I controlli sono piuttosto semplici, ci si trova a poter fare molte cose agendo su pochi tasti, e questo è un bene. Si può muovere qualche appunto solo alla reattività agli input, magari, visto che colpire i nemici mentre sono voltati e poi tornare nell'ombra non sempre riesce perfettamente.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.9
Lettori (39)
7.9
Il tuo voto

Turok è un ottimo action game, che unisce molto bene fasi in cui bisogna saltare e arrampicarsi (come in Flashback o Prince of Persia) e quelle in cui ci si ritrova a combattere. La possibilità di nascondersi nell'ombra aumenta moltissimo lo spessore di gioco, visto che si può provare a eliminare i nemici in modo silenzioso sia da breve che da grande distanza. Il sistema di combattimento, in generale, è stato studiato bene e affrontare gli avversari spesso si traduce in una prova d'astuzia più che d'abilità: se sono numerosi vanno presi uno per volta, cercando di non farsi vedere per poter superare i posti di blocco indenni. Meno riuscite le sessioni sparatutto, che però sono state inserite unicamente per aggiungere un pizzico di varietà all'azione. Ci troviamo di fronte a un ottimo titolo, in definitiva: ben fatto, giocabile e coinvolgente.

PRO

CONTRO

Pro: Tecnicamente molto ben fatto Ottimo sistema di combattimento Approccio agli scontri originale Contro: Sessioni sparatutto sottotono Una sola musica di accompagnamento In alcuni casi i controlli sono poco reattivi