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Vampire Survivors: abbiamo provato la modalità cooperativa

Abbiamo avuto modo di provare la modalità cooperativa di Vampire Survivors, che moltiplica il caos per un massimo di quattro giocatori contemporanei.

Vampire Survivors: abbiamo provato la modalità cooperativa
RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   11/08/2023

Vampire Survivors è uno dei fenomeni videoludici degli ultimi anni. Sviluppato da poncle, italiano emigrato nel Regno Unito e il cui vero nome è Luca Galante, è un gioco figlio di un momento di cupezza dell'autore, che lo ha realizzato quasi come una forma di sfogo personale, senza aspettarsi molto in termini di vendite. Milioni di copie vendute dopo e un documentario dedicato, stanno lì a dimostrare sicuramente qualcosa, anche se non sapremmo definire bene cosa.

Fatto è che accanto ai vari Mario e Sonic, Nathan Drake e Marcus Fenix, ci sono ora anche i vari Mortaccio, Rottin'Ghoul, Poppea Pecorina e tutti gli altri folli personaggi che popolano questo strano action 2D caleidoscopico, in cui ogni sforzo del giocatore è teso a provare quella sensazione di onnipotenza regalata da un arsenale che quando portato al massimo è capace di spazzare via le decine di migliaia di nemici che affollano lo schermo, fino all'arrivo dell'inevitabile morte. Nel corso dei mesi poncle ha più volte aggiornato la sua opera che, tra contenuti gratuiti e a pagamento, è cresciuta esponenzialmente, ma che non dà segno di volersi fermare. Abbiamo giustappunto avuto modo di provare in anteprima la modalità cooperativa di Vampire Survivors, fulcro del prossimo aggiornamento in uscita il 17 agosto, che potrebbe consacrarlo definitivamente... o quantomeno farci condividere l'intossicazione con qualche amico fidato.

La modalità cooperativa di Vampire Survivors

Le fasi finali sono sempre caotiche
Le fasi finali sono sempre caotiche

Accedere alla modalità cooperativa di Vampire Survivors è davvero semplice: collegato un secondo (o un terzo e quarto) controller, il titolo mostra in automatico i giocatori supplementari nella fase di selezione del personaggio. Ogni giocatore sceglie il suo eroe, facendo le valutazioni del caso, e si può partire. Naturalmente gli eroi usabili dipendono da quanti se ne sono sbloccati giocando, quindi gli sforzi fatti in solitaria non andranno perduti. Tutto qui? Sì. L'unica variante da valutare è la quantità di oggetti per personaggi: all'aumentare del numero di giocatori, diminuisce la quantità di armi e oggetti bonus raccoglibili durante la partita da ciascuno.

Avviato un livello è facile notare come la modalità cooperativa sia stata pensata per non alterare gli equilibri del gioco base, pur essendo presenti delle opportune differenze. Per iniziare, tutti gli utenti giocano sulla stessa stessa schermata, quindi devono muoversi insieme andando nella stessa direzione, se non vogliono rimanere piantati da qualche parte. In generale anche in modalità cooperativa Vampire Survivors rimane sempre lo stesso, con la grossa differenza che i mostri possono attaccare chi vogliono. Quindi il gameplay rimane incentrato sull'evitare orda su orda mentre le armi raccolte mietono vittime automaticamente. Le differenze più grosse, rispetto al gioco in single player, riguardano la gestione dei punti esperienza e quella della morte. Andiamo con ordine.

A prescindere dal numero di partecipanti, la barra dell'esperienza rimane unica, con i personaggi che salgono di livello in ordine. In questo modo poncle ha evitato squilibri, ossia che durante una partita alcuni giocatori potessero prevalere sugli altri rubandogli tutte le gemme dell'esperienza. Quindi non importa chi le raccoglie, perché per potenziarsi bisogna comunque aspettare il proprio turno, a meno che nella selezione degli oggetti non appaia l'amuleto dell'amicizia, che consente di potenziare di un punto un'arma a caso di ogni giocatore. Da notare che un oggetto sbloccato non può essere ottenuto da un altro giocatore. Niente La Borra per tutti, ci dispiace. L'unico stop alla crescita condivisa è rappresentato dalla morte di un personaggio che, a differenza di quanto accade nelle partite single player, in cooperativa non è definitiva. Quando un giocatore esaurisce la barra della salute al suo posto appare un sarcofago, con sopra un timer. Esaurito il timer il personaggio può tornare in vita con la salute al massimo. Anche in questo caso è chiaro come il design della modalità miri a evitare frustrazioni eccessive per i giocatori, garantendo loro la possibilità di tornare in azione, sempre che non facciano una brutta fine anche tutti gli altri presenti.

Quando sarà disponibile l'aggiornamento con la modalità cooperativa?

L'aggiornamento con la modalità cooperativa sarà completamente gratuito e potrete scaricarlo a partire dal 17 agosto 2023 su tutte le piattaforme: Steam, Xbox, Mobile e Nintendo Switch. Da notare che la modalità cooperativa è giocabile in locale o, su Steam, tramite la funzione Remote Play Together, che consente di invitare a giocare amici online, anche se non possiedono il titolo.

La stasi finale

Condividere la sofferenza in più persone è meglio
Condividere la sofferenza in più persone è meglio

C'è da dire che la cooperativa funziona molto bene nelle fasi iniziali, ma rende un po' meno in quelle finali, quando cioè si è molto potenti e ci sono centinaia di nemici che si accalcano verso i giocatori. Il problema, come capirà chi ha giocato molto a Vampire Survivors, è che sono momenti lenti, in cui spesso ci si muove poco perché la quantità di avversari sullo schermo è soverchiante e non c'è più modo di andarsene troppo in giro per la mappa. Si tratta di pochi minuti di stasi, in cui i giochi sono fatti, le armi sono al limite e tutto ciò che si può fare è stare a guardare, compiendo al massimo dei movimenti brevi e controllati. Ecco, vissuti da soli questi momenti hanno un loro fascino e sono finanche esaltanti, perché rappresentano il culmine della partita e in qualche modo il premio per gli sforzi fatti, mentre in cooperativa se ne percepisce maggiormente la staticità, non tanto sullo schermo, quanto sui volti e nei commenti dei giocatori, che di loro diventano sempre più inattivi. Il caos rimane ammaliante, ma diventa più straniante perché svela inesorabilmente la riduzione della partecipazione attiva dei presenti. Insomma, la mancanza di cose da fare durante le ondate finali (niente armi da scegliere o potenziare, niente oggetti da raggiungere, nessun boss che possa tenerci testa) tende a raffreddare un po' gli animi, di quella che comunque rimane un'esperienza molto coinvolgente, che vale sicuramente un giro.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (123)

8.5

Il tuo voto

PRO

  • Caos condiviso
  • In più persone è meglio

CONTRO

  • Le fasi finali assumono una funzione straniante