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Warhammer 40,000: Battlesector, la recensione

La recensione di Warhammer 40,000: Battlesector, lo strategico a turni di Slitherine che ci mette alla guida degli Angeli Sanguinari.

RECENSIONE di Luca Olivato   —   19/07/2021

Warhammer, nella sua declinazione futuristica, è una fonte inesauribile di ispirazione per i giochi strategici. Certo, quelli in tempo reale sono passati alla storia grazie soprattutto al contributo di Relic, ma c'è spazio anche per produzioni minori che si affidano all'inossidabile struttura a turni. È il caso di Warhammer 40,000: Battlesector, di cui state leggendo la recensione, edito da Slitherine e sviluppato da Black Lab Games, la stessa software house di Battlestar Galactica: Deadlock.

A differenza di Gladius: Relic Of War, pubblicato sotto la stessa insegna qualche anno fa (e recensito da Simone Taglifarri), Battlesector rinuncia quasi completamente alla parte gestionale che, come vedremo, è limitata a semplici potenziamenti, per concentrarsi esclusivamente sulla tattica che si sviluppa in arene piuttosto piccole tanto da poter essere definite, come suggerisce lo stesso titolo, veri e propri settori.

Molto più vicino alle sue corde è Warhammer 40K: Sanctus Reach di Straylight Entertainment, con cui, come vedremo, condivide ben più di un aspetto.

Una storia tutta da scrivere


Se non siete appassionati della saga di Warhammer, difficilmente riuscirete a farvi catturare da una storia raccontata attraverso dialoghi e vignette: l'assenza di costose cut-scene e i pochissimi scambi di battute tra i personaggi durante le sessioni di gioco non aiutano certo a contestualizzare la trama che segue le gesta del Sergente Carleon alla guida degli Angeli Sanguinari, soverchiati dall'invasione che i Tiranidi hanno portato sul loro pianeta natale Baal Secondo.

Sbrigati i convenevoli si passa immediatamente all'azione: il terreno di battaglia è diviso in un reticolato quadrato, sul quale si muovono le varie unità, ciascuna caratterizzata da una quantità di punti azione che la rendono più o meno mobile. Ci sono coperture che possono modificare gli esiti di un attacco o di una difesa, rendendoli più o meno efficace, per quanto le mappe si sviluppino unicamente sul piano orizzontale e il terreno non sia modificabile dagli attacchi. Le unità sono composte da uno o più elementi, a seconda della potenza di fuoco, e ciascuno di questi ha una propria barra di salute.

Oltre a quelle standard, le cui fila possono essere rimpinguate senza alcun costo tra una missione e l'altra, ci sono gli eroi, tra cui il già menzionato Sergente Carleon, che dispongono di abilità specifiche e la cui prematura dipartita coinciderà con il game over. Da quanto scritto sino a questo momento dovrebbe essere chiaro che Battlesector non aggiunge né toglie nulla alla struttura tipica degli strategici a turni; tuttavia, gli sviluppatori hanno deciso di rendere le cose più interessanti con l'introduzione del momentum, ossia di una barra che si riempie man mano che si uccidono i tiranidi e che sblocca un attacco speciale.

L'aspetto intrigante è che i punti si perdono lasciando le truppe in posizione di difesa; tale meccanismo aggiunge una gradita variabile tattica perché a volte vale la pena di rischiare delle mosse che possono rivelarsi tanto trionfali quanto catastrofiche.

Tattica

Tipico scontro su una piattaforma militare
Tipico scontro su una piattaforma militare

Come scritto inizialmente, le mappe sono piccole, ciononostante possono richiedere molto tempo per essere liberate. Questo accade a causa della continua rigenerazione nemica che si interrompe solo quando l'obbiettivo primario (scorta il sacerdote sanguinario sino al determinato punto, disattiva le torri difensive, resisti a un'invasione aliena per un certo numero di turni) viene raggiunto. Arrivati a questo punto, a prescindere dagli sforzi fatti in precedenza, bisogna comunque sbarazzarsi di tutti i tiranidi rimasti in piedi: si tratta del momento più critico in assoluto perché è proprio in corrispondenza dei turni finali che l'invasione produce i suoi massimi sforzi. Le prime mappe sembrano essere accessibili al livello di suggerito dal gioco, ma in breve la difficoltà si impenna esponenzialmente e già alla quinta missione sarà necessario ricorrere alla funzione di caricamento.

La sfida non è data tanto dall'intelligenza artificiale, ma dal soverchiante numero di unità controllate dalla CPU, mediamente più del doppio rispetto a quelle a disposizione del giocatore. Con queste premesse i presupposti per il fallimento sono chiari sin dallo schieramento delle unità, perché non si conosce né il posizionamento degli avversari né la composizione del loro esercito. Tale meccanica "trial and error" non è nuova in questo genere di giochi, ma è spesso foriera di frustrazione, e Battlesector non fa eccezione.

Inoltre, il fatto che tutte le unità siano svelate prima della metà del gioco e l'assenza di obbiettivi secondari durante le missioni sono elementi rischiano di rendere l'azione ripetitiva.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10 Pro
  • Processore: AMD Ryzen 9 5950X
  • Memoria: 32 GB di RAM
  • Scheda video: AMD Radeon RX 6800 XT

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: 64-bit Windows 10
  • Processore: Intel Core i5-4460
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 750
  • Memoria: 25 GB di spazio disponibile
  • Scheda audio: DirectX Compatible

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5-6400
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA Geforce GTX 950

Gestione

Blood Angels all'attacco tra le rovine
Blood Angels all'attacco tra le rovine

La parte gestionale è ridotta all'osso: completando le missioni si ottengono dei punti esperienza spendibili nell'albero delle abilità dei generali, a differenza delle truppe che rimangono sempre dello stesso livello a prescindere dal numero di uccisioni. Oltre alla classica distinzione tra attive e passive, alcune riguardano il singolo eroe, altre interessano le unità standard. Di queste, in particolare, ne troviamo di dieci tipi per ciascuna delle due fazioni rappresentate, mentre i Tiranidi, a differenza degli Space Marine che ne contano cinque, hanno solo tre campioni.

Le modalità di gioco sono solamente due: il fulcro dell'offerta è la campagna degli Angeli Sanguinari, divisa in una ventina di missioni. C'è poi la classica schermaglia dove finalmente si possono selezionare anche gli invasori, e dove è possibile anche impostare alcuni parametri tra cui la rigenerazione automatica dei nemici. Le mappe sono però solamente otto e la modalità è una sola, ossia vince chi ottiene più punti entro un limite stabilito di turni.

Non poteva mancare il multiplayer, in cui troviamo partite "live", ossia quelle tradizionali in cui i due giocatori si sfidano in tempo reale; quelle asincrone, in cui il turno viene completato solo quando il giocatore decide di mettersi davanti alla tastiera; l'anacronistica hotseat in cui gli sfidanti utilizzano lo stesso computer. Purtroppo, come spesso accade prima del lancio, non è stato possibile provare il multiplayer a causa dell'assenza di lobby: riteniamo comunque che non debba essere certo questo il motivo principale che spinge all'acquisto di Battlesector.

Conclusioni

Versione testata PC Windows 1.0.0
Digital Delivery Steam
Prezzo 33,99 €
Multiplayer.it
6.8
Lettori (2)
9.9
Il tuo voto

Grafica elegante, doppiaggio superlativo, meccaniche di gioco semplici ma dotate di profonde sfaccettature: Battlesector sfrutta a fondo l'universo creato da Games Workshop per fornire uno strategico a turni immediato e impegnativo. Purtroppo, a volte, la difficoltà è eccessiva e sembra che ci sia un'unica strada per poter avere la meglio dei nemici. A livello di contenuti il titolo è sin troppo parsimonioso: la campagna single player, dedicata ai soli Space Marine, avrebbe dovuto essere supportata con una maggior numero di unità e, alla fine della fiera, le fazioni sono solamente due. In attesa di futuri contenuti aggiuntivi, il gioco di Black Lab rappresenta un'ottima scelta per gli appassionati di Warhammer 40,000

PRO

  • Meccaniche immediate
  • Tecnicamente buono
  • Impegnativo...

CONTRO

  • ...a volte anche in maniera gratuita
  • Due sole fazioni
  • Per i non appassionati rischia di diventare presto ripetitivo