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WRC 4: un Rally d'annata

Il rally di Evolution Studios versione 2004 sorpassa Colin Mc Rae e taglia il traguardo con un ampio margine di vantaggio.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   12/11/2004
WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata

Tre a sinistra, si allarga

Senza ombra di dubbio Evolution Studios ha fatto tesoro degli errori commessi con il precedente capitolo, afflitto da alcuni bachi di programmazione davvero grossolani; oltre ad una dinamica della vettura non sempre convincente e una gestione dei menù fin troppo confusionaria, ciò che aveva tagliato le gambe a WRC 3 era stata una calibrazione del livello di difficoltà delirante, capace di passare da facilissimo a enormemente frustrante nello spazio di un settaggio. Quest’anno World Rally Championship nasce su basi ben diverse, e soprattutto si sviluppa in maniera estremamente soddisfacente sotto praticamente ogni punto di vista. In continuità con un’idea non sempre realizzata nel migliore dei modi, i programmatori hanno anche quest’anno optato per un modello di gioco bilanciato tra elementi simulativi e arcade, senza spingersi troppo in una o nell’altra direzione. Ecco quindi che le vetture, dotate tra l’altro di un’ottima diversificazione nel comportamento su strada sulla base delle caratteristiche peculiari di ognuna e di una convincete sensazione del loro peso, non faticano troppo a rispondere ai comandi del giocatore pur gratificandolo dopo ogni curva ben riuscita o ogni derapata perfettamente disegnata. La differenza tra i vari fondi stradali è evidente, con l’auto che passa in maniera del tutto convincente dall’aderenza perfetta dell’asfalto a quella precaria del ghiaccio, con in mezzo chiaramente ghiaia, fango, sabbia e via dicendo. Il sistema di controllo, mappato come da tradizione sugli analogici per sterzo, accelerazione e freno, risponde con rapidità agli stimoli impartiti dal giocatore, peccando forse solo per una eccessiva sensibilità della levetta sinistra comunque di facile correzione via opzioni. La struttura di gioco, piuttosto classica sotto ogni punto di vista, mette il giocatore di fronte ad una serie di gare sparse per varie ambientazioni del mondo così come da tradizione per ogni gioco di rally che si rispetti. A differenza della maggior parte di questi però, WRC 4 si rivela più indulgente sulle scorribande fuori pista e sugli urti concedendo la facoltà di riparare l’auto alla fine di ogni singola tappa; il che, ad eccezione del caso in cui si arrivi al traguardo con la macchina completamente distrutta, fornisce tutto il tempo necessario per tornare in pista in condizioni perfette. Un sacrificio del realismo in favore di una maggiore accessibilità, ma che probabilmente svilisce la gestione delle condizioni del proprio mezzo e favorisce una condotta di gara meno attenta a questi aspetti. Aggiungendo a tutto questo una non perfetta conseguenza tra urto (o meglio “tipo e entità” di urto) e il suo effetto reale sottoforma di danni, è chiaro come questo aspetto rappresenti una delle poche sbavature della produzione Sony.

WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata

cambiami l'assetto

Per quanto riguarda l’aspetto estetico, WRC 4 denota un maggiore equilibrio fin dai menù di gioco; pur non potendosi ancora definire snelli e del tutto scorrevoli, il passo in avanti rispetto alla confusione barocca del precedente episodio è evidente. Sul versante grafico durante in gioco vero e proprio, senza ombra di dubbio la fatica Evolution Studios si rivela il miglior rally game apparso su Ps2, pur con qualche difetto comunque trascurabile. Sicuramente un aliasing non fastidioso ma visibile sarà l’aspetto più criticato, seguito da un leggero pop-up degli elementi più corposi del lontano fondale, ma si tratta comunque di imperfezioni che non mettono in ombra la bontà del lavoro svolto dai programmatori. Le 16 ambientazioni di gioco, pur con una qualità leggermente altalenante, riescono in ogni caso a catturare l’attenzione con una ricchezza di dettaglio esaltante, ma soprattutto grazie ad un uso dei colori davvero realistico e convincente. In ogni caso, se nelle ambientazioni si può scorgere qualche spigolo di troppo o qualche texture non perfetta, di certo questo non si può dire per quanto riguarda la modellazione delle vetture, davvero splendide e fedeli copie delle controparti reali con una qualità di dettaglio davvero eccellente. Ovviamente la parte del leone la fanno in questo senso i replay, da sempre marchio di fabbrica della serie e capaci di esaltare l’ottimo lavoro svolto dai grafici. Il taglio delle inquadrature, estremamente realistico e vario, dona alle sequenze tutto il dinamismo che è proprio dello sport nella sua versione reale, stimolando ripetute visioni per apprezzare passaggi particolarmente riusciti o al contrario analizzare i propri errori. Da segnalare gli effetti particellari, esaltanti nel passaggio dell’auto attraverso rivoli d’acqua o fiumiciattoli, e allo stesso modo anche la riproduzione della nube di polvere sollevata dal proprio bolide, probabilmente la più credibile che ci sia mai capitato di vedere. Non del tutto convincente invece la componente sonora; fatto salvo i brani utilizzati, azzeccati ma soggetti ai gusti personali, lascia più di qualche perplessità il lavoro del navigatore, spesso in ritardo nel segnalare le curve e in alcuni casi addirittura in esagerato anticipo, creando una confusione deleteria per la condotta di gara. Non aiuta nemmeno il doppiatore della versione italiana, molto asettico e poco credibile nel tono utilizzato. Positiva infine la modalità di gioco online, promessa e poi esclusa all’ultimo momento nel terzo capitolo, che in questo caso offre la possibilità fino a 16 giocatori di sfidarsi su un tracciato; ovviamente, per non rendere il tutto una gara di demolition derby, le auto degli sfidanti appaiono come semplici ghost car.

WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata
WRC 4: un Rally d'annata

Commento

WRC 4 si impone in questa stagione sul deludente Colin Mc Rae 2005 grazie alla volontà di rinnovare, perfezionare e correggere in contrapposizione alla stucchevole staticità dimostrata dai programmatori Codemasters. Pur strizzando un occhio e mezzo ai casual gamers con alcune scelte che potrebbero non esaltare i puristi del genere, la produzione Sony si mantiene sempre su livelli di assoluta bontà tramite soprattutto una fisica e ad un sistema di controllo della vettura realmente capace di restituire le sensazioni di essere davvero al volante. Tutto ciò, aggiunto ad una componente grafica di prim’ordine e una modalità online sicuramente apprezzabile, chiude il cerchio per quello che è attualmente il miglior rally game in circolazione.

    Pro:
  • Splendido modello di guida
  • Graficamente davvero ben realizzato
  • 16 ambientazioni internazionali e modalità online
    Contro:
  • Navigatore deludente e impreciso
  • Gestione degli incidenti troppo accomodante
  • Alcuni piccoli difetti grafici

Malgrado i tentativi da parte di alcuni outsider di ambire al trono di miglior rally game per Ps2, la realtà dei fatti si è grossomodo sempre risolta in un duopolio tra la storica serie di Codemasters, Colin Mc Rae Rally, e la fatica di Evolution Studios, WRC. Con una sorta di improbabile quanto ironico tacito accordo, nel corso degli ultimi anni le due società si sono avvicendate a cadenza annuale nel ruolo di “vincitore”. A conferma di tale tendenza, dopo che la stagione scorsa Colin Mc Rae Rally 4 aveva prevalso su un WRC 3 afflitto da difetti davvero inaccettabili, in questa occasione la produzione Sony è sicuramente il gioco da preferire.