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Xbox Series S, la recensione della console piccola di casa Microsoft

La recensione di Xbox Series S: è il momento di togliere il velo alle considerazioni e ai giudizi sulla nuova piccola console di casa Microsoft che punta al digitale e al 1440p

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   05/11/2020

Ci piace pensare di aprire questi articoli sulle console di prossima generazione dando per assodato il fatto che si stia giudicando una macchina, prima ancora di quello sarà il suo futuro commerciale e in termini di software. È indubbio che questi due elementi sposteranno l'asticella in futuro, d'altronde è il mercato a fare i giochi, ma non vogliamo che le proiezioni e i gusti personali possano distogliere più del normale dall'obiettivo primario: giudicare una macchina, in questo caso Xbox Series S, che deve innovare e allo stesso tempo rendere facile ed intuitivo il gaming.

Alla luce di questo, e consapevoli che sarete già arrivati alle ultime righe per leggere un voto che non conta assolutamente nulla se preso a sé stante, è tempo di dirvi tutto quello che pensiamo, e forse anche qualcosa in più, su questa sofferta, attesissima e "pandemica" nuova generazione alle porte. Ecco la nostra recensione di Xbox Series S.

Specifiche tecniche

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Iniziamo subito dai dati più incontrovertibili e forse anche noiosi, quelli legati alle specifiche tecniche di una console, Xbox Series S, che vuole indirizzarsi nei confronti del pubblico meno attento al top di gamma, ma comunque volenteroso di entrare di prepotenza nella nuova generazione. Xbox Series S monta una CPU AMD Zen 2 personalizzata per l'occasione che può contare su 8 core a 3,6 GHz. A fianco alla potenza bruta del suo "cervello" si pone una GPU da 4 teraflops RDNA 2, che conta 20 comput unit ad una frequenza di 1565 GHz, anch'essa totalmente custom e pensata appositamente per la piccola di Redmond. Se è vero che il numero di Teraflops non fa gridare al miracolo, soprattutto in un panorama che ha viaggiato per anni su questo termine altisonante, la struttura della console e la totale mancanza di supporto al 4K, come vedremo più avanti, la rende più che competente per le sue necessità.

Passando a quella che è la memoria interna e lo spazio di archiviazione, Xbox Series S monta una RAM da 10 GB GDDR6 a 128 bit con una larghezza di banda variabile da 224GB/s a 56GB/s in base a quale porzione della memoria è investita dalle diverse operazioni. Numeri sostanzialmente inferiori alla sorella più grande Xbox Series X, che d'altronde giustificano e danno ulteriore peso ad un prezzo sul mercato quasi dimezzato, passando dai 499€ di una ai 299€ dell'altro. Ovviamente vi rimandiamo alla recensione di Xbox Series X per tutte le considerazioni sul suo hardware, consapevoli ovviamente del target e del pensiero ben diversi con i quali le due macchina son state realizzate.

Dal canto nostro, ciò che davvero ci torna poco delle scelte effettuate da Microsoft, ancor di più trattandosi di una console all digital, è lo spazio di archiviazione demandato ad un SSD NVMe, anch'esso personalizzato come tutto il resto, ma dimezzato in termini di capienza. Siamo più che consapevoli che il costo di un SSD di questa tipologia andrebbe ad alzare vertiginosamente il prezzo unitario della singola console, ma è davvero difficile riuscire a promuovere uno spazio di archiviazione che, al netto del sistema installato, lascia all'utente poco più di 350GB di memoria disponibile. In un mondo fatto di giochi che sempre più spesso si avvicinano o addirittura superano pesi a tre cifre, ci sembra una scelta scellerata e davvero poco condivisibile. A poco serve in questo senso la possibilità di acquistare le schede esterne e con formato proprietario di Microsoft, soprattutto alla luce di un prezzo decisamente troppo alto visto il costo dell'intera console. Sappiamo già che in futuro avremo modo di trovare sul mercato tutta una serie di nuovi produttori e che i costi verranno certamente abbattuti, ma chiunque conosca l'ambiente sa bene che un formato proprietario costerà sempre in media più di uno universale.

Parlando di connettività siamo assolutamente nella media. Una porta USB di tipo A 3.1 sull'anteriore, così come due sulla parte posteriore. Nessun ingresso ottico, ma resta fortunatamente l'entrata ethernet, così come un wifi con protocollo 802.11ac dual band. Degna di nota, anche se ovvia, la porta HDMI 2.1 posta sul retro. Questa permetterà di arrivare tranquillamente al target dei 1440p per 120 fotogrammi al secondo. Anche sotto questo aspetto ci ha lasciati sorpresi la totale mancanza di considerazione di Microsoft per il sempre più classico standard USB C, presente invece sul fronte della concorrente Sony: PS5.

Nell'insieme si può dire che Xbox Series S sia certamente un piccolo gioiellino di architettura e che il suo costo sia altrettanto aggressivo per una macchina che si rivolge con prepotenza a tutti coloro i quali cerchino un'esperienza immediata e anche sufficientemente "portatile", visto pure il design, di cui ci apprestiamo a parlare.

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Xbox Series S
Processore AMD Zen 2 custom,
8 core a 3,6 GHz oppure 3,4 GHz con multithreading abilitato
Grafica AMD RDNA 2 custom,
20 Compute Unit a 1,565 GHz
Processo produttivo System on Chip (SoC) 7nm 197,05 mm²
Potenza 4 TFLOPS
Memoria 10 GB di RAM GDDR6
Banda passante 8 GB a 224 GB/s, 2 GB a 56 GB/s
Storage SSD PCI Express Gen 4 NVMe custom da 512 GB
Velocità I/O 2,4 GB/s, 4,8 GB/s compressi
Espansione Scheda di espansione da 1 TB
Storage esterno Supporto per HDD esterni USB 3.2
Audio Dolby Digital 5.1; DTS 5.1
Dolby TrueHD con Atmos; PCM lineare fino a 7.1
Prestazioni 1440p fino a 120 FPS.
Retrocompatibilità Tutti i giochi Xbox One sono supportati,
insieme a una raccolta di titoli Xbox 360 e Xbox originale.
Tutti gli accessori Xbox One sono supportati.
Colore Bianco Opaco
Dimensioni 27,5 cm x 15,1 cm x 6,5 cm
Porte I/O 1 porta USB 3.1 Gen 1 Tipo A frontale
2 porte USB 3.1 Gen 1 Tipo A sul retro
HDMI 2.1 (supporto VRR e AMD FreeSync)
Ethernet RJ-45 10/100/1000; Wi-Fi 802.11 ac
Presa di alimentazione
Porta di espansione memoria
Data di uscita 10 novembre 2020
Prezzo 299,99 euro

Design

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Non nascondiamo che il primo impatto con Xbox Series S, presentata d'improvviso da una Microsoft sorpresa dai leak in rete, ci aveva lasciati straniti e sorpresi allo stesso tempo. Complice anche l'infinità di meme nati online sulla famosa "cassa audio", c'è voluto del tempo per comprenderne le scelte e le volontà nel carattere, seppur la continuità con le forme definite e monolitiche della sorella grande fossero chiare dal primo istante.

Quel che davvero ci ha poi lasciati a bocca aperta è stata la consapevolezza delle dimensioni davvero ridotte della macchina. Già la scatola che contiene Series S è nettamente più piccola della maggior parte degli involucri ai quali siamo abituati. Se dovessimo richiamare alla mente qualcosa di simile per una console casalinga, finiremmo davvero molto indietro, a quel periodo anni '90 nel quale le console erano ancora giocattolose e contenute. Restando al presente, forse addirittura ciò che più richiama sia il pack che le dimensioni pure e semplici della piccola di Microsoft è Nintendo Switch, una console che all'atto pratico è una portatile camuffata da casalinga. Una volta aperto il pacchetto, caratterizzato da una cura minore di Series X nelle forme e nei materiali, si trova immediatamente il piccolo parallelepipedo bianco con la sua prominente griglia tonda nera e leggermente sporgente sulla parte superiore. Ad affiancare la console, posta al centro di una serie di elementi atti alla protezione e ricoperta di una carta isolante, è posizionato l'unico "cassettino" da aprire per svelare il pad, anch'esso bianco e fornito con due batteria AA, così come il cavo di alimentazione e quello HDMI 2.1. Anche qui vi rimandiamo ovviamente al nostro video unboxing tutto dedicato a Series S, per avere un'idea del lavoro svolto da Microsoft per impacchettare la vostra possibile nuova console next gen.

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Parlando del design stesso della macchina, è evidente la scelta di Microsoft di continuare su un'idea di eleganza e minimalismo che già da qualche anno ha introdotto, non solo in ambito gaming, e che con Xbox One X aveva iniziato a toccare vette importanti dal punto di vista estetico. Lì dove Series X mette in campo una forma a pianta quadrata, Series S "dimezza" in qualche modo la superficie occupata mantenendo però tutte quante le linee squadrate e definitive ormai care al colosso americano. Lì dove il gusto personale prende sempre e in maniera sacrosanta il sopravvento, è impossibile negare che Series S sia un oggetto ben riuscito nel suo intento e che, tutto sommato, forse elimina anche alcune criticità presenti invece sulla sorella più grande, come i piedi laterali per posizionarla in orizzontale.

Piccola, contenuta e solidissima, oltre che davvero leggera. Tutti fattori che, uniti all'eleganza del bianco, la rendono un fantastico elemento da mostrare in soggiorno, camuffato perfettamente da semplice oggettistica da salotto.

Calore, rumore e motore

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Microsoft ha lavorato tanto sugli aspetti più prettamente architettonici delle proprie console. Lì dove Sony ha quasi unanimemente toppato la dissipazione di PS4 Pro, la casa di Redmond aveva già raggiuto discreti risultati con Xbox One X. Le nuove Series X e Series S continuano su questo solco, riuscendo a sorprende per quel che riguarda calore e rumorosità.

Nelle nostre prove di Xbox Series S non si è mai andati oltre i 55 gradi e difficilmente si sono sfiorati i 40db. Questi due valori, indubbiamente i più alti registrati, sono stati il risultato di una sessione di gioco abbastanza prolungata a Red Dead Redemption 2. Quando invece si è trattato di limitarsi alla navigazione della dashboard, la console si è sempre mantenuta intorno ai 35 gradi, con un valore in db intorno ai 30.

Numeri questi tutt'altro che scontati, anche e soprattutto vista la stazza davvero contenuta della console e la conseguente vicinanza della componentistica, ma sicuramente aiutata da un sistema di dissipazione che sfrutta appieno e con notevole efficacia la grande ventola sulla parte superiore.

È inutile fare grandi previsioni per il futuro, o essere certi che questi valori resteranno tali anche per quei titoli davvero next gen che arriveranno nei prossimi mesi e anni. La palla di vetro non è tra i nostri averi e per questo ci limitiamo a giudicare l'attualità. Questa racconta di una console incredibilmente silenziosa, che faticherete a percepire come accesa anche quando sarà lì a gestire il vostro contenuto.

I servizi

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C'e chi punta la propria strategia a monetizzare anche e primariamente tutto e subito, e chi invece tenta di scrutare l'orizzonte, cercando di comprendere dove tira il vento ed eventualmente anticipare il mercato. È ovvio che per muovere in quest'ultima direzione serva soprattutto una stabilità economica che permetta test e sbagli, non a caso stiamo parlando di Microsoft. Sulla base di questo concetto fondamentale nasce la voglia di rivoluzionare il sistema puntando ai servizi, come ad esempio il Game Pass.

Inutile ad oggi descriverne il funzionamento, che è ben noto a tutti. Quel che ci interessa è mettere il focus sull'offerta contenutistica attuale, così come approfondita anche nel caso della recensione della console più performante. Xbox Game Pass è il fulcro della strategia di Microsoft, al punto di renderlo parte integrante dell'offerta console e PC, di unire al suo interno anche il gioco online e, da qualche tempo, di inserire anche il supporto ad xCloud.

La prepotenza con la quale la console richiama costantemente al servizio cardine del proprio ecosistema è quasi esagerata, propinandola praticamente ovunque all'interno della dashboard (poco) rinnovata e anche, come è ovvio che sia, nelle pagine dello store. Capiamo perfettamente la mossa di Microsoft, anche se in alcune situazioni appare forse eccessivo, quasi paragonabile ad alcuni banner pubblicitari installati su siti e app free per tentare di monetizzare il tutto.

Ciò che davvero cambia le carte in tavola, sia nei confronti della concorrente PlayStation che in generale, è appunto la possibilità di avere fin da subito una libreria di titoli disponibili davvero enorme che, unita alla retrocompatibilità pressoché totale della storia di Xbox, non dovrebbero lasciare tempo libero a nessuno, in attesa della vera ciccia totalmente originale.

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A fianco ai servizi contenutistici, si posizionano poi quelli più prettamente tecnici, dei quali il quick resume è certamente il più affascinante. È vero che l'SSD aiuta tanto nella velocizzazione, ma è altrettanto vero che un'architettura di questo tipo possa essere sfruttata per realizzare servizi come il quick resume. Affascinati dalla sua immediatezza e dalla capacità di tenere in memoria titoli avviati anche dopo aver staccato la console dalla corrente, il quick resume non è altro che un metodo per congelare i vostri giochi e poi tornare ad avviarli senza alcun tipo di schermata di avvio o similari. Vi rimandiamo nuovamente alla critica di Series X per i dettagli delle prove e dei confronti, ma possiamo comunque dirvi con grande serenità che Series S si manteneva perfettamente veloce, fluida e senza alcun tipo di problema anche fino a cinque giochi contemporaneamente, quelli che abbiamo provato noi. Come per qualsiasi altro aspetto, anche su questo fronte sarà necessario rivalutare il tutto quando avremo sotto mano software davvero dedicati alla prossima generazione, ma è indubbia la qualità del servizio, per altro assolutamente esclusivo e ben lontano dal cosiddetto "switcher" di PS5.

Anche lo smart delivery, ulteriore servizio con un nome tutto proprio sul quale Microsoft ha fortemente puntato durante la propria campagna marketing, si unisce ad una visione d'insieme chiara e definita: agevolare l'utente, sia sul piano della pura comodità, che poi anche su quello economico. La possibilità di lasciar fare tutto al software, che automaticamente andrà a trovare e presentarci la versione più adatta alla nostra console, è una chiara dichiarazione d'amore verso i non early adopter (coloro i quali per diverso tempo si faranno bastare le attuali console), ma anche una spinta a provare l'immediatezza, la velocità e l'upgrade del "futuro".

Dashboard e accessori

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Parlare di accessori e dashboard per questa nuova generazione di Microsoft significa mettere sul piatto un elemento emblematico del lavoro effettuato. È impossibile scardinare la visione che Phil Spencer e compagnia hanno del mondo console e del futuro dei videogiochi. L'abbiamo capito con il Game Pass, l'abbiamo compreso altrettanto con xCloud, e trasmettono questa sensazione molto chiaramente anche con alcune scelte di rifinitura che regalano continuità assoluta, seppur senza trasmettere quel brivido della scoperta della novità che non fa mai male.

Ecco quindi che il pad di Xbox Series S è pressoché identico a quello della passata generazione. Rifinito nel peso, nell'aggiunta di un tasto multimediale certamente imprescindibile e curato ancor più nei minimi dettagli, ma non dissimile da quel che ci ricordiamo. È pur vero che sarebbe stato impegnativo riuscire a tirar fuori un pad migliore, ma sono quei piccoli elementi estetici e di limatura, spesso anche mutuati dal pad elite, che ne fanno un gioiello di ergonomia e funzionalità, seppure tutt'altro che innovativo. Vi rimandiamo anche qui ad una recensione specificatamente dedicata, che certamente può darvi ulteriori spunti di riflessione.

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La dashboard di Xbox Series S invece ci ha lasciati spiazzati. Sappiamo da parecchio che Microsoft non aveva intenzione di stravolgere un lavoro che, anche lì, è andato avanti nel corso di tutta la passata generazione e che ha trasformato l'interfaccia da quella a mosaico tipica di Windows 8, affascinante ma inutilizzabile, a ciò che invece si presente a noi ora. Il processo ha certamente migliorato l'insieme e reso più semplici ed intuitivi alcun passaggi, così come agevolato la navigazione dello store. Nonostante questo non abbiamo mai davvero apprezzato la dashboard di Microsoft, a parer nostro spesso schizofrenica e ingarbugliata. Esattamente come tutto il resto, si tratta di un elemento che deve trasmettere semplicità di utilizzo e, da questo punto di vista, ancora proprio non ci siamo.

Lì dove Sony ha stravolto la propria interfaccia, andando ad effettuare un lavoro di totale restyling, sia grafico che funzionale, facendo davvero odorare il cambiamento di questi sette anni, Microsoft si è adagiata. La continuità è importante e sta certamente pagando, grazie anche e soprattutto al passaggio generazionale incredibilmente fluido. Il rischio però è di non trasmettere più la "magia" fondamentale in questi momenti e che psicologicamente invoglia alla scoperta.

La line-up dei giochi di lancio

Apriamo con una panoramica dell'offerta di lancio dei giochi per Xbox Series S:

  • Assassin's Creed Valhalla
  • Borderlands 3
  • Bright Memory
  • Destiny 2: Oltre la Luce
  • Devil May Cry 5 Special Edition
  • DIRT 5
  • Enlisted
  • For Honor
  • Fuser
  • Gears 5
  • Gears Tactics
  • Maneater
  • Manifold Garden
  • NBA 2K21
  • Need for Speed: Hot Pursuit Remastered
  • Observer System Redux
  • Planet Coaster
  • Tetris Effect: Connected
  • The Falconeer
  • War Thunder
  • Watch Dogs: Legion
  • XIII
  • Yakuza: Like a Dragon

Le nostre considerazioni su quella che è la line up di lancio di Xbox Series S, ancor più alla luce di questo passaggio generazionale morbido e che andrà avanti per un paio d'anni, sono tutte considerazioni che hanno secondo noi poco peso, che risulta così mutevole da non rispecchiare la volontà di essere quanto più possibile oggettivi. È indubbio che i giochi faranno sempre la differenza, per questo esistono le console, ma avremo modo e tempo di analizzare questi aspetti in futuro, di dare giudizi precisi su ognuno dei nuovi titoli in arrivo e dedicare anche nuove elucubrazioni a come le console si staranno comportando di conseguenza. Non è però questo il momento né il luogo.

A ben vedere vogliamo comunque, anche qui, rimandarvi ad un approfondimento su quello che sarà l'intero parco giochi di Xbox Series S, al lancio e nelle settimane subito successive, così da non lasciare niente al caso.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

Xbox Series S è una scelta coraggiosa ed interessante da parte di Microsoft. Per la prima volta una generazione arriva sul mercato con due macchine dalle prestazioni molto diverse, che si rivolgono a due target diversi, ma che puntano entrambi al massimo della qualità nel loro specifico ambito. Quasi tutto ci convince delle mosse fatte dal colosso di Redmond. Puntare ai 1440p, per altro colpevolmente non supportati da PS5. Mantenere tutte le feature disponibili sulla sorella più grande, così come il suo design. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica e alcuni elementi ci hanno fatto storcere il naso. Su tutti uno spazio di archiviazione che, per una console all digital, è davvero ingiustificabile. L'intenzione di Microsoft è sempre stata quella di continuare su una strada già tracciata, senza sorprendere ma confermando. Rivoluzionando il concetto di generazione console e probabilmente spingendosi più in avanti, provando a dare una direzione a tutto il mondo videoludico. È presto per decretarne il successo o il fallimento, ma saremo qui pronti a farlo, con giudizio e quanto più possibile con imparzialità.

PRO

  • Il design contenuto è maledettamente funzionale
  • Tutte le feature software della sorella più grande
  • Prezzo davvero aggressivo
  • Silenziosa come nessun altra

CONTRO

  • Spazio di archiviazione ingiustificabile
  • Dashboard ancora lontana dalla perfezione e quasi per nulla ritoccata