Seagate FireCuda 2 Terabyte

La possibilità di cambiare facilmente l'hard disk interno, senza invalidare la garanzia, è stata sicuramente una delle migliori caratteristiche di PlayStation 3, fortunatamente mantenuta su PlayStation 4 e anche nella sua ultima incarnazione "supercharged", ovvero PlayStation 4 Pro. Ci siamo concentrati proprio sulla nuova revisione della console Sony nell'analisi di una periferica molto interessante, il Seagate FireCuda da 2 Terabyte, in grado di raddoppiare lo spazio disponibile rispetto a quello fornito di serie. Ma ci sono molte altre sorprese sotto la scocca di questo piccolo hard disk da 2,5 pollici.

Il FireCuda aumenta lo spazio disponibile su PlayStation 4 Pro, ma non fa miracoli sui caricamenti

Generazione ibrida

Il Seagate FireCuda è un disco rigido di tipo ibrido, questo significa che, nonostante utilizzi la tecnologia a piattelli come i modelli tradizionali, prende in prestito qualcosa dall'universo delle unità a stato solido, per gli amici i moderni e costosi SSD. Quest'ultimi si basano interamente su chip di memoria flash, molto più veloci ed efficienti, in grado di mantenere i dati in modo simile alla memoria RAM. La differenza che contraddistingue l'hard disk ibrido da quello tradizionale è proprio la presenza aggiuntiva di 8 GB di veloce memoria NAND, che lavora in abbinamento con i classici piatti metallici. Il risultato di questa combinazione, che porta la sigla di SSHD, permette un ottimo compromesso tra prestazioni e spesa, in quanto il dispositivo può sfruttare la memoria flash per velocizzare l'accesso verso dati specifici. I test su PlayStation 4 Pro mostrano risultati molto interessanti: nonostante risulti recente la notizia dell'arrivo del supporto agli hard disk esterni nel futuro aggiornamento 4.50, la sostituzione del disco rigido interno rimane la più comoda in termini di spazio e collegamenti, trovando una rinnovata giustificazione nell'utilizzo dell'interfaccia SATA III da parte della nuova console Sony, oltre ovviamente allo spazio raddoppiato che rende il modello da 2 TB particolarmente meritevole d'attenzione.

Il SATA III garantisce il raggiungimento teorico di 600 MB nella velocità di banda, sostanzialmente il doppio rispetto a PlayStation 4 Slim e il vecchio modello, che sfruttano ancora un'interfaccia di tipo SATA II. È opportuno inoltre specificare che il FireCuda utilizza tecnologia SMR, ovvero a singola registrazione magnetica, che permette di creare un dispositivo caratterizzato da una minore produzione di calore, particolarmente importante per lo specifico campo di utilizzo, ma anche penalizzata da valori in scrittura non proprio da primato. Non solo, l'hard disk in questo modo risulta addirittura più sottile di quello stock, arrivando all'impressionante misura di 7 millimetri, ma per fortuna questa riduzione non inficia in alcun modo l'installazione. L'operazione è come al solito semplicissima, è sufficiente rimuovere una linguetta fissata con una vite sul retro della console, che protegge il classico cestello in metallo rimovibile nel quale viene amorosamente custodito l'hard disk. Il passo successivo consiste nello scaricare il firmware necessario dal sito ufficiale Sony, e salvarlo su una normale chiavetta USB. Dopo questo dovremo avviare PlayStation 4 Pro in modalità provvisoria, selezionare una nuova installazione, e il gioco è fatto. Ovviamente sarà a discrezione dell'utente il trasferimento dati dal vecchio hard disk, il metodo migliore rimane quello di creare un backup su disco esterno prima dell'effettiva sostituzione.

Il potere della perseveranza

Una volta allestito tutto il necessario, è arrivato il momento di provare sul campo le prestazioni del Seagate FireCuda. Tanto per cominciare, puntualizziamo che lo spazio disponibile appena conclusa l'installazione è di 1,77 GB, quindi qualcosa meno rispetto ai 2 nominali, ma comunque circa il doppio rispetto a quello stock. Questa quantità di spazio è in grado di contenere in media 50 titoli, un numero più che sufficiente per ottenere una ricca libreria a portata di pochi click. Un ulteriore bonus arriva però anche sul versante dei caricamenti, ma a una condizione legata alla stessa tecnologia che caratterizza questo drive ibrido. Il FireCuda da 2,5 pollici raggiunge una velocità dei piatti di 5400 giri, quindi non proprio esaltante, ma è l'azione combinata con la memoria saldata sulla scheda a garantire un vantaggio rispetto a un hard disk tradizionale. In poche parole, se i primi accessi al disco non differiscono in termini di pura velocità rispetto a quello stock, l'utilizzo continuo porta miglioramenti progressivi che si traducono in accessi più rapidi, con prestazioni che riescono quasi a raggiungere quelle dei dischi SSD puri, ben più costosi.

Ciò accade poiché il Seagate sfrutta la memoria flash per immagazzinare dati con accesso rapido, utilizzare sempre lo stesso gioco o caricare ripetutamente alcune sezioni porta quindi a caricamenti più veloci. Inizialmente i nostri test, basati confrontando PlayStation 4 Pro con il FireCuda e il disco rigido stock di una PlayStation 4 Slim standard, non hanno portato grossi guadagni. Il boot iniziale della console si assesta sui 30 secondi in entrambe le macchine, ma scendendo nel dettaglio dei singoli giochi il quadro si fa più variegato, con risultati variabili, ma generalmente positivi. Abbiamo notato un miglioramento dei caricamenti in diversi casi su PlayStation 4 Pro, vantaggio conferito probabilmente anche dall'architettura migliorata della console Sony. Final Fantasy XV ha impiegato praticamente la metà del tempo a caricare il nostro salvataggio: poco più di un minuto contro i due della versione PlayStation 4 normale, rappresentando uno dei risultati migliori. Bene anche Rise of the Tomb Raider, con un guadagno di dieci secondi utilizzando il Seagate FireCuda; in questo caso abbiamo effettivamente notato che caricamenti ripetuti riescono a limare ulteriormente il risultato, siamo arrivati a 34 secondi contro i 52 secondi della versione PlayStation 4 standard. Anche The Witcher 3: Wild Hunt risulta un po' più veloce nel caricamento iniziale, guadagnando circa 30 secondi sui 2 minuti circa necessari a caricare il salvataggio. Altri casi invece, come Assassin's Creed Syndicate e Batman: Arkham Knight, non hanno fatto registrare differenze significative.