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PC Magazine #103

Ultimi colpi di coda dal CES 2013 accompagnati da hardware, news e un indie stupefacente

RUBRICA di La Redazione   —   12/01/2013

Tappandoci occhi e orecchie per un secondo, scordandoci solo per un istante di tutte le novità provenienti dal CES 2013, partiamo da qualcosa di diverso. Abbandoniamo proprio i videogiochi. Ted Terranova, veterano noto soprattutto per il contribuito a Rise of Nations, sta attualmente lavorando per succedere nella sua prima campagna Kickstarter: Rivet Wars è un board game ispirato al mondo degli strategici in tempo reale. Ci sono unità, risorse e regole per creare un contesto competitivo; solo, per una volta si esce dal monitor. Come sta andando l'iniziativa? Benone, mancano venti giorni e la cifra richiesta è già quasi decuplicata. Insomma un successo annunciato. Torniamo all'attualità: l'annuale show tecnologico di Las Vegas ha riservato novità in diversi ambiti, con grossi nomi come Nvidia e (in qualche modo) Valve sugli scudi. Il nostro Mattia in settimana ha compilato un'eccellente anteprima di cosa aspettarsi, fronte hardware PC, nel 2013 appena iniziato e vi invitiamo a leggerlo, qualora ancora non lo aveste fatto, per farvi un'idea generale su quali nomi segnarvi e quanto dovrete iniziare a risparmiare. Dallo stesso enorme circo sono usciti diversi approfondimenti che meritano di essere letti. The Verge, in particolare, ha intervistato Gabe Newell, boss di Valve, e poi si è fatta una prima idea su Nvidia Project Shield. Due oggetti del mistero, entrambi, che pongono interrogativi molto diversi e che siamo certi movimenteranno le discussioni dei mesi a venire. Che sia un PC da salotto o un produttore hardware come Nvidia che tenta una strada totalmente inedita. Che si pensi a Project Edge di Razer o al visore Oculus Rift, per ora di certo c'è solo la sensazione che molti dei punti fermi del passato stiano traballando pericolosamente. Le aziende si guardano attorno in cerca di nuove soluzioni e siamo curiosi di capire se e quali di queste intuizioni avranno il potenziale per inserirsi all'interno di un mercato quantomai incerto. Tornando ai giochi, PC GamesN ha compilato uno speciale nel quale indica le dieci migliori Adventure Map per Minecraft: dategli un occhio perché ci sono ottimi contenuti. Infine tenete a mente Project Brazil, promettentissima mod per Fallout: New Vegas in uscita (speriamo) entro fine gennaio.

di Umberto Moioli

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Finite le feste, il mondo dei videogiochi riprende a girare. Storditi dalla quantità di nuovi dispositivi mostrati, annunciati o solo fantasticati, rischiamo però di perderci le cose importanti. No, non parliamo delle elezioni, ma delle selezioni dell'Independent Games Festival 2013, che per la prima volta ha tra i suoi finalisti un videogioco italiano, il minimalista MirrorMoon, sviluppato da Paolo Tejè e Santa Ragione. Complimentissimi agli autori e in bocca al lupo per la competizione nella categoria Nuovo. I finalisti della categoria Seumas McNally Grand Prize sono invece FTL: Faster Then Light, Hotline Miami, Cart Life, Little Inferno e Kentucky Route Zero, che abbiamo scelto come gioco della settimana.

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Se oltre ad essere avidi e lungimiranti giocatori siete anche degli accaniti lettori, per voi c'è CYBERQUEEN, la nuova avventura testuale di Porpentine scritta per la Ludum Dare 25. Com'è? Semplicemente una bomba. I tempi sono eccellenti, la scrittura di alto livello e, fin dalla prima schermata, grazie anche alla geniale scelta del verde per le parole selezionabili, il lettore prova una sensazione di viscidume perfetta per questa storia morbosa e disturbata. Se l'inglese non vi spaventa e volete credere che un'avventura testuale possa essere un grande gioco, dedicate anche solo cinque minuti a CYBERQUEEN e sarete risucchiati nel suo bozzolo. Ci rimane comunque un dubbio: com'è possibile che nessuna software house abbia ancora assunto Porpentine per scrivere le storie dei suoi giochi?

Dopo due anni di lavoro, Daniele Messina lancia la raccolta fondi per il suo Hartacon Tactics, che vedrà la luce prima su Xbox Live Indie Games e subito dopo su PC (le conversioni mobile non sono ancora sicure). Hartacon Tactics è un gioco di ruolo strategico a turni per multigiocatore nel quale si possono scegliere otto classi: il mago, il guerriero, l'arciere, il guaritore, il tank, l'assassino, l'esperto di arti marziali e l'uomo falco (hawkman). Ogni classe ovviamente può essere potenziata nelle caratteristiche o nelle abilità mano a mano che vinciamo nuove sfide. Inoltre per i giocatori-costruttori che amano realizzare mappe, Messina ha messo a disposizione sulla sua pagina di IndieGoGo un editor che permette di contribuire con le proprie creazioni al numero di livelli che saranno presenti nel gioco definitivo. In attesa di sapere se potremo mai recensirlo, guardiamoci il video e apprezziamo i bei disegni di Hartacon Tactics.

Aggiungete un posto a tavola, anzi due, perché con A Fistful of Gun sparare tutti insieme sullo stesso schermo è divertente e non costa un centesimo. Il credito per questo nuovo gioco, curato e frenetico, va a Paul Greasley, evidentemente un appassionato di western, oppure uno che ha capito quanto sia divertente arroventare la Colt nel deserto tra Stati Uniti e Messico. Ogni giocatore interpreta uno dei tre pistoleri disponibili, scegliendo come controller la tastiera, il mouse o il joypad. Fatto questo si comincia a riempire di piombi i piccoli sprite che si agitano sullo schermo, che tra l'altro ricordano i calciatori del mitico Sensible Soccer. Il gioco offre solo una modalità cooperativa offline, ma l'autore si propone di inviare la versione del gioco con la modalità cooperativa online (quando sarà pronta) a tutti quelli che la prenotano inviandogli il proprio indirizzo e-mail tramite il sito ufficiale.

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Il browser game della settima proviene (guarda caso) dalla Ludum Dare 25 e si chiama The Brink. Nei panni del tristo mietitore (la Morte insomma, quella con la faccia da scheletro e il cappuccio nero) dobbiamo distruggere delle sfere per superare il livello e accedere a quello successivo (ce ne sono tre in tutto) fino a portarci via l'anima di un povero anziano. A rendere più duro il nostro compito ci pensano avatar dell'anziano in questione, teste volanti e cuoricini appiccicosi. La Morte, capirete, non può morire, perciò il vero nemico è il tempo: quando arriva a zero compare un tizio vestito da chirurgo che se ci acchiappa ci costringe e ricominciare dall'inizio (l'anziano è salvo!). Perché tutto questo? Cosa hanno mangiato quelli del team RADMARS quando hanno concepito The Brink? Non lo sapremo mai. Voi però non dimenticate di fare il preordine di The Cave su Steam.

Indie della settimana

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Kentucky Route Zero è un gioco in cinque atti. Oggi vi parliamo del primo, l'unico uscito fino ad ora, scelto all'Independent Games Festival come finalista nelle categorie Excellence in Visual Art, Excellence in Narrative, Excellence in Audio e in competizione per il prestigioso Seumas McNally Grand Prize. Ci abbiamo giocato e vi confermiamo che merita tutta l'attenzione possibile. Kentucky Route Zero, si legge sul sito ufficiale, è un gioco di realismo magico, un genere letterario che ha tra i suoi migliori esponenti Kafka, Saramago, Borges, Calvino, Márquez e tanti altri. È un genere affascinante, nel quale un elemento fantastico si insinua nella vita di tutti i giorni, raccontata con coerenza e realismo. Perfetto insomma per un videogioco. E gli autori di Kentucky Route Zero hanno saputo trarne un'avventura dall'atmosfera rarefatta, dove le persone si affacciano sulla scena come apparizioni. Il protagonista, Conway, è un uomo solo, che pensa di aver sprecato la sua giovinezza e fatto molti sbagli ma che, come tanti, continua a vivere per vedere se c'è ancora qualcosa in serbo per lui. Di lavoro Conway fa le consegne con un furgone per conto di un negozio di antiquariato, e proprio una di queste consegne lo costringe a prendere quella che gli dicono essere la via più breve, la Route Zero, un'autostrada misteriosa, sotterranea. Eccolo l'elemento fantastico. Ma non è il solo: sono molti gli elementi in Kentucky Route Zero che si affaccino oltre il confine del reale. Facciamo un esempio. Nella prima scena dobbiamo calarci in uno scantinato di una stazione di servizio. Lì troviamo un tavolo che con tre persone indaffarate con un gioco di ruolo. Hanno perso un dado da venti e ai loro occhi è come se fossimo invisibili. Quando proviamo a rivolgere loro la parola, uno dei tre chiede agli altri se hanno sentito qualcosa, poi riprende a giocare. Se spegniamo la pila elettrica, ecco che compare il dado da vento in un cunicolo. Uno dei giocatori aveva detto infatti che brillava al buio.

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Possiamo tenerlo in tasca o lasciarlo sul tavolo: i giocatori nel frattempo sono scomparsi. Una volta risaliti raccontiamo al proprietario della stazione di servizio che c'erano delle persone giù di sotto, ma lui risponde che il buio gioca strani scherzi a volte e che giù non può esserci nessuno. Ecco, questo è l'umore di Kentucky Route Zero, sottolineato con maestria da uno stile visivo straordinario, che ricorda Another World e Flashback, fluido e delicato, ritmato da musiche liquide, elettroniche, con stranianti intrusioni di vecchi cantici e pezzi country. Il periodo storico è quello della depressione economica americana e certe schermate, che sembrano dipinte da Edward Hopper, lo evocano in modo molto convincente. La telecamera che restringe il campo al centro della scena e i giochi di luce fanno il resto. Poi ci sono i dialoghi e le risposte possibili che, come in The Walking Dead, servono più a dare forma alla personalità del protagonista piuttosto che a risolvere qualche enigma. Kentucky Route Zero infatti è parente stretto delle avventura punta e clicca, ma i puzzle sono semplici come quelli di un Superbrothers: Sword & Sworcery EP e l'abilità del giocatore non è certo messa a dura prova. Quello che conta per gli sviluppatori sono lo stile narrativo, l'atmosfera e i personaggi. Con un approccio da copione teatrale che divide l'atto in scene, una ricerca estetica degna di un'esposizione artistica e una scrittura raffinata, Kentucky Route Zero, se si concluderà in tempo per la fine dell'anno, potrebbe diventare uno dei nostri giochi preferiti del 2013. Non lasciatevelo scappare e, se potete, acquistate l'intero pacchetto: è scontato e incoraggerà gli sviluppatori a rilasciare il prima possibile gli atti successivi che, dopo il successo della raccolta fondi su Kickstarter, sono diventati una certezza.

di Andrea Rubbini

Titolo: Kentucky Route Zero.
Sviluppatore: Cardboard Computer.
Prezzo: 7 dollari.
Sito di riferimento: Link
Da sapere per giocare al meglio: al momento è disponibile solo il primo atto ma, per soli 25 dollari anziché 35, si può acquistare l'intera serie. Un ottimo modo per finanziare il progetto e avere nuove uscite il prima possibile. In ogni caso il primo atto si può giocare e godere anche da solo.

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La serie The Legend of Kyrandia
Parlando di grandi giochi del passato che ancora oggi meritano di essere vissuti, ossia l'oggetto di questa rubrica, sarà facile incrociare più volte alcuni nomi di sviluppatori storici. In fondo, se è vero che è possibile rintracciare elementi innovativi di

The Legend of Kyrandia
The Legend of Kyrandia

gameplay o altre qualità storiche di rilievo anche in titoli minori, alcune software house hanno sicuramente segnato l'evoluzione del medium più di altre. Ad esempio non è possibile ignorare i titoli di Westwood Studios, di cui già vi abbiamo presentato il grandioso Blade Runner in un'altra uscita della stessa rubrica, perché quei ragazzi sono riusciti a realizzare monumenti ludici di qualsiasi genere abbiano toccato.

Questa settimana vi proponiamo la trilogia di The Legend of Kyrandia, finita un po' fuori dall'orbita dei nostalgici per diversi motivi, primo fra tutti la difficoltà di reperirla se non nei canali illegali (speriamo che Electronic Arts la rivitalizzi in qualche modo, magari pubblicandola su GOG). In generale possiamo dirvi che si tratta di tre avventure grafiche dall'interfaccia semplice e intuitiva, che fecero molto parlare di sé in un'epoca in cui il genere era dominato da Sierra e Lucas. Altra caratteristica comune, forse più accentuata nel secondo e nel terzo capitolo, era la difficoltà degli enigmi, davvero alta (come già detto in passato, all'epoca non era un problema e i videogiocatori frignavano di meno). Ma ora scopriamo una a una le magiche storie ambientate nel regno di Kyrandia.

The Legend of Kyrandia

The Legend of Kyrandia: Hand of Fate
The Legend of Kyrandia: Hand of Fate

Il re William e sua moglie Katherine sono stati uccisi dal giullare di corte, il malvagio e potente Malcolm. Loro figlio, Brandon, è stato messo in salvo nel bosco da suo nonno, il padre di Katherine, poi trasformato in pietra da Malcolm in persona. Il giocatore è chiamato a impersonare un Brandon ormai adulto che deve scoprire la verità sulle sue origini e andare a fermare il giullare impazzito a tutti i costi, trovando la Kyragem. La caratteristica principale che distingueva il primo Kyrandia dalle altre avventure grafiche sul mercato era, a parte la bontà della sceneggiatura e degli enigmi, la possibilità di apprendere quattro incantesimi che davano un tocco in più alla trama e ai puzzle. Più acerbo rispetto al seguito, riuscì comunque ad affermarsi per la bontà generale dell'intera produzione.

The Legend of Kyrandia: Hand of Fate
Il secondo episodio della serie, battezzato Hand of Fate, vede un cambio netto di protagonista, come poi avverrà anche nel terzo episodio. Il giocatore veste i panni dell'alchimista Zanthia, già conosciuta nel primo Kyrandia, che deve fermare un grande pericolo: il regno sta sparendo un pezzo dopo l'altro e la nostra eroina dovrà partire alla ricerca di una pietra magica necessaria per fermare

The Legend of Kyrandia: Malcolm's Revenge
The Legend of Kyrandia: Malcolm's Revenge

l'apocalisse. Purtroppo la realtà non è quella che sembra ed emergerà un nuovo pericolo, chiamato The Hand. Rispetto al primo episodio ci troviamo di fronte a diverse novità. Intanto si tratta di un'avventura molto meno lineare, che richiede di viaggiare in diverse locazioni per scoprire segreti ed eventi e di risolvere varie missioni secondarie; inoltre i personaggi sono maggiormente caratterizzati e drammatizzati nei loro rapporti, che diventano centrali per comprendere il fascino della trama. Per alcuni è questo il miglior episodio della serie.

The Legend of Kyrandia: Malcolm's Revenge
Nel terzo e ultimo capitolo della serie, probabilmente il più debole (nonostante si parli sempre di un ottima avventura), il giocatore è chiamato a vestire i panni di Malcolm, che ricorderete essere il cattivo del primo episodio, risvegliatosi nella sequenza finale (dopo i crediti) del secondo. Liberato dall'incantesimo che lo aveva pietrificato, Malcolm vuole consumare la sua vendetta contro Brandon. Pur non disponendo di poteri magici, riuscirà a portare avanti i suoi propositi, arrivando anche a scagionarsi per l'omicidio dei genitori di Brandon. Imperdibili i siparietti in cui la cattiva coscienza di Malcolm prende in giro il giullare.

di Simone Tagliaferri

Titolo: La serie The Legend of Kyrandia
Sviluppatore: Westwood Studios
Anno di pubblicazione: The Legend of Kyrandia - 1992 / Hand of Fate - 1993 / Malcolm's Revenge - 1994
Come reperirlo: Attualmente non esistono edizioni commerciali del gioco, che si può reperire soltanto nel mercato dell'usato. Nel caso abbiate una copia legale di uno o più titoli della serie vi consigliamo di usare ScummVM per farli girare.
Perché giocarlo oggi: Perché sono tre bellissime avventure grafiche.

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World of Warcraft
Torniamo a parlare del kolossal Blizzard, ma questa volta non in termini di patch o espansioni: vale la pena infatti spendere qualche riga sulle ultime evoluzioni del Blizzard Store, una in particolare che merita un po' di attenzione. I fan del gioco ricorderanno sicuramente che, svariate settimane fa, Blizzard aveva messo in commercio una nuova (tenerissima) mascotte, il Micio Cinereo, basata sulla forma felina infuocata del boss Majordomo Staghelm.

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La cosa interessante, però, era che il cento per cento del costo, cioè 10 euro, sarebbe stato dato in beneficenza alla Croce Rossa Americana per aiutare le vittime dell'uragano Sandy. Ebbene, a poco più di due mesi di distanza, Blizzard ha orgogliosamente annunciato di aver guadagnato, e devoluto, ben due milioni e trecentomila dollari. Una cifra strepitosa, se si pensa che proviene da un semplice gattino di fuoco: "Grazie a tutti coloro che hanno fatto la differenza", dice Blizzard. Non è la prima volta che le mascotte di World of Warcraft raggiungono queste cifre record, e il fatto che adesso si possano usare nell'apposita modalità fotocopiata da Pokémon ha sicuramente contribuito a incrementare le vendite. Ne approfittiamo per segnalare anche l'arrivo di una nuova cavalcatura sullo Store, il Destriero del Vento Rapido: una leggendaria creatura di Pandaria al solito prezzo, un po' proibitivo, di 20 euro.

Age of Conan
Se giocate ancora all'MMORPG basato sull'universo dello scrittore Robert E. Howard, vi farà piacere sapere che è stata appena rilasciata la prima parte di una serie di aggiornamenti intitolata The Secrets of Dragon's Spire, disponibile soltanto per gli account di tipo premium.

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L'altisonante aggiornamento alla versione 4.0 del client introduce non solo un'area completamente nuova con tutta una serie di missioni e quest inedite, ma anche un nuovo dungeon istanziato di gruppo, chiamato Sepulcher of the Wyrm. La regione in questione si chiama proprio Dragon's Spire ed è un'area deserta a sudovest della città di Pteion, caratterizzata da un intricato labirinto di gallerie sotterranee. Funcom ha promesso che si tratta solo del primo passo in una serie di aggiornamenti che saranno rilasciati con una certa frequenza, aggiungendo al gioco altri dungeon, un nuovo raid, un'arena per il PvP e un revamp delle abilità commerciali.

The Secret World
Restiamo a casa Funcom, perché vale la pena menzionare un'interessante notizia relativa all'altro MMORPG della software house norvegese. A quanto pare il passaggio al modello buy-to-play ha fatto davvero bene all'interessante ma sfortunato The Secret World:

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secondo Funcom stessa, dal rilancio dicembrino il gioco ha venduto più di settantamila copie, cioè un buon trenta per cento delle vendite totali in questi primi sei mesi di vita. Approfondendo un po' di più il discorso, Funcom sostiene che l'attività dei giocatori è aumentata del quattrocento per cento grazie all'afflusso di nuovi giocatori e al ritorno dei vecchi, incentivati dal modello pseudo-gratuito. Nella press release distribuita agli investitori, Funcom anticipa anche un ulteriore riduzione dei costi per via della chiusura e ristrutturazione di alcuni uffici, mirata a consolidare e unificare l'intera società. Speriamo soltanto che non si traduca in ulteriori licenziamenti...

Marvel Heroes
Prosegue lo sviluppo del clone di Diablo con i personaggi della Casa delle Idee: ve ne abbiamo parlato recentemente in un lungo Provato, e oggi Gazillion Entertainment ci conferma che il titolo arriverà in primavera, che sarà completamente gratuito e che i giocatori potranno aderire a uno speciale programma "Founders" che permetterà loro di mettere le mani su costumi ed eroi esclusivi ancora prima che esca il gioco.

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Il programma in questione offre tre tipi di pacchetti: lo "starter" costa circa venti dollari e include un solo eroe; il "premium" ne costa sessanta, e comprende quattro eroi; il pacchetto "ultimate", invece, propone tutti gli eroi e i loro costumi alla modica cifra di duecento dollari circa. In ogni pacchetto sono compresi, in quantità variabile che dipende dal tipo di pacchetto, dei bonus ai punti esperienza, ritrovamento di oggetti, denaro virtuale e alcuni giorni di accesso anticipato. L'idea è simpatica, considerata anche la natura del titolo che Gazillion Entertainment promette essere fruibile senza spendere un solo centesimo, ma i prezzi ci sembrano decisamente coraggiosi, sopratutto per quanto riguarda il pacchetto "ultimate". L'operazione, insomma, sembra mirare al popolo dei fan più sfegatati dei comics Marvel...

TERA
Non ci ha particolarmente sorpreso l'annuncio del passaggio di TERA al modello free-to-play. Era un'evoluzione prevedibile, visto che il titolo non è riuscito a fare presa sul pubblico occidentale, e già in Corea faticava a prendere il volo, tant'è che sarà proprio in patria che passerà alla nuova formula per primo.

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Il turno dell'Europa verrà a febbraio, e nelle prossime settimane conosceremo meglio i dettagli della nuova formula; intanto però possiamo farci un'idea tramite quelli della versione americana. Come di consueto, in questi casi, ci saranno almeno due tipi di "sottoscrizione": quella standard, gratuita, e quella "elite" ai soliti 15 dollari circa mensili. Lo stato di "fondatore" si acquisisce acquistando il gioco e registrando il relativo codice, e dura per sempre. Ovviamente la sottoscrizione gratuita presenterà dei limiti: sarà possibile, per esempio, creare solo un massimo di due personaggi per server; si potranno riempire soltanto settantadue spazi in banca e ci saranno svariate tasse per l'uso dell'asta. I giocatori di rango "elite" naturalmente avranno diversi vantaggi, tra i quali un tempo di "ricarica" minore per rigiocare i dungeon.

di Christian La Via Colli

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SSD - Toshiba tenta la strada dell'ibrido
Con il rientro della crisi tailandese i prezzi dei dischi fissi sono calati nuovamente e gli SSD sono di nuovo alla portata dell'acquirente comune. Parliamo ovviamente delle unità più piccole visto che il costo per megabyte delle unità a stato solido resta decisamente elevato se confrontato con il prezzo offerto dai vecchi dischi meccanici.

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Negli ultimi mesi sono comparsi SSD il cui costo per megabyte è vicino ai 50 centesimi di dollaro ma il prezzo risulta circa 10 volte superiore a quello dei classici hard disk. Inevitabile prevedere che ci vorrà ancora parecchio tempo per vedere dischi a stato solido, di grossa taglia, che possano risultare appetibili per l'acquirente medio. Tanto più che si tratta di una nuova tecnologia ed è probabile che le prossime versioni, che promettono di risolvere i problemi con la scrittura e la lettura non sequenziale dei dati, mantengano prezzi elevati a causa della necessità di bilanciare i costi di ricerca. Ma Toshiba potrebbe avere un asso nella manica per coprire il lasso di tempo che ci separa dall'atteso ribasso dei prezzi. Si tratta di un hard disk ibrido che sarà montato nei nuovi laptop Qosmio x875 previsti per febbraio. Le unità sono composte da un disco standard a 7,200 RPM da un terabyte abbinato con 8GB di memoria NAND flash. La piccola unità a stato solido serve come cache del disco e promette di velocizzare il caricamento anche del 300%. Il portatile è inizialmente previsto per gli Stati Uniti e includerà una CPU della serie Core i7, una GeForce GT 630M, uno schermo da 17.3 pollici e 32 GB di RAM. Presumibilmente i nuovi dischi fissi Toshiba arriveranno sul mercato, in forma indipendente, qualche mese dopo il lancio del portatile.

L'odore del gameplay
Vi ricordate quando, qualche mese fa, si parlava dell'esperienza olfattiva come strumento per rendere nuovamente appetibili le sale cinematografiche? Stiamo parlando di essenze miscelate e diffuse nell'aria in modo da evocare gli odori di quanto passa sullo schermo. Molti hanno sperato vivamente che la tecnologia non fosse lanciata con pellicole come Dogma che con il suo demone fatto di escrementi avrebbe generato fughe scomposte. Ma questa evenienza non si è mai presentata e, nel caso dei cinema, la tecnologia nasale non è andata oltre a qualche test anche se, come abbiamo visto nella nostra rubrica, qualcuno ha comunque diciso di lanciarsi nella produzione di prototipi casalinghi dedicati agli annusatori estremi.

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Ebbene, durante il CES 2013 è comparsa una nuova manifestazione di questa peculiare strada evolutiva che porta il nome di GameSkunk. L'aggeggo è un "dispositivo di gioco olfattivo" e promette di arricchire l'azione videoludica con l'olezzo di carri in fiamme e tanti altri odori. Sensory Acumen, ovvero la compagnia che si è lanciata nel videogioco nasale, afferma che GameSkunk può riprodurre più di 30.000 fragranze in modo da coprire tutte le esigenze immaginabili del mondo dei videogiochi. Secondo gli sviluppatori l'azzardata tecnologia funziona ancora meglio se abbinata con 1440 Endurance, una sostanza che promette di migliorare la lucidità e le prestazioni dell'uomo grazie a una serie di ingredienti esotici e vitamine. Come ciliegina sulla tora, il software di GameSkunk è pienamente compatibule con l'engine Unity e questo permetterà anche al mondo degli sviluppatori emergenti di regalare una nuova dimensione, ovviamente olfattiva, alle proprie creazioni. Considerando quali giochi vanno per la maggiore non vediamo l'ora di scoprire il profumo di letame delle strade della Boston del diciannovesimo secolo, l'indimenticabile profumo di un uomo in fiamme, il misterioso odore del muro colorato di un puzzle game o l'eccitante olezzo del tubo di scappamento di una macchina da corsa. Visto che la mascotte di GameSkunk è una puzzola possiamo aspettarci davvero di tutto, anche uno scherzo, ma quest'ultima evenienza sembra improbabile vista la presenza dell'oggetto sullo showfloor del CES 2013. Il provato di IGN, purtroppo, si è rivelato fallimentare, vista la presenza di troppi odori concorrenti che non hanno permesso di verificare l'effettiva funzionalità dell'oggetto.

La fabbrica dei sogni
Di stampanti tridimensionali ne abbiamo parlato spesso, vista l'evoluzione estremamente rapida della peculiare tecnologia che consente di costruire, strato dopo strato, modellini e componenti di ogni tipo. Negli ultimi tempi abbiamo visto nascere software capaci di calcolare e migliorare la resistenza strutturale degli oggetti "stampati" e la creazione materiali sempre migliori, il tutto con lo scopo regalare all'uomo quella scatola magica di cui parlò persino Marx parlando di un futuro in cui l'uomo avrebbe potuto produrre tutto, o quasi, entro le proprie mura di casa.

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Anche quest'anno la tecnologia di stampa tridimensionale non ha mancato l'appuntamento con il Consumer Electronics Show e il crescente numero di compagnie coinvolte nell'affare suggerisce che l'evoluzione delle stampanti 3D potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria corsa all'oro. I creatori di modellini, molto usati nei giochi di ruolo strategici e nel campo dei diorami, hanno già messo mano al portafogli e il Makerbot Replicator ha già venduto 15.000 pezzi. Un numero che possiamo considerare promettente se teniamo conto del fatto che si tratta di una macchina da 2.200 dollari, che i materiali hanno un costo non esiguo e che, trattandosi di una tecnologia emergente, ogni nuovo modello di stampante porta novità considerevoli. Il Replicator 2X, per esempio, introduce un considerevole aumento di velocità nella "stampa" ed è anche ecosostenibile visto che supporta materiali biodegradabili. Dunque, la possibilità di creare i propri mondi ha già avuto la meglio sui più entusiasti conquistati dalla possibilità di dare vita a modelli già piuttosto complessi. Accontentandosi di creazioni più piccole (5 pollici cubi) è comunque possibile scendere di prezzo arrivando ai 1,200 dollari chiesti per un Afinia H-Series. La tecnologia è simile a quella usata dal Replicator e anche in questo caso è possibile usare materiali biodegradabili.

di Mattia Armani