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Prossima fermata, l'orrore!

Volati a Londra, abbiamo potuto provare Metro: Last Light, e lo abbiamo trovato in ottima salute nonostante le vicissitudini di THQ

PROVATO di Valerio De Vittorio   —   21/03/2013

Di recente abbiamo avuto il piacere di assistere allo showcase Deep Silver, organizzato in quel di Londra per mostrare non solo Dead Island Riptide, ma anche due importanti proprietà acquisite da THQ. Una di queste è ancora top secret (l'embargo scade domani alle 16), mentre l'altra è Metro: Last Light. Le vicissitudini del precedente publisher avevano fatto temere il peggio, ma fortunatamente il gioco gode di ottima salute, come abbiamo potuto saggiare direttamente, e non mancherà la data d'uscita fissata al 17 maggio di quest'anno. Una breve presentazione ma soprattutto una prova diretta dei primi livelli, ci ha permesso di conoscere diversi dettagli da potervi raccontare e ci ha fatto venire una gran voglia di avere in mano il prodotto finito.

Metro 2035

Tra gli aspetti più apprezzati di Metro 2033 ci sono senza dubbio l'ambientazione e la storia, che rendevano per certi versi unica l'esperienza di gioco. 4A Games col seguito vuole concentrarsi maggiormente sulla figura del protagonista, mentre sullo sfondo si muove una trama che ruota attorno ai conflitti tra le diverse fazioni stabilitesi nelle differenti stazioni della metropolitana di Mosca. C'è ancora un approfondito aspetto politico in Metro: Last Light, ma gli sviluppatori hanno voluto dedicarsi ad Artyom ed al suo viaggio, mentre starà al giocatore più interessato tentare di cogliere ogni riferimento, linea di dialogo, documento disperso, per farsi un quadro dettagliato di quanto stia accadendo nel mondo.

Prossima fermata, l'orrore!

La sceneggiatura è stata adattata dai ragazzi di 4A Games, ma la narrativa di origine proviene direttamente dalla penna di Dmitry Glukhovsky. Lo scrittore era presente di persona a Londra ed è stato molto disponibile nell'illustrarci il suo coinvolgimento con la lavorazione del titolo. Ci ha spiegato come abbia seguito un percorso differente rispetto alla media degli sparatutto. Dmitry non crede che il giocatore vada trattato come uno stupido, ma come uno dei suoi lettori: si merita un mondo virtuale dettagliato e profondo, denso di particolari che lo rendano vivo ed interessante. Per questo davanti al foglio bianco si è lasciato andare per mettere insieme una storia pensata per un libro, lasciando che fossero poi le mani esperte degli sviluppatori ad adattarla ed eventualmente ridurla per potersi fondere col gameplay. Tanto è stato il lavoro dello scrittore che molto probabilmente verrà pubblicato un nuovo libro nel 2014, forse intitolato Metro 2035. Non entreremo troppo nel dettaglio descrivendovi quanto abbiamo potuto giocare per non rovinarvi il piacere della scoperta, ma ci limiteremo a qualche elemento di interesse. Il plot descrive un conflitto tra fazioni che coinvolge fedeli comunisti, fascisti e gli stessi ranger a cui appartiene Artyom.

Prossima fermata, l'orrore!

Un importante ruolo lo giocheranno poi le creature note come Dark One, le cui capacità sembrano essere motivo di interesse per molti. L'inizio della campagna ci ha visto visitare diversi luoghi, tra cui un impressionante esterno tra le macerie di Mosca, alla ricerca di informazioni dentro il relitto di un aereo precipitato. Ci siamo poi addentrati nella stazione del Teatro, casa del partito comunista, un avamposto diretto col pugno di ferro. Come accadeva in Metro 2033, ci saranno ancora dei momenti più rilassati durante i quali sarà possibile mettere da parte le armi per ascoltare ed osservare la gente, cogliendo dettagli di uno spaccato di vita molto affascinante e oscuro. Dmitry si diverte a ribaltare la realtà, descrivendo un mondo post-apocalittico pessimista, che vede l'uomo cadere vittima delle proprie debolezze di sempre, siano queste la sete di potere, la via facile della dittatura o la perdita del rispetto per la cultura come testimoniato dall'agghiacciante trasformazione del rinomato Bolshoi in teatro per spogliarelliste.

Fazioni in lotta

Dopo aver testato i primi momenti di gioco ci siamo convinti dell'operato di 4A Games, consapevoli dei punti di forza del titolo originale che non sono stati minimamente snaturati in questo seguito. Metro non è uno shooter in prima persona, ma piuttosto un'avventura action, dove la narrativa, l'ambientazione e l'atmosfera giocano un ruolo importante esattamente come sparare a dei mostri piuttosto che a dei soldati. Comunque l'azione non mancherà e grazie ad un sistema di controllo completamente ridisegnato, il gameplay risulterà ben più godibile rispetto al predecessore. L'accesso all'inventario è stato rivisto, basandosi ora su un sistema simile a quanto fatto in RAGE, con due menu radiali gestibili tramite analogici. Il risultato è che ora operazioni come accendere la torcia, cambiare il filtro della maschera anti gas e altro ancora, saranno molto più immediate. I menu di gioco presentano poi diverse opzioni di personalizzazione che testimoniano l'attenzione verso i feedback ricevuti dalla community.

Prossima fermata, l'orrore!

Per il resto il gameplay mantiene il medesimo feeling del predecessore, con caratteristiche come l'interazione con l'ambiente, denso di oggetti che reagiscono ai nostri input. La nostra prova ci ha portato a scontrarci con un gruppo di Night Watch, terrificanti ed agguerriti come sempre, potendo sperimentare munizioni differenti per il medesimo mitragliatore. In una scena più avanzata abbiamo invece testato le caratteristiche stealth del titolo, che in questo seguito garantisce livelli aperti alle scelte del giocatore. Durante un tentativo di fuga abbiamo infatti dovuto affrontare diversi gruppi di guardie, in netto vantaggio rispetto al limitato arsenale di Artyom. La strada migliore era chiaramente sfruttare il buio per sgattaiolare verso l'uscita, evitando il confronto diretto. Grazie ad un segnalatore posto sul polso del protagonista è sempre possibile verificare lo stato di guardia dei nemici, cercando di muoversi il più possibile in zone d'ombra, magari eliminando le fonti di luce. La prova ha messo in evidenza una discreta malleabilità dell'esperienza, che lascia spazio alla sperimentazione, con ambienti dotati di strade alternative. Di contro l'intelligenza artificiale ha evidenziato ancora qualche limite, permettendo di divertirsi nel tentativo di aggirare le guardie, distarle e farle fuori di nascosto, mentre una volta scoperta la presenza di Artyom è fin troppo semplice sparire per far perdere le proprie tracce. Sicuramente alcuni dettagli andranno sistemati, ma considerata la distanza con la data d'uscita, 4A Games ha tutto il tempo necessario per perfezionare anche questo dettaglio, magari riservando a livelli di difficoltà più elevati una sfida più realistica.

La bellezza del buio

Durante l'evento sono poi emersi ulteriori dettagli, come ad esempio il ritorno della modalità Ranger, inclusa da subito nel gioco. Questa aveva già esordito sotto forma di DLC in Metro 2033 e garantisce un approccio molto più hardcore al gioco, eliminando l'interfaccia. Inoltre le armi da fuoco avranno un impatto più realistico, uccidendo sia voi che i nemici con pochissimi colpi. Metro: Last Light, come il suo predecessore, sarà denso di segreti, tra cui un sistema che tiene sotto controllo l'operato del giocatore, modificando in parte gli eventi ed il finale. Niente scelte multiple esplicite, ma una verifica nascosta agli occhi dell'utente di ogni sua azione con relativa conseguenza.

Prossima fermata, l'orrore!

Chiudiamo citando il comparto tecnico, davvero notevole. 4A Games sostiene che Metro: Last Light sia il titolo più bello da vedere in assoluto e a nostro giudizio non sono molto lontani dal vero con questa affermazione. Il motore grafico è chiaramente un'evoluzione del già notevole 4A Engine, con un rendering perfezionato ed un quadro generale ancora più ricco. Il sistema di illuminazione è uno degli aspetti più riusciti, sfruttato per impreziosire l'atmosfera dei dettagliati ambienti di gioco. Chiaramente la versione PC è distante anni luce rispetto alla controparte console, ma anche su Xbox 360 (unica console presente all'evento), si difende più che bene. Per un parere definitivo dovremo comunque attendere di avere in mano la versione finale, ma intanto dobbiamo ammettere che Metro: Last Light promette di soddisfare tutti i fan del predecessore. Restate con noi per i prossimi aggiornamenti, in attesa dell'uscita che vi ricordiamo essere fissata per il 17 maggio di quest'anno.

CERTEZZE

  • Atmosfera eccellente
  • Gameplay rifinito e modernizzato
  • Tecnicamente ottimo...

DUBBI

  • ...ma poco superiore al primo Metro
  • Longevità da verificare
  • Intelligenza artificiale ancora un pò sottotono