52

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

Operazione di rebrand per la casa di Sunnyvale, in attesa delle ammiraglie R9 290X e 290

SPECIALE di Luca Olivato   —   14/10/2013

Il 25 settembre, in una videoconferenza in diretta, AMD ha lanciato la nuova linea di schede video destinata a prendere il posto della riuscitissima serie 7000. Il cambio di nomenclatura prevede per ora due nuove famiglie: la R7, indirizzata al mercato mainstream, e la R9, rivolta alla fascia alta. Della prima fanno parte la Radeon R7 240, 250 e 260: nella seconda troviamo, in ordine di potenza crescente, le R9 270, 280 e 290, indicata come top di gamma; per (quasi) ciascuna di queste è prevista una versione "potenziata" contraddistinta dal suffisso X.

Stesse specifiche, nome diverso

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

Ad eccezione delle ammiraglie R9 290 e 290X, non ancora ufficializzate e destinate a divenire il nuovo frutto proibito per i giocatori più estremi, in tutti gli altri casi si tratta di rebrand di modelli della vecchia famiglia. La Radeon R9 280X è pertanto paragonabile in tutto e per tutto alla gloriosa 7970 GHz Edition, la R9 270X prende il posto della 7870 e la R7 260X sostituisce la 7790. Tralasciando delle piccole differenze tecniche che analizzeremo a breve, la cosa più interessante è il prezzo di lancio a cui vengono proposte, significativamente inferiore rispetto a quello delle controparti originarie: nel giugno del 2012 erano infatti necessari 499$ per acquistare la Radeon HD 7970 GHz Edition, mentre oggi ne servono 200 in meno per accaparrarsi la R9 280X. Va anche aggiunto che nel corso dei mesi il valore della prima è drasticamente calato tanto da poter essere paragonato a quello della "nuova" scheda AMD. Di seguito analizziamo le principali tecnologie presentate al Tech Day 14 che caratterizzano la nuova line-up (e non solo) dell'azienda statunitense.

Mantle: le nuove GLide?

AMD diventerà a breve monopolista del mercato delle console domestiche: le proprie GPU, già presenti sotto le scocche di Xbox 360 e Wii U, troveranno spazio nelle imminenti Xbox One e PlayStation 4. Tale posizione di predominio ha permesso alla società di introdurre delle API proprietarie, denominate Mantle, che permettono ai programmatori un accesso diretto all'hardware, ad un livello molto più basso rispetto a quello di DirectX.

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

Questo modo di lavorare, già adottato in ambito console, dovrebbe consentire da un lato una maggiore facilità di porting da un'architettura all'altra e dall'altro di sfruttare a fondo tutte le potenzialità della scheda video. Quindici anni fa avevamo potuto apprezzare la validità delle GLide, apposite librerie grafiche introdotte da 3DFX, che permettevano alle schede Voodoo di rivaleggiare (e spesso di avere la meglio) sulle rivali NVIDIA che si basavano sulle DirectX, nonostante specifiche hardware inferiori: alla luce di questi trascorsi l'annuncio di AMD diventa estremamente interessante per i giocatori, per tre diversi motivi. Il primo è che, disponendo di un maggior controllo sulla GPU, sviluppatori di piccole dimensioni potranno concentrarsi direttamente sullo sviluppo di un proprio motore grafico senza spendere migliaia di euro per le licenze degli engine più famosi (basti pensare che sono stati sviluppati oltre cento titoli con il toolset Unreal 3). Il secondo è che Mantle sarà disponibile per tutte le GPU Graphic Core Next, per cui anche la maggior parte di possessori della serie 7000 potrà trarne benefici; il terzo è che, in base alle dichiarazioni di AMD, si tratterà di un progetto open source aperto quindi anche ad altri competitor. Il primo titolo a sfruttare la nuova tecnologia sarà Battlefield 4 (lo troveremo in bundle con le R9 290X) e sarà quindi molto interessante verificarne le migliorie prestazionali e le eventuali differenze con le versioni per console. Ovviamente tutto dipenderà da quanto queste API verranno adottate dai programmatori: di terreno fertile però ce n'è in abbondanza considerando, come detto poco sopra, la larga base costituita prevalentemente dal mercato delle console che potrebbe permettere ad AMD di sferrare un colpo micidiale anche nell'ambito desktop alla predominante NVIDIA.

TrueAudio e Eyefinity

Su questo campo si gioca un'altra importante partita: i tecnici di AMD hanno infatti deciso di includere 3 DSP e un engine DMA all'interno delle schede R6 260X e R9 290 e 290X. Il principio è quello di sgravare la CPU del lavoro a cui viene chiamata per l'elaborazione del segnale audio aumentando le risorse a disposizione delle software house.

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

L'introduzione di queste specifiche hardware, pienamente compatibili con middleware di terze parti per l'accelerazione sonora, dovrebbe renderne immediata l'adozione da parte degli sviluppatori, ed infatti la lista dei titoli che la supporteranno è interessante: Star Citizen, Thief, Murdered: Soul Suspect, Lichdom e Sonic & All Stars Racing Transformed sono quelli ufficialmente annunciati, e non è da escludere che il supporto si estenda ad altri giochi già pubblicati tramite il rilascio di apposite patch. La tecnologia TrueAudio si integra con quella Eyefinity, che in questa sede ha subito una lieve rivisitazione, rendendosi ancora più flessibile (ora è possibile realizzare un set-up di display connessi a uscite di tipo diverso) ed intelligente grazie al Digital Multipoint Audio. In un sistema a tre schermi, ciascuno dei quali dotato di altoparlanti, la scheda si occupa di inviare un segnale indipendente a ciascuna coppia di diffusori: in questo modo gli effetti provenienti dalla destra del giocatore verranno riprodotti solo dai tweeter del monitor di destra e così via.

DirectX 11.2

Le nuove librerie grafiche debutteranno con la versione 8.1 di Windows e (almeno inizialmente) saranno un'esclusiva dell'ultimo OS di Microsoft. Anche in questo caso non ci saranno grossi stimoli al cambiamento per chi dispone già di una Radeon della precedente generazione, in quanto la serie 7000 supporterà pienamente le nuove API. Dal fronte software non è ancora stato annunciato alcun titolo con supporto nativo alle DirectX 11.2.

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

L'8 ottobre sono state presentate tre schede della nuova serie Radeon: la R9 280X, attualmente (escludendo la dual-GPU 7990) la più potente in listino; seguono la R9 270X, destinata ai giocatori attenti al portafoglio, e la R7 260X, poco adatta al gaming ma sicuramente interessante nelle configurazioni da salotto.

Radeon R9 280X - AMD ha lasciato ampia libertà di interpretazione ai propri partner che spesso si sono allontanati dal design reference per offrire dei prodotti con frequenze più spinte, altre volte con sistemi di dissipazioni maggiorati. La R9 280X come scritto sopra è la ridenominazione della super 7970 GHz Edition, di cui riprende le medesime specifiche tecniche: troviamo quindi il vetusto processo produttivo a 28nm (come del resto capiterà per tutti i modelli della serie), i 2.048 SM portati in dote dalla GPU Tahiti, le 32 ROPs, le 128 TMU e l'interfaccia di memoria a 384bit. Praticamente identiche le frequenze (la 7970 presenta 50 MHz in più nella modalità boost) di GPU e RAM (anche in questo caso troviamo 3 GB di DDR5).

Radeon R9 270X - La media di casa AMD si presenta un po' più brillante di quella che va a sostituire, grazie ad un lieve aumento delle frequenze (+50 MHz per il core e +800 MHz per la memoria) e ad una maggiore dotazione di RAM (lo standard è 2 GB). Non bisogna lasciarsi ingannare dal cambio di nome della GPU: quella che originariamente si chiamava Pitcairn oggi prende il nome di Curacao, ma la sostanza rimane la stessa.

Radeon R7 260X - Teoricamente questa scheda dovrebbe essere la più interessante del lotto perché l'unica ad offrire le funzionalità hardware TrueAudio. In realtà il modello di cui prende il posto (la Radeon 7790) era già dotato dei famosi DSP declamati in conferenza stampa, che tuttavia erano stati disabilitati in fase di produzione. Non sappiamo se con modifiche software (ad esempio l'aggiornamento del BIOS) sia possibile attivare tali funzioni anche sulla vecchia periferica, che comunque rimane inferiore alla 260X sia per frequenze (100 MHz di clock in meno per la GPU, 500 MHz per la RAM), sia per dotazione di memoria (1 GB contro 2 GB).

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

Crossfire bridge: cronaca di una morte annunciata

Le schede svelate sono ancora dotate del connettore CrossfireX per la realizzazioni di configurazioni in parallelo: con le versioni R9 290X e R9 290 questo scomparirà, poiché sarà sufficiente installarle negli slot PCI-Express 3.0 disponibili per fare in modo che i driver permettano di abilitare la modalità CrossfireX.

I benchmark

Di seguito i benchmark delle schede in esame confrontati con quelli delle progenitrici. Il sistema utilizzato è il seguente, con tutti i titoli impostati alla risoluzione di 1920x1080 con il massimo livello di dettaglio.

  • Scheda madre: MSI Z77A-GD65
  • Processore: Intel Core-i7 3770k @ 4,2 GHz
  • RAM: 16 GB Patriot Viper 1600
  • Alimentatore: Cooler Master Silent Pro Gold 1200W
  • Monitor: Acer HN274H
  • SSD: Crucial M4 256 GB
  • Sistema operativo: Windows 7 Pro
Tutti i titoli sono stati testati alla risoluzione di 1920x1080 con il massimo del livello di dettaglio.

Battlefield 3 - L'FPS di EA è uno dei giochi più famosi e giocati in rete. L'engine Frostbite 2 sta per essere soppiantato da quello del seguito, ma per il momento rappresenta un buon banco di prova. I grafici ci mostrano che la Radeon 7970 GHz Edition risulta leggermente più veloce della nuova R9 280X; un lievissimo overclock può permettere tuttavia alla seconda di recuperare il gap. Nessuna differenza apprezzabile invece tra le altre due coppie di schede prese in esame.

Metro: Last Light - Il seguito di Metro 2033 è caratterizzato da un motore grafico eccezionale e molto esigente in termini di potenza computazionale. L'FPS targato 4A Games restituisce dei valori del tutto simili a quelli di Battlefield 3: nessuna evidente differenza tra la vecchia e la nuova nomenclatura di AMD.

Tomb Raider - Il reboot di uno dei franchise più famosi della storia dei videogame è stato acclamato dalla critica non solo per un gameplay avvincente, ma anche per un apparato grafico mozzafiato. Ancora una volta la Radeon 7970 GHz Edition risulta lievemente più rapida della R9 280X; stesso dicasi per la R9 270X che batte, pur di pochi FPS, la 7870, mentre le piccole R7 260X e 7790 si trovano ancora una volta alla pari.

AMD Radeon R9 280X, 270X e R7 260X

Consumi e conclusioni

Dal punto di vista dei consumi queste schede deludono leggermente soprattutto quando messe sotto stress: la sola R9 280X risulta meno esigente della propria controparte (la differenza è di circa 10 Watt), mentre la R9 270X e la R7 260X si rivelano essere decisamente più affamate (la 7790 consuma 205 Watt contro i 217 della 260X, mentre la 7870 ne richiede 255 a fronte dei 250 della 7870). Da AMD, storicamente attenta all'aspetto dell'efficienza energetica, ci si attendevano dei significativi miglioramenti; probabilmente l'architettura a 28nm è arrivata al limite e non permette più dei grossi passi in avanti. Con questo rebrand la società di Sunnyvale ha palesato la necessità di abbandonare la serie 7000 le cui rimanenze di magazzino vengono vendute a prezzi decisamente interessanti: ad oggi è possibile acquistare, ad un prezzo sensibilmente inferiore ai 300 euro, una Radeon 7970 GHz Edition che come abbiamo visto è spesso più veloce della reference R9 280X. Chi è già possessore di una scheda di fascia alta, sia questa NVIDIA o AMD, non ha davvero bisogno di prendere in considerazione queste nuove proposte che invece diventano molto allettanti per chi ha atteso una +riduzione dei prezzi per aggiornare il proprio sistema.

Le nuove schede di AMD sono un rebrand della generazione precedente, in attesa delle promettenti R9 290