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Mantle - Un primo sguardo

Primi test con le nuove librerie grafiche AMD. Risultati sorprendenti!

SPECIALE di Matteo Santicchia   —   05/02/2014

Con un paio di giorni di ritardo sulla ventilata tabella di marcia AMD ha finalmente rilasciato i driver Catalyst 14.1 Beta che permettono di abilitare le nuove API grafiche che andranno ad affiancare le storiche Direct X. Per ora sono solo due i titoli che le supportano, Battlefield 4, tramite una patch rilasciata la scorsa settimana, e lo stress test di Star Swarm, scaricabile da Steam, ma in futuro si parla di almeno altri quindici giochi realizzati con il Frostbite, senza dimenticare che Mantle potrebbe non essere solamente legato a piattaforme AMD.

Mantle - Un primo sguardo

Il concetto alla base di Mantle è semplice: fare in modo che i PC dotati di processori meno potenti che possono andare in crisi nelle scene più affollate e "pesanti" possano beneficiare di un boost prestazionale anche piuttosto notevole. Di fatto, usando Mantle il processore "non abbastanza performante" non fa più da collo di bottiglia rispetto alla GPU, lavorando in modo più efficiente con incrementi in termini di frame al secondo che salgono al diminuire dell'efficienza della CPU. Le nostre prove e quelle che effettuate dai tecnici della rete vanno tutte in questa direzione, confermando la bontà del processo di ingegnerizzazione AMD. Stabiliamo subito i paletti prima di vedere i freddi numeri. Mantle è compatibile solo con le schede grafiche dotate di architettura Graphic Core Next - ovvero le Radeon R9, le R7 Series e le HD 7000/8000 - ma come scritto poco sopra il futuro di queste API potrebbe andare oltre AMD.

Primi test con le nuove librerie grafiche AMD Mantle: i risultati sono davvero soprendenti

Differenti test, differenti configurazioni

Tutto ruota quindi intorno alle differenza in termini di puri frame al secondo tra Direct X e Mantle; di conseguenza, per cercare di capire se queste nuove API possano definirsi, se non qualcosa di rivoluzionario, qualcosa di realmente utile, dobbiamo effettuare sia preliminari "test casalinghi" col PC redazionale assemblato per l'occasione, sia guardare alla stampa estera, in modo da vedere più configurazioni possibili. Fermo restando che i driver sono ancora in fase beta e non proprio stabili al cento per cento, Johan Andersson, uno dei "Technical Directors" al lavoro sul Frostbite in un interessante articolo postato sul Battlelog ha messo nero su bianco le potenzialità di Mantle, usando tre diverse configurazioni, che potremmo definire "bassa", "media" e "alta".

Mantle - Un primo sguardo

La prima ha visto lavorare una APU AMD A10-7850K nel livello Singapore di Battlefield4, quello sferzato dalla tempesta e ricco di effetti di luce e particellari a 720p con settaggi medi. Direct X riporta un frame rate medio di 37.6, mentre Mantle arriva a 43, per un incremento pari al 14 cento. Salendo con la figurazione, ovvero mettendo in campo un PC con AMD FX-8350 e una Radeon 7970 e impostando la risoluzione a 1080p con settaggi Ultra e 1x MSAA, i risultati ottenuti in una partita multiplayer nella mappa di Shangai, decisamente pesante sulla CPU ci parlano di un vantaggio Mantle del 25.1 per cento, con un frame rate medio che passa da 52.9 a 66.3. Arrivando ad una configurazione decisamente "over the top" composta da un processore Intel Core i7-3970x Extreme e da due Radeon R9 290x, impostando il tutto sempre a Ultra 1080p ma con 4x MSAA vediamo come nel livello della battaglia sulla portaerei, intenso tanto per la CPU quanto per la GPU, arriviamo a risultati decisamente importanti, che mettono in chiaro come sotto Direct X il processore faccia da collo di bottiglia alla doppia scheda video, mentre con Mantle questo non avviene. Si passa quindi dai 78.4 frame ai 121.5 frame di media, un boost pari al 58 per cento in più.

La nostra configurazione di prova

Il PC redazionale è così costruito: scheda madre GA-990FXA-UD3, processore AMD FX-9370 Vishera 4.4GHz, 8 giga di ram, scheda video Radeon R9-290 e Windows 7 64 bit

Molti FPS in più

I nostri test hanno purtroppo dovuto subire una mezza battuta d'arresto in quanto la maledizione dei driver beta ha colpito Battlefield 4, che ha continuato a crashare più e più volte, anche abbassando i settaggi dall'iniziale Ultra (che per quanto potuto vedere ha messo in difficoltà il nostro PC con un frame rate nel primo livello della campagna che ad un "esame oculare" si è assestato nelle scene più complesse ben sotto i 30 frame al secondo) a Medium, mentre lo stress test di Star Swarm ci ha permesso di vedere chiaramente le differenze prestazionali tra Mantle e Direct X.

Mantle - Un primo sguardo

Abbiamo scelto in questo caso una demo piuttosto corposa e lunga, cinque minuti in cui seguiamo un piccolo gruppo di astronavi muoversi tra migliaia (il contatore dice questo!) di altre navicelle, esplosioni e colpi di laser e qui le differenze si sono fatte interessanti. Con settaggi Ultra, Mantle ha riportato un frame rate di 38.1 fotogrammi medi al secondo, mentre Direct X si è fermata a 29.62, con cali decisamente vistosi sino a toccare i 13. Scendendo un poco, con settaggi High Mantle è salito a 43.96, stessa cosa ovviamente Direct X con 36.77. Insomma in una scena in cui il processore è messo alla frusta Mantle ottimizza tutte le operazioni di calcolo per superare di nuovo Direct X. Risultati simili li hanno ottenuti anche altri siti. Guru3D per il test iniziale ha utilizzato due configurazioni diverse, una base con la stessa APU integrata AMD A10-7850K usata dal Technical Director Johan Andersson di DICE, l'altra invece decisamente più performante affiancando al processore una scheda video da guerra come Radeon R9-290X. La prima configurazione, Battlefield 4 con settaggi Medium a 1080p, ha visto vincere Mantle per solo 3 fotogrammi al secondo (31-28). La seconda configurazione che ha alleviato la CPU di molto lavoro ha visto schizzare decisamente in alto i fotogrammi. Sempre Battlefield 4, sempre settaggi Medium, ma questa volta i risultati sono stati ben più eclatanti. Si parla di ben 58 fotogrammi al secondo in più. Tanti ovviamente, ma su valori davvero elevati (160-102). Mantenendo ancora i settaggi su Medium (per creare una situazione in cui la CPU sia limitata, perfetta per le ambizioni di Mantle) e mettendo in campo questa volta un processore di alto profilo come l'Intel i7 3960X si tocca il level cap dei 200 FPS con le nuove API AMD e "solo" 170 con Direct X. Non male.

Mantle - Un primo sguardo

L'ultimo test di Guru3D ha invertito le parti mettendo in campo una situazione decisamente pesante per la GPU. Ovvero 1080p, settaggi Ultra e 4xAA. Il risultato è anche qui interessante, 83 Mantle, 74 Direct X. Anche AnandTech ha effettuato test simili su Battlefield 4 mettendo in luce vantaggi simili di Mantle quando le sezioni mettono più alla frusta il processore. Basta vedere in tal senso come nell'interessante prova effettuata nel capitolo della battaglia sulla portaerei passare da un i7-4960X a tutta velocità, ovvero 4.2 GHz ad uno "castrato" ad arte a 2 GHz avendo accanto una scheda grafica come la solita Radeon R9 290X, Mantle porti maggior benefici quando si scende con i settaggi da Ultra a High, ovvero in una situazione di grande stress per la CPU che fatica a stare alla pari con la GPU. In tal senso si passa da un vantaggio di circa l'8 per cento con l'i7 al massimo ad addirittura un più 26 per cento quando gira "dimezzato". Anche qui vediamo come le API AMD permettono al processore di lavorare meglio, ottimizzando tutti i processi, di fatto azzerando i colli di bottiglia. Queste prime prove di Mantle quindi mettono in chiaro quindi il vero punto di forza di Mantle. Disponendo di componentistica di alto livello, il vantaggio di queste nuove librerie è visibile ma non è eclatante, mentre se c'è molta differenza tra processore e GPU il discorso cambia e Mantle può dare il massimo facendo raggiungere ai fotogrammi valori di tutto rispetto. Senza dubbio, quindi, una possibilità in più e un buon punto di partenza. Il supporto delle librerie e l'eventuale diffusione su altre piattaforme sono quindi gli "unici" scogli che Mantle deve superare: un ostacolo non da poco ma allo stesso tempo una sfida interessante che potrebbe riservare importanti sorprese.