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Specialisti in Beta

Dopo Colonia torniamo a giocare a Call of Duty: Black Ops III con la Beta multiplayer!

PROVATO di Matteo Santicchia   —   23/08/2015

Grazie alla beta giocata in anticipo su PlayStation 4, siamo tornati a testare il comparto multiplayer di Call of Duty: Black Ops III. Rispetto all'ultimo incontro di Colonia, questo corposo assaggio della modalità regina dello shooter Treyarch non ha aggiunto molto a livello di contenuti, ma ci ha dato la possibilità di conoscere il sistema di crescita e sblocchi, sinora celato nei precedenti test. Per il resto tre sole mappe: l'urbana Evac, la piccola Combine e la più grande e articolata del lotto, Hunted. Ma soprattutto, visto il maggior tempo a disposizione abbiamo potuto constatare un paio di cose che ci hanno fatto storcere un po' il naso.

Ecco il provato della beta multiplayer di Call of Duty: Black Ops III

Velocità smodata!

La progressione sarà decisamente lunga e impegnativa, visto che ad ogni livello ci verranno dati come gentile omaggio un'arma, un perk, una wildcard o un nuovo Specialista, ma un solo gettone sblocco per volta. Dobbiamo scegliere davvero in modo oculato e "strategico" come utilizzarlo, anche perché le aggiunte sono legate alla singola bocca da fuoco, "specializzandola" di fatto. Di conseguenza, aggiungiamo quell'ottica al fucile che stiamo utilizzando o magari proviamo la nuova mitragliatrice appena ottenuta?

Specialisti in Beta

Pad alla mano, questa beta conferma le buone sensazioni avute sin dal giorno del reveal, quando a sorpresa ci fecero subito provare il gioco, e ribadite poi durante le fiere estive. Il multiplayer di Black Ops III sembra esser dannatamente divertente e senza dubbio più veloce e frenetico, aumentando di fatto il ritmo di una serie che si è sempre contraddistinta per avere costantemente il piede sull'acceleratore. L'estrema fluidità si nota praticamente da subito, e non stiamo parlando dei 60 frame al secondo. Quella che gli sviluppatori chiamano "guns up philosophy" è davvero reale; volendo, è possibile non abbassare mai l'arma, e sparare praticamente sempre. L'inserimento dello sprint infinito, del nuotare (e sparare), della possibilità di scivolare, derapando anche intorno agli angoli, e soprattutto l'annullamento delle animazioni intermedie mentre si supera un'ostacolo, sfruttando magari il salto potenziato (non il doppio salto!) ha reso questa nuova iterazione di Call of Duty davvero diversa, non solo rispetto alla serie Modern Warfare - Black Ops ma anche al parente più prossimo, Advanced Warfare. O, tornando indietro, a Titanfall. Se con Advanced Warfare si nota una certa pesantezza del nostro alter ego, qui ora è l'opposto. Siamo per certi versi più dalle parti di Destiny.

Una scelta del genere annulla praticamente i tempi morti, combattendo di fatto in una corsa continua (Treyarch lo chiama "combat loop") ma, come avevamo notato sin dal primo incontro, può esacerbare la differenza tra "normali" giocatori e quelli che, per amor di sintesi, potremmo chiamare "pro". Data l'alta velocità e le molte possibilità di movimento, è possibile assistere a veri e propri numeri circensi, con un aspettativa di vita a volte davvero bassa. Una cosa che ci ha sorpreso, però, è il reale utilizzo della corsa sui muri. L'impressione è che sia necessaria più per spostarsi da un punto A ad un punto B, per non girare mezza mappa che per davvero soprendere qualcuno con un veloce agguato dall'alto.

Specialisti in Beta

Al contrario la scivolata è perfetta sia in senso puramente difensivo, per andare velocemente in copertura, che per attaccare "dal basso". Tornando a parlare della corsa sui muri c'è da dire come il level design, arioso solo in Hunted e parzialmente in Evac, sia pieno di "muri invisibili" e muri impossibili da percorrere. Fa strano insomma poter saltare una cascata e non poter appostarsi sul tetto di una casupola accanto. Vorremmo davvero poter andare dappertutto, e invece possiamo andare solo dove hanno deciso gli sviluppatori. Alla stessa maniera abbiamo visto poco utilizzate le armi speciali o le abilità degli Specialisti. L'eccezione che conferma la regola è l'arco composito dotato di frecce esplosive di Outrider. È lei lo Specialista più gettonato nelle prime fasi della beta, quando non si é arrivati a sbloccare gli altri, ben più divertente da utilizzare delle Gravity Spikes di Ruin, del fucile elettrico Tempest di Prophet o del lanciagranate di Battery. Parlando di bilanciamento due cose ci sono piaciute poco: l'estrema letalità, anche dalla media distanza, del fucile a pompa (la versione base!) e la devastazione totale del missile "a grappolo" Hellstorm. Entrambi "overpowered": basti dire che il fucile a pompa può diventare l'arma di elezione dei corridori; vista la velocità e la frenesia del gameplay, Treyarch dovrà metterci una una pezza il più presto possibile. Senza dimenticare che c'è da lavorare anche su qualche problema di spawn di troppo. Sensazioni positive per il Black Ops III di Treyarch. Alcune scelte possono essere criticabili, ma quello che più convince è l'immediatezza del gioco che da subito è accessibile e gratificante per i neofiti senza una ripida curva d'apprendimento. Fermo restando che più degli altri Call of Duty questo è impegnativo da padroneggiare e segnerà un divario netto tra "giocatori casual" e "pro".

CERTEZZE

  • Veloce, frenetico, divertente
  • Le nuove possibilità di movimento...

DUBBI

  • ...spesso castrate dai muri invisibili
  • Alcuni problemi di bilanciamento delle armi