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Questa è la beta che state cercando

Ci siamo recati negli uffici di EA a Stoccolma per provare in anteprima i contenuti dell'attesa open beta di Star Wars Battlefront

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   05/10/2015
Questa è la beta che state cercando

Fino a poco tempo fa, quello di Sigurlina Ingvarsdottir era un nome praticamente sconosciuto nell'industria dei videogiochi. Prima di fare esperienza come producer in CCP Games e in Ubisoft Massive, ha lavorato per anni in compagnie di distribuzione nell'ambito farmaceutico. A differenza di Jade Raymond non ha un background come sviluppatrice, né può vantare un'esperienza ventennale nel settore come Lucy Bradshaw, e lei stessa definisce il suo arrivo in DICE "un susseguirsi di fortunati avvenimenti casuali". Eppure basta scambiarci poche chiacchiere per capire subito perché è a capo di uno dei videogiochi più importanti dell'anno. Entrata nel team svedese nel 2012, Sigurlina ha il piglio della leader, è intollerante ai risultati mediocri ed è un osso duro durante le interviste, quando pesa attentamente ogni parola e non si fa problemi a dispensare "no comment". Nel ruolo di senior producer di Star Wars: Battlefront ha tanti privilegi e un'enorme visibilità, ma allo stesso tempo tiene le delicate redini di un progetto che punta a vendere dieci milioni di copie, che coinvolge innumerevoli persone, ha una scadenza d'acciaio e si basa su una delle licenze più famose al mondo. Abbiamo incontrato Sigurlina a Stoccolma, a pochi giorni dall'arrivo della beta pubblica del gioco. La presentazione non è avvenuta negli uffici principali di DICE (probabilmente strapieni di materiale legato a Mirror's Edge Catalyst), ma ci ha dato la possibilità di provare in maniera approfondita la versione PC dell'atteso sparatutto ambientato nella galassia lontana lontana.

Abbiamo provato in anteprima le tre modalità presenti nella open beta di Star Wars: Battlefront

Guerriglia su Sullust

La beta che abbiamo provato (e che sarà disponibile per tutti a partire dall'8 ottobre) conteneva tre modalità. Oltre a Sopravvivenza e Walker Assault (in italiano goffamente tradotto con Assalto camminatori), che già avevamo visto durante l'E3 di Los Angeles, gli sviluppatori hanno messo a disposizione anche l'inedita Drop Zone (Zona di Lancio), ed è proprio da quest'ultima che siamo partiti: si tratta né più né meno di una variante della classica modalità King of the Hill, in cui a più riprese bisogna conquistare una serie di capsule che atterrano in diversi punti della mappa.

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Due squadre da otto giocatori si contendono così una capsula per volta finché una delle due non arriva a cinque punti, o finché non scade il tempo a disposizione (il che vuol dire che un match può terminare anche in parità). È una formula tutt'altro che originale, ma che in Battlefront funziona particolarmente bene: la dimensione della mappa che abbiamo provato era abbastanza contenuta da assicurare un ritmo serrato dall'inizio alla fine, e un'opzione chiamata "Partner start" permetteva di tornare in gioco accanto a un compagno, evitando in molte occasioni di ritrovarsi troppo distanti dall'azione. Inoltre, questo assaggio della modalità Drop Zone ci ha permesso per la prima volta di mettere piede su Sullust, il pianeta su cui avevamo svolazzato provando Fighter Squadron alla GamesCom. Ispirato agli incantevoli panorami islandesi, Sullust offre numerosi spunti interessanti in una mappa che è apparentemente semplice. Ci sono enormi massi su cui appostarsi con un fucile da cecchino e stretti canyon nei quali avventurarsi a proprio rischio e pericolo: questi angusti percorsi permettono infatti di spostarsi rapidamente da una parte all'altra della mappa, ma la mobilità è ridotta, non ci sono coperture e si avanza in maniera così compatta che un detonatore termico ben piazzato può fare piazza pulita del proprio team. Qua e là nello scenario si trovano relitti di Ala-X abbattuti dietro cui coprirsi, stazioni imperiali e pericolose sorgenti d'acqua bollente che danneggiano chi ci dovesse mettere piede dentro. Il tutto mentre nel cielo impazza una battaglia tra caccia in mezzo a Star Destroyer e incrociatori Mon Calamari.

Companion App

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Durante la nostra visita, c'è stato modo di parlare anche di Base Command, la companion app per dispositivi mobile che sarà pubblicata a novembre su iOS e Android. Oltre alla possibilità di visualizzare statistiche, personalizzare il proprio alter-ego e restare in contatto con i propri amici, Base Command contiene anche un piccolo gioco di carte collezionabili. Utilizzando le Star Card ottenute in Battlefront, bisogna difendersi da ondate di assaltatori imperiali, e in questo modo si ottengono crediti da spendere nel gioco principale per sbloccare nuove Star Card. Non ci aspettiamo un minigioco particolarmente profondo, ma la sinergia tra Battlefront e Base Command promette essere una trovata divertente per proseguire l'esperienza di gioco anche quando si è in mobilità.

Il potere della Forza

Lasciati i vulcani di Sullust, siamo tornati sulle nevi di Hoth per provare di nuovo quella che è la modalità di punta di Star Wars: Battlefront. Di Walker Assault e del suo gameplay asimmetrico abbiamo già parlato nei mesi passati, ma una volta formati due team da venti persone ciascuno, abbiamo stavolta avuto più tempo per sperimentare le Star Card e il sistema di Eroi. Assieme agli abbellimenti estetici per il proprio alter-ego e a un Diorama di oggetti collezionabili, l'acquisizione di nuove Star Card sarà alla base del sistema di progressione di Battlefront. I punti ottenuti nei match saranno convertiti in crediti virtuali da spendere per acquistare nuove Star Card da equipaggiare in battaglia. Oltre a diverse tipologie di blaster, ci siamo divertiti a fare pratica con scudi, detonatori e jump pack già visti finora, ma abbiamo fatto in tempo a sbloccare anche qualche nuovo gadget: il Cycler Rifle, il rozzo fucile a proiettili dei predoni Tusken, è in grado di superare scudi di energia ed eliminare un avversario con un solo colpo, ma necessita di un lungo tempo di ricarica; lo Sharpshooter è una sorta di abilità passiva che diminuisce i cooldown dopo ogni colpo alla testa; ci sono anche armi come l'Ion Shot e l'Ion Grenade, che per ora infliggono gravi danni a scudi, veicoli e macchine, ma che saranno particolarmente efficaci anche contro unità droidi (presumibilmente al centro della modalità, non ancora mostrata nel dettaglio, intitolata "Droid Run").

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Sperimentare diverse combinazioni di Star Card ci ha preso un po' di tempo, ma buona parte delle attenzioni dei giornalisti presenti all'evento era tutta rivolta agli Eroi. Nascosti nella mappa ci sono infatti degli speciali power-up che permettono di entrare in gioco nei panni di Luke Skywalker e Darth Vader. Ovviamente non ci può essere più di un Luke in campo, ma utilizzare lo stesso sistema dei veicoli dà la possibilità a chiunque, a prescindere dalla sua bravura, di provare l'ebrezza di eliminare gruppi di nemici impugnando una spada laser. Questo non vuol dire che basta un colpo di fortuna per diventare improvvisamente imbattibili: affrontare un AT-ST in maniera avventata o essere colpiti da un detonatore termico in piena faccia basta a mettere K.O. il più potente dei cavalieri Jedi. Prevedibilmente, proprio l'effetto novità dato dai due eroi ha rappresentato un elemento di distrazione in entrambi i team e, soprattutto all'inizio, umiliare Darth Vader con un "tea-bagging" ha messo in secondo piano il vero obiettivo di Walker Assault: attivare i radiofari, chiamare gli Ala-Y e fermare gli AT-AT. È probabile che le cose miglioreranno quando i giocatori avranno metabolizzato la presenza degli eroi e assimilato lo scopo di ciascuna modalità. Poco da dire invece riguardo l'opzione Sopravvivenza ambientata su Tatooine, in tutto e per tutto identica a quanto visto durante l'E3 2015. In questo caso abbiamo potuto provare varie Star Card e scoprire che ogni missione sarà affrontabile scegliendo diversi livelli di difficoltà, eppure la banale struttura in stile Orda (nonostante la compagnia di un amico in co-op) rende questa modalità la più noiosa e meno interessante tra quelle provate finora. Purtroppo nella beta era disponibile solo un numero limitato di Star Card, le personalizzazioni estetiche erano inaccessibili e il level cap era bloccato a 5: alla luce di un'esperienza single player limitata a poche e piccole opzioni, resta quindi da capire se il sistema di progressione del proprio alter ego e le sette modalità multiplayer basteranno a tenere alto l'interesse per più di qualche settimana.

CERTEZZE

  • Zona di Lancio è intensa e divertente
  • Visivamente stellare
  • Buon ritmo e bilanciamento

DUBBI

  • Modalità Sopravvivenza davvero insipida
  • Sistema di progressione tutto da approfondire