Quando DICE ha confermato che Star Wars Battlefront non avrebbe incluso le battaglie spaziali, gran parte dei fan si è adirata come neanche una tribù di predoni Tusken. Chi sperava di poter lasciare la terraferma a bordo del proprio Ala-X, partire verso le stelle ed atterrare all'interno di uno Star Destroyer ha dovuto mettersi l'anima in pace. Eppure, la missione dello sviluppatore svedese con Battlefront è stata fin dall'inizio quella di dar vita alle più sfrenate fantasie degli appassionati di Guerre Stellari, e questo non poteva non includere gli iconici scontri tra Ala-X e caccia TIE. L'annuncio di una modalità tutta dedicata alle battaglie aeree non arriva quindi a sorpresa, ma la GamesCom di Colonia è stata la prima vera occasione per la stampa di provare Fighter Squadron, un'opzione che vede venti giocatori sfidarsi a suon di cannoni laser e siluri protonici.
Abbiamo provato Fighter Squadron, la nuova modalità annunciata per Star Wars: Battlefront
Rosso 5, sono pronto
Sebbene le battaglie aeree di Fighter Squadron vedano sfidarsi due squadre da venti piloti ciascuna, ogni team è in realtà composto da dieci giocatori in carne e ossa e dieci bot. La scelta di questo ibrido sullo stile di Titanfall è presumibilmente un furbo compromesso tra limitazioni di tipo tecnico e la volontà da parte del team di sviluppo di assicurare comunque un'esperienza intensa e caotica.
Nella demo presentata alla GamesCom e ambientata tra i cieli del pianeta Sullust, l'obiettivo di ciascuna delle due fazioni era quello di raggiungere 200 punti prima della squadra avversaria, seguendo una specifica distribuzione dei punteggi: si ottiene un punto per ogni bot eliminato, tre punti per ogni avversario reale messo fuori gioco e venti punti se si completano piccole missioni, come difendere una nave cargo della propria fazione oppure distruggere un trasporto nemico. La presenza di obiettivi-lampo da portare a termine aggiunge nuove variabili a ogni match, con i giocatori che si interrogano costantemente su quale possa essere la scelta da fare: concentrarsi sui pesci piccoli per accumulare pochi ma facili punti? Sganciarsi da un inseguimento e prendere di mira il cargo nemico? Oppure, terza opzione, andare in cerca di uno speciale power-up nascosto nella mappa e poter tornare in gioco alla guida del Millennium Falcon? Non è concesso temporeggiare, anche perché in qualsiasi momento si rischia di essere agganciati dai missili a ricerca di un caccia avversario. Fortunatamente, Fighter Squadron dà sia ai Ribelli che agli Imperiali gli strumenti necessari per sfilarsi da situazioni scomode o mettere sotto pressione i nemici. Sia gli Ala-X che i caccia TIE (ma la versione finale includerà anche Ala-A e TIE Interceptor) dispongono di tre diverse manovre evasive e due power-up, ma questa è una delle poche cose in comune tra le due fazioni.
I caccia ribelli sono infatti più lenti ma più resistenti, possono rigenerarsi rapidamente attivando uno scudo deflettore e sono armati di siluri protonici a ricerca; i TIE sono invece dotati di siluri ionici, ma compensano la mancanza di uno scudo con la possibilità di accelerare improvvisamente, utile sia per darsela a gambe, sia per tornare in un lampo nel mezzo dell'azione. Ovviamente, come nelle modalità sulla terraferma, sarà possibile passare liberamente da una telecamera esterna a una visuale dal cockpit, ma entrambe hanno vantaggi e svantaggi in termini di coinvolgimento e competitività: con la telecamera interna al caccia sembra quasi di rivivere i momenti più memorabili dei film, ma il risvolto della medaglia è una visibilità periferica di gran lunga ridotta (in particolare per i caccia TIE). Sono bastati davvero pochi minuti per prenderci la mano e fugare il timore che Fighter Squadron fosse un semplice reskin della noiosa Superiorità Aerea di Battlefield 4. Pilotare i caccia è intuitivo e divertente, e riporta alla mente la semplicità della serie Rogue Squadron, sebbene la possibilità di gestire l'energia e spostarla liberamente tra i motori (per andare più veloci) e i cannoni laser (per fare più danno) aggiunge un ulteriore pizzico di strategia sia in fase offensiva che difensiva. Il fatto che i power-up si trovino a pochi metri dalla superficie del pianeta introduce un interessante fattore di rischio, ma uno dei momenti più esaltanti della nostra prova è stato quando ci siamo fatti inseguire in picchiata, abbiamo sfiorato il terreno e virato all'ultimo istante, per poi vedere il nemico alle nostre spalle esplodere in mille pirotecniche scintille.
Alla guida del nostro TIE ci siamo addirittura confrontati faccia a faccia col Millennium Falcon, ma nonostante disponesse di tre power-up (scudo, accelerazione e siluri) e di molta più resistenza, "l'ammasso di ferraglia" di Han Solo è diventato ben presto il bersaglio principale di un intero sciame di caccia imperiali. In breve tempo, la nave corelliana era solo un ricordo, un cumulo di rottami sul pianeta Sullust. L'impressione a caldo è che le navi speciali come il Falcon o lo Slave-1 di Boba Fett possano servire più da specchietto per le allodole che da vero ariete offensivo, ma è più probabile che dipenderà molto dalle abilità del singolo pilota e dalla sua capacità di mantenere i nervi saldi contro molteplici avversari contemporaneamente. Se Fighter Squadron riuscirà ad essere ben più di una piccola modalità di contorno è ancora tutto da vedere, ma la nostra prova ha rafforzato una convinzione che avevamo da un po' di tempo: con una modalità del genere già pronta e perfettamente funzionante, per DICE ed Electronic Arts non dovrebbe essere difficile "accontentare" i fan includendo le battaglie spaziali sotto forma di mappa aggiuntiva.
CERTEZZE
- Frenetico, intenso e divertente
- Ricrea perfettamente le atmosfere dei film
DUBBI
- Venti giocatori non saranno pochi?
- Da verificare se sarà solo una piccola modalità di contorno