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League of Legends: Wild Rift pubblica un trailer creato dall'IA e piovono le critiche

Il team di League of Legends: Wild Rift ha pubblicato sulla piattaforma Weibo un trailer evidentemente creato dall'intelligenza artificiale e la cosa non è passata inosservata, anzi.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   10/08/2025
Un'immagine dal trailer in IA di League of Legends: Wild Rift
League of Legends: Wild Rift
League of Legends: Wild Rift
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Riot Games ha pubblicato sulla piattaforma Weibo un trailer di League of Legends: Wild Rift creato dall'intelligenza artificiale e i fan non l'hanno presa benissimo, visto anche il grado di approssimazione del video e una serie di strafalcioni difficili da ignorare.

Dallo stile grafico alle animazioni, dal comportamento dei personaggi all'uso di armi che hanno poco a che vedere con i vari protagonisti, per arrivare infine alle implicazioni etiche di una soluzione del genere rispetto all'uso di artisti in carne e ossa, il trailer ha suscitato parecchie polemiche.

Al punto che l'executive producer di Wild Rift, David Xu, ha dovuto pubblicare un messaggio per scusarsi di quanto accaduto. "Ieri abbiamo pubblicato un video realizzato da un creator sul nostro canale ufficiale Weibo che, francamente, non ha colto nel segno", ha scritto Xu.

Svelata la data di uscita di Riftbound, il gioco di carte di League of Legends Svelata la data di uscita di Riftbound, il gioco di carte di League of Legends

"Quando pubblichiamo contenuti sui nostri canali ufficiali, abbiamo la responsabilità di mantenere un livello qualitativo elevato e chiarire la provenienza dei materiali. Grazie per tutti i feedback, possiamo e faremo di meglio."

Una questione di percezione

Non è assolutamente la prima volta che un contenuto generato dall'intelligenza artificiale scatena le polemiche, vedi ad esempio il caso di Diablo Immortal x Hearthstone, e a quanto pare non si tratta sempre e comunque di una questione di principio.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

A finire sotto accusa è infatti la pigrizia di chi si affida alle tecnologie generative senza poi verificare la bontà del risultato, oppure dimostrando di non avere le competenze per capire se un determinato contenuto è in linea o meno con lo stile e la qualità dei materiali ufficiali.