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Hell Yeah!

A due settimane dall'uscita, siamo volati a Londra per provare tutte le novità di WWE 2K16

PROVATO di Mattia Comba   —   15/10/2015

Sono già tre anni che 2K Games ha preso le redini della serie di videogiochi incentrata sul wrestling affidandola alle sapienti mani di Yuke's e Visual Concepts, che ne hanno progressivamente innalzato gli standard collezionando consensi crescenti da parte di pubblico e critica. Il wrestling WWE sta passando una fase di transizione, a metà tra un attaccamento eccessivo alle vecchie glorie che non sembra intenzionato a lasciare andare, e la ricerca della prossima superstar globale capace di traghettare la federazione verso nuovi lidi. Nonostante John Cena sia stato "relegato" allo US Championship per dare maggior spazio a nuove leve nella main card delle cinture che contano, il ritorno di Sting e la rinnovata rivalità tra Brock Lesnar e The Undertaker hanno inevitabilmente catalizzato l'attenzione, sottolineando come la federazione di Stanford sia costretta a guardare al passato per fare i grandi numeri negli eventi pay per view. Analogamente, WWE 2K16 si ritrova sospeso tra due epoche, diviso tra gli anni del mitico Stone Cold Steve Austin a cui è dedicata sia la copertina del gioco sia l'esclusiva modalità 2K Showcase, e il futuro di un franchise in costante miglioramento dal punto di vista del gameplay ma anche dei contenuti, che quest'anno sembra davvero capace di catturare i giocatori come mai prima d'ora.

Tanti contenuti e una carriera migliorata: WWE 2K16 e Stone Cold Steve Austin sono pronti per il debutto

Benvenuti in WWE

Il titolo dell'anno scorso ha rappresentato un importantissimo passo in avanti per la serie, principalmente per due motivi: l'arrivo sulle console di nuova generazione ha permesso al team di sviluppo di implementare corposi miglioramenti al comparto tecnico del titolo, mai così bello e dettagliato grazie al nuovo hardware di Sony e Microsoft. Secondariamente, l'esperienza accumulata con la splendida serie cestistica NBA2K ha posto le basi per l'aggiunta di una modalità carriera molto interessante, sebbene ancora acerba sotto alcuni punti di vista. Oramai è assodato che Yuke's e Visual Concepts siano un gradino sopra rispetto alla concorrenza nello sviluppo di questa modalità e con WWE 2K16 sono stati implementati tutta una serie di miglioramenti per personalizzare al meglio la storia del nostro lottatore virtuale, che dovrà partire dalla NXT guadagnandosi dapprima la presenza nello show del mercoledì sera, per poi puntare alla cintura e successivamente al debutto negli spettacoli di punta Raw e SmackDown.

Hell Yeah!
Hell Yeah!

L'obiettivo ultimo, ovviamente, sarà collezionare titoli e cinture per raggiungere la Hall of Fame a fine carriera, ma ci saranno molte vie diverse per realizzare questo sogno. L'introduzione principale riguarda tutta la gestione del lottatore fuori dal ring, che andrà a delineare la personalità del nostro alter ego e a costruire la narrativa con gli altri wrestler che mano a mano decideremo di sfidare. Le risposte durante le interviste prima dello show avranno un grande peso in tal senso: potremmo reagire sportivamente accettando la sfida, oppure essere meno rispettosi con un ventaglio di risposte che vanno dallo scherno al più becero "trash talk". L'insieme delle reazioni durante i vari show traccerà i contorni della nostra personalità, consacrandoci a "face" o "heel". Le altre superstar reagiranno alle nostre azioni e verranno a crearsi alleanze e rivalità sempre diverse, dinamiche cha hanno le potenzialità per innalzare l'interesse verso una modalità che sembra aver imboccato la strada giusta, capace di mantenere un buon grado di sfida sul ring, ma anche il giusto livello di spettacolo e intrattenimento che è fondamentale per un prodotto ufficiale WWE. Non si tratta infatti di un picchiaduro canonico, quanto piuttosto di una piattaforma per dare corpo a match in cui la spettacolarità è tutto. In tal senso la nostra performance verrà valutata costantemente seguendo parametri incentrati sulla varietà delle mosse utilizzate, le reversal, la durata dalla sfida e ovviamente il risultato finale che determinerà la scalata nelle classifiche di importanza all'interno dei vari show. Ad una corposa carriera vanno ad aggiungersi una mole di contenuti esagerata, che dovrebbe soddisfare tutti i palati. Senza contare i DLC, sono centoventi le superstar che vanno a comporre il roster più vasto mai visto nella serie. Ci saranno tutti i tipi di match (singoli, tag team, no holds barred, last man standing, triple threat e moltissimi altri) oltre ovviamente a tutti i pay per view completi di video introduttivi, loghi, arene e ring personalizzati. Inoltre il tutto sarà modificabile tramite l'editor, che permetterà ai giocatori di sbizzarrirsi nella creazione di Superstar e Diva, nuove cinture, eventi ed arene, modificare le entrate in scena dei lottatori, le musiche e il loro abbigliamento sul ring.

Stunner per tutti

Come detto in apertura, c'è poi la modalità 2K Showcase per ripercorrere la carriera di Stone Cold Steve Austin, passando attraverso i mach più importanti nella sua lunga e movimentata carriera piena di successi. Per progredire è necessario soddisfare certe condizioni come ad esempio indebolire l'avversario prima di finirlo con una poderosa Stunner, oppure chiudere il match con una sottomissione o "barando" in qualche modo.

Hell Yeah!
Hell Yeah!

Si parte dal famosissimo pay per view King of the Ring del 1996 con lo scontro con Jake "The Snake" Roberts, che ha visto nascere il mito di Austin 3:16 "I just whipped your a**!". Il tutto come da tradizione è impreziosito da filmati storici ed interviste provenienti direttamente dagli archivi della WWE, una vera manna per gli appassionati di wrestling. Al di là di modalità e contenuti, le due orette che abbiamo passato in compagnia del titolo ci hanno confermato un gameplay divertente, facile da approcciare ma comunque strutturato quanto basta da evitarne di essere banale. Ci sono stati parecchi miglioramenti, tra cui il sistema di contromosse che garantisce una maggiore fluidità al flusso del match a aggiunge un pizzico di strategia. Ogni lottatore infatti ha una barra che si ricarica con il tempo e gli permette di mandare a segno solo un numero limitato di contrattacchi, costringendolo di fatto ad aspettare il momento buono per prendere le redini dell'incontro. Inoltre sono strati introdotti due tipi di contrattacchi: quelli minori sono più facili da effettuare, mentre i maggiori richiedono un miglior tempismo, ma se vanno a segno infliggono parecchio danno all'avversario e danno la reale possibilità di cambiare l'andamento della partita. Il minigioco per le sottomissioni è stato sostituito da un sistema che sfrutta nuovamente le levette analogiche e permette a chi sta subendo di resistere per evitare di cedere, ma anche di divincolarsi se sfruttato correttamente. Da quando abbiamo visto rimangono ancora un po' di problemi di interazione tra i lottatori e l'ambiente circostante, con sporadici casi di scivolamenti laterali durante le mosse più spettacolari per evitare di andare a incastrarsi con le corde o le scale a bordo ring. La libertà lasciata sul quadrato rimane totale grazie a un parco mosse incredibilmente variegato in base al posizionamento e alla vicinanza con le corde, impreziosito da un comparto di animazioni più fluide e precise rispetto al passato. Tecnicamente l'immagine necessita ancora di un po' di pulizia, ma trattandosi di una build non recentissima confidiamo in un miglior risultato all'arrivo nei negozi che dista soltanto due settimane. Viste le premesse, non vediamo l'ora di sentire il suono della campanella di WWE 2K16.

CERTEZZE

  • Roster immenso e tanti contenuti
  • Interessanti aggiustamenti nel gameplay
  • Carriera ancora più ricca fuori dal ring

DUBBI

  • Modalità online da verificare