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I predatori dell'arca perduta

Gli autori di Apotheon propongono uno sparatutto roguelike dall'approccio spiccatamente hardcore

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   15/10/2015
I predatori dell'arca perduta

Spazio, ultima frontiera. Una delle più imponenti corporazioni stellari ha messo gli occhi su di un enorme relitto e richiamato i suoi migliori predatori perché lo raggiungano, arraffando tutte le risorse possibili. Una vera e propria caccia al tesoro, resa però complessa dalla presenza di una miriade di sistemi di sicurezza, nonché da un percorso obbligato che ci porterà a visitare sei differenti stazioni abbandonate prima di poter affrontare la leggendaria Cryptark. Se dovessimo finire i fondi prima del tempo, sarà game over e dovremo ricominciare la campagna da capo, anche se il sistema procedurale per la generazione degli stage le conferirà un piglio sempre diverso. È questa la struttura del nuovo titolo sviluppato da Alientrap, il team autore dell'ottimo Apotheon, alle prese ora con un genere completamente diverso, quello degli sparatutto in stile roguelike. Disponibile su Steam Early Access, il gioco offre un'esperienza già piuttosto solida e rifinita, che verrà però ulteriormente migliorata nel corso degli aggiornamenti da qui al lancio ufficiale.

Cryptark è uno sparatutto roguelike decisamente impegnativo e affascinante, da tenere d'occhio

I magnifici sette

Al comando di un potente mech equipaggiato con svariate tecnologie, come detto il nostro compito in Cryptark sarà quello di completare una sequenza di sei missioni, per affrontare infine l'enorme relitto spaziale da cui il titolo del gioco.

I predatori dell'arca perduta
I predatori dell'arca perduta

A ogni stadio della campagna avremo la possibilità di scegliere fra quattro stazioni alternative, ognuna caratterizzata da sistemi di sicurezza differenti, bonus in grado di moltiplicare i guadagni (vedi anche il timer: la velocità conta) e una somma prestabilita per il completamento del livello. I controlli sono quelli tipici dei twin stick shooter, con in più l'uso dei pulsanti centrali del pad per l'interazione con lo scenario, l'uso del boost e uno spostamento della visuale che consente di anticipare eventuali minacce. Fondamentale inoltre la mappa, che permette di individuare in ogni struttura la presenza del nucleo centrale, che dobbiamo distruggere, ma soprattutto dei dispositivi che forniscono a tale obiettivo delle difese di fascia alta: i generatori di scudi e gli allarmi. Esplorare i relitti diventa dunque un'avventura di ampio respiro, in cui non si sa mai con quali avversari avremo a che fare, cercando disperatamente di non subire danni e di approfittare dei pod per la ricarica degli scudi e delle munizioni. Ci sono svariati oggetti in giro per gli scenari, molti dei quali consentono di arricchire il quadro degli equipaggiamenti o forniscono chiavi per aprire porte altrimenti sigillate, ma soprattutto cose da distruggere per rendere più "vivibile" l'esperienza e procedere relativamente tranquilli verso il core. Sul fronte dei nemici è stato fatto un eccellente lavoro, c'è una grandissima varietà e ognuno di essi dispone di armi e di pattern d'attacco differenti, da approcciare in maniera unica. Quando poi le minacce si moltiplicano, diventa obbligatorio ripiegare e attaccare magari da lontano, con un occhio di riguardo alle proprie risorse per evitare rischi eccessivi.

Galak chi?

I possessori di PlayStation 4 che hanno provato di recente Galak-Z: The Dimensional non potranno che constatare l'incredibile somiglianza fra il prodotto targato 17-BIT e Cryptark, sebbene le tempistiche di sviluppo tendano a escludere una volontarietà in tal senso. Entrambi twin stick shooter ad ambientazione spaziale, entrambi straordinariamente difficili, entrambi caratterizzati da un approccio roguelike e da un sistema procedurale per la generazione dei livelli, i due giochi prendono le distanze unicamente per quanto concerne il sistema di controllo, decisamente più accessibile nel titolo di Alientrap per via della mancanza di regolazioni inerziali, e per una narrazione che in Galak-Z è molto più presente e contribuisce ad aumentare il grado di coinvolgimento. Cambia però anche la progressione, nel senso che in Cryptark non ci sono missioni prestabilite, bensì è possibile scegliere in ognuna delle sei "fermate" prima della zona finale quale relitto esplorare fra quattro differenti possibilità, ognuna con bonus, grado di sfida e peculiarità uniche.

Stringi la cinghia

I predatori dell'arca perduta
I predatori dell'arca perduta

Come già accennato in apertura, in Cryptark tutto ruota attorno ai fondi disponibili: si parte con 500.000 crediti e bisogna fare in modo di bilanciare la spesa per l'equipaggiamento e i ricavi, così da poter arrivare in fondo con una relativa sicurezza. Se i soldi finiscono, è game over e si deve ricominciare da capo. La strategia migliore sembra dunque essere quella di risparmiare sulle armi durante le prime fasi, meno impegnative (ma tutt'altro che accomodanti, sia chiaro), per investire poi in un miglioramento dei quattro slot disponibili, assegnati ai due grilletti e ai tasti dorsali del controller, per poter montare una mitragliatrice più efficace, un cannone secondario in grado di fare la differenza (o l'attacco melee di default, dirompente ma difficile da indirizzare con precisione), bombe magnetiche che possano causare danni ingenti agli obiettivi sensibili e l'importantissimo scudo energetico, essenziale per evitare di subire troppi colpi. Le molteplici sfaccettature del gameplay vengono supportate da un comparto tecnico all'altezza delle aspettative, inevitabilmente ripetitivo per quanto concerne la composizione degli scenari (un difetto di tutti i giochi dotati di un sistema procedurale, a quanto sembra) ma dotato di una propria personalità e di un design che in più di un'occasione rimanda a quello realizzato per il film "Alien". L'accompagnamento musicale è coinvolgente e non mancano alcuni tocchi di classe, come l'appiattimento dei suoni quando si esce dallo scafo di un relitto per tornare nello spazio aperto. In generale, il gioco attualmente disponibile in Early Access appare solido e ben rifinito, dunque siamo davvero curiosi di vedere in che modo gli sviluppatori sapranno migliorare ulteriormente l'esperienza da qui al lancio ufficiale. Ai nostri occhi l'unica cosa che ancora manca a Cryptark è una narrazione più coinvolgente, che conferisca un senso a missioni che nella realtà dei fatti sono generate in modo del tutto casuale.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: dual core Intel da 2 GHz, AMD Athlon X2 5200+
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 9600 GS, AMD Radeon HD 4000
  • Memoria: 1 GB di RAM
  • Hard disk: 700 MB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 12,99 €
Multiplayer.it

Lettori

ND

Il tuo voto

PRO

  • Impegnativo e coinvolgente
  • Davvero difficile arrivare in fondo
  • Equipaggiamento ricco, tanti nemici differenti

CONTRO

  • Missioni inevitabilmente ripetitive
  • La narrazione potrebbe essere più presente
  • Va giocato in un ambiente insonorizzato