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Tentacolo Viola colpisce ancora

Abbiamo provato in anteprima Day of the Tentacle Remastered, lifting del classico LucasArts a cura dei ragazzi di Double Fine

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   25/02/2016

Sarà anche nato come il seguito di Maniac Mansion, ma nel 1993 Day of the Tentacle superò il classico di Ron Gilbert in maniera così dirompente e sotto talmente tanti aspetti, che ancora oggi viene ricordato come una delle migliori avventure grafiche di sempre. A farne un'esperienza memorabile era un'esplosiva miscela fatta di umorismo pungente, una storia basata sui viaggi nel tempo, un design dei puzzle ricercato e personaggi meravigliosamente caratterizzati dall'ottima scrittura, da animazioni di gran livello e da un doppiaggio paragonabile a un buon cartone animato. Eppure, proprio perché questi ricordi sono un privilegio degli appassionati con più di qualche anno sulle spalle, Tim Schafer ha ben deciso di riproporre l'avventura di Bernard, Hoagie e Laverne alle nuove generazioni, replicando l'esperimento di restauro già fatto lo scorso anno con Grim Fandango. A poche settimane dall'uscita di Day of the Tentacle Remastered, abbiamo provato una versione pressoché definitiva del gioco, e per qualche minuto il controller che stringevamo tra le mani si è trasformato in una piccola macchina del tempo.

Ci prepariamo a tornare nella villa del Dr. Fred in Day of the Tentacle Remastered

Indietro nel futuro

La versione di Day of the Tentacle Remastered che abbiamo provato comincia proprio dall'inizio dell'avventura, riproponendo alcuni dei momenti più iconici del classico LucasArts. Dopo aver sorvolato la magione del Dr. Fred e assistito all'intossicazione di uno sfortunato uccello, due strani tentacoli parlanti spuntano da dietro a un albero e cominciano a pianificare la conquista del mondo. Nell'arco di pochi secondi, Day of the Tentacle ha già sparato una serie di gag leggere ma in grado di far sorridere oggi esattamente come ventitre anni fa.

Tentacolo Viola colpisce ancora

La novità più evidente, com'era prevedibile, riguarda la realizzazione grafica e lo stile utilizzato: tutto, dai fondali agli sprite dei personaggi, ha abbandonato la pixel art ed è stato ridisegnato in vettoriale, cercando di restare quanto più fedele allo stile originale nonostante il passaggio all'alta risoluzione. Da questo punto di vista è evidente come Tim Schafer e soci abbiano imboccato il sentiero più sicuro, senza alterare minimamente lo stile grafico o il design dei personaggi per evitare eventuali polemiche da parte dei fan di vecchia data. Dopotutto, basta ricordare il malcontento creatosi attorno alla Special Edition di The Secret of Monkey Island, con una corposa fetta di nostalgici che hanno accolto il lifting di Guybrush come un atto di violenza nei confronti di un vecchio amico. Alla luce di questo diventa comprensibile come mai il team di sviluppo californiano non abbia voluto rischiare con un cult come Day of the Tentacle, ma a guardare il lavoro fatto si ha l'impressione che ci sia stato parecchio disimpegno da parte dei grafici di Double Fine. All'aumentare della risoluzione non pare esserci stata un'aggiunta di dettagli di alcun tipo, col risultato che personaggi e ambienti ci sono sembrati troppo piatti e scialbi, quasi si trattasse di un qualsiasi corto d'animazione in Flash. In ogni momento è comunque possibile premere un tasto per visualizzare il gioco con la grafica in pixel art originale, ma così facendo la Remastered potrebbe perdere gran parte del suo appeal per chi Day of the Tentacle lo giocò all'epoca.

Tentacolo Viola colpisce ancora

Chi cerca un pretesto per rigiocare l'avventura Lucas, potrebbe tuttavia trovarlo nell'accompagnamento del commento audio di membri del team originale come Dave Grossman, Peter Chan, Larry Ahern e ovviamente lo stesso Tim Schafer, pieno zeppo di piccole curiosità e retroscena sulla creazione del titolo. Ad essere del tutto ripensata è invece l'interfaccia grafica, che oggi deve adattarsi a tutti quegli utenti che fruiranno dell'avventura con un pad tra le mani. Tutte le principali azioni che erano possibili con il sistema SCUMM sono state inserite in un piccolo menù a ghiera che si apre spostando il cursore e selezionando i vari oggetti: opzioni come Raccogli, Esamina e Parla Con vengono ora presentati sotto forma di icone abbastanza comprensibili, nonostante i primi minuti sia necessario prendere dimestichezza con i controlli. Dopotutto, spostare un cursore da classico "punta e clicca" con lo stick del controller è sicuramente meno naturale che spostare liberamente il proprio personaggio, ma tutto appare più semplificato e pensato per venire in aiuto dei giocatori meno pazienti (un esempio è la possibilità di evidenziare tutti gli oggetti a schermo con cui è possibile interagire). Insomma, così come Grim Fandango Remastered, anche questa riedizione di Day of the Tentacle avrà l'indubbio merito di salvare il gioco dall'oblio e riproporlo agli utenti più giovani, ed esattamente come l'originale, permetterà di giocare anche al primo Maniac Mansion. Per un giudizio finale e approfondito su questa edizione, quindi, prendete la macchina del tempo del Dr. Fred e viaggiate fino al prossimo marzo, quando il gioco sarà arrivato su PC, PlayStation 4 e PlayStation Vita.

CERTEZZE

  • Ancora oggi un'avventura eccezionale ed esilarante
  • Nuova interfaccia pensata per il pad...

DUBBI

  • ...ma spostare il cursore con lo stick è lento e meno naturale
  • La grafica ridisegnata non rende giustizia agli asset originali