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Tributo alla montagna

Siamo stati ad Annecy, circondati dalle Alpi francesi, per vedere da vicino come procedono i lavori su Steep

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   13/10/2016
Tributo alla montagna

Non sempre ciò che sembra immediato e naturale può essere realizzato con semplicità. Prendete Steep: sviluppato da Ubisoft Annecy, team specializzato nelle esperienze multiplayer e situato tra le Alpi francesi, sembra (ed è) il progetto perfetto per un gruppo di professionisti che da diciotto anni contribuisce a dare spessore a titoli ad alto budget come i vari Assassin's Creed e Tom Clancy's Splinter Cell, e che allo stesso tempo vive tutti i giorni, tutto l'anno le splendide montagne circostanti. Eppure per realizzare il loro sogno, per creare un titolo open world incentrato sugli action sport invernali e con un'anima spiccatamente multigiocatore, hanno dovuto attendere la tecnologia proveniente da un prodotto ambientato in un deserto e da uno sull'acqua. L'enorme rivisitazione delle alpi sulle quali ci muoveremo è stata infatti resa possibile dagli strumenti di sviluppo creati per Ghost Recon: Wildlands, mentre per la fisica della neve si è partiti da un prototipo fatto per un gioco incentrato sui jet ski. In fondo neve e acqua sono la stessa cosa, a cambiare è la temperatura circostante e la consistenza del fluido. Raggiunta la cittadina del sud della Francia, abbiamo passato una giornata con il team di sviluppo e, in attesa di metterci mano estensivamente, ne abbiamo scoperto genesi, segreti e prospettive.

Siamo stati in Francia, ad Annecy, per vedere da vicino Steep e incontrare il team di sviluppo

Libertà

È impossibile pensare a Steep come un gioco per le masse, necessariamente un titolo ambientato su una montagna innevata da cui scendere con sci, snowboard, paracadute e tuta alare deve rivolgersi ad una nicchia. Non è Call of Duty, non è FIFA e non è nemmeno Assassin's Creed.

Tributo alla montagna
Tributo alla montagna

Per fortuna di Ubisoft, sembra che la nicchia di appassionati di action sport sia però particolarmente vasta: il web e i social hanno portato alle masse un movimento prima ristretto, hanno democratizzato non solo la fruizione di contenuti, che passano da YouTube e Facebook, ma anche la realizzazione degli stessi. In fondo vi basta una GoPro e un computer per andare in montagna, rischiare la pelle e, se tornate sulle vostre gambe, montare e caricare le vostre prodezze in Rete. La natura social degli sport invernali 2.0 non è però solo la ragione del successo mondiale del movimento ad essi collegato, ma anche la spina dorsale di Steep. Oltre cento sfide vi daranno modo di farvi le ossa, di conoscere tutte le più importanti linee da percorrere per passare dalle vette delle montagne riprodotte nel gioco fino a valle, ma quello che Ubisoft Annecy desidera davvero è che vi mettiate alla prova online. Con altri tre utenti, siano amici oppure sconosciuti incrociati per caso online, potrete condividere l'ebbrezza di una discesa oppure sfidarvi a vicenda per battere nuovi record. Ogni tratto di montagna percorso viene registrato, può essere rivisto e condiviso. I passaggi più complessi necessiteranno di parecchi tentativi per essere discesi senza errori ma qui viene in aiuto un sistema di indicatori visivi che, posizionati a piacere lungo la pista, permettono di avere dei riferimenti certi anche quando l'inclinazione e la velocità rendono complesso orientarsi al volo e il rischio di una rovinosa caduta è dietro l'angolo. Ciò che sembra rendere unico Steep non è tanto il sistema di controllo o di trick, che tutto sommato rientrano nei canoni del genere, ma la voglia di spingere gli utenti a tirar fuori il binocolo, scalare e spostarsi da un punto all'altro dell'enorme open world innevato, studiare nei minimi dettagli le traiettorie e quindi, solo alla fine provare l'impresa di compiere quella linea impossibile o quel salto apparentemente folle. La componente esplorativa e di preparazione rendono l'esperienza articolata e forse meno immediata, certamente più gratificante. Più una dichiarazione d'amore alle montagne che agli sport invernali ci verrebbe da dire, ragione per cui alle Alpi del gioco è stato riservato un trattamento speciale.

Realismo vs. funzionalità

Partendo come detto dalla tecnologia e dagli strumenti di Ghost Recon: Wildlands, Ubisoft Annecy si è trovata al cospetto di un paio di importanti decisioni: innanzitutto quali montagne riprodurre. Le Alpi erano la scelta scontata, il gruppo di sviluppatori francesi si trova in prossimità della catena montuosa e ogni martedì sera in inverno fanno un paio di discese assieme.

Tributo alla montagna
Tributo alla montagna

Non sono molti gli studi al mondo che possono vantare lo stesso background. Partendo dalla loro conoscenza della zona hanno deciso di focalizzarsi su tre aree: quella del Monte Bianco, quella del Cervino e il Tirolo. Tre zone differenti per pendenze, morfologia e panorami, compresse all'interno di una mappa che non ha pretese di essere realistica o rappresentativa dell'intera regione, ma che dà l'idea di cosa voglia dire sciare su ciascuna di esse. Anche le dimensioni sono state falsate, mantenendo le giuste proporzioni ma aumentando vertiginosamente le altezze, in modo da dare agli utenti più superficie su cui sciare e, in ultima analisi, più gameplay. Attraverso una serie di tool realizzati dallo studio è stato quindi possibile popolare l'enorme ambientazione open world mescolando la creazione procedurale di contenuti a un'attenta revisione di ogni discesa, crepaccio e ghiacciaio. Le foreste del Tirolo, così, sono differenti da quelle del "Bianco", e lo stesso vale per il tipo di rocce, pendenze e abitazioni che popolano i piccoli villaggi che di tanto in tanto spezzano l'enorme distesa innevata che la fa da padrone in qualsiasi scorcio di Steep. È presto per esprimere giudizi sulla grafica, ma da quello che abbiamo visto l'orizzonte visivo è vastissimo, l'impatto ottimo complice anche la presenza di un numero di elementi a schermo necessariamente inferiore rispetto ad altri prodotti ambientati altrove e la fisica della neve ben fatta. Particolare cura è stata poi riposta nella registrazione delle animazioni, avvenuta tramite motion capture: dopo un paio di prove, si è optato per la cattura dei movimenti indoor, con gli atleti assoldati per eseguire i trick e i movimenti di base impegnati sugli stessi trampolini su cui si allenano d'estate e quando devono eseguire un gran numero di acrobazie in poco tempo, senza la necessità di scendere e salire dalle piste di continuo. Il risultato appare molto solido, non ci sono moltissimi giochi di sci e snowboard in circolazione ma quasi certamente Steep sarà il più bello da vedere tra quelli che avremo per le mani nelle prossime stagioni videoludiche.

A ciascuno il proprio stile

In termini più strettamente ludici, come detto in apertura il giudizio su Steep dovrà necessariamente passare da un test approfondito. Ciò che però già ora apprezziamo è il tentativo di dare sfogo ad ogni possibile stile e approccio differente all'esperienza. Un unico indicatore della propria reputazione sarà il contenitore in cui convergeranno tutti i punti raccolti rispettando i diversi stili di gioco pensati dagli sviluppatori. Per ottenere punti Esplorazione, ad esempio, sarà necessario visitare e sbloccare i panorami e le sfide sparse per la mappa.

Tributo alla montagna

Uno stile più aggressivo e orientato ai trick verrà ricompensato con punti Extreme mentre un approccio pulito e preciso alla discesa con quelli Pro Riding, per fare altri due esempi. In questo modo ci dovrebbe essere qualcosa per tutti ma, soprattutto, la progressione sarà naturale e guidata unicamente da quello che si desidera fare. I controlli da quello che abbiamo appreso sono tradizionali, legati alla combinazione degli stick e dei pulsanti dorsali per movimenti ed evoluzioni. Le rotazioni in aria vanno così eseguite spostando il peso lungo gli assi mentre l'inclinazione della tavola in aria e la gestione delle due mani, che possono essere controllate indipendentemente, permettono di compiere un po' per volta prodezze sempre più audaci. Siamo distanti anni luce dagli eccessi di SSX, qui il gameplay è meno polarizzato e il ritmo alterna l'adrenalina di un salto da un crepaccio alla contemplazione di uno scorcio mozzafiato. Qualora la quantità di contenuti dovesse rivelarsi sufficiente da tenere impegnati a lungo e il gameplay abbastanza profondo da non esaurirsi nel giro di qualche ora, Steep potrebbe rappresentare un ottimo passatempo per tutti gli amanti degli sport invernali e della montagna. In fondo costerà come lo ski pass per un giorno sulle piste, potrebbe valerne la pena.

CERTEZZE

  • Un enorme open world innevato ispirato alle Alpi
  • Sci, snowboard, parapendio e tuta alare
  • Tecnicamente molto solido
  • Grande attenzione all'esperienza multiplayer e alla condivisione tra utenti...

DUBBI

  • ...mentre l'esperienza solitaria potrebbe risultare più limitata
  • Controlli e gameplay andranno approfonditi in fase di review