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ELEX: tra magia e acciao

Siamo tornati a provare la produzione Piranha Bytes per scoprirne i progressi, ma le cose non stanno andando benissimo

PROVATO di Tommaso Valentini   —   01/06/2017

Non è certo la prima volta che vediamo ELEX, tanto che già alla scorsa E3 vi avevamo offerto una panoramica su quanto il prodotto targato Piranha Bytes potesse offrire. Da quel giorno in molti hanno iniziato a seguire attivamente il titolo, cercando informazioni, frugando tra le notizie e scandagliando ogni frame dei numerosi filmati di gameplay trapelati in rete. È stato piuttosto semplice tenersi dunque informati sull'andamento della produzione, potendo osservare da vicino un'evoluzione costante del gameplay e del comparto tecnico. Non è infatti un mistero che l'ELEX di dodici mesi fa fosse, a conti fatti, un prodotto molto differente rispetto a quanto abbiamo visto di recente in quel di Londra ma anche se le migliorie sono evidenti, qualcosa nella produzione ancora non riesce a convincerci del tutto. Non parliamo di qualche semplice sbavatura o bug ma proprio di un impianto ludico che sembra palesemente ancorato alla scorsa generazione e il rischio di scontrarsi con scomodi paragoni con altri open world usciti quest'anno, o addirittura in arrivo nel corso del 2017, è davvero molto forte. Dopo aver giocato per circa due ore a ELEX su PC, ci siamo fatti un'idea ben chiara su quello che ci aspetta e per ora il nostro consiglio è quello di volare bassi con le aspettative.

ELEX: tra magia e acciao

Il morso del piranha

ELEX è dotato quantomeno di un concept e di una storia piuttosto interessanti, è una miscela tra i classici RPG occidentali e i titoli post apocalittici targati Bethesda. È un titolo che per molti versi pesca a piene mani dai vecchi lavori di Piranha Bytes e la sensazione di avere per le mani un Risen futuristico, con le dovute proporzioni ovviamente, è molto forte. La storia vuole che un enorme meteorite si sia schiantato sul pianeta Magalan e il potere magico al suo interno si sia sprigionato avvolgendo completamente il corpo celeste. La devastazione è stata quasi totale ma molte forme di vita, umani inclusi, sono sopravvissute. Le mutazioni non sono però tardate ad arrivare e la varietà di nemici che andrete ad affrontare in gioco sarà ricca e ben diversificata: ratti giganti, dinosauri, robot e creature mostruose di ogni tipo sono all'ordine del giorno ma il titolo cercherà di mantenere il focus sulle diverse tribù umane, avvinghiandovi in un racconto tentacolare che vi lascerà completa libertà decisionale. Uno dei punti più interessanti di ELEX è infatti la possibilità di sterminare qualsiasi cosa vi capiti a tiro, inclusi personaggi non giocanti e protagonisti della trama, pur non senza conseguenze. Gli sviluppatori si sono detti piuttosto fiduciosi di questa scelta e anche se una feature del genere si trascina dietro il concreto spauracchio di distruggere il gioco e la sua narrativa, apre altresì spiragli molto interessanti per ciò che concerne la libertà d'azione.

Ovviamente ci sono limitazioni su ciò che potete fare a causa di una mera questione di livello ed equipaggiamento, ma sarà interessante vedere questa idea svilupparsi nell'endgame, quando la forza del nostro protagonista dovrebbe permettergli di fare il bello e il cattivo tempo in ogni dove, plasmando il mondo a suo piacere. Sono infatti i rapporti interpersonali con i vari clan del gioco a tessere un racconto ramificato e deciso a offrire un'esperienza differente in base al vostro approccio. Quando la magia si è infatti propagata sul pianeta alcuni umani hanno deciso di approfittarne e trarne vantaggio utilizzandola a proprio favore mentre altri l'hanno completamente ripudiata adottando uno stile di vita medievaleggiante. Ci saranno quindi gilde che vi potranno insegnare come si combatte con le armi bianche mentre altre tribù, ovviamente in forte conflitto tra loro, hanno imparato a incanalare i potenti attributi dell'ELEX trasformando la catastrofe in una golosa opportunità di crescita. La non linearità della storia vi permetterà di stringere rapporti differenti, di incontrare centinaia di PNG diversi, di visitare città futuristiche e avamposti costruiti con sassi e legno, per una varietà di ambientazioni e di cose da fare particolarmente ampia seppur pericolosa, con il rischio concreto che questo mischione ingeneroso di generi si trasformi in puro caos senza un filo conduttore solido.

ELEX: tra magia e acciao

O ELEX o morte!

Muovendo i primi passi su Magalan, pad alla mano, ci si rende conto però che l'impianto ludico sia ancora molto arretrato. Le animazioni sono legnose, imprecise e il sistema di combattimento, sia che si tratti di quello a corpo a corpo, sia di quello sulla distanza, non riesce a regalare un feedback piacevole. Abbiamo iniziato la nostra avventura dispersi e senza equipaggiamento, costretti ad utilizzare armi rudimentali come primo mezzo di difesa personale. Se avete già giocato uno dei titoli recenti ad opera dei Piranha Bytes sapete cosa aspettarvi grossomodo, con il classico lock on sui nemici, schivate e rotolate legate indissolubilmente alla stamina per sfuggire dagli attacchi e un sistema di combo estremamente basilare per sferrare attacchi orizzontali e verticali in serie, nulla di particolarmente ricercato o che faccia gridare al miracolo però. È proprio questo il più grande limite di ELEX al momento e in un gioco dove il combattimento è una parte estremamente importante dell'avventura, trovarsi per le mani uno strumento così grezzo ha rovinato questa nostra esperienza di poche ore. Sarà estremamente difficile che i problemi riscontrati oggi vengano sistemati prima della release, fissata per il 17 ottobre, visto che sono aggrovigliati alle meccaniche base dell'intero combat system. Le cose migliorano vistosamente quando si passa alle armi da tiro, indubbiamente più divertenti ed efficaci da usare, pur mostrando ancora una volta grossi limiti in termini di profondità. ELEX può essere affrontato come uno shooter in terza persona molto basilare e se da una parte si presta a essere giocato in questo modo, all'interno di mappe così vaste e aperte, l'intelligenza artificiale tende a perdervi velocemente di vista, a creare trenini giganteschi di PNG che vi seguono ordinatamente facendosi ammazzare uno dopo l'altro e impazzendo quando saggiamente decidete di utilizzare il vostro jetpack per bersagliarli dall'alto. La possibilità di svolazzare qua e là per la mappa apre grandi possibilità per l'esplorazione e a conti fatti risulta una delle migliori cose di questo gioco di ruolo. Ci ha fatto storcere il naso anche l'impossibilità di spogliare completamente i cadaveri nemici del loro equipaggiamento, limitandoci a loot casuali, una scelta che abbiamo trovato poco in linea con lo sterminio di massa messo sul piatto dagli sviluppatori. ELEX è quindi un gioco dalle tante idee frullate insieme per un risultato che, oggi, non sembra poter essere convincente né tanto meno allineato qualitativamente alle ultime produzioni sui generis. Continuiamo ad osservarlo con attenzione, dubbiosi però sulla riuscita di un progetto così tanto ambizioso.

ELEX: tra magia e acciao

CERTEZZE

  • Mondo di gioco enorme
  • Massima libertà lasciata al giocatore

DUBBI

  • Sistema di combattimento grezzo
  • Animazioni estremamente legnose
  • Intelligenza artificiale insoddisfacente