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Warhammer 40.000: Inquisitor - Martyr è una guerra in evoluzione

La licenza di Warhammer 40.000 è rimbalzata qua e là con risultati altalenanti negli ultimi anni. Riuscirranno i Neocore a distinguere il loro gioco dagli altri?

PROVATO di Aligi Comandini   —   22/12/2017

Con la serie Van Helsing i ragazzi di Neocore avevano già dimostrato un certo talento nello sviluppo di Action GDR con visuale isometrica alla Diablo. Quando tra le loro manine è arrivata la licenza di Warhammer 40.000, dunque, numerosi fan della casa e dello storico wargame hanno gioito all'unisono, convinti che sarebbe finalmente apparso un prodotto di qualità dedicato all'universo in guerra di Games Workshop. Creare un videogame è però da sempre un'operazione complicata, e anche con l'esperienza maturata negli anni l'abile team ungherese non è riuscito a dare completamente forma al suo nuovo nato in tempi brevi. La risposta alle richieste dei fan è stata un'alpha in Accesso Anticipato: ancora priva di gran parte dei contenuti, ma costantemente aggiornata e legata a doppio filo al feedback dei fan (che vengono, con la massima onestà, aggiornati di mese in mese sullo status dei lavori). Il team, va detto, è un po' indietro - è stato confermato il ritardo della prossima patch con un recente post sul sito ufficiale - eppure fino ad ora Warhammer 40.000: Inquisitor si è comportato benone, al punto da convincere anche alcuni dei più sfegatati fan del marchio. Noi lo abbiamo osservato un'altra volta a Milano, durante un evento organizzato da BigBen Interactive: ecco le nostre ultime impressioni prima di Natale.

Open galaxy?

Partiamo da una piccola curiosità: i Neocore non sembrano comprendere con gran chiarezza il concetto di "open world". Definiscono infatti il loro gioco un open world sandbox, nonostante Inquisitor sia in realtà un titolo segmentato, con missioni sparse tra i pianeti e mappe chiuse (per quanto parecchio estese per un titolo di questa tipologia). L'unico elemento che può essere riportato a queste definizioni è la presenza di un universo persistente che si modifica in base alle azioni dei giocatori e muta i suoi contenuti di conseguenza, ma siamo pur sempre di fronte è un Diablo-like duro e puro, con meccaniche focalizzate sul posizionamento durante le battaglie. A livello di gameplay, d'altro canto, l'opera di Neocore non è particolarmente veloce, e persino nei panni di un assassino specializzato nel corpo a corpo non vi muoverete con l'agilità di un gatto. C'è addirittura un cover system pensato per favorire chi usa armi dalla distanza, quindi non è davvero il caso di aspettarsi grandi acrobazie tra un massacro e l'altro.

Warhammer 40.000: Inquisitor - Martyr è una guerra in evoluzione

Le classi principali qui sono tre, ognuna con varie sottoclassi: l'Assassin è l'archetipo del rogue con armi rapide, ma può usare anche fucili da cecchino e concentrarsi sugli attacchi dalla distanza; il Crusader è indicato come tank, eppure può anche lui fissarsi sulle armi da fuoco o dedicarsi all'offensiva pura; lo Psyker invece è il "mago" ed è al momento anche l'unica classe di cui non si hanno notizie, poiché diverrà disponibile dopo la patch di gennaio (non l'abbiamo mai potuto provare, né è stato mostrato dagli sviluppatori in azione). Una discreta scelta, che ben si sposa con la massa di contenuti previsti: pare che il titolo conterrà una storia principale molto strutturata, che dovrebbe svilupparsi su più missioni principali e rispettare profondamente il background di Warhammer, oltre a una miriade di missioni secondarie e modalità legate all'online. Tutte belle idee, per ora concretizzate solo in una serie di quest giornaliere e settori esplorabili.

Dubbi e prospettive

Non fraintendeteci: crediamo alle buone intenzioni del team di sviluppo. I loro piani per il gioco sono notevoli, al punto da averli portati ad affermare che "Inquisitor riuscirà a tenere incollati i giocatori per anni dopo l'uscita ufficiale". Già adesso dopotutto il gioco offre moltissime opzioni di sviluppo dei personaggi e di gestione del loot, ma si parla di centinaia di abilità nel prodotto finale, con un bel po' di tipologie di quest, una cooperativa a quattro giocatori, fazioni per il pvp con ricompense uniche, e addirittura delle Cabale pensate per avere la stessa funzione delle gilde negli MMORPG (anch'esse con ricompense e missioni dedicate). Gli update al titolo dovrebbero - se tutto andrà come deve andare - essere costanti, gratuiti, e offrire storie brevi legate proprio ai risultati delle fazioni in PVP, giusto per accompagnare a dovere l'epica storia principale

Warhammer 40.000: Inquisitor - Martyr è una guerra in evoluzione

Il ritardo dell'ultima patch sembra però dovuto ad alcuni sviluppi del progetto, che forse peccava eccessivamente di ripetitività nella sua forma originaria. I Neocore hanno infatti affermato di voler eliminare le quest giornaliere in favore di investigazioni ramificate e dotate di una narrativa (staccata da quella principale) il cui completamento dovrebbe offrire nuove location esplorabili, nuove missioni ancor più complesse, e una serie di nuovi oggetti. Difficile dire quanto ci vorrà a ribaltare la struttura del gioco in tal modo, ma un cambio così repentino di direzione indica un notevole impegno da parte del team di sviluppo, oltre che un discreto coraggio nell'interfacciarsi ai fan. L'ultimo dubbio? Qualche serio problema di ottimizzazione, che però crediamo verrà facilmente risolto nel giro di una manciata di mesi.

Neocore ha chiaramente puntato tutto su Warhammer 40.000 Inquisitor - Martyr e, al di là di qualche definizione non proprio vicina alla realtà, è evidente come vogliano rendere questo gioco il diablo-like definitivo dedicato all'oscuro universo di Games Workshop. Le buone intenzioni ci sono, il talento pure, e la sincerità dimostrata finora nell'interfacciarsi con l'utenza è un ottimo segno per il futuro del prodotto. A gennaio vedremo la prima grande trasformazione del gioco; siamo davvero curiosi.

CERTEZZE

  • Già ora ricco di abilità e solido nel gameplay
  • Rispettoso del materiale e ricco di atmosfera
  • Contenuti previsti davvero notevoli

DUBBI

  • Siamo parecchio indietro coi lavori
  • La lentezza del gameplay e ripetitività delle missioni secondarie richiedono qualche ritocco