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Assi nei cieli

Un nuovo Ace Combat, tante novità a mach 3!

PROVATO di Antonio Jodice   —   08/09/2011

Versione testata: Xbox 360

Diciamocelo francamente, certe volte gli sviluppatori nipponici ti fanno veramente cadere le braccia, arrovellati come sono intorno a canoni e meccaniche di gioco che non si rinnovano da un decennio. Con una certa superficialità, quindi, alcune serie storiche son state bollate come "vecchie" a prescindere, non aspettandosi il giocatore niente di buono all'avvento di un eventuale nuovo capitolo.

Assi nei cieli

Di Ace Combat: Assault Horizon vi abbiamo parlato a più riprese e, volta dopo volta, siamo sempre più contenti di constatare come Namco Bandai abbia veramente deciso di prendere una strada, pur sempre fedele alle proprie radici, innovativa sotto qualsiasi altro aspetto, portando quella ventata d'aria fresca al genere degli shooter arcade che altri esperimenti recenti come HAWX di Ubisoft erano riusciti a realizzare solo in parte. Di certo, ancora non c'è stato il tempo di giocare sufficientemente a lungo, ma dopo i brevi incontri degli scorsi mesi, che potete trovare tutti cliccando sulla scheda del gioco, è arrivato in redazione un codice praticamente finito e con questo abbiamo potuto passare un bel po' di tempo, provando tutti i diversi tipi di gameplay che infarciscono l'esperienza rendendola così diversa dal passato.

Africa estrema

La novità più evidente è quella legata alle telecamere e alle inquadrature, così vicine all'azione, così dinamiche, con continui rimandi a pezzi di fondale che esplodono e primi piani rallentati sulle carcasse degli aerei avversari mentre saltano per aria. Di queste e dei nuovi sistemi di ingaggio, che consentono a chi gioca, nelle sezioni a bordo dei jet, di mettersi in coda a un nemico senza più doversi curare di pilotare, vi abbiamo già parlato. Grazie a questi, spettacolari sono gli inseguimenti che si riescono a mettere in scena, premendo i due pulsanti posteriori alti contemporaneamente, quando un caccia nemico sia abbastanza vicino da avere un cerchio verde che lo circonda. A quel punto non bisogna più preoccuparsi di pilotare il caccia, come detto, ma solo di sparare con le mitragliatrici e coi missili quando l'indicatore relativo si fa completamente rosso. Quello che adesso possiamo dirvi di più, avendo passato un paio di missioni coi jet, è che questo sistema funziona alla grande. Le missioni sono lunghe, molto lunghe, in perfetta sintonia con quanto accadeva in passato, solo che non sono solo un alternarsi d'azione tra un brief e l'altro (i brief non esistono più), ma sono connesse da scene d'intermezzo molto curate con belle luci e una storia che vede la Nato impegnata in Africa a combattere una guerra civile. Al fianco delle forze armate internazionali, quelle russe, che però si capisce sin dalle prime battute come nascondano qualcosa nell'ombra.

Assi nei cieli

L'unica pecca di questi primi istanti sono sembrati i checkpoint, piuttosto distanti l'uno dall'altro e che ci hanno costretto in un paio di frangenti a ripetere lunghe sessioni di gioco, anche perché Ace Combat: Assault Horizon sembra essere un gioco che non si fa negare quando c'è da essere presenti a far morire il giocatore più avventato. L'altra novità di questo sequel è l'introduzione degli elicotteri, pilotati da un altro militare, sui quali possono essere ambientate due tipi di missione: in una si spara semplicemente stando alla mitragliatrice, nel qual caso si vede il fondale scorrere al di sotto, mentre si devono eliminare soldati e mezzi; nell'altra, ovviamente, ci si trova ai comandi. Qui l'azione si fa davvero frenetica. Con A e B si regola l'altezza dal suolo, premere i due dorsali alti serve per schivare con una manovra evasiva i missili che ci vengono lanciati, mentre abbiamo a disposizione la semplice mitraglia o due armi speciali: missili terra aria e dei missili a ricerca. Questi ultimi due, devastanti, non sono illimitati e non solo, di questi neanche ci si può rifornire nonostante le missioni, come detto siano piuttosto lunghe. Insomma, tra l'evitare i missili, eliminare i soldati che spuntano da tutte le parti e cercare di realizzare gli obiettivi che compongono i diversi step della missione, bisogna stare concentrati e darsi da fare parecchio con la telecamera che sussulta e sobbalza tutto il tempo. Come se non bastasse, ci sono anche le missioni alla guida dei bombardieri, con la prima missione, ambientata di notte, in cui bisogna scortare un convoglio di militari, attaccati all'improvviso da truppe di guerriglieri. La visuale, questa volta, è dall'alto e si possono selezionare tre tipi diversi di munizioni, da 120, 40 o 25 millimetri. Per ognuna cambia lo zoom dell'inquadratura e cambiano i tempi di ricarica, visto che le munizioni da 120 non sono altro che delle bombe da sganciare al suolo, che si accompagnano a un campo largo sull'area di guerra, laddove scegliendo la mitraglia da 25 l'inquadratura è più ravvicinata al suolo e non bisogna, ovviamente aspettare alcun tempo di ricarica.

Le missioni di Ace Combat

Quello che colpisce di Ace Combat: Assault Horizon, rispetto a quel che ci si potrebbe aspettare da una produzione di questo genere, è la grande interattività dei fondali, che, soprattutto nelle missioni sugli elicotteri, consentono di godere di scene di ordinaria distruzione piuttosto esaltanti, anche grazie a discreti effetti di post processing che accentuano lo sporco che ci si aspetta caratterizzi una scena di guerra.

Assi nei cieli

Ottima è anche la manovrabilità dei mezzi, con tutti i diversi elementi che sembrano contribuire a quella che è sempre stata la spina nel fianco della serie, almeno sulla lunga distanza, ovvero la mancanza di varietà. Alcune missioni, tutte scandite da una serie di mini eventi che segnano l'evolversi della situazione che verrà poi ripresa dalle scene d'intermezzo, sono apparse un po' lunghe, anche un'ora, e se il buon giorno si vede dal tutorial, insomma, la longevità non dovrebbe essere certo un problema, a meno che quei check point, a volte, un po' distanti, non vadano a rendere il tutto un po' troppo ostico, pur trattandosi di un'esperienza adrenalinica e prettamente arcade. Le impressioni sono dunque molto positive con le sessioni a bordo degli elicotteri che sembrano distinguersi per la qualità del divertimento offerto, facendoci sperare in un'esperienza ai livelli dei migliori, leggendari, episodi della serie. A questo punto non resta che ritrovarci in tempo con la recensione per capire cosa sta accadendo in Africa tra Nato, forze ribelli ed esercito russo. Tanta enfasi è stata riposta sulla storia, ora siamo curiosi di sapere come va a finire!

CERTEZZE

  • Un gran ritorno
  • Innovativo con un occhio alla tradizione

DUBBI

  • Missioni eccessivamente lunghe
  • Checkpoint bilanciati