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Final Fantasy 7 Remake: l'analisi del filmato introduttivo

Abbiamo analizzato il filmato introduttivo di Final Fantasy 7 Remake pubblicato da Square Enix, che presenta contenuti inediti rispetto all'originale

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   18/02/2020

Da quando il lancio di Final Fantasy 7 Remake è stato rimandato al 10 aprile 2020, Square Enix pare aver fatto della diffusione d'informazioni, e del conseguente hype, la sua missione di vita. Complici anche i leak, nel giro di poco tempo è stato prima pubblicato il trailer "Hollow" per presentare sia il tema principale composto dal maestro Nobuo Uematsu in persona, sia una serie di situazioni e personaggi che i fan chiedevano gran voce; a seguire è stato diffuso l'intero filmato introduttivo che non solo ricalca molto fedelmente l'originale ma lo arricchisce di una sequenza inedita, pensata per mostrare Midgar come la metropoli che dovrebbe essere e della cui estensione abbiamo sempre avuto una vaga idea, a dispetto della panoramica che ci viene offerta proprio in fase di apertura del gioco. Abbiamo così deciso di lanciarci in un'analisi del nuovo filmato introduttivo di Final Fantasy 7 Remake.

Questa volta Square Enix ci porta nel cuore vivo e pulsante della città, senza tuttavia smettere di ricordarci, in una costante interlinea, l'egemonia della Shinra: lo fa utilizzando la prospettiva in seconda persona per dar vita, come già fece nel 1997, a meravigliosi effetti compositivi che da oltre vent'anni gli conferiscono una reputazione "cinematografica". Se già a suo tempo Final Fantasy 7 è stato in grado di contribuire tanto profondamente alla narrativa vissuta dal giocatore, sfruttando quella che di fatto è una tecnica di ripresa e montaggio, con il remake ha potuto raggiungere un livello ulteriore: si viene dunque a creare una profonda connessione tra ciò che vediamo e quello che, da questa visione, percepiamo.

Narrazione ambientale

Una narrazione ambientale che usando la telecamera per inquadrare e contrapporre personaggi, azioni e scenari mette in relazione decisioni consapevoli da parte degli sviluppatori: nel caso specifico non si tratta soltanto di parlare alla nostalgia dei vecchi giocatori, ricostruendo la sequenza iniziale quanto più fedelmente possibile, ma raccontare una storia prima ancora che questa abbia inizio. Senza parole, solo con le immagini.

Non potendo dare per scontato che tutti, soprattutto le nuove generazioni, abbiano giocato o conoscano Final Fantasy VII, ecco una breve introduzione: la storia ruota attorno a Cloud Strife, un ex membro dell'unità militare SOLDIER, che accetta di lavorare per il gruppo eco-terroristico AVALANCHE nella città di Midgar. Qui ha sede la Shinra Electric Power Company, il cui potere si estende pressoché in tutto il mondo a causa del monopolio sull'energia Mako. La struttura fortemente industrializzata e capitalistica della compagnia è fonte di diffusa oppressione sociale, nonché di una lenta ma inesorabile condanna per il pianeta - di cui la Mako è fonte vitale. AVALANCHE si impone come unico avversario della Shinra e Cloud accetta di aiutare solo perché interessato ai soldi che gli sono stati offerti: ben presto, però, quella che è iniziata come forma di resistenza contro una corporazione senza scrupoli si trasforma in una disperata lotta per la salvezza dell'umanità stessa.

Laddove il filmato introduttivo originale era molto evocativo ma parlava poco dell'ambientazione in sé, Final Fantasy 7 Remake prende più tempo per raccontare e raccontarsi, in un continuo gioco di contrasti: una prima ripresa a volo d'uccello ci presenta una sconfinata distesa desertica (la cosiddetta Wasteland) sul fondo della quale, tra le nuvole, si erge minacciosa la sagoma del quartier generale Shinra. Per coloro che conoscono il gioco, l'intento dietro questa ripresa è chiaro ma anche chi non è familiare con le avventure di Cloud e compagni riesce a cogliere il sottotesto, quei contrasti di cui abbiamo appena accennato. A maggior ragione quando, avvicinandoci, notiamo una serie di cantieri: Midgar è una città vorace, affamata di una vita che non esita a rubare al pianeta sotto l'implacabile guida della Shinra; una metropoli patinata di tecnologia e progresso oltre i cui confini, tuttavia, c'è il nulla assoluto.

Un Attila dei tempi moderni, al cui passaggio non cresce più nemmeno un filo d'erba - come peraltro dimostra la lunga ripresa di un fiore rinsecchito al lato di una strada. Una fabbrica travestita da metropoli, che opera ventiquattr'ore al giorno, dove ogni cittadino è uno dei milioni di ingranaggi che la compongono e la fanno funzionare. Ciascuno incasellato al proprio posto ma non abbastanza indispensabile da non poter essere sostituito se fosse difettoso. Midgar è però anche una città contraddittoria di per sé, fortemente elitaria, che a un insaziabile progresso contrappone una miseria di fondo che riusciamo a respirare pur senza avervi ancora avuto un contatto diretto. Teniamo infatti presente come queste considerazioni nascano ben prima che il gioco abbia effettivamente inizio: ancora non sappiamo nulla, eppure gli sviluppatori ci preparano a quello che sarà creando, in poco più di un minuto e mezzo, una connessione con il mondo di gioco il cui effetto risulterà persistente sulla nostra prospettiva nella narrazione.

L'unica forma di innocenza qui sembrano essere i bambini, sui quali peraltro l'introduzione si focalizza in parte: li vediamo sfrecciare spensierati sulle loro biciclette, in mezzo a adulti troppo presi dal proprio lavoro, raggiungere un piccolo parco giochi che rappresenta una semplice oasi felice in una realtà di vetro e lamiere. Ancora una volta, però, gli sviluppatori ci ricordano che l'egemonia della Shinra non guarda in faccia nessuno e, quando inizia a calare il sole, il mostro esce da sotto il letto riflettendo tutto il suo orrore prima attraverso gli occhi di una bambina e poi ruggendo verso il cielo. La sua potenza, in questo caso espressa dall'intensità della Mako, è tale da superare addirittura la stessa luce del giorno; il primissimo piano che mostra la pupilla della bambina restringersi è, di nuovo e tuttavia, simbolo di quel gioco di contrasti che il video porta avanti dall'inizio. A uno sguardo esterno come quello dello spettatore, l'entrata in funzione del reattore Mako può trasmettere solo una sensazione di pericolo, di minaccia: Midgar è però una città profondamente radicata in un preciso status quo e per chi fin dalla nascita non ha conosciuto altro, il fascino di fronte alla potenza del reattore supera ciò che dovrebbe essere una paura istintiva. Noi, invece, ne siamo indirettamente intimoriti.

Final Fantasy Vii Remake Intro 01

Un bilanciamento ricercato

Da questo punto ci si ricollega al filmato introduttivo originale, come abbiamo già detto ricreato quanto più fedelmente possibile. Qualche piccola libertà gli sviluppatori se la sono comunque presa e, nell'introdurre Aerith, non ci presentano subito il suo primo piano: senza soluzione di continuità, le particelle di Mako che si sono diffuse all'attivazione del reattore diventano il collante tra la scena precedente e questa, portandoci ad avvicinarci lentamente alla figura inginocchiata davanti a una tubatura rotta, fino a quell'iconico primo piano che i giocatori di vecchia data non hanno mai scordato.

Ancora una volta c'è una direzione precisa nella narrazione che vuole avvicinare i due poli dei videogiocatori, veterani e neofiti. Ai primi offre inquadrature e una ricostruzione delle scene a loro familiare; i secondi, invece, vengono presi per mano e accompagnati alla scoperta di quella che per loro è di fatto la novità. Mettendoci nei panni di uno spettatore inconsapevole, di questa ragazza non sappiamo nulla, eppure ci viene quasi naturale pensare a lei come una "mosca bianca": la sua posa, quasi fosse in preghiera, la calma che emana, l'interesse verso qualcosa di banale ma allo stesso tempo incredibilmente forte - perché quella tubatura rotta, nel disinteresse generale, si apre a moltissime interpretazioni, prima fra tutte la vita del pianeta che scivola fra le dita senza che a nessuno interessi davvero.

Spaventata da qualcosa che non possiamo vedere né capire - e qui è la musica a suggerirci la presenza di una minaccia ancora invisibile - la ragazza fugge dal vicolo tornando verso una strada principale brulicante di persone e auto, ma è ancora troppo turbata da qualunque cosa abbia visto o percepito per fare attenzione a dove cammina. Si scontra con qualcuno e perde alcuni fiori dal cestino che porta con sé: di nuovo, i veterani non hanno alcuna difficoltà a comprendere ma restando nei panni dello spettatore inconsapevole, la nostra attenzione viene finalmente attirata dalla singolarità di questa ragazza. I fiori.

In una città dove la natura si è piegata alla forza bruta del progresso, c'è qualcuno che non si arrende: l'indifferenza non soltanto di Midgar ma dei suoi stessi abitanti passa tuttavia, di nuovo, da un primo piano. Quello in cui l'unico fiore che la ragazza non raccoglie in tempo viene calpestato, senza che peraltro nessuno abbia provato ad aiutarla. Lei se lo porta al petto, sofferente quasi, come se ci fosse qualcosa di più in quel semplice fiore, come se vedesse oltre, e in quel momento la telecamera si distanzia lentamente per mostrarci sì la metropoli nella sua vastità ma, ancora una volta, come il centro di tutto sia la Shinra - il cuore nero e pulsante di una città dall'appetito insaziabile.

L'aspetto affascinante è che noi, ipotetici giocatori nuovi, di questo non sappiamo niente: Aerith, Shinra, Midgar, Mako, sono tutti nomi che ancora dobbiamo imparare a conoscere. Eppure, in tre minuti e mezzo, gli sviluppatori hanno posto le basi di questo capitolo grazie alla narrazione ambientale: perché, ricordiamolo, Final Fantasy VII Remake sarà diviso in più parti e la prima dovrebbe limitarsi ai confini di Midgar. Motivo per cui il filmato iniziale offre una visione più intima della città regalandole un'identità che in passato non aveva.

Final Fantasy Vii Remake Intro 02


Dalla panoramica, la telecamera si tuffa ancora una volta nelle profondità di Midgar fino alla stazione, che di nuovo concorre a raccontare qualcosa in più della situazione: prima dell'azione vera e propria notiamo che l'arrivo del treno è atteso da un paio di soldati. Questo non solo suggerisce la totalità del potere che la Shinra esercita ma anche il fatto che questa nemmeno troppo velata dittatura è contrastata da qualcuno. Qualcuno che si presenta di lì a pochi secondi e che, dopo aver messo fuori combattimento i soldati, ci porta all'ultimo fondamentale tassello di questo gioco: il suo protagonista. A differenza del filmato originale, che tra l'altro era già passato alla fase di gameplay mentre qui viene integrata nel video, Cloud Strife ci viene presentato in una sequenza che ricalca quella di Final Fantasy VII: Crisis Core non solo in termini di movimento, ma anche di camera di per sé.

Pur non seguendo alla lettera gli stessi spostamenti dello spin-off, nel momento in cui Cloud balza giù dal treno la telecamera ce lo mostra frontalmente e, piano piano, risale dal basso fino al suo volto mentre riaggancia la spada alla schiena e guarda fisso verso l'obiettivo, imponendosi con inconfondibile chiarezza come il personaggio principale del gioco - quello del quale, senza soluzione di continuità come è stato mostrato nella demo trapelata in rete, prenderemo il controllo. Il lavoro narrativo svolto in questi primi cinque minuti è incredibile: prendendoci per mano, gli sviluppatori ci conducono alla (ri)scoperta un mondo le cui fondamenta risalgono a oltre vent'anni fa, in un ricercato bilanciamento fra il pubblico di ieri e di oggi.