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Hitman 2: ancora a spasso con l'assassino

L'agente 47 ha cambiato casa, ma non abitudini. Dopo il passaggio a Warner Bros, infatti, IO Interactive ha deciso di continuare con le nuove mappe.

PROVATO di Aligi Comandini   —   15/06/2018

Abbiamo approcciato con alcuni dubbi la presentazione del "nuovo" Hitman, più che altro perché quel 2 di fianco al titolo era difficile da giustificare per un titolo pressoché identico all'ultima incarnazione della serie. E Hitman 2 è esattamente questo: il titolo a episodi che i fan hanno giocato fino ad oggi, con cambiamenti estremamente marginali (tra cui la reintroduzione della valigetta, molto richiesta dai fan) e nuove mappe sempre più elaborate. Punto. Non è realmente un seguito, non introduce aggiunte concrete, e non presenta nemmeno grossi passi avanti dal punto di vista tecnico. Hitman 2 è una nuova dose di Hitman, senza sostanze aggiunte e rimestamenti di sorta. Un male? Sì e no, per i fan. Perché la vera sorpresa di questo capitolo è l'apparente abbandono della sua natura episodica per offrire una campagna completa al lancio, partendo da una mappa ambientata nella soleggiata Miami. Noi all'E3 2018 l'abbiamo provata quella mappa, cercando come al solito al suo interno ogni modo possibile per eliminare i nuovi bersagli. Basterà davvero una nuova lista di obiettivi, però, a riaccendere la nostra voglia di Agente 47?

Gameplay: una pelata conosciuta

La missione che abbiamo affrontato a Miami non era particolarmente originale, ma se non altro ci ha messo in una situazione differente da quelle - comunque molto variegate - viste nelle mappe del gioco precedente. I nostri obiettivi infatti non passeggiavano tra le palme, ma all'interno di un circuito durante una gara tra supercar, dove peraltro uno dei due obiettivi era alla guida di una delle auto favorite per la vittoria. Sierra Knox, questo il nome della criminale di guerra sulla lista nera di 47, è la solita donna senza scrupoli da eliminare il più creativamente possibile, ma giustamente il fatto che si sposti attorno ai 300 chilometri orari attorno alla mappa rende più difficoltoso del solito il compito, e ciò senza considerare la necessità di eliminare il padre Robert (questo almeno senza la passione per la guida).

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Esattamente come negli altri episodi ci siamo stupiti per il numero di possibilità offerte alla "non tanto nobile" arte dell'assassinio, nonostante la demo eliminasse del tutto la necessità di vedersela con Robert. Sierra può infatti rispettivamente: venir eliminata in corsa da un colpo preciso con un fucile da cecchino, sabotata con una bomba ai pit stop, data alle fiamme durante la premiazione, o strangolata senza pietà travestiti da fenicottero... e queste sono solo una manciata delle chance offerte. Il problema è che si tratta di roba già vista e stravista, e non basta certo qualche uccisione assurda a rinnovare una formula che, seppur molto solida, inizia seriamente a farsi ripetitiva dopo tutto questo tempo.

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Ovvio, ci sono state migliorie a livello tecnico legate all'attivazione di certi eventi scriptati, alla risposta dell'intelligenza artificiale, all'introduzione della mimetizzazione nei gruppi di persone (che forse facilità un po' troppo la vita in certe fasi) e persino ai riflessi negli specchi (ora le uccisioni possono venir viste anche "di riflesso", quindi ammazzare gente nei bagni non è più così sicuro), ma messe in conto queste variazioni tutto rimane incredibilmente fedele alla formula originale: un sandbox con marcati elementi da puzzle game costruito attorno all'esplorazione più che al combattimento. Forse l'unica grande novità che abbiamo osservato è la "modalità cecchino", una missione a obiettivi cooperativa, che verrà sbloccata per chi preordina il gioco (e in seguito, almeno crediamo, a tutti gli altri) e si concentra prevedibilmente sul fucile da cecchino. Forse però non basta.

Troppo simile al precedente capitolo per essere davvero considerato un seguito, Hitman 2 ripropone la formula del suo capitolo episodico paro paro, con qualche modifica trascurabile al sistema e migliorie marginali qua e là. Bene, ma ci risulta difficile consigliarlo a chi non è rimasto stregato dalla solida formula dell'originale, specialmente dopo aver visto la missione non propriamente indimenticabile missione di Miami in azione.

CERTEZZE

  • Nuove mappe, nuovi obiettivi
  • La modalità Sniper potrebbe essere interessante
  • Modifiche marginali che migliorano il gameplay

DUBBI

  • Troppo simile al predecessore
  • La formula inizia a farsi ripetitiva