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Jagged Alliance 3, lo abbiamo visto in anteprima

L'anteprima di Jagged Alliance 3 ci parla del ritorno di questa storica serie: riuscirà a tornare ai fasti del secondo capitolo?

ANTEPRIMA di Aligi Comandini   —   17/09/2021

Se si parla di strategici o GDR tattici a turni, la serie Jagged Alliance è senza ombra di dubbio una delle pietre fondanti. Il secondo capitolo, in particolare, viene considerato da molti un classico senza tempo, grazie alla sua capacità di fondere elementi complessi con naturalezza, senza però mai scadere realmente negli eccessi di molta della concorrenza.

Oggi è ovviamente difficilissimo ricreare un'esperienza all'altezza dei classici del genere, eppure THQ ha deciso di spingere l'acceleratore della nostalgia in questi ultimi anni, affidando un nuovo capitolo agli Haemimont Games: un talentuoso team bulgaro con solide basi nel campo dei titoli strategici e dei gestionali. Abbiamo visto in azione il gioco grazie a un breve, ma interessante video di presentazione ,e seppur non ci sia stato modo di entrare eccessivamente nel dettaglio del gameplay mostrato (non c'era la possibilità di fare domande purtroppo), le informazioni sul progetto non sono certo mancate.

Riuscirà questo "progetto da sogno" degli Haemimont a raggiungere il suo adorato predecessore? O la software house bulgara ha accettato una missione impossibile? Scopriamolo nell'anteprima di Jagged Alliance 3.

Storia e mondo: benvenuti a Gran Cane

Uno scenario di Jagged Alliance 3
Uno scenario di Jagged Alliance 3

Quando parliamo di "progetto da sogno" non è un'esagerazione: gli Haemimont stessi hanno approcciato THQ con varie offerte, sottolineando di essere enormi fan della saga originale. In quanto parte della fanbase, ovviamente, gli sviluppatori sembrano aver chiare le caratteristiche migliori dei capitoli più amati e quelle dei giochi più criticati, tanto da aver affrontato lo sviluppo - che è ancora abbastanza lontano dalle fasi finali - discutendo costantemente di questi fattori.

Se si considera che il gioco è in continua evoluzione, è difficile dare per certe tutte le informazioni ottenute, ma se non altro alcune linee guida sembrano già scolpite nella pietra. Ad esempio già siamo consapevoli della volontà del team di ambientare il gioco nella nazione fittizia di Grand Chien e di mantenere una struttura da GDR "aperto" con una narrativa di fondo più curata rispetto al passato. Dal secondo capitolo torna il gran numero di mercenari disponibili - tra cui alcuni favoriti dei fan - e la possibilità di controllare più squadre contemporaneamente, seppur nel gameplay mostrato tali squadre paiano limitate a soli quattro personaggi per volta.

Il resto del piano? Un mondo vivo capace di mutare in base alle azioni del giocatore, molteplici opzioni di personalizzazione sia nello sviluppo delle abilità dei personaggi che nelle armi e la possibilità di giocare la campagna in cooperativa con amici online.

Difficile dire esattamente come la storia verrà gestita, al di fuori delle ovvie scene d'intermezzo. Così a occhio l'approccio sembrerebbe simile ad alcune fasi viste recentemente in Desperados III, con la possibilità di parlare con i locali e ottenere importanti informazioni durante momenti più tranquilli di specifiche missioni, o addirittura scelte multiple in grado di cambiare gli eventi. Ci sarà, inoltre, molta più cura per i mercenari sopracitati, e non solo per quanto riguarda l'aspetto grafico. Si parla di personalità più delineate e doppiaggio per ognuno di loro, sia quelli di ritorno che le nuove leve (cosa non facile visto che se ne prevede un gran numero).

Gameplay e struttura: proiettili e granate, urla e passeggiate

L'immagine di copertina di Jagged Alliance 3
L'immagine di copertina di Jagged Alliance 3

Il gameplay di fondo sembra essere ancora basato sui punti azione, con turni ben delineati e abilità base uguali per tutti i personaggi, a patto che abbiano le statistiche per usarle (non è mai il caso di maneggiare esplosivi nei Jagged Alliance, se chi lo fa ha poca esperienza nel campo). La volontà di creare un sistema di sviluppo più elaborato potrebbe però dar vita a skill più uniche per ogni mercenario, ed è evidente anche l'intento di modernizzare il tutto con battaglie più vicine a quelle degli strategici a turni più recenti.

Durante uno scontro a fuoco, ad esempio, ora la visuale si fa ravvicinata, con percentuali per ogni parte del corpo mirata ed effetti variabili in base agli attacchi. Sia chiaro, meccaniche simili erano presenti anche nei vecchi giochi della serie - venir colpiti in specifiche parti del corpo in Jagged Alliance 2 voleva dire alle volte perdere permanentemente dei punti nelle statistiche - ma è comunque piacevole vedere un'interfaccia più chiara e leggibile, oltre che una struttura in generale più moderna a supportarlo.

Molto interessante poi è la questione del territorio, dato che, come detto poco sopra, anche questo titolo permetterà di usare squadre multiple in battaglia. Tali team potrebbero tuttavia essere controllabili contemporaneamente in regioni separate tra loro, perché i nemici dovrebbero periodicamente tentare di riconquistare le zone perse, costringendo il giocatore a muovere tatticamente i suoi mercenari per bloccare la loro avanzata. Certo, sistemi simili complicano di molto la gestione generale, e non sono facili da regolare, ma vogliamo essere fiduciosi.

E la cooperativa? Beh, è indubbiamente una delle novità più gustose di Jagged Alliance 3, e la possibilità di controllare singolarmente i mercenari online sarebbe davvero piacevole, peccato che ancora non si sappia nulla di preciso a riguardo e che i piani degli sviluppatori siano probabilmente nel pieno della discussione. Si tratta, comunque, di un extra graditissimo, che potrebbe aggiungere persino più carne al fuoco.

THQ sta chiaramente spingendo l'acceleratore sulla nostalgia, ma nel caso di Jagged Alliance 3 non ha certo puntato su un titolo facile da mettere in pista. Le aspettative della fanbase storica sono alte, soprattutto se si fa un paragone diretto al secondo capitolo: ad oggi non risulta assolutamente facile riproporre alcuni degli elementi migliori di quel gioco in forma evoluta. Gli Haemimont, tuttavia, sono grossi fan storici della serie, e questa passione è un ottimo punto di partenza. Chissà che il colpaccio non gli riesca.

CERTEZZE

  • Serie storica dalle enormi potenzialità
  • Gli Haemimont sono fan storici e conoscono bene la serie
  • I piani per il gioco sono già ambiziosi

DUBBI

  • C'è ancora chiaramente molto da fare