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La voce di Mario, Charles Martinet - La Bustina di Lakitu

Charles Martinet è andato in pensione e non sarà più la voce di Super Mario: prima di lui non aveva mai parlato... parlerà di più in futuro?

La voce di Mario, Charles Martinet - La Bustina di Lakitu
RUBRICA di Alessandro Bacchetta   —   26/08/2023

Con un comunicato a sorpresa sui propri canali social, Nintendo ha annunciato il pensionamento di Charles Martinet, la prima - e storica - voce di Super Mario: collaborerà ancora con l'azienda giapponese, fungendo da ambasciatore del personaggio in giro per il mondo, continuando a dire "It's-a me, Mario!" a ogni fan grande e piccino senza dare segni di stanchezza, ma non pronuncerà più alcuna frase ufficiale all'idraulico. Curiosamente, e non sappiamo se casualmente, la sua ultima registrazione legata al Regno dei Funghi simboleggia un passaggio di consegne: doppiando il padre di Mario e Luigi, alla fine del film dice "questi sono i miei ragazzi!".

Super Mario Bros. Il Film: probabilmente l'ultima frase nel Regno dei Funghi di Martinet resterà: 'Questi sono i miei ragazzi!'
Super Mario Bros. Il Film: probabilmente l'ultima frase nel Regno dei Funghi di Martinet resterà: "Questi sono i miei ragazzi!"

E lo sono davvero, in un certo senso: perché Martinet, nato in California nel 1955, quindi sessantottenne, ha doppiato non solo il fratello più famoso, ma anche quello minore e timoroso (suo il "Mario? Marioo?! Maaaaaariooo!" di Luigi's Mansion), e le loro nemesi, Wario e Waluigi. È entrato nel Guinness dei Primati per aver donato la voce allo stesso personaggio nel maggior numero di giochi, più di cento. L'ultimo gioco della saga a cui ha contribuito resterà per sempre Mario + Rabbids Sparks of Hope (chissà se Davide Soliani ne era consapevole), l'ultimo del ramo principale il bellissimo Super Mario Odyssey (uscito a fine 2017), mentre il primo a non coinvolgerlo è dietro l'angolo: Super Mario Bros. Wonder, in arrivo il 20 ottobre, in cui scopriremo anche il suo successore, sempre se ne avrà uno fisso (ma scommetteremmo di sì).

Mario e Shakespeare?

Charles Martinet imita la posa di Mario
Charles Martinet imita la posa di Mario

Pur essendo nato in California, Martinet ha origini francesi: la famiglia paterna si trasferì dalla Francia dopo la Prima Guerra Mondiale, per cui il suo cognome si pronuncia Martiné (con vibrante uvulare). I suoi legami con l'Europa non finiscono qui: i suoi genitori si trasferirono nel Vecchio Continente quando era piccolo. Charles ha abitato a Barcellona e Parigi, e attualmente vive in Olanda.

Al doppiaggio ci è arrivato davvero per caso. Quando frequentava Diritto Internazionale all'Università della California (Berkeley), studi che avrebbe abbandonato prima della conclusione, un amico gli consigliò un corso di recitazione, così da superare la sua paura di parlare in pubblico. Charles si sarebbe rivelato particolarmente dotato, più che come attore, nella pronuncia e nell'emulazione di accenti e dialetti. Prima di partecipare a un'audizione misteriosa, in cui veniva cercata la voce per un "idraulico italoamericano di Brooklyn", aveva ottenuto dei piccoli ruoli nel doppiaggio cinematografico. Niente di eclatante.

'It's-a me, Mario!'
"It's-a me, Mario!"

Quando arrivò Charles, l'audizione stava per terminare. Come spesso accade in queste storie, e ci vogliamo credere, i tecnici erano già impegnati a rimuovere le attrezzature. Quando si ritrovò in prossimità del microfono, Charles, che si era figurato una voce stereotipata da "classico italoamericano", improvvisamente cambiò idea: l'avrebbe eseguita più dolce e acuta del preventivato, così da non risultare in alcun modo paurosa per i bambini. Avrebbe affermato in seguito di essersi ispirato a un personaggio secondario de La Bisbetica Domata di Shakespeare, Gremio (un vecchio padovano corteggiatore di Bianca). Il resto della storia lo conoscete già.

Dal 1991 inizia a collaborare con Nintendo durante le fiere, doppiando Mario in motion capture e parlando col pubblico; nel 1994 debutta ufficialmente in un videogioco - come voce dell'idraulico - in Mario Teaches Typing. È soltanto con l'avvento delle tre dimensioni tuttavia che si fa conoscere al mondo: accendendo Super Mario 64 appare subito la paffuta faccia dell'idraulico, per la prima volta illuminato e poligonale, che sorridente e beato si presenta rinnovato al suo pubblico, esclamando "It's-a me, Mario!". Il videogioco non sarebbe stato più lo stesso, e nemmeno Super Mario.

La voce di Mario (e Luigi)

Per chi ha meno di trent'anni, sarà strano immaginare un Super Mario non parlante. Eppure nel suo periodo di maggior fama, in cui era sinonimo di videogioco e in cui era di gran lunga il titolo più venduto del mondo - tra la metà e la fine degli anni '80 - Mario era muto come un pesce. La transizione poligonale dell'idraulico ha cambiato per sempre i videogiochi, Super Mario 64 è sicuramente tra i titoli più influenti mai esistiti, eppure a livello commerciale - anche a causa di Nintendo 64, ma non solo - è stato un grosso passo indietro. La voce ha dato un'ulteriore connotazione al personaggio, divenendo, col suo tono acuto e il suo accento strambo, un elemento tipico quanto la tuta, i baffi o il cappello.

Da Super Mario 64 in poi, Martinet ha doppiato il saltellante idraulico in ogni contesto possibile: in un campo da tennis, in uno da golf, da calcetto, in una pista da kart (ovviamente...), in Super Smash Bros. Tuttavia, da Super Mario 64 in poi, l'elemento vocale non ha più subito alterazioni estetiche: il personaggio si è sempre limitato ad emettere suoni simpatici e brevi parole. "Ua! Uh-uh! Uaaaa-uh!" durante il triplo salto, "Auauauauauaaaaah" al contatto con la lava (perdonateci), "Mamma Mia!" dopo aver perso una vita, "Arrivederci!", nomi più o meno imprecisi di tipi di pasta durante il sonno (anche in Super Mario Odyssey, provateci).

Luigi's Mansion: forse l'interpretazione più memorabile di Martinet
Luigi's Mansion: forse l'interpretazione più memorabile di Martinet

Nonostante a livello affettivo - per gli appassionati - la voce di Mario sia insuperabile, non è assurdo considerare l'interpretazione più memorabile di Martinet quella udibile nel già citato Luigi's Mansion. Non che il longilineo fratello pronunci frasi più lunghe o articolate, ma essendo il titolo più piccolo e cesellato, nonché maggiormente inquadrato a livello d'atmosfera (è la parodia di un horror, in sostanza), Martinet aveva uno spettro artistico (scusate la battuta ndr) più ampio del solito in cui sguazzare, e l'ha sfruttato appieno. Con un pulsante era possibile chiamare il fratello rapito (Mario, appunto), e Luigi canticchiava il tema principale del gioco, alterando il tono in base al livello di timore.

Cambiamenti in vista?

Super Mario Odyssey: l'ultimo gioco del ramo principale doppiato da Martinet
Super Mario Odyssey: l'ultimo gioco del ramo principale doppiato da Martinet

La mia sensazione, e parlo a titolo personale perché appunto di sensazione si tratta, è che Nintendo, tra il 2023 e il 2024, tenterà di riportare il brand di Super Mario al vertice dell'industria. È buffo da dire per la saga più venduta della storia dei videogiochi, ma l'impressione è che a Kyoto non sono soddisfatti dello status attuale dell'idraulico. Super Mario Odyssey è il titolo tridimensionale più venduto della saga, avendo superato i venticinque milioni di unità; tuttavia è lontanissimo da Mario Kart 8 Deluxe, che è a cinquantacinque (oltre sessanta considerando l'originale su Wii U).

Se negli anni '80 Super Mario (l'avventura principale) era di gran lunga il gioco più venduto su console Nintendo, e anche del mondo, ora siamo lontanissimi da questa situazione. In questa generazione, grazie a un titolo incredibile come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, è stato commercialmente superato anche dal principale rivale interno. In Giappone potrebbero accontentarsi, perché la serie vende comunque molto bene, ma secondo me Nintendo farà il possibile - forse non ci riuscirà, ma ci proverà - per riportare Super Mario più vicino al posto che occupava negli anni '80. Come impatto, qualità (non che sia mai mancata, questa) e vendite.

L'operazione è iniziata con Super Mario Bros. Il Film. Il lungometraggio è stato valutato in modo mediocre dalla critica internazionale, ma è riuscito comunque a divenire il terzo cartone più lucrativo di sempre, e il quindicesimo film in generale col maggior incasso (in entrambe le classifiche non si tiene conto dell'inflazione). Il processo continuerà con Super Mario Bros. Wonder, che punterà a sfruttare al massimo l'onda di rinnovata celebrità concessa dal film, e la debordante base installata di Nintendo Switch.

Il processo tuttavia avrà il suo culmine col prossimo Mario tridimensionale, che probabilmente accompagnerà il lancio del successore di Switch. Per qualsiasi altro brand, avere l'ultimo capitolo principale con una media Metacritic 97, e venticinque milioni di copie vendute, sarebbe un trionfo; per Super Mario, forse no. Soprattutto perché ha "perso" nettamente contro The Legend of Zelda la corsa al "gioco dell'anno", e pure quella commerciale. Del resto non era mai trascorso così tanto tempo tra un Super Mario tridimensionale e l'altro: dal 2007 in poi, sono usciti mediatamente ogni tre anni. Stavolta ne saranno passati, quando finalmente verrà pubblicato, almeno sei e mezzo.

Super Mario Bros. Wonder: in arrivo il 20 ottobre, avrà un nuovo doppiatore
Super Mario Bros. Wonder: in arrivo il 20 ottobre, avrà un nuovo doppiatore

Non sappiamo cosa stia architettando Nintendo per questo gioco, ma sicuramente oserà più del solito. E avrà la possibilità di fare un discreto balzo tecnologico: non è noto quanto "Switch 2" sarà più potente di Switch, ma sicuramente segnerà un passo avanti. L'ipotizzabile ambizione del progetto, sommata al balzo generazionale, scaturiscono delle aspettative molto, molto alte. E, tornando all'argomento principale del pezzo, non è detto che Mario non venga influenzato dalla recente produzione cinematografica, in cui era doppiato da Chris Pratt: per dare al progetto un tono maggiormente magniloquente, l'idraulico supererà i vocalizzi per tuffarsi in veri e propri dialoghi?

E se tutto ciò avverrà, se Super Mario imboccherà un nuovo cammino per rinnovare gioco e personaggio... quanto sarà alterato il bilanciamento tra avventura e platform tridimensionale? Il genere è forse diventato una gabbia, piuttosto che un mezzo per coinvolgere il pubblico? Entro fine 2024 avremo la risposta. "Let's-a go!"