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La Storia di Sonic - Sopravvivere in tre dimensioni

La seconda parte della Storia di Sonic, gli anni della crisi e le numerose ripartenze di una serie che non sembra trovare la strada.

SPECIALE di Damiano Gerli   —   08/11/2022

Nella prima parte della storia di Sonic, abbiamo lasciato il porcospino all'inizio degli anni duemila. Dopo un debutto col botto nel 1991, a cui sono seguiti un paio d'anni in cui sembrava quasi che la mascotte Sega fosse in corsia di sorpasso perfino sul baffuto idraulico Nintendo, le fortune del nostro - e dell'azienda giapponese - sembravano volgere al peggio. Nonostante un successo anche oltre il medium videoludico, più il debutto di Sonic Adventure, prova tangibile che era tutto sommato possibile immaginare una giocabilità platform in 3D, la discesa libera di Sega e Sonic sembrava iniziata e non se ne vedeva la fine.

Sonic arriva su Nintendo

Sonic Advance
Sonic Advance

A seguito del triste fallimento del Dreamcast, Sega annuncia la ferma intenzione di lasciare (a quanto pare, definitivamente, se si escludono le versioni mini) il campo delle console casalinghe. L'azienda giapponese assume, quindi, l'identità di semplice sviluppatore ed editore di titoli per console di terze parti. Chiaro che sarebbe presto arrivato il momento per la mascotte di stringere i denti e iniziare a deliziare i giocatori di altre piattaforme, da Microsoft, Sony fino ad arrivare a - sacrilegio- Nintendo. E, ironia della sorte, sarà proprio una console dell'azienda di Kyoto a ospitare il primo titolo, Sonic Advance, sviluppato dalla Dimps. Come il nome fa intuire, si tratta di un titolo sviluppato appositamente per la portatile Game Boy Advance, che riesce a combinare con successo la classica giocabilità anni '90 con alcune idee più moderne.

La stessa software house è responsabile anche dei due seguiti successivi, una trilogia di platform che, con un buon successo di critica e pubblico, arriverà anche sulla successiva console Nintendo: il DS. Sonic Rush, stavolta sviluppato da Dimps e Sonic Team, è l'ultimo titolo della serie Sonic prodotto dall'originale creatore Yuji Naka prima della sua dipartita da Sega. Di nuovo, la serie sembra dimostrare come non ci fossero grandi problemi nell'immaginare il porcospino blu nel suo ambiente naturale: il platform a scorrimento a due dimensioni. Quando invece si tratta di portarlo nella terza dimensione, beh, ecco che lì iniziano i dolori di pancia.

Sonic ritorna in 3D... oh no

Una schermata da Sonic Rush
Una schermata da Sonic Rush

Nel frattempo, nel mondo 3D, il successivo titolo della serie arriva nel 2003, annunciato come Sonic Heroes. Si tratta del primo a esser sviluppato sin dall'origine come multipiattaforma, nonché a riproporre diversi elementi classici della serie, tra cui i Chaotix e i livelli bonus. Per quanto all'epoca le reazioni alla giocabilità multipersonaggio di Heroes non furono proprio pessime, oggi risulta difficile definirlo un titolo ricordato con grande affetto. Sega continua a far fatica a superare gli atavici problemi dell'immaginare un personaggio nato in due dimensioni, in un platform 3D, specialmente sul lato del gameplay e del movimento in tre dimensioni del porcospino blu e dei suoi amici. Tra l'altro, una breve parentesi: Sonic, nato come un personaggio che combatteva contro un malvagio scienziato anti-animalista, col tempo sembra quasi passato dall'altra parte della barricata. Quello "ambientalista" è un lato del personaggio che abbiamo un po' perso di vista, o perlomeno così pare.

Con l'avvicinarsi del quindicesimo anniversario del personaggio, nel 2006, Sega si prepara a un ritorno della mascotte in grande stile. I festeggiamenti saranno affidati a un titolo del tutto nuovo, il debutto del porcospino sulle piattaforme next-gen PlayStation 3 e Xbox 360. Il risultato fu Sonic the Hedgehog, che già dal titolo vorrebbe intendere un ritorno del personaggio alle origini. Inizialmente sviluppato proprio da Naka, questi, in seguito, lascia il progetto e il titolo viene finito in fretta e furia così da poter sfruttare il Natale 2006.

Sonic 06, come è noto, è ricordato ancora oggi come uno dei peggiori titoli dell'epoca 3D del porcospino o, anzi, della serie tutta. Non solo a causa di scelte narrative a dir poco discutibili, ma anche per un gameplay confuso che variava dalla noiosa facilità all'estrema difficoltà nel giro di pochi minuti, spesso per motivi del tutto sbagliati. Non è un caso che Sonic 06 sia diventato una scelta classica per molti Youtuber e Twitch streamer come titolo per intrattenere il pubblico tra un'imprecazione e l'altra. Un tragico esempio di "so bad it's good"? Finché non siamo noi a giocarlo, magari sì.

Rimaste nel cuore di tutti le sequenze in cui Sonic corteggia con successo una principessa umana finendo anche col rubarle un bacio.

Un'altra crisi all'orizzonte

Sonic Rush Adventure
Sonic Rush Adventure

L'esperienza del pessimo reboot sembra aprire le porte all'ennesima crisi per il personaggio blu, anticipando una serie di titoli 3D nel migliore dei casi passabili e, in molti altri, decisamente mediocri. Tra i passabili potremmo enumerare sicuramente Sonic and the Secret Rings, uscito nel 2007 esclusivamente per Nintendo Wii che, al di là di qualche scelta di controllo ripensabile, risulta tutto sommato giocabile. Possiamo invece riservare un posticino nel dimenticatoio per il seguito, Sonic and the Black Knight, uscito nel 2009. Storia parzialmente diversa, invece, per il gioco di ruolo sviluppato da BioWare, esclusivamente per Nintendo DS, nel 2008, Sonic Chronicles: The Dark Brotherhood. La transizione del nostro porcospino nel mondo del gioco di ruolo avviene senza grossi scossoni, pur con una storia non tremendamente interessante e un sistema di combattimento da rivedere, almeno in parte.

Nello stesso periodo, sempre su Nintendo DS, esce anche Sonic Rush Adventure (della Dimps), anche questo uno dei titoli ricordati con più affetto, perlomeno per il Sonic post 2001. Di nuovo, in 2D. La mascotte Sega - un po' come le avventure grafiche - sembra proprio non trovarsi a suo agio nella terza dimensione. Il problema potrebbe essere identificato nel fatto che, a differenza di Mario, Sonic è da sempre legato alla necessità d'immaginare una giocabilità quanto più veloce possibile. Una sorta di abbraccio mortale che porterà i titoli 3D a essere sempre meno precisi e conditi da un level design confuso. Se poi aggiungiamo una netta tendenza a voler sempre più strafare con risvolti di trama che, a conti fatti, non interessavano a nessuno, la frittata era fatta. Con la dipartita di Naka nel 2008, all'inizio del nuovo decennio Sega si vede costretta a ripensare il personaggio, specie in seguito alle fredde reazioni a Sonic Unleashed, dove il nostro è affetto da licantropia.

Ripartiamo da zero, di nuovo

Sonic Generations
Sonic Generations

Il nuovo leader di Sonic Team, Takashi Iizuka (ex Sega Technical Institute, lavorò con Naka su Nights into Dreams), unirà le forze con Dimps per far tornare il personaggio alle sue origini in due dimensioni. Un vero e proprio seguito che riprendeva la serie da dove si era arenata nel lontano 1994. Sonic the Hedgehog 4, uscito nel 2010 e diviso in due episodi, per quanto animato da buone intenzioni e alcune idee tutto sommato corrette, non sembra aver cambiato di molto la situazione. Giocandoci, si ha l'impressione di esser di fronte a un titolo nato per mobile e, solo in seguito, adattato alla giocabilità da gamepad. Da lì in poi, si alterneranno episodi decisamente meritevoli di uno sguardo come Sonic Generations (che, d'altronde, sfrutta in maniera furbesca il classico gameplay 2D, pur con alcuni ritocchi), a fronte di altri davvero pessimi come la serie Sonic Boom.

Nota di merito, invece, per il titolo di corse Sonic & All-Stars Racing Transformed ma, insomma, davvero lo dobbiamo considerare come parte della serie? Nel 2015, lo stesso Iizuka si vede costretto ad ammettere che i recenti titoli della serie sono stati poco soddisfacenti per i fan e per la stessa Sega, annunciando l'intenzione di voltare pagina. Il nuovo corso (a quanti corsi siamo?) sarà rappresentato da due titoli paralleli. Il primo squisitamente 2D e old school, sviluppato dalla Headcannon, Sonic Mania. L'altro, orientato invece a riportare il porcospino blu in 3D, Sonic Forces. Come sappiamo, quello che ha fatto risvegliare nel pubblico l'interesse per il personaggio è stato - come ti sbagli? - proprio Mania, mentre Forces ha ricevuto la solita accoglienza alquanto tiepida, ormai tipica della serie in 3D. Nonostante l'interesse del pubblico per un seguito di Sonic Mania, il progetto successivo di Christian Whitehead - leader di Headcannon - è la compilation nostalgica Sonic Origins, anche questa non proprio ricevuta con grande clamore, ma stavolta per motivi diversi dal solito. Il Sonic Team è impegnato a cercare di cambiare ancora direzione e, come sappiamo, l'ultima trovata è stata quella di annunciare un titolo open world, discretamente influenzato da Breath of the Wild: Sonic Frontiers, di cui abbiamo pubblicato la recensione recentemente.

Sonic sfreccia sul grande schermo

Sì, nei fumetti Archie c'è stato anche un incontro con Mega Man e il Dr Wily
Sì, nei fumetti Archie c'è stato anche un incontro con Mega Man e il Dr Wily

E per quanto riguarda gli altri media? Dopo alcuni anni di distanza dal piccolo schermo, nel 2003 debutterà un'altra serie animata prodotta in Giappone, Sonic X, durata però solo un paio di anni, cancellata in fretta a causa del limitato gradimento del pubblico. Destino diverso per i fumetti di Sonic, editi dalla Archie Comics, collegati, sì, vagamente con i videogiochi, e in gran parte arricchiti da storie parallele a quelle della serie. Tale sarà il successo che Archie produrrà anche una serie di spinoff, tra cui proprio Sonic X e Sonic Boom, da cui poi viene tratta la serie di due titoli dal pochissimo successo. I fumetti del nostro riusciranno a sopravvivere ben oltre gli anni novanta, considerando che la Archie continuerà fino al 2016. Seguirà, poi, la IDW publishing, con una serie di fumetti che dura ancora oggi.

Nel frattempo, un rinnovato interesse verso il personaggio, porterà Sonic ad approdare al cinema. Ebbene sì, dopo il nostro Jerry Calà che teneva in mano il porcospino per lo spot Mega Drive prodotto da Giochi Preziosi, James Marsden nel 2020, sarà il suo erede naturale. Ovviamente, impossibile parlare del film senza menzionare "ugly Sonic", il primo look in CG del nostro che riceverà una serie di critiche infinita, creando meme a sproposito. Il personaggio verrà ridisegnato e, sorprendentemente, il film stupirà positivamente sia critica che pubblico, guadagnandosi quasi subito un sequel dove spunta fuori anche Knuckles. Ne vedremo un terzo? Probabilmente sì, a quel punto speriamo pure che ci sarà Big the Cat, possibilmente doppiato da Chris Pratt. Nel 2022, a più di trent'anni di distanza dal debutto su Mega Drive, è difficile prevedere quale strada prenderà Sonic in futuro. Certo, sarebbe fin troppo facile azzeccarci semplicemente menzionando altri "corsi e ricorsi", redesign e ripensamenti vari tra 2D e 3D. Il destino del nostro dipenderà dalla ricezione di critica e pubblico della nuova idea open world di Frontiers, ma ormai, il povero porcospino ha visto più crisi, ripartenze e rifacimenti dell'Italia degli ultimi quarant'anni! Dato per spacciato tante volte, Sonic è riuscito in qualche modo a sopravvivere, grazie al supporto della casa madre, e, tra molti bassi e pochi alti, mantiene un piccolo posticino nel cuore di tanti. Possiamo solo augurarci che continui a farci sorridere e divertire (nonché... irritare), tra nostalgia e presente, sfrecciando nei nostri cuori con le sue scarpette rosse, il suo piglio un po' beffardo e un "ocio però" vagamente udibile in lontananza.