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Miyamoto pensa che i giochi debbano appartenere ai giocatori

Come i giocattoli

NOTIZIA di Mattia Armani   —   13/06/2013

Trasformare i giochi in servizi e licenze, rendendoli dunque bloccabili in relazione all'usato o alla disattivazione dei server, non è una politica nelle corde di Shigeru Miyamoto. Il leggendario sviluppatore è convinto che i giocatori debbano poter fruire di un gioco a lungo tempo, come fosse un giocattolo che puoi ritrovare in soffitta, a sorpresa, a rievocare le emozioni di un tempo.

Paradossalmente però anche Nintendo non ha ancora rifinito un sistema di licenze che consenta di far sopravvivere i titoli alle console. Certo, sono possibili i trasferimenti di dati, ma questo non basta. Da questo punto di vista le piattaforme digital delivery del PC risultano decisamente più libere e avanzate con il successo di Steam che non è certo casuale. Ma anche in questo caso si pongono problemi legati alla proprietà di una licenza. Risulta infatti impossibile suddividere il proprio account per darli, magari, in eredità e resta il vincolo a un network che un giorno potrebbe cadere, vanificando quello che pur essendo digitale è un investimento pagato con il lavoro fisico.

Fonte: Eurogamer