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Chris Roberts risponde sui ritardi di Star Citizen e l'arrivo del modulo FPS Star Marine

In difesa di un sogno

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   21/07/2015

Chris Roberts ha risposto di persona a varie recenti critiche portate avanti su Star Citizen, in particolare dopo il ritardo imposto al lancio del modulo FPS e l'uscita di scena dell'executive producer Alex Mayberry.

Nell'ultima "Letter from the Chairman", la comunicazione periodica che Roberts effettua regolarmente nei confronti dell'utenza, il game designer ha ribadito che i lavori stanno procedendo a gonfie vele e che il modulo Star Marine, ovvero la componente in stile sparatutto in soggettiva, verrà portata a termine "prima piuttosto che dopo", ovvero non dovrebbe mancare molto al suo rilascio, nonostante il posticipo deciso sul suo lancio, che era inizialmente previsto per la fine di aprile. "Non vi preoccupate! Stiamo lavorando duramente sull'FPS e lo avrete fra le vostre mani più prima che dopo", si legge nella missiva.

Per quanto riguarda l'uscita di scena di Mayberry, Roberts ha spiegato che con le dimensioni raggiunte da Cloud Imperium Games è una cosa piuttosto normale il turnover di organico, che è "né più né meno di quello che accade con Origin, EA, Digital Anvil o Microsoft", in base alla sua esperienza personale. Roberts ha spiegato come il publisher ora controlli quattro team di sviluppo in giro per il mondo e l'organico sia passato da cinque persone alla fine del 2012 alle attuali 255.

Il game designer si è poi scagliato contro le critiche di coloro che sostengono che Star Citizen sia troppo grosso, e irrealizzabile, contenente troppe caratteristiche che possono rallentare lo sviluppo: "Ci sono persone che dicono che tutto questo è negativo, che ci sono feature dannose e che avremmo dovuto fare un gioco più piccolo e meno impressionante in modo da poterlo fare uscire velocemente per sottostare a deadline imposte. Ora risponderò a queste critiche con una parola: Stron**te!" Ha affermato Roberts senza mezzi termini.

"Star Citizen ha una grande importanza proprio perché è grande, perché è un sogno grandioso", ha aggiunto, "è qualcosa che chiunque altro avrebbe paura a provare a fare, non avete supportato Star Citizen perché volevate qualcosa di già visto prima, siete qui e leggete questo perché vogliamo fare grandi cose, cose che terrorizzano i publisher", e poi "Star Citizen oggi è un obiettivo più grande di quello che ho immaginato nel 2012? Assolutamente. È questa una cosa negativa? Assolutamente no: è proprio questo il punto".

Roberts spiega poi come la suddivisione del gioco in moduli sia la chiave per riuscire a mediare tra le numerose caratteristiche progettate per Star Citizen e la necessità di far fronte alle richieste della community e rendere il gioco giocabile in forma progressiva.