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Nuovi first party Microsoft: avranno impatto positivo su Xbox One?

I nuovi first party sono un'ottima notizia arrivata forse troppo tardi per Xbox One: ma è un problema per Microsoft?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   26/06/2018

L'E3 2018 di Microsoft ha convinto un po' tutti, un po' per il ritmo serrato a cui sono stati annunciati e mostrati i giochi, un po' anche per il tono alquanto dimesso delle conferenze concorrenti ma, soprattutto, per l'aria di rilancio che è emersa in maniera piuttosto chiara da quanto mostrato e riferito sul palco dello show da Phil Spencer e compagni. In particolare, le nuove acquisizioni in termini di team first party sono valse probabilmente più di qualsiasi annuncio di gioco specifico, almeno per una compagnia che fino a qualche tempo fa veniva indicata da molti come in dubbio sulla volontà di proseguire o meno gli investimenti sul fronte videoludico. D'altra parte la divisione Xbox ha sempre mostrato risultati finanziari alquanto positivi da vari trimestri a questa parte, dunque le previsioni più catastrofiche avevano effettivamente poco fondamento, ma la differenza quantitativa e qualitativa in termini di esclusive rispetto alla concorrenza in questi ultimi anni era sempre stata presa come un campanello d'allarme sulla volontà di investire più di tanto in questo segmento di mercato.

Microsoft Conferenza E3 2018


L'acquisizione in blocco di ben cinque team di sviluppo, se non altro, ha dimostrato una precisa intenzione da parte di Microsoft di rimanere attiva sul fronte della produzione videoludica e di voler anche mantenere una posizione di rilievo. Che questo possa portare dei benefici nell'immediato, tuttavia, è cosa un po' meno sicura: la presenza di team first party significa necessariamente l'arrivo di esclusive, ma la costruzione di queste, almeno se si vuole portare avanti progetti che abbiano un certo peso, richiede un tempo che può essere molto lungo. Così come ha dimostrato Sony con una certa riorganizzazione interna partita nella seconda metà del ciclo vitale di PlayStation 3, per raggiungere una produzione ampia, variegata e di alto profilo è necessario effettuare investimenti di larga portata e dare il tempo necessario alla costruzione di proprietà intellettuali di rilievo. Almeno un paio di team partono avvantaggiati da una base tecnologica e di esperienza già ad alti livelli, ovvero con Ninja Theory e Playground Games, ma per quanto riguarda Compulsion, Undead Labs e The Initiative c'è probabilmente un po' da lavorare per farsi le ossa su nuove produzioni e di scala più ampia.

Microsoft First Party


Tutto questo porta a pensare che gli effetti positivi di queste acquisizioni potrebbero non arrivare in tempo per l'attuale generazione di console, considerando che in molti danno ormai per probabile il passaggio generazionale già effettuato tra un paio d'anni. Certo, trattandosi di team che hanno comunque già un proprio know-how o collegamenti più o meno soliti maturati da tempo con Microsoft, è possibile che ci siano già progetti in corso con lancio imminente, ma in generale per una produzione continuativa e organizzata tra vari team first party è probabilmente necessario un periodo più lungo di assestamento. I "fantastici cinque" riusciranno dunque ad aiutare Xbox One a colmare il gap con la concorrenza diretta? È piuttosto difficile, ma non è nemmeno probabilmente l'obiettivo di Microsoft: la strada sembra pronta per un rilancio in grande stile con l'avvicinarsi di una nuova generazione e d'altra parte, con l'idea dell'ecosistema compatibile tra le varie Xbox e Windows, è probabile che il successo di Xbox One come singola piattaforma non sia nemmeno una priorità per la Casa di Redmond. In effetti, con la "smaterializzazione" dell'hardware che sembra essere stata accennata anche con la menzione al prossimo cloud gaming e la nuova idea degli step intermedi per le console, il rilancio di Xbox con i nuovi first party si slega dal destino di Xbox One in particolare agganciandosi a un discorso più generico sull'intera divisione gaming di Microsoft.