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No Man's Sky e la persistenza di un sogno: Hello Games ha vinto la sua sfida con Next?

No Man's Sky: con l'aggiornamento Next ha raggiunto la forma che aspettavamo?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   17/07/2018

No Man's Sky ha rappresentato probabilmente una delle delusioni più cocenti delle scorse annate videoludiche: dopo un lungo processo di sviluppo e un'esposizione mediatica probabilmente anche esagerata, le aspettative per l'ambizioso simulatore spaziale di Hello Games erano stellari, in linea con il tema trattato, ma alla prova dei fatti il glorioso costrutto onirico che in molti avevano messo in piedi sulle labili fondamenta di qualche video e stralcio d'intervista è venuto giù, per la maggior parte. No Man's Sky si è confermato essere un titolo particolare, originale e sicuramente ambizioso, ma ancora grezzo e soprattutto in disperato bisogno di contenuti per dare un senso più compiuto all'universo simulato, comunque meraviglioso. È un destino comune a molti titoli sperimentali e dall'approccio piuttosto innovativo: una situazione del genere l'abbiamo vista anche con il recente Sea of Thieves di Rare, con la differenza fondamentale che di quest'ultimo abbiamo avuto modo di seguire lo sviluppo in maniera più diretta grazie all'approccio "democratico" dimostrato dal team britannico, che ha coinvolto fin da subito l'utenza in un lungo percorso di alpha e beta test, per cui il risultato "finale" - che di finale ha ben poco visti i continui aggiornamenti su cui si fonda - non è stato vissuto come una sorta di tradimento.

No Man's Sky e la persistenza di un sogno: Hello Games ha vinto la sua sfida con Next?


Forse è proprio questo il punto critico per No Man's Sky: il fatto di essersi mostrato troppo distante e misterioso per gran parte del tempo nel corso dello sviluppo e aver alimentato speranze al di fuori delle stesse idee dei suoi creatori. Sony ci ha messo del suo mettendo il gioco al centro di una campagna mediatica forse sproporzionata rispetto alle effettive potenzialità del titolo, ponendolo sul palcoscenico per numerose fiere e pompandolo come un tripla A tradizionale salvo poi lavarsene un po' le mani una volta uscito, ammettendo con le parole dello stesso Shuhei Yoshida di aver sbagliato qualcosa sul piano del marketing e scaricando buona parte della colpa sulla stessa Hello Games. Da qui in poi, è partita la riscossa di Sean Murray e compagni: è vero che grazie a quelle aspettative, in gran parte tradite, il piccolo team ha fatto comunque una bella quantità di soldi con le ottime vendite iniziali, ma è anche vero che gli sviluppatori hanno accettato le critiche nella maniera migliore, ovvero mettendosi a testa bassa al lavoro e cercando di ampliare e correggere la propria creazione fino a raggiungere, nel corso di due lunghi anni di sviluppo aggiuntivo, una forma che sembra decisamente simile a quella che in molti si aspettavano all'epoca dei trailer e dei sogni.

No Man's Sky e la persistenza di un sogno: Hello Games ha vinto la sua sfida con Next?


D'altra parte, che una squadra piccola come questa potesse mettere in piedi un progetto gigantesco come quello che in molti si aspettavano, nel corso di un numero di anni piuttosto esiguo, era decisamente irrealistico e Murray e soci hanno sicuramente sbagliato molto sul piano comunicativo, forse anche travolti da una notorietà ed esposizione mediatica a cui non erano assolutamente preparati, dopo aver lavorato per anni alla piccola ma apprezzata serie Joe Danger. È la vecchia storia del doppio taglio dell'hype, che ha tirato nel tritacarne tante altre produzioni in precedenza, ma in questo caso potrebbe aver avuto un risvolto positivo. La strada intrapresa nel post-lancio, con il team trincerato in un silenzio radio inquietante, non è stata subito comprensibile: si sono succedute voci sulla chiusura della software house, su una fuga alla chetichella con i sacchi pieni di soldi, ma il rilascio progressivo di Foundation, Pathfinder e Atlas ha dimostrato invece l'attaccamento di Hello Games al loro progetto e anche una onestà intellettuale di fondo da parte di un team che non ha accettato di veder cadere definitivamente nella polvere il loro progetto più grande.

No Man's Sky e la persistenza di un sogno: Hello Games ha vinto la sua sfida con Next?


La grande visione di No Man's Sky potrebbe dunque raggiungere il suo definitivo compimento con il prossimo aggiornamento Next e la cosa ha un sapore decisamente romantico: è probabile che il gioco si sia in gran parte bruciato dopo la delusione del lancio e ben poco si potrà fare per riabilitarlo agli occhi di gran parte del pubblico e della critica, dopo che i dadi sono stati tratti con quei voti che si addicono poco a un titolo dalle grandi ambizioni quale questo doveva essere, ma c'è ancora spazio per una riscossa, con il gioco che oltretutto si apre adesso a un pubblico tutto nuovo come quello di Xbox One. Non è solo questione dell'aggiunta del multiplayer e delle altre modifiche pianificate: la storia di No Man's Sky insegna - come forse accadrà anche per Sea of Thieves - che perseverare su un sogno, raccogliere un progetto caduto nella polvere e continuare a lavorarci fino a farlo funzionare a dovere, è una cosa possibile e può portare a dei grandi risultati, a prescindere da quanto dicano Metacritic e i numeri fatti al botteghino (anche se questi ultimi sono stati indubbiamente fondamentali per consentire agli sviluppatori di perseverare nel miglioramento del gioco).