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Il destino su due schermi

Il cross-over di Dynasty Warriors e Samurai Warriors accompagna il lancio di Wii U con una versione arricchita nei contenuti

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   28/11/2012

Supportare una console già dal lancio può rappresentare per diversi publisher una ghiotta opportunità, approfittando dell'euforia degli early adopter e di un'offerta limitata a pochi titoli per soffiare un posto privilegiato sugli scaffali dei negozi.

Il destino su due schermi

Così, sul carrozzone di porting che dalla passata generazione sono approdati su Wii U ci è finito pure Warriors Orochi 3, l'ottimo capitolo del brand hack'n'slash che Koei ha deciso di riproporre in quest'edizione Hyper, arricchita nei contenuti e adattata per sfruttare un minimo le funzioni messe a disposizione dal GamePad. Nonostante il gioco resti il miglior capitolo della deprecabile sotto-serie Orochi, quella per Wii U è un'edizione che non gli rende affatto giustizia, con problematiche tecniche e disimpegni di design frutto probabilmente di uno sviluppo frettoloso, mirato appunto ad affiancare la console al suo debutto. Procediamo per gradi.

Più grosso, più lento

Ambientata diversi anni dopo gli avvenimenti narrati in Warriors Orochi 2, la trama non è cambiata di una virgola rispetto alla versione originale per Xbox 360 e PlayStation 3: dopo la sconfitta di Orochi il regno è ancora una volta nei guai, e stavolta a causa della comparsa di una gigantesca idra che causa terremoti e devasta interi villaggi. Come se un enorme drago a otto teste non fosse già una grossa gatta da pelare, a lui si affianca il ritorno di Kiyomori e della sua armata.

Il destino su due schermi

Il trio di guerrieri al comando del giocatore si rende presto conto di essere troppo debole per eliminare l'idra, e grazie ai poteri di Kaguya torneranno indietro nel tempo per salvare tutti gli alleati morti nelle battaglie precedenti e radunare un esercito abbastanza grande da sconfiggere l'immensa creatura. Queste sono le premesse di un gioco d'azione ben fedele al genere musou, estremamente familiare a chi ha un minimo di confidenza con le meccaniche e i ritmi dei vari Dynasty Warriors e Samurai Warriors. Non a caso parliamo pur sempre di un cross-over tra le due serie appena citate, con molte idee di gameplay che sono state riprese con forza da Dynasty Warriors 7, sia durante la battaglia che nei momenti intermedi, quando è possibile interagire con personaggi non giocanti nei villaggi e personalizzare l'equipaggiamento dei propri eroi dall'armaiolo di turno. Il cuore pulsante dell'esperienza resta comunque il sistema di combattimento basato su squadre di tre personaggi, con la possibilità di passare in qualsiasi momento dall'uno all'altro tramite la pressione di un tasto: l'interazione tra i membri del party si estende chiaramente ad azioni di soccorso e tecniche speciali, mentre la possibilità di inserire nel proprio gruppo sbloccabili d'eccezione come Ryo Hayabusa, Ayane e Giovanna d'Arco è puro fan service.

Il destino su due schermi

Ma come si traduce tutto questo GamePad alla mano? Sfortunatamente il team di sviluppo non si è minimamente sforzato di adattare in maniera originale l'esperienza al particolare controller di Wii U, il cui schermo si limita semplicemente a fare lo streaming di ciò che intanto sta già avvenendo nella TV. Se la cosa può tornare utile in caso di TV occupata o di impellenti corse al bagno, lascia abbastanza delusi vedere che uno dei titoli di lancio della console Nintendo non si prende neanche la briga di utilizzare il GamePad come mappa, limitandosi a riproporre la stessa e identica esperienza single-player già apprezzata mesi fa su Xbox 360 e PlayStation 3. Le cose fortunatamente migliorano sul piano delle modalità multigiocatore, con lo schermo del controller utilizzabile da un secondo utente in cooperativa, per non parlare dell'inedita Duel Mode, probabilmente l'aggiunta più apprezzabile in termini di contenuti. Come intuibile dal nome si tratta di una modalità ispirata ai classici picchiaduro, in cui ciascun giocatore crea il suo trio di guerrieri e si dà battaglia allo scopo di eliminare il gruppo avversario; a rendere questa nuova componente ancora più interessante è un sistema di carte da sbloccare e di punti da accumulare, andando a intrecciarsi con la modalità storia per ottenere nuovi personaggi e nuove carte. Dove però Hyper ruzzola clamorosamente è nella sua realizzazione tecnica, decisamente non all'altezza del capitolo originale. Sarà per lo streaming su due schermi, sarà per un pessimo lavoro di ottimizzazione, sta di fatto che il porting è decisamente più rozzo e sporco rispetto alla controparte per Xbox 360 e PS3, con un vistoso aliasing, pessime ombre e un fastidioso effetto di pop-in delle unità distanti. Tutto questo senza prendere in considerazione un framerate più instabile e lento quando su schermo ci sono grandi truppe, cosa che, inutile dirlo a chi conosce il franchise Warriors, capita con enorme frequenza.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.0
Lettori (9)
5.1
Il tuo voto

Nonostante i dirigenti Nintendo continuino a incensarne le potenzialità tecniche, Wii U non riesce ancora a mostrare i muscoli rispetto alle console della generazione che sta tramontando. Di certo non con porting come Warriors Orochi 3 Hyper, che oltre a rivelarsi carente nel framerate e nell'impatto grafico generale, non sfrutta minimamente le capacità del GamePad nelle modalità in singolo. L'aggiunta di qualche personaggio e, soprattutto, la nuova Duel Mode rappresentano senza dubbio delle novità assai gradite, ma assolutamente non giustificano un acquisto da parte di chi ha già giocato la versione originale.

PRO

  • Duel Mode assai divertente
  • Tantissimi personaggi sbloccabili

CONTRO

  • GamePad per niente sfruttato
  • Tecnicamente rozzo