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Un Lombax e il suo robot

La raccolta dei primi tre episodi di Ratchet & Clank arriva su Vita

RECENSIONE di Massimo Reina   —   10/07/2014

La saga di Ratchet & Clank è stata fin dalle sue origini una delle più apprezzate dalla vasta utenza Sony. Per chi non la conoscesse si tratta di una serie di avventure in terza persona caratterizzata da trame divertenti e, dal punto di vista del gameplay, da un buon mix di elementi platform e sparatutto, dove la feature più divertente e peculiare risiede generalmente nell'utilizzo dei molteplici gadget e delle tantissime armi a disposizione dei due protagonisti.

Un Lombax e il suo robot

Nata nel 2002 su PlayStation 2 grazie al lavoro di Insomniac Games, ha visto la luce su tutte le successive console della compagnia giapponese, raggiungendo traguardi importanti non solo in termini di vendite, con oltre cinquanta milioni di copie piazzate in tutto il mondo fra serie principale, spin-off e via discorrendo, ma anche in altri settori dell'intrattenimento. Il brand, infatti, ha saputo generare tutta una serie di produzioni di contorno, come fumetti, manga, action figure, una mini-serie online intitolata The Adventures of Captain Starshield e un film animato che arriverà l'anno prossimo probabilmente in contemporanea o quasi con un gioco per PlayStation 4. Nell'attesa, la serie si fa viva intanto su PlayStation Vita, con la riproposizione - a distanza di due anni esatti dal suo rilascio su PlayStation 3 - di una collection contenente i primi tre titoli della serie principale, ovvero Ratchet & Clank (2002), Ratchet & Clank: Fuoco a Volontà (2003) e Ratchet & Clank 3 (2004), grazie a Mass Media Inc. Anche se, lo diciamo subito, con risultati non proprio soddisfacenti, dato che la produzione soffre di non poche lacune che ne penalizzano la valutazione finale. Ma procediamo con ordine.

Ratchet & Clank atterrano su PlayStation Vita con una raccolta delle loro prime tre avventure

Tre volte Ratchet & Clank

Iniziamo col dire che in generale i tre titoli vengono riproposti senza feature esclusive o altre caratteristiche particolari rispetto alla controparte casalinga. Eccezion fatta ovviamente per lo schema di controllo che a causa della mancanza dei tasti R2 e L2 su PlayStation Vita ha portato gli sviluppatori ad assegnare ai due dorsali della console le funzioni relative alla visuale in prima persona e alla possibilità di accovacciarsi, mentre lo spostamento laterale, laddove previsto (lo strafe laterale è assente nel primo Ratchet & Clank), è stato assegnato al touch pad posteriore, che bisogna premere sulla metà in alto a destra per lo scopo. Cosa che oggettivamente risulta particolarmente fastidioso nelle situazioni più concitate, quando magari contemporaneamente si deve sparare, saltare o muoversi per evitare di essere colpiti.

Un Lombax e il suo robot

Ad ogni modo questo è per certi versi un "problema" che può dipendere anche dal grado di adattabilità dell'utente ai comandi, ed è comunque secondario rispetto a quelli che invece a nostro parere sono più antipatici da digerire, in special modo nel capostipite. Una volta selezionato il gioco da un menu principale decisamente povero che dà la sensazione di essere stato infilato lì giusto quasi solo perché necessario, si ha subito la sensazione che qualcosa non quadra. L'interfaccia di Ratchet & Clank appare infatti immediatamente non ottimizzata per le ridotte dimensioni dello schermo della console portatile di Sony, e dopo pochi attimi ci si accorge che pure la giocabilità è martoriata da un fastidioso input lag che di fatto rende difficoltoso l'agire in più punti dell'avventura, soprattutto in quei frangenti dove magari viene richiesta una certa precisione nel compiere un salto o un qualche movimento rapido. Di fatto il personaggio non risponde immediatamente ai comandi impartitegli, e questo come detto va a svantaggio della corretta fruibilità del gioco. Relativamente invece agli aspetti positivi, il titolo mantiene comunque il suo classico stile da platform avventuroso, con una trama divertente e un gameplay che prevede di interagire con l'ambiente, raccogliere oggetti e cimentarsi in sessioni fatte di salti, risoluzioni di enigmi, scontri con nemici, boss di fine livello e gare di hoverboard.

Un Lombax e il suo robot

Tutte componenti in grado di donare un pizzico di varietà in più alla linearità del gioco, che racconta di Ratchet, un meccanico della razza Lombax proveniente dal pianeta Veldin, e del suo amico Clank, un robot assieme al quale cercherà di fermare il temibile Drek. La situazione migliora decisamente nel secondo episodio della collection, che già nell'originale su PlayStation 2 espandeva le meccaniche del predecessore introducendo alcune consistenti novità in termini di gameplay, come degli elementi GDR che ne miglioravano l'esperienza di gioco. E' infatti proprio in Ratchet & Clank 2: Fuoco a volontà che venivano implementate una basica forma di potenziamento delle armi che prevedeva per ognuna un differente tipo di sviluppo legato agli upgrade acquistabili nel negozio di Slim Cognito e ai nanomiti, un elemento fondamentale da acquisire sconfiggendo i nemici. Cosa che dava un motivo in più al videogiocatore per eliminare ogni tipo di avversario e accumulare così esperienza, e migliorare l'equipaggiamento in dotazione. Senza dimenticare le armature e gli utilissimi gadget, indispensabili fra le altre cose per risolvere degli enigmi ambientali, ma anche per accedere a nuove aree o per altre funzioni, come spostare degli oggetti contrassegnati da particolari simboli, o "ipnotizzare" certi robot per poi prenderne il controllo. In termini pratici la risposta ai comandi è buona, e non si registrano vistosi ritardi nell'esecuzione degli stessi come invece avviene nel primo episodio. Il tutto in uno scenario che porta i nostri eroi in giro per la galassia alla ricerca, per conto della Megacorp, del Protopet, un animaletto creato in laboratorio apparentemente innocuo, ma in realtà arma estremamente pericolosa.

Un Lombax e il suo robot

Conversione frettolosa?

Decisamente più improntato sull'azione e sulle sparatorie rispetto alla componente platform è invece il terzo e ultimo episodio contenuto nella raccolta. Con Ratchet & Clank 3 la sensazione di trovarsi in uno shooter in terza persona è davvero forte, e il level design è più improntato a incentivare lo scontro che altro, con Ratchet che in talune missioni a volte affronta orde di nemici con differenti obiettivi. Tuttavia le fasi esplorative non hanno un ruolo marginale rispetto al resto, come potrebbe sembrare, e il gioco attribuisce parecchia importanza al backtracking, vuoi perché risulta molto utile ai fini prettamente economici, in quanto ogni missione portata a termine porta all'utente del denaro da spendere in armi e armature, vuoi perché in questo modo si possono sfruttare i gadget recuperati necessari per raggiungere zone precedentemente inaccessibili.

Un Lombax e il suo robot

Da segnalare che pure in Ratchet & Clank 3 non abbiamo riscontrato i problemi di lag dei comandi del primo capitolo, e che rispetto alla controparte casalinga manca il multiplayer. Nonostante i contenuti siano pressoché identici a quelli PlayStation 3 il porting PlayStation Vita di Ratchet & Clank Trilogy soffre di non poche lacune che, come detto in apertura di articolo, ne penalizzano la valutazione finale. Oltre a quelli citati nel paragrafo precedente, il resto dei problemi sono perlopiù di ordine tecnico. In tal senso cominciamo col dire che dal punto di vista estetico, tutti e tre i titoli deludono in parte, chi più, chi meno, le aspettative, soprattutto facendo un raffronto con l'edizione PlayStation 3. E' vero, qualcuno potrebbe obiettare che il paragone fra le due versioni non dovrebbe nemmeno essere fatto considerando le differenze di hardware, ma qui il problema sembra più essere di natura progettuale che di prestazioni nude e crude. La grafica, per esempio, si mantiene abbastanza ancorata ai 30 frame al secondo fissi (contro i 60 frame al secondo di PlayStation 3) ed è d'acchito gradevole dal punto di vista cromatico, visto che presenta una palette di colori molto brillante, e dei belli effetti di luce, soprattutto nel secondo e terzo capitolo di Ratchet & Clank. Ma, di contro, risulta parecchio deludente per il resto, con l'assenza pesante del filtro anti-aliasing che fa si che ogni elemento sullo schermo sia contornato da fastidiosi bordi seghettati. E poco importa che sul piccolo schermo di PlayStation Vita, grazie anche allo stile cartoonesco dei giochi, talvolta non si notano in maniera marcata: ci sono e tanto basta per criticarne la presenza, soprattutto se serve per evidenziare lo scarso lavoro di ottimizzazione del prodotto.

Un Lombax e il suo robot

A quanto appena descritto si aggiungono poi delle texture decisamente poco definite e in alcuni casi perfino sgranate, sopratutto nel capostipite della serie che è certamente quello che più di tutti sente il peso dell'età, e delle sequenze di intermezzo brutte a vedersi a causa sia delle loro dimensioni, 4:3 con tanto di barre nere laterali, che della scarsa risoluzione video, con evidenti artefatti dell'algoritmo di compressione a rovinarne la visione. Non va meglio alla parte sonora, dove si segnalano dei bug inspiegabili, come per esempio la scomparsa della musica mentre si gioca o frammenti di audio che sembrano "saltare" o andare in loop in alcuni momenti. Insomma, pensiamo che tutto ciò non dipenda solo dall'hardware a disposizione degli sviluppatori, ma anche da un lavoro fatto forse in fretta e furia, senza eccessiva cura nell'adattare al meglio il prodotto alle caratteristiche di PlayStation Vita. E questo è un vero peccato perché anche se poi i giochi sono comunque fruibili, resta l'amara constatazione che per giocarli bisognerebbe far finta di niente e sorvolare su una serie di difetti che se invece fossero stati eliminati all'origine, avrebbero consentito a tutti i fan del genere platform avventuroso di godersi appieno e senza compromessi tre grandi titoli sulla loro piattaforma portatile preferita.

Conclusioni

Versione testata PlayStation Vita
Multiplayer.it
6.0
Lettori (24)
7.6
Il tuo voto

The Ratchet & Clank Trilogy poteva rivelarsi una bella raccolta sia per i vecchi nostalgici della serie, che per i nuovi utenti desiderosi di fare la conoscenza con tre dei titoli forse più rappresentativi del vecchio monolite di Sony. Ma i buoni propositi sono stati in parte rovinati da una realizzazione tecnica non eccelsa, che vede in un'interfaccia male ottimizzata, in alcuni difetti grafici e, soprattutto nel primo gioco, in un paio di problemi nel gameplay, i suoi talloni d'Achille. Certo, i tre Ratchet & Clank sono in generale ancora divertenti e anche molto vari, ma in questo caso il loro acquisto diventa subordinato alla voglia che si ha di giocarli e di chiudere un occhio sui difetti citati nella recensione.

PRO

  • Tre giochi ancora molto divertenti
  • Cross-buy con PlayStation 3 per le edizioni digitali
  • Longevità assicurata

CONTRO

  • Il primo gioco è martoriato da un fastidioso input lag
  • Tecnicamente non è ben ottimizzato per PlayStation Vita
  • Ratchet & Clank 3 non ha il multiplayer