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Pochi soldi, tante idee

Un gioco di ruolo realizzato da due sole persone denota un grande carisma, peccato per le troppe sbavature

RECENSIONE di Luca Olivato   —   14/08/2015

Ci voleva un bel coraggio per uscire con un gioco di ruolo nel corso del 2015: con l'asso pigliatutto Pillars Of Eternity la concorrenza è praticamente spacciata soprattutto se si parla di titoli che, proprio come nel caso di KYN, prendono spunto dal padre spirituale degli RPG, quel Baldur's Gate da cui tutto è iniziato nel 1998. Il dinamico duo che compone Tangrin Games non si è fatto tuttavia intimorire e ha deciso di rilasciare per tempo la propria opera prima, che avevamo già provato qualche mese fa: tanta audacia meriterebbe di per sé di essere premiata, ma come si vedrà non ci sono molti altri motivi per cui questo titolo indie merita un posto d'attenzione nella libreria di Steam, piattaforma di digital delivery su cui è distribuito.

Tangrin ha talento, ma con KYN ha messo troppa carne sul fuoco

Pausa tattica come se piovesse

La storia prende inizio quando i due protagonisti, Bram e Alrik, usciti da una caverna dopo aver sostenuto una serie di prove che hanno conferito loro poteri soprannaturali, fanno ritorno al villaggio di origine solo per scoprire che la situazione è precipitata e che una malvagia entità ha messo a ferro e fuoco la regione del Vilborg: quale miglior occasione per testare le nuove abilità?

Pochi soldi, tante idee

La trama non rappresenta il punto di forza del progetto: il canovaccio narrativo è piuttosto banale e la scelta dei programmatori di conferirne un taglio a metà tra lo scanzonato e il demenziale va nella direzione opposta a quella desiderabile, ossia quella di catturare l'attenzione del giocatore. La risultante è che spesso e volentieri si finirà col saltare rapidamente le conversazioni con i personaggi non giocanti, considerando anche che i dialoghi sono a senso unico per la mancanza di risposte alternative. Come si capisce quindi la struttura del gioco è imperniata fondamentalmente sui combattimenti, resi particolarmente interessanti sia dal tasso di difficoltà, calibrato nella zona alta anche ai livelli che dovrebbero essere più accessibili, sia da un sistema di combattimento impreziosito da una raffinata gestione del fattore tempo. Per avere la meglio sui gruppi più ostici di avversari è necessario avvalersi di tutte le abilità dei propri uomini, comprese ovviamente quelle che si possono attivare solo per pochi secondi, ma la frenesia dell'azione impedisce, nonostante le scorciatoie a tastiera, di gestire l'intero party. I programmatori hanno quindi inserito la possibilità di rallentare il tempo, premendo la barra spaziatrice, per gestire con più calma ogni singolo personaggio. Il rischio che il ritmo rallenti è tuttavia scongiurato dal fatto che il "bullet time" è disponibile solo per pochi istanti, terminati i quali è necessario attendere che si ricarichi: la risultante di questa impostazione porta un tocco di originalità che potrebbe essere preso in prestito anche da produzioni future e magari dotate di un budget maggiore.

Struttura collaudata

Merita una menzione anche l'intelligenza artificiale: troppe volte, anche nei titoli più blasonati, i nemici si scagliano contro il giocatore senza badare alla propria incolumità. In KYN vengono invece simulati dei comportamenti un po' più variegati: quando si troveranno in superiorità numerica gli avversari non baderanno alle difese e si concentreranno su uno o al massimo due membri del gruppo, solitamente quelli che si sono mandati in avanscoperta; una volta sfoltite le schiere nemiche i superstiti se la daranno a gambe, costringendo il giocatore a seguirli anche per diversi metri, con il rischio di imbattersi in altri gruppi ostili che popolano la mappa.

Pochi soldi, tante idee

A fare da contraltare ci pensa il quoziente intellettivo dei nostri, che non si degnano di aiutare il compagno sotto assedio o di rispondere autonomamente al fuoco nemico, costringendo così ad una tediosa e continua gestione del party che, per i motivi appena descritti, rischia di trovarsi in difficoltà anche contro gli avversari più semplici. Poco sopra veniva evidenziata l'importanza degli attacchi secondari dei personaggi: il sistema di crescita è basato come sempre sui punti esperienza, ma questi si accumulano solamente al termine di ogni missione. Lo sviluppo è molto malleabile e si ramifica in base a tre macro aree: anima, corpo e controllo, che in buona sostanza si riflettono nelle abilità magiche, di combattimento con armi da mischia e con quelle da lancio. Ogni quindici livelli si sbloccano tre nuovi poteri (di cui se ne possono utilizzare solo due alla volta); ce n'è inoltre uno particolare legato alla ricarica di pietre della mente. Una delle peculiarità di KYN è però data dalla possibilità di modificare in qualsiasi momento la distribuzione dei punti con cui potenziare le skill, sicché si potrà tranquillamente tornare sui propri passi in qualsiasi momento del gioco. Una scelta che onestamente non ci è parsa affatto felice: Bram ad esempio nasce come arciere, ma potrà diventare con nonchalance un mago o un guerriero altrettanto bravo, senza che la nuova specializzazione comporti alcun tipo di penalità in termini di denaro o esperienza. Tanta libertà si rivela un'arma a doppio taglio perché inevitabilmente si rischia di perdere l'empatia con i propri uomini, forse l'aspetto più importante in un gioco di ruolo.

Struttura lineare

Il crafting rappresenta un altro degli aspetti importanti nell'economia del gioco: addentrarvisi è compito impegnativo (e purtroppo per nulla gratificante, a causa di un'impostazione macchinosa) perché con le decine di ingredienti che si raccolgono ad ogni piè sospinto si possono creare numerosissime combinazioni; tuttavia è necessario quantomeno prenderci la mano perché alcuni manufatti possono costituire il classico peso che muove l'ago della bilancia a favore del giocatore nei livelli più avanzati. L'azione tipica di KYN prevede che il gruppo si sposti dal punto di partenza a quello di arrivo, una volta raggiunto il quale si entra nella città hub di Vilborg, dove si troveranno quest giver e altri punti dove curarsi dell'inventario dei personaggi. Nel tragitto decine di mostri abbastanza abbordabili, ma di ostracismo crescente, preparano a delle battaglie conclusive più impegnative e dove la strategia è chiamata in causa in maniera più pesante. Non mancano delle simpatiche variazioni sul tema, come missioni di difesa o altre di scorta. Le mappe sono lineari: di tanto in tanto qualche ramificazione cela un tesoro segreto, ma in linea di massima si tratta di seguire il percorso principale sino al termine del livello.

Pochi soldi, tante idee
Pochi soldi, tante idee

Ce ne sono una trentina, ciascuno dei quali richiede circa un'ora per essere portato a termine: questo significa che i titoli di coda si raggiungono in poco meno di trenta ore - un valore di tutto rispetto col quale però si esaurisce l'esperienza di gioco, visto che ben pochi avranno voglia di riprendere tutto daccapo solo per provare qualche abilità che si era deciso di scartare la prima volta (e che comunque si può sempre recuperare in corso d'opera, come detto sopra). Il giocatore controlla il party, che si ingrandirà progressivamente sino a raggiungere le sei unità, con l'utilizzo predominante del mouse e dei tasti QWE, oltre che della sopraccitata e fondamentale barra spaziatrice. La visuale isometrica inquadra il terreno di gioco e si può spostare liberamente, in modo da permettere ai membri di agire su zone ben distinte, e in più di qualche occasione si sfrutterà la possibilità di dividere il gruppo per gestirlo su fronti così distanti da non essere compresi nella stessa schermata. Non si tratta soltanto di situazioni di combattimento: di tanto in tanto sono stati inseriti dei puzzle in stile Zelda che richiedono di indirizzare su dei piedistalli i personaggi per attivare delle zone altrimenti inaccessibili - piacevoli momenti che arricchiscono il gameplay e permettono di tirare il fiato. Avvicinando la telecamera si può arrivare ad apprezzare dei dettagli che solitamente passerebbero in secondo piano, ma per la maggior parte dell'azione si preferirà mantenerla quanto più distante possibile per avere una visione più tattica del campo di battaglia. Stilisticamente il lavoro svolto è apprezzabile, soprattutto considerando che si tratta del sudore di due sole fronti. I paesaggi sono ben realizzati, la palette di colori è accesa e si sposa bene con l'impostazione del gioco, e anche i personaggi, specialmente quelli controllati dal giocatore, sono caratterizzati con cura, seppur con qualche inevitabile alto e basso. Purtroppo la varietà dei nemici e l'interazione con il paesaggio non sono elevati, ma come detto non si poteva certo chiedere molto di più a Tangrin che ha utilizzato l'engine Unity. Azzeccata la colonna sonora, che svolge il proprio senza lasciare il segno, meno bene gli effetti, di bassa qualità e quantità. Buona, per quanto minimalista, l'interfaccia grafica, che in poche schermate raccoglie tutto quanto c'è da sapere per tenere sotto controllo inventario e personaggi.

Conclusioni

Pochi soldi, tante idee

KYN fa sfoggio di diversi tocchi di classe inseriti in una struttura di gioco che non brilla per originalità, mentre alcune infelici scelte ne fanno virare il muso verso il basso. La componente narrativa e lo schema di crescita dei personaggi, vale a dire due degli aspetti fondamentali per un GDR tradizionale, sono lasciati più o meno volutamente in secondo piano a favore della focalizzazione sul sistema di combattimento, reso interessante dalla presenza della pausa strategica e dal buon livello di sfida offerto dai nemici e del crafting. Tuttavia le battaglie, sempre piuttosto impegnative, raramente riescono ad essere realmente epiche e soprattutto non sanno ricompensare adeguatamente il giocatore. Riprendendo la brillante osservazione del collega Carlos Leiva di Vandal Online, in KYN c'è più amore che budget: la passione di Tangrin traspira chiaramente e viene valorizzata da alcune intuizioni interessanti; purtroppo non mancano degli errori, questa volta più che mai comprensibili, che non riescono ad elevare il titolo dalla mediocrità, anche se, lavorando di patch, qualche punto decimale potrebbe anche aggiungersi al voto finale.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo Windows 8, Windows 10
  • Processore AMD FX 6350 o Intel Core i5-2300
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video AMD Radeon HD 6770 o nVidia GeForce GTX 450

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7
  • Processore AMD Athlon 64 X2 6000+
  • 4 GByte RAM
  • Scheda video AMD Radeon HD 5750 o nVidia GeForce GS 250
  • Spazio su disco 10 Gbyte
  • Scheda audio compatibile con DirectX 9.0c

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
6.3
Lettori
ND
Il tuo voto

Difficile essere severi con un team composto da due sole persone, soprattutto in relazione a quanto spesso proposto da software house ben più attrezzate: KYN potrebbe meritare di essere provato, ma al prezzo di lancio è consigliabile solo agli appassionati di action RPG con un tocco di strategia.

PRO

  • La pausa tattica è un'idea vincente
  • Le battaglie sanno essere ostiche
  • Lo stile grafico è all'altezza di titoli più blasonati

CONTRO

  • L'azione è ripetitiva e non riesce a gratificare il giocatore
  • Il sistema di crescita dei personaggi è del tutto insoddisfacente
  • Piccoli ma a volte fastidiosi bug tecnici