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Scalata al potere

Il rinnovato team di Limbic Entertainment torna in campo con la responsabilità di recuperare la fiducia perduta

RECENSIONE di Mattia Armani   —   30/09/2015

Con Might & Magic Heros VI la fiducia di una delle community più longeve e fedeli che si ricordino si è incrinata tra cooldown, problemi strutturali e altri elementi non implementati al meglio. Ma l'onestà degli sviluppatori in merito alle problematiche del capitolo precedente ha colto nel segno ravvivando le speranze in una settima incarnazione che è stata indubbiamente sviluppata pensando ai fan.

Scalata al potere

In sostanza, tolta anche la dimensione social ed eliminati gli extra poco graditi del sesto capitolo, Might & Magic Heroes ritorna in pista arroccandosi intorno alle meccaniche base della serie incastrate in una dimensione narrativa rinnovata. Questa comprende sempre sei fazioni, due delle quali sono cambiate, ma i relativi rappresentanti sono i membri di un consiglio al servizio del Duca Ivan Griffin. Scegliendo uno dei consiglieri si apre una campagna secondaria e affrontandone due è possibile accedere a quella del Duca che forte delle vicende narrate dai suoi sostenitori può finalmente decidere quale cammino intraprendere in merito alla fondazione di un nuovo impero. Questo l'antefatto e questo l'elemento che ci coinvolge da subito fornendoci una scelta e conferendo un contesto piuttosto forte alla scelta del percorso da compiere. Le sei campagne secondarie sono basate su altrettanti eroi che hanno compiuto la loro scalata al potere in epoche differenti e includono una storia di ribellione orchesca, un rampollo viziato che prende coscienza delle proprie responsabilità, una storia di potenti magie, l'oscuro percorso del negromante, la forza dei legami sentimentali e un destino inatteso.

Might & Magic Heroes VII ci porta a spasso attraverso la scalata al potere di sei grandi eroi di Ashan

Ricomincio da sette

Might & Magic Heroes VII riparte dalle meccaniche fondamentali della serie composte da mappe esplorabili piene di creature, missioni, dungeon, oggetti magici, strutture, risorse e santuari che ci permettono di accrescere il nostro esercito per superare le sfide e combattere il cattivone di turno che nella modalità multiplayer viene impersonato da un giocatore in carne e ossa. Un turno permette di spostare il personaggio la cui capacità di movimento è determinata dalle caratteristiche e da eventuali bonus oltre a scandire il passaggio di un giorno della settimana con tutte le eventuali conseguenze economiche dettate dagli edifici controllati da noi o dalla fazione avversaria.

Scalata al potere

Quando la pedina del nostro eroe incontra un nemico interviene la mappa tattica sulla quale si gioca sempre a turni anche se in un tabellone diviso in quadretti con le due fazioni ai lati opposti del campo di battaglia. Ma torniamo alla mappa strategica premettendo che la CPU ci fa aspettare meno ma non è sempre reattiva, i glitch sono diminuiti sensibilmente ma persistono, i problemi tecnici abbondano e mancano del tutto le animazioni durante i dialoghi tra il Duca e i suoi consiglieri. Inevitabilmente questi elementi vanno a pesare sul giudizio finale anche se, questo va tenuto bene a mente, sono in buona parte risolvibili e non è detto che questo Might & Magic Heroes, come il quinto capitolo della serie, non sia destinato a maturare nel tempo. Ma veniamo ai contenuti. Alla base delle campagne minori, tutte piuttosto lunghe e ricche di eventi, c'è la raccolta di risorse funzionale al reclutamento di truppe che ci permettono di fronteggiare gruppi di mostri, eserciti nemici o roccaforti presidiate. In alcuni casi le risorse servono come reagenti per evocare creature da reclutare, in altri è meglio venderne alcune per avere rapidamente disponibilità economica. Nella prima fase della sua storia il viziato Tomas ha tempo in abbondanza ma risorse limitate mentre Imani è circondata da giacimenti ma deve completare una serie di quest impegnative partendo con un esercito decisamente esiguo. In questo caso la raccolta dei sette materiali ci porta al mercato di scambio che permette di commerciare usando qualsiasi risorsa come valuta per poi acquisire truppe, oggetti magici e quant'altro.

Scalata al potere

In tutte le campagne, comunque, il tempo è destinato a diventare, come in skirmish e multiplayer, un fattore decisivo in una serie che non permette di lasciare troppo respiro all'avversario. Non perdere turni, in sostanza, resta un punto cardine dell'esperienza anche se questa volta l'economia sembra vincolare maggiormente le possibilità espansive dell'intelligenza artificiale e non ci siamo trovati a dover affrontare eserciti titanici dopo una manciata di turni. In caso di troppa pressione è fortunatamente possibile tarare la difficoltà di ogni comparto del gioco riducendo, per esempio, solo quella legata alla fase strategica per poter esplorare con calma la mappa e dedicarsi allo sviluppo della propria città senza il rischio di dover affrontare battaglie troppo sbilanciate o troppo semplici. E oltre alla difficoltà possiamo aumentare anche la velocità di azioni e animazioni e anche in questo caso possiamo decidere nello specifico quali fasi alterare. Possiamo velocizzare il solo gameplay tattico per non modificare l'esperienza nella mappa principale o spingere tutto al massimo stravolgendo l'atmosfera per tagliare di netto i tempi di attesa. Infine i modificatori settimanali, il tasto alt che permette di vedere tutte le strutture utilizzabili, le carovane per il trasporto dei rinforzi che possono essere attaccate, i ripari per le truppe e i portali di teletrasporto completano un quadro che pur non essendo innovativo funziona anche se gli eroi, tutti basati sul medesimo albero delle abilità, non brillano per varietà. Inoltre la sbandierata possibilità di intervenire sullo scenario si riduce a pochi momenti precalcolati ma d'altronde stiamo parlando di uno strategico a turni che ha ben poco di dinamico escludendo il clima e l'illuminazione.

Alti e bassi

L'interfaccia gestionale delle città torna a essere bidimensionale e ci riporta indietro nel tempo rispetto allo scorso capitolo. Costruendo nuove strutture il livello dell'insediamento sale e diventa così possibile costruire edifici più importanti come gilde, vivai di potenti creature e strutture specifiche per ogni fazione. La scelta è stata probabilmente dettata da necessità economiche ma la resa, in qualche modo vintage, è buona e lo è anche grazie alla suggestiva e ricca colonna sonora accompagnata da una dimensione narrativa coinvolgente anche se flagellata da mancanze, problemi e scelte fin troppo orientate al risparmio come le scene di intermezzo limitate a sequenze di immagini.

Scalata al potere
Scalata al potere

Inoltre alcuni modelli, come nel caso degli elementali, non sono al passo con i tempi e la cosa risulta particolarmente evidente nella fase di combattimento. Per fortuna a compensare parzialmente ci pensa il colpo d'occhio della mappa strategica la cui resa, al netto di qualche rallentamento, è più che valida grazie a un utilizzo azzeccato dell'Unreal Engine 3 che garantisce effetti in quantità e una buona resa dei materiali. Inoltre a rafforzare la già ottima atmosfera intervengono dettagli sfiziosi come lo zoom out della schermata di gioco, in stile film fiabesco, quando viene chiamato il menù di salvataggio. Ma passiamo alla fase di combattimento che è quella in cui si decidono effettivamente i destini di ogni eroe. L'interfaccia è quella classica ed è piuttosto facile da decifrare. In basso a destra ci sono le opzioni del condottiero che se ne sta fuori dal combattimento, in basso a sinistra ci sono quelle dell'unità attualmente selezionata e in mezzo alle due troviamo l'ordine con cui le truppe potranno agire. La piccola icona in alto a sinistra porta al diario delle mosse effettuate mentre trascinando il cursore su un'unità avversaria è possibile vedere i danni che possono essere inflitti da un nostro contingente il cui numero di effettivi è riportato sotto alla figura. Premendo invece il tasto destro vengono fuori le caratteristiche dettagliate che sono molto utili per formulare strategie minuziose in una fase di gioco che è inevitabilmente influenzata dal fattore numerico delle truppe ma concede atrettanta importanza al movimento, alla capacità di attacco e alla difesa. Tutti fattori che possono permetterci di preservare truppe fondamentali per superare lo scontro successivo o invitarci a rischiare un attacco decisivo, sperando magari nei danni aggiuntivi di un critico. Alcune unità inoltre, hanno accesso ad abilità secondarie come nel caso delle creature volanti che possono effettuare attacchi rapidi per poi tornare alla posizione iniziale e la possibilità di attaccare alle spalle o ai fianchi non solo aumenta i danni ma porta l'unità aggredita a voltarsi per contrattaccare concedendo però la schiena al grosso dell'esercito. Il titolo ci offre inoltre numerosi talenti che vanno a influenzare ogni aspetto del combattimento e possono fare la differenza al pari degli incantesimi con cui il condottiero può curare, attaccare direttamente, infliggere malus o garantire bonus. L'altro elemento importante è rappresentato dalle protezioni sparse per le mappe che non fermano gli attacchi ma riducono i danni dei proiettili e possono essere fondamentali per coprire la schiena evitando gli attacchi alle spalle che causano danni decisamente più elevati dell'attacco frontale.

Scalata al potere

Ed è importante tenere conto di questo fattore visto che il nemico generalmente attacca le unità più deboli e cerca, non sempre con lucidità, di sfruttare tutte le dinamiche di gioco anche a difficoltà normale. Ovviamente quando la disparità di forze è molto elevata l'intelligenza artificiale non può fare molto ed è in questi casi che risulta utile la possibilità di simulare la maggior parte dei combattimenti ma dopo aver avuto l'esito della simulazione è comunque possibile affrontarli una seconda volta, manualmente, ed è una possibilità da non sottovalutare visto che la CPU è generalmente meno efficace di un giocatore esperto. D'altronde è sempre bene conservare quante più unità possibili in un titolo che non ci tratta con i guanti a partire dalla totale assenza di tutorial che potrebbe essere un problema per i neofiti. Partire all'arrembaggio in Might & Magic Heroes VII significa lasciarci le penne in men che non si dica anche a difficoltà normale e il nostro consiglio è quello di partire con la campagna Haven che risulta decisamente permissiva nella prima fase. In ogni caso possiamo affermare che il bilanciamento complessivo dell'esperienza è migliorato decisamente e ci troviamo di fronte a un'esperienza solida anche se in multiplayer resta il grosso problema di recuperare dopo aver perso uno scontro. Ma in una situazione di equilibrio, con gli eroi che si squadrano a distanza tra rapide scorrerie per ottenere il controllo delle risorse, la tensione è elevata e la formula funziona. Inoltre il valido sistema di combattimento a turni rende i duelli piuttosto divertenti, la modalità hotseat consente di giocare in due sulla stessa macchina e il supporto LAN evita di sottoporsi a questo sbattimento. Infine non possiamo dimenticarci dell'editor che è decisamente intutivo e permette di mettere mano non solo alle mappe ma anche agli eroi e alle fazioni.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo Windows 7
  • Processore Intel Core i5 4440
  • 16 GB RAM
  • Scheda video GeForce GTX 780

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7 SP1 o Windows 8/8.1 a 64 bit
  • Processore Intel Core i5 660 3.3 GHz o AMD Phenom II X4 955 @ 3.2 GHz
  • 4 GB RAM
  • Scheda Video NVIDIA GeForce GTX460 o AMD Radeon HD5850 (1024 MB VRAM)

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo Windows 7 SP1 o Windows 8/8.1 a 64 bit
  • Processore Intel Core i5 2400 @ 3.1 GHz or AMD FX-6100 @ 3.3 GHz
  • 6 GB RAM
  • Scheda Video NVIDIA GeForce GTX670 orAMD Radeon HD7870 (2048 MB VRAM)

Conclusioni

Digital Delivery Steam, uPlay
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (11)
6.4
Il tuo voto

Might & Magic Heroes VII punta saggiamente sulle meccaniche di base e riesce a coinvolgere grazie a una componente narrativa corposa e per certi versi originale ma l'esperienza è inficiata da problemi tecnici di vario genere ed evidenti lacune. Mancano inoltre novità sostanziali ma viste le difficoltà avute con il capitolo precedente la scelta di ripartire da una base solida e sicura ha indubbiamente senso anche se sarebbe stato meglio farlo con un prodotto più rifinito e corredato da un tutorial per accogliere i neofiti. In ogni caso lo spazio per i miglioramenti c'è ed è molto probabile che le inevitabili patch ci restituiscano un prodotto pienamente fruibile.

PRO

  • Dimensione narrativa ben strutturata e ricca di dialoghi interessanti
  • Bilanciamento migliorato e possibilità di personalizzare ogni dettaglio dell'esperienza
  • Piacevole per le orecchie e per certi versi curato...

CONTRO

  • ...ma pieno di lacune e di magagne di ogni tipo
  • Un solo albero delle abilità per tutti gli eroi
  • I neofiti potrebbero avere qualche problema vista la mancanza di un tutorial