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Storia di una volpe e del suo salvadanaio

Distribuito in bundle con Oculus Rift, Lucky's Tale porta i platform nella realtà virtuale

RECENSIONE di Raffaele Staccini   —   11/04/2016

Dopo aver testato a fondo EVE: Valkyrie e Chronos, è giunto il momento di occuparci di un altro titolo di lancio di Oculus Rift: Lucky's Tale. Si tratta di un platform 3D sviluppato da Playful, uno dei team che ha supportato la realtà virtuale fin dall'inizio, con decine di progetti e prototipi. Il fondatore Paul Bettner è stato tra l'altro uno dei baker da cinquemila dollari della campagna Kickstarter di Oculus Rift. Un fatto, questo, che gli ha permesso di visitare il quartier generale di Oculus e di allacciare i rapporti con la squadra di Palmer Luckey. Lucky's Tale è anche uno dei giochi venduti in bundle con la prima versione del visore e dovrebbe quindi essere uno dei migliori biglietti da visita della nuova tecnologia. Ma in questa line-up di lancio i problemi sembrano essere sempre gli stessi.

Lucky's Tale è un platform molto carino, ma non immune ai difetti tipici della lineup di lancio della VR

L'amicizia? Una questione di interessi

Storia di una volpe e del suo salvadanaio

Voler parlare di trama in un platform è un po' come cercare l'approfondimento psicologico in un porno. Ma Lucky's Tale, per quanto debole, ne ha una e sarebbe scortese non prenderla minimamente in considerazione. Tutto nasce dall'amicizia tra una volpe di nome Lucky e un maialino. Costui non è però un suino qualunque e si dà il caso che sia anche il salvadanaio personale del nostro canide. I due vivono felici nella loro casa, finché un malvagio polipo a tre occhi non rapisce l'animaletto forato, abbandonando Lucky nello sconforto. Ora, chi di voi non si farebbe in quattro per recuperare un amico così prezioso, al quale avete affidato tutti i vostri rispar... ehm, sogni? Da buon amico qual è, Lucky parte allora alla ricerca del suo compagno, seguendo la scia di monetine che il rapitore ha lasciato dietro di sé attraverso i dodici livelli dell'avventura, che portano all'inevitabile scontro finale per il recupero del bottino. No, scusate, dell'amico. Qualcuno potrebbe vedere in tutto ciò una critica velata ai legami di amicizia fondati sull'interesse reciproco? Forse. Tuttavia la storia è veramente tutta qui e, nonostante il titolo del gioco, il fatto che i livelli siano catalogati in un libro diviso in quattro capitoli rende il tutto piuttosto bizzarro. Ma visto che da più di trent'anni Mario è lì a dimostrare che non è di certo la trama a definire il genere, passiamo a vedere quali intuizioni di level design gli sviluppatori sono riusciti a ricavare dalla realtà virtuale.

Scatole, che passione!

Storia di una volpe e del suo salvadanaio
Storia di una volpe e del suo salvadanaio

A prima vista Lucky's Tale appare come un mix di platform in tre dimensioni, con un po' di Super Mario 64 qui, un po' di Banjo Kazooie là e, visto che ci siamo, anche una spolverata di Crash Bandicoot. Il sistema di controllo è molto semplice e si basa su poche azioni principali: salto, doppio salto, scodata e salto con spanciata. Così la piccola volpe si muove liberamente all'interno dei livelli, seguita dalla telecamera, alla ricerca di monete smarrite che possono stare in bella vista o nascondersi dentro scatole da distruggere di "perameliana" memoria, essere piantate nel terreno o risultare invisibili finché non ci si avvicina abbastanza da farle comparire in trasparenza. Quest'ultima meccanica funziona in collaborazione con il visore e possiamo vedere le monete solo quando rivolgiamo il nostro sguardo verso l'area in cui sono nascoste. Lo stesso vale per le gemme, che contribuiscono a determinare il punteggio di fine livello. Se le monete sono infatti il corrispettivo delle mele in questo specifico mondo di gioco, e permettono di guadagnare una vita ogni volta che si raggiungono le cento unità, le gemme concorrono ad accrescere i punti finali, insieme al numero di mostri uccisi e al modo in cui si raggiunge la corda della mongolfiera che ci aspetta alla fine di ogni livello. Proprio come in Mario, il punto in cui Lucky riesce ad aggrapparsi alla fune dà un bonus, che aumenta se si arriva al punto più alto. Non ci sono però punteggi da battere e in tal senso non avrebbe guastato una classifica online o dei riferimenti base per ottenere più "zampe" quando si raggiunge un punteggio più elevato. Chiaramente inserite per allungare il cosiddetto brodo, queste servono ad accedere ai capitoli più avanzati e se ne possono ottenere abbastanza solo rigiocando qualche livello nelle due modalità aggiuntive, prova a tempo e caccia alle monete rosse. Se la seconda è piuttosto noiosa, visto che crea un livello parallelo disseminato di monete speciali che avrebbe avuto più senso cercare nella run principale, la modalità a tempo è invece abbastanza interessante. Seguendo un percorso a checkpoint si devono così battere tre tempi limite: il bronzo è semplicissimo, l'argento si ottiene con un po' d'impegno mentre l'oro è un qualcosa ai limite dell'impossibile. C'è poi un pacchetto regalo nascosto in ognuno dei livelli canonici, grazie al quale si ottiene un diorama tridimensionale che ritrae personaggi e mostri, da ammirare nel menù principale.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel i7 6700k
  • Scheda video NVIDIA GTX 980 Ti
  • Memoria 16 GB RAM
  • Oculus Rift Development Kit 2
  • Sistema operativo Windows 10 64bit

Requisiti minimi

  • Processore Intel i5-4590 equivalente o superiore
  • Scheda video NVIDIA GTX 970/AMD R9 290 equivalente o superiore
  • Memoria 8GB+ RAM
  • Uscita video HDMI 1.3
  • 3 porte USB 3.0 più 1 porta USB 2.0
  • Sistema operativo Windows 7 SP1 64 bit o più recente

Pochi ma buoni?

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, i livelli di Lucky's Tale sono dodici, più due boss fight. Ciò significa che, nonostante le modalità extra, il gioco si porta a termine in circa cinque ore. Se alla brevità si accompagnasse una buona realizzazione complessiva, non avremmo certo nulla da ridire a un gioco che è offerto gratuitamente a tutti i possessori di Oculus. Purtroppo però non è così. A fronte di una grafica pulita e colorata, che ricorda i già citati capolavori Nintendo di fine millennio, i ragazzi di Playful non sono riusciti a distinguersi sotto nessun punto di vista.

Storia di una volpe e del suo salvadanaio

Il character design è simpatico ma fin troppo generico, e Lucky è semplicemente un Tails con una coda in meno, un mantello in più e nessun potere specifico. Anche i livelli non offrono nulla di innovativo e alcune meccaniche vengono riciclate fin troppo spesso, tanto da riuscire a risultare ripetitive persino in un gioco così breve. Ci sono piccole sezioni in due dimensioni interessanti, ma è davvero troppo poco per compensare il riuso dei mostri e l'insistenza nell'inserire zone che si sbloccano dopo aver colpito alcuni bersagli con delle bombe. Sì perché la prima volta è carino mirare con la testa per distruggere dei bersagli, la seconda ci può stare e pure creare un mostro, da uccidere rilanciandogli la sua stessa bomba, rientra ancora in un riutilizzo divertente; ma se ricicli la meccanica in tutti i livelli dell'ultimo capitolo senza aumentare la difficoltà, poi diventa fin troppo facile sconfiggere il boss finale. E un platform troppo facile è noioso, come un rompicapo di cui si conosce già la soluzione. Anche l'integrazione con la realtà virtuale nel level design del titolo non va oltre e dobbiamo farcene una ragione. Le reazioni di Lucky quando ci avviciniamo con la testa (e la telecamera), per esempio, sono infatti un semplice elemento di contorno, che risulta grazioso nelle prime battute ma che non aggiunge praticamente nulla all'esperienza. Da migliorare, infine, anche il movimento della telecamera, che provoca un leggero motion sickness (ma ci si abitua presto) e che in alcune fasi risulta troppo lenta, rendendo frustrante affrontare i livelli nelle prove a tempo.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.3
Lettori (1)
8.1
Il tuo voto

Se non fosse stato gratuito, probabilmente non avremmo avuto motivi sufficienti ad acquistare Lucky's Tale. Nonostante un effetto 3D coinvolgente e alcuni simpatici utilizzi della realtà virtuale, il gioco Playful risulta mediocre sotto quasi tutti i punti di vista, dal level design al livello di sfida, e non aggiunge nulla al genere. A livello di contenuti è poco più di una tech demo, che vale comunque la pena scaricare e portare a termine per passare qualche ora e capire che, effettivamente, i platform sono giocabili anche sulla VR. Ma bisogna essere consapevoli che non siamo nemmeno lontanamente vicini ai modelli di riferimento.

PRO

  • Grafica pulita e graziosa
  • Buon livello di coinvolgimento

CONTRO

  • Personaggi e livelli dimenticabili
  • Brevissimo, con alcune meccaniche riciclate
  • Problemi nella gestione della telecamera