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La leggenda del drago

Chronos è l'action RPG in terza persona sviluppato da Gunfire Games. Ma il genere può convivere con la realtà virtuale?

RECENSIONE di Raffaele Staccini   —   06/04/2016

Tra simulatori di ogni tipo e avventure horror più o meno riuscite, le demo viste nei mesi precedenti all'uscita di Oculus Rift ci avevano convinto che la realtà virtuale fosse una tecnologia altezzosa, desiderosa di ospitare solo giochi con visuale in prima persona. Questa convinzione ci ha accompagnato a lungo, finché alla GDC 2016 non abbiamo provato un gioco di ruolo d'azione che ha cambiato la nostra prospettiva. Si trattava ovviamente di Chronos, titolo sviluppato da Gunfire Games che sembra voler fondere le meccaniche di combattimento di Dark Souls con lo spirito avventuriero di The Legend of Zelda. Il tutto inserito nel contesto della realtà virtuale, sfruttando una visuale in terza persona dannatamente old school. Sulla carta una follia. Ma non priva di solide basi.

Ecco il nostro verdetto su Chronos, RPG che vuole convincerci che VR e terza persona possano convivere!

A caccia tra le dimensioni

Il mondo è caduto nel caos. In una post-apocalittica realtà parallela è il potere di un drago a impedire agli uomini di vivere la propria vita in pace. Eppure c'è ancora speranza e un eroe può intraprendere un lungo viaggio per ergersi infine contro il nemico e riportare tutto alla normalità.

La leggenda del drago

Insomma, come da manuale del buon videogioco d'avventura abbiamo un drago, un eletto e tanta strada da fare prima di arrivare a destinazione. Tuttavia dietro a questa sottile e tutt'altro che originale trama, Chronos nasconde qualcosa di più di una semplice caccia al drago, che si svolge per la maggior parte del tempo in regni tipicamente fantasy, fatti di giganti, principesse e razze tanto strane quanto interessanti. C'è un background nascosto, che il giocatore deve ricercare attivamente all'interno di pergamene, libri e file informatici. Oppure può accontentarsi semplicemente di procedere per la propria strada e di eliminare tutti i nemici e le stranezze che gli si parano davanti. In questo modo si perderebbe però una parte importante dell'esperienza, che è resa ancor più appetibile proprio grazie alla realtà virtuale. La necessità di chinarsi letteralmente sui libri per leggerne il contenuto è infatti uno degli espedienti più coinvolgenti mai utilizzati in un gioco di ruolo, che fa venire voglia di sfogliarne ogni pagina anche quando la scrittura corsiva, lo ammettiamo, fa a pugni con la definizione del visore (ma crediamo, e speriamo, che con la consumer version sia più facile distinguere i caratteri). Non c'è ovviamente da aspettarsi una trama particolarmente intricata ma, nella dozzina di ore necessarie a portare a termine l'avventura a difficoltà normale, non mancherà mai la curiosità di scoprire cosa realmente ha portato il mondo sull'orlo della rovina.

La gioventù che vince la morte

Chronos ci ricorda di essere un soulslike fin dalle prime battute, quando scopriamo pian piano il sistema di movimento e gli attacchi di base. Con spostamenti piuttosto pesanti, l'eroe può attaccare direttamente con colpi leggeri e pesanti oppure decidere di affidarsi al contrattacco dopo aver parato o schivato uno degli assalti nemici. Ben presto si aggiunge poi una componente magica, che permette di dominare il potere di alcuni elementi come il fuoco o l'elettricità.

La leggenda del drago
La leggenda del drago

Quest'abilità si ricarica proprio parando e schivando gli attacchi al momento giusto e, una volta attivata, può offrire un boost di potenza o concedere uno stato provvisorio di invulnerabilità, a seconda dell'elemento scelto. Si può inoltre impregnare l'arma principale di magia per un breve periodo, manualmente o, ancora una volta, sfruttando al momento giusto evasione e parata. Dominare queste meccaniche non è semplice e chi ha giocato ai vari Dark Souls sa bene che, se non si studiano a dovere i pattern d'attacco del nemico, la morte è sempre dietro l'angolo. Anche i ragazzi di Gunfire Games hanno fatto proprio questo dictat e, a prescindere da quale livello di difficoltà si scelga all'inizio di una nuova partita, lanciarsi a testa bassa contro i nemici non è mai una buona idea, nemmeno contro quelli più deboli. Ma nonostante un sistema di checkpoint tutt'altro che ravvicinato e le molte scorciatoie da ricordare, la morte non può essere temuta perché è un elemento importante, ancor più che in qualsiasi altro esponente del genere. Con un'intuizione originale, Chronos la collega infatti con il trascorrere del tempo nel mondo di gioco: partiamo con il nostro eroe (o eroina) appena maggiorenne e, dopo ogni decesso, lo vediamo crescere e man mano invecchiare. I segni dell'età non sono però prettamente estetici e, oltre alla barba più folta e ai capelli che ingrigiscono, cambia anche la velocità di crescita di alcune statistiche. Investendo i punti abilità guadagnati a ogni aumento di livello, occorre quindi valutare anche il momento opportuno per migliorare uno dei quattro parametri a disposizione: se le statistiche fisiche di base come la forza, l'agilità e la vitalità sono più facili da aumentare nella gioventù, man mano che il personaggio acquisisce esperienza la situazione si capovolge e diventa meno costoso migliorare i poteri arcani. La morte serve poi a bilanciare il livello di difficoltà nel corso del gioco, perché permette di far ricomparire i mostri già affrontati e "grindare" in caso di difficoltà. Inoltre ogni dieci anni (a partire dal ventesimo compleanno), l'eroe può scegliere uno dei tre tratti specifici del decennio, fino all'ottantesimo anno di età, quando la "magia" si rompe e il giocatore capisce che, di fatto, è stato sconfitto. Anche senza un vero e proprio game over.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel i7 6700k
  • Scheda video NVIDIA GTX 980 Ti
  • Memoria 16 GB RAM
  • Oculus Rift Development Kit 2
  • Sistema operativo Windows 10 64bit

Requisiti minimi

  • Processore Intel i5-4590 equivalente o superiore
  • Scheda video NVIDIA GTX 970/AMD R9 290 equivalente o superiore
  • Memoria 8GB+ RAM
  • Uscita video HDMI 1.3
  • 3 porte USB 3.0 più 1 porta USB 2.0
  • Sistema operativo Windows 7 SP1 64 bit o più recente

Una VR vecchio stile

Oltre che per le fattezze dell'eroe, all'inizio armato di scudo e spada (e vestito di verde), Chronos cerca di riproporre anche quel richiamo all'esplorazione tipico di ogni The Legend of Zelda. Le aree di gioco sono così caratterizzate da diversi indizi nascosti e da enigmi che vanno risolti per affrontare un boss alla pari, per attraversare un pavimento particolarmente cedevole o per accedere all'area successiva. Un'esplorazione che è resa ancor più interessante grazie al peculiare punto di vista del giocatore, che vede il suo alter ego attraverso una telecamera fissa che ricorda molto da vicino i primi Resident Evil.

La leggenda del drago

A differenza dell'horror Capcom, però, questo espediente risulta tutt'altro che frustrante e permette di scrutare letteralmente ogni angolo alla ricerca non solo di oggetti (invero tutt'altro che variegati), ma anche di nemici nascosti che potrebbero accerchiarci o coglierci alla sprovvista. Insomma, pur essendo un titolo che sulla carta sarebbe giocabilissimo anche su un normale televisore, una volta provato con la realtà virtuale difficilmente riusciremmo a tornare indietro. Chronos offre infatti un'immersione diversa da quella dei titoli in prima persona, ma altrettanto coinvolgente. C'è però un prezzo da pagare e, quando si vedono cinquanta dollari (circa 44 euro con il cambio attuale) abbandonare i nostri conti è difficile non tenere in considerazione fattori come la longevità o la qualità grafica. Siamo infatti abituati a giochi di ruolo che vanno ben oltre le dieci-quattordici ore offerte dai ragazzi di Gunfire Games, che non si sono sprecati molto nemmeno sul fronte delle missioni secondarie e delle personalizzazioni: sono poche le armi, pochi i potenziamenti e pochissimi i personaggi non giocanti con cui interagire. Anche il colpo d'occhio non è il massimo e se dalla distanza ci troviamo di fronte ad ambientazioni curate e suggestive, quando la telecamera ci porta a pochi centimetri dai poligoni, anche con tutti i settaggi al massimo è evidente che il tributo più elevato alla nuova tecnologia venga versato proprio dalla qualità delle texture. Non mancano mai problemi di compenetrazione poligonale e in alcune circostanza risulta un po' estraniante vedere il proprio personaggio correre senza poggiare i piedi per terra. Davvero buono infine il comparto audio, che se viene accompagnato da delle ottime cuffie collabora in maniera decisiva al senso di coinvolgimento dell'esperienza.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.8
Lettori
ND
Il tuo voto

Chronos è nel complesso un titolo interessante, che però è tutt'altro che immune al male di tutti i titoli di lancio di Oculus Rift: la carenza di contenuti. Se si è disposti a pagare il prezzo del biglietto (e gli early adopter della VR lo hanno già dimostrato ampiamente), il titolo di Gunfire Games ripaga con un'esperienza breve, non priva di difetti, ma comunque molto coinvolgente. Chi invece aveva dubbi sul futuro della terza persona nell'era della realtà virtuale dovrà ricredersi: nel giro di poco tempo potremmo non riuscire più a farne a meno, nonostante qualche disagio dovuto alla presenza del visore (ma la versione consumatori di Oculus pare garantire un bel passo in avanti anche sotto questo punto di vista).

PRO

  • Progressione del personaggio originale
  • Qualche buona idea per gli enigmi
  • Realtà virtuale e terza persona: si può fare

CONTRO

  • Contenuti davvero risicati
  • Visivamente altalenante