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Un forastero!

Resident Evil 4 arriva su Xbox One e PlayStation 4 in quello che possiamo definire più un semplice porting che un'edizione remaster, con tutti i pregi e i difetti del caso

RECENSIONE di La Redazione   —   31/08/2016

Prima della sua uscita, avvenuta in Giappone su GameCube il 27 gennaio del 2005, Resident Evil 4 aveva lasciato perplessi tutti i puristi del genere survival horror, presentando nelle anteprime e nelle demo meccaniche di gioco fortemente diverse dai suoi predecessori e molto più vicine a quelle di uno sparatutto in terza persona. Salti, arrampicate, nugoli di nemici contemporaneamente sullo schermo armati di tutto punto: dov'era finito Resident Evil, si chiedevano in molti? Domande e dubbi che passarono però in secondo piano quando il gioco giunse nei negozi e, a prescindere da tutto, si rivelò un vero e proprio capolavoro per design dei livelli, giocabilità, grafica (al tempo, forse, la migliore disponibile su console) e longevità. Osannato dalla critica e dal pubblico, con milioni di copie vendute nel suo peregrinare di piattaforma in piattaforma, conversione dopo conversione, il gioco d'azione horror di Capcom approda anche su Xbox One (e PlayStation 4) con un'edizione che di remaster, come vedremo, ha onestamente solo il nome. Insomma, aspettando Resident Evil 7, che abbiamo di recente provato, speravamo di poterci consolare con questo, ma siamo rimasti piuttosto delusi...

Resident Evil 4 su Xbox One e PlayStation 4 è più un semplice porting che un'edizione remaster

Dall'Inferno di Raccoon City a quello di El Pueblo

Sono passati sei anni dalla distruzione di Racoon City e del fallimento dell'Umbrella, ed ora l'ex agente di polizia Leon Kennedy è un veterano dei corpi speciali dell'esercito mandato in Europa per una delicata missione: salvare Ashley Graham, la figlia del presidente degli Stati Uniti d'America tenuta prigioniera da una misteriosa setta in un piccolo villaggio sperduto fra i monti della Spagna. Ma da quelle parti c'è qualcos'altro che non va: si parla di misteriose sparizioni, di gente plagiata che impazzisce e uccide. C'è qualche legame fra queste vicende e la setta? E chi si nasconde dietro questa strana organizzazione?

Un  forastero!
Un  forastero!

All'epoca del suo rilascio, come molti di voi ricorderanno, il gioco si rivelò rivoluzionario a livello di meccaniche, soprattutto considerando la saga a cui apparteneva. Con questo gioco, di fatto, Resident Evil svoltava definitivamente prendendo poi in futuro una deriva action poco gradita dalla maggior parte dei fan storici. La prima grande differenza rispetto al passato fu l'ambiente completamente in 3D con la visuale in terza persona fissa, posta direttamente dietro alle spalle del protagonista, che rimaneva invece sempre nell'angolo in basso laterale dello schermo. Inquadratura controllabile entro certi parametri, che negli anni a venire sarebbe stata adottata da altri giochi famosi. Poi la giocabilità che, come accennato prima, svoltava verso un sistema che abbandonava gli enigmi, i ritmi lenti e la tensione in favore di un altro più incentrato sull'azione e sugli schemi da sparatutto in prima persona. Elementi cardine che ritroviamo ovviamente ancora oggi in questo porting, assieme a tutte quelle che all'epoca costituirono una vera e propria novità, come per esempio i nemici. Le creature e gli infetti, infatti, non sono i tradizionali zombi di una volta, ma per la maggior parte mostri veloci, intelligenti e capaci di utilizzare spesso armi, attrezzi ed interagire con gli elementi dello scenario come scale, porte e via dicendo. Questa natura più aggressiva ma anche ragionata e "di squadra" dei nemici, costringe l'utente a un approccio più dinamico all'azione, sfruttando al meglio sia l'agilità del personaggio, che può utilizzare a sua volta elementi dello scenario per difendersi, colpire o ostruire passaggi, e certe sue abilità fisiche per scalciare, arrampicarsi o saltare giù da alcune finestre, magari per evitare lo scontro ravvicinato o di rimanere intrappolato. Senza contare le numerose armi di cui entrerà in possesso nel corso della storia. L'arsenale a disposizione di Leon è più fornito che mai, e spazia da diversi tipi di pistole fino ad arrivare a bazooka, lancia granate e fucili di precisione. Ma serviranno tutte, chi più, chi meno, per venire a capo di scontri che alla fine si rivelano molto divertenti e abbastanza vari, al pari del livello di sfida, soprattutto quando si devono affrontare i vari boss di fine area, anche se talvolta sono presenti dei QTE.

Obiettivi Xbox One

Gli obiettivi di questa edizione di Resident Evil 4 sono dodici per un totale di 1000G. Per ottenerli bisogna progredire nell'avventura, da completare magari alla difficoltà più elevata, o soddisfare certe richieste. come raccogliere tutti i tappi o sconfiggere El Gigante.

Tecnicamente al di sotto delle attese

Per il resto il gioco resta piuttosto longevo, almeno per chi non lo conosce bene e sa già come muoversi e come agire. In più può contare su un discreto tasso di rigiocabilità grazie alle cose da scoprire e alle modalità extra inserite, che assicurano diverse altre ore di divertimento.

Un  forastero!

Passando alla parte tecnologica, che poi per certi versi è quella che a volte interessa di più l'utente in occasione di titoli rimasterizzati per console più performanti rispetto a quelle di origine, Resident Evil 4 HD Remaster viene ripresentato con una risoluzione grafica pari a 1080p e con un frame rate ancorato sui 60 frame al secondo. Ma qui saltano fuori i problemi: il gioco, tra l'altro il più vecchio dei tre riproposti in questi mesi da Capcom e dunque più bisognoso di "cure", non ha subito grosse migliorie e anzi, a dirla tutta, i grafici dell'azienda giapponese non si sono sforzati più di tanto nemmeno per inserire qualche texture più complessa. Di fatto graficamente il gioco sembra preso e trasferito di peso su Xbox One senza ulteriori modifiche se non, come detto, risoluzione e frame rate, con quest'ultimo parametro che garantisce una maggiore fluidità generale. Paradossalmente, però, con la pulizia grafica che ne deriva, la resa visiva ne guadagna in nitidezza ma ne perde in tutto il resto: le texture piatte e a bassa risoluzione, per esempio, si notano molto di più e stonano dunque maggiormente nel contesto, specie nei primi piani degli oggetti o nelle inquadrature in controcampo di qualche elemento dello scenario posto vicino alla camera. Va invece un tantino meglio con il sistema di illuminazione: in tal senso gli sviluppatori hanno implementato un nuovo processo (o rielaborato il vecchio) per la gestione delle fonti luminose che migliora sensibilmente i giochi di luce e ombre, ma non aspettatevi chissà quali miracoli. Per il resto, anche la mole poligonale è esattamente quella vista sulle vecchie console e su personal computer, come del resto il sonoro, che però può vantare il vecchio buon parlato in inglese e spagnolo, con i classici sottotitoli in italiano. Allo stesso modo pure a distanza di anni rimangono azzeccate le musiche e gli effetti sonori, che come sempre riescono a ricreare in maniera valida l'atmosfera tipicamente horror dell'avventura.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (19)
7.4
Il tuo voto

Resident Evil 4 resta un titolo godibile nonostante l'età, capace di mantenersi a galla nei giudizi proprio grazie al suo gameplay, nonostante in questa edizione di remaster abbia solo il nome. Di fatto, Capcom si è limitata a fare un mero porting delle vecchie versioni, alzando la risoluzione e il frame rate ma lasciando praticamente invariato tutto il resto. Ne consegue un titolo graficamente male ottimizzato, che resta comunque intrinsecamente valido dal punto di vista della giocabilità, fermo restando il fatto che in queste "condizioni" ha motivo di esistere solo per coloro che non lo hanno mai giocato e sono disposti a sorvolare sulla qualità estetica del prodotto.

PRO

  • Molto longevo e ricco di modalità aggiuntive
  • Divertente e impegnativo...

CONTRO

  • ...anche se visti gli anni sul groppone perde un po' l'appeal dell'originale
  • Tecnicamente deludente