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Kingdom: New Lands, recensione

L'ottimo strategico con elementi survival in 2D arriva anche su piattaforme mobile

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   24/03/2017

Come quello della mitica canzone di Dario Fo, anche il re di Kingdom: New Lands sta seduto su una sella, ma al contrario di quello lui non piange, perché in effetti non ne ha nemmeno il tempo. Alla faccia dei monarchi che si crogiolano nell'opulenza, il nostro re si da un gran da fare per costruire e proteggere il proprio regno, agendo in prima linea su più fronti per fare in modo che la sua terra cresca e non subisca danni da parte dei nemici.

Kingdom: New Lands, recensione

Il gioco è partito nel 2013 come titolo in flash, ma si è poi espanso ed evoluto conquistando il sottotitolo New Lands e approdando un paio di anni fa su PC e nel 2016 su Xbox One, ottenendo ottimi riscontri. Si tratta di un titolo di difficile catalogazione, che raccoglie elementi da diversi generi e li mette insieme in un modo decisamente originale, anche a causa dell'inquadratura laterale e del suo basarsi interamente sul piano bidimensionale, che per forza di cose semplifica il sistema di controllo ma senza per questo rinunciare a una notevole profondità strategica e gestionale. In pratica, si tratta di guidare il re alla scoperta di nuove terre da annettere al proprio regno, aggiungendo ambientazioni, aumentando la popolazione sotto il proprio controllo, ricostruendo edifici e strutture e facendo in modo che il tutto funzioni per il meglio, oltre a investire in sistemi difensivi che garantiscano la protezione delle aree contro gli attacchi dei nemici, siano questi umani o ultraterreni. Perché a quanto pare le fascinose terre che il sovrano esplora sul suo cavallo sono anche piuttosto pericolose, e continuamente soggette a tentativi di infiltrazione e attacco da parte di demoni vari che ne minacciano costantemente l'integrità. Anche per questo motivo la vita del re appare decisamente piena e impegnativa in Kingdom: New Lands, che in ogni momento richiede di portare avanti azioni coordinate e ben pianificate, pur puntando molto anche sulla contemplazione del suo meraviglioso aspetto estetico.

La vita del re non è mai stata tanto impegnativa come in Kingdom: New Lands

Un cavallo e un sacchetto di monete

Tutto parte da una corona, un cavallo e un sacchetto di monete, le basi per la costruzione dell'impero. Il re si ritrova dunque a cavalcare e scoprire nuove terre, e soprattutto investire denaro nell'annessione di nuovi sudditi, nella costruzione di strutture e nell'organizzazione delle difese. Lo stile minimalista e diretto che caratterizza fin da subito il gioco non rende immediatamente chiarissimi gli obiettivi e il modo migliore di investire il denaro per raggiungerli, dunque si tratta essenzialmente di provare e osservare le conseguenze, e l'ottimo aspetto della grafica aiuta indubbiamente a rendere questa componente contemplativa del gameplay particolarmente piacevole.

Kingdom: New Lands, recensione

La meccanica prevede dunque lo spostamento a destra o a sinistra tra i territori esplorabili, l'elargizione di denaro per le varie attività di costruzione e difesa del regno e, quando cala la notte, l'organizzazione delle difese dall'invasione dei nemici. Si tratta sostanzialmente di cercare di sopravvivere il più a lungo possibile, in una struttura che amalgama dunque elementi strategici, gestionali e survival rappresentati con un taglio molto originale. Lo scopo finale è la costruzione di una nave con cui partire alla scoperta di nuove terre, sulle quali ci si ritrova a far ripartire la medesima procedura ma all'interno di ambientazioni diverse e a difficoltà crescente, riproponendo situazioni simili a quelle viste in precedenza anche se dislocate in maniera diversa. La basilarità del sistema di controllo rende Kingdom: New Lands un gioco particolarmente adatto alle piattaforme mobile, che infatti lo accolgono in maniera praticamente perfetta tranne qualche occasione incertezza nella rilevazione dei tocchi sullo schermo. La sua struttura impegnativa dona profondità all'esperienza, ma bisogna dire che il fascino sprigionato dalla grafica in bitmap è qui particolarmente efficace nel rapire il giocatore all'interno di questo strano mondo. Siamo ormai abituati alle soluzioni 2D artistiche ma in questo caso la cura nei particolari appare estrema e la bellezza degli scenari, con il ciclo giorno/notte e lo scorrere delle stagioni a variarne continuamente l'aspetto, rappresenta una bella spinta a continuare nell'esplorazione e nella costruzione dei regni, anche a fronte di una inevitabile ripetitività.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.2.6
Digital Delivery App Store
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (2)
6.9
Il tuo voto

Potreste averne comprensibilmente abbastanza di titoli indie artistoidi dalla grafica in bitmap, ma Kingdom: New Lands riuscirà comunque a stupirvi. Il primo impatto positivo è sicuramente dato dall'estrema cura nella realizzazione degli scenari, e questo funge anche da motore per l'intera struttura di gioco che parte dall'esplorazione dei regni, ma ben presto ci si rende conto di come ci sia anche tanta sostanza al di sotto. Certo è inevitabile una certa ripetizione delle azioni a lungo andare, ma è facile perdersi in questa struttura ripetitiva alla ricerca di nuovi territori e con la ferrea volontà di proteggere il proprio regno, con tutte le energie che questo ci assorbe.

PRO

  • Ottima commistione tra strategico, gestionale e survival
  • Comparto grafico di grande fascino
  • Perfettamente calato nel contesto mobile

CONTRO

  • Struttura che si ripete necessariamente
  • Costo piuttosto alto per un titolo mobile