59

DiRT 4, derapata mon amour

Codemasters lancia finalmente il nuovo episodio della sua celebre serie rallistica: vediamo com'è andata

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   08/06/2017

Dopo l'ottimo DiRT Rally, un progetto nato un po' in sordina ma poi rivelatosi sorprendentemente valido, Codemasters non aveva tantissime opzioni per portare avanti quello che si pone come uno dei suoi franchise di punta. Un ritorno alle atmosfere arcade e caciarone di DiRT 3 era fuori discussione, visto che ormai peraltro quel tipo di offerta viene ben rappresentata da GRID; e così ecco DiRT 4, un episodio solido e concreto che punta tutto sulla bontà di un sistema di guida inappuntabile, sulla varietà dei contenuti e su qualche piccola ma interessante novità. Molto apprezzato dalla stampa internazionale, il gioco ci è arrivato con un po' di ritardo, ma siamo finalmente pronti a parlarvene nel dettaglio. Prima però una domanda fondamentale: per voi un gioco di guida deve semplicemente divertire oppure mettervi alla prova?

Piloti della domenica

L'interrogativo non era campato per aria, visto che la prima scelta a cui DiRT 4 ci pone di fronte è la selezione dello stile del gameplay fra "giocatore" e "simulazione". Al netto delle tantissime regolazioni di fino che è possibile utilizzare in un caso o nell'altro, c'è una differenza sostanziale fra le due impostazioni: nel primo caso la vettura, per quanto potente, segue un comportamento per lo più prevedibile e consente dunque di utilizzare freno e acceleratore per bilanciare in modo molto preciso la derapata, che rimane la manovra principe per affrontare qualsiasi tratto di strada che non sia un rettilineo; nel secondo caso entrano invece in gioco tantissime variabili, l'auto può essere nervosa e andare sovente in sottosterzo, esprimendo sullo schermo in modo veemente le forze in ballo e il proprio stesso peso, nonché trasformando qualsiasi errore o leggerezza in una condanna senza appello.

DiRT 4, derapata mon amour

L'approccio cambia dunque in modo radicale, così come l'incidenza del setup e dei potenziamenti sulle nostre possibilità di vittoria: giocando secondo lo stile arcade vi ritroverete ad affrontare una prima parte di campagna piuttosto banale e ad arrivare in fondo senza pensare più di tanto al pur ricco contorno, che in DiRT 4 è rappresentato da potenziamenti, gestione dello staff, giri di prova per verificare l'assetto e così via. Optando invece per l'impostazione simulativa, tutti questi elementi dell'esperienza verranno valorizzati in modo sostanziale e si porranno come un fattore impossibile da non considerare nell'economia della gara: oltre a imparare a governare bene l'auto, dovremo cercare di smussare gli spigoli dei suoi comportamenti su strada effettuando le necessarie modifiche al setup, nell'ottica di una progressione che in tal senso risulterà molto più ostica e complicata, ma al contempo foriera di un grado di soddisfazione sensibilmente maggiore qualora i nostri sforzi vengano infine premiati.

DiRT 4, derapata mon amour

Ovviamente il fatto di poter contare su di un sistema di guida così ampiamente personalizzabile, con stili di base e tantissime regolazioni di contorno (dagli aiuti alla guida al cambio manuale o automatico, dalla sensibilità dei controlli al numero di ripartenze consentito, ecc.), rende l'esperienza di DiRT 4 fruibile a tanti livelli diversi, se vogliamo anche nell'ambito di un'unica, significativa progressione. Gli utenti meno esperti potranno dunque cominciare con la modalità "giocatore", prendere confidenza con la filosofia del gioco e con la struttura delle gare, per poi diminuire man mano gli aiuti e passare infine allo stile simulativo, magari rigiocando da capo tutti gli eventi per assaporare le grandi differenze che si palesano nel passaggio da un'impostazione all'altra. Un discorso simile può essere fatto per il livello di difficoltà e il grado di abilità degli avversari, entrambi aspetti che possono cambiare le carte in tavola e consegnarci una rilassante passeggiata sullo sterrato oppure un inferno di fango, lacrime e cacca. A proposito di intelligenza artificiale, bisogna fare un plauso agli sviluppatori: gli altri piloti talvolta partono in anticipo, fanno incidenti, ci tagliano la strada con cattiveria e non si limitano dunque a fare il compitino.

Quel ragazzo della curva B

Veniamo quindi ai contenuti, che insieme al sistema di guida rappresentano il fiore all'occhiello di DiRT 4. Dalla schermata iniziale è possibile accedere alla sezione "eventi" e da lì cimentarsi con la carriera, con le competizioni online, con la modalità multiplayer, con il "gioco libero", con le sfide di abilità "Asso del volante" oppure fare pratica nella DiRT Academy, uno scenario in cui prendere confidenza con le vetture e il gameplay del titolo Codemasters. La carriera si pone come il fulcro dell'esperienza in single player: dopo aver portato a termine qualche gara introduttiva, una tradizione per i racer del team inglese, potremo creare il nostro team, personalizzarlo in vari aspetti (anche il nome: noi abbiamo scelto un esplicativo "Stock Hudson", di proprietà del pilota T. Spetazzo), accettare proposte di sponsorizzazione e assumere ingegneri e PR che possano contribuire alla sua ascesa. Elementi di novità apprezzabili sebbene appena accennati, ma naturalmente il grosso del lavoro dovremo farlo in prima persona, una volta scesi in pista.

DiRT 4, derapata mon amour

Le categorie disponibili nella carriera sono quattro: Rally, la più ricca, sfaccettata e tradizionale; Land Rush, fra truck e dune buggy che corrono nel fango; Rally Cross, il campionato su licenza, con interessanti eventi su asfalto caratterizzati da un pizzico di strategia; e infine Historic Rally, che si pone come il sogno bagnato di tutti gli appassionati di lungo corso per la presenza di svariate vetture leggendarie, indimenticabili stelle del passato. Il numero di tornei presenti all'interno di ogni categoria è variabile, così come naturalmente il grado di coinvolgimento che abbiamo provato nei confronti delle diverse discipline, con una predilezione nei confronti del tradizionale Rally e del Rally Cross, ma un entusiasmo inferiore per le talvolta nervosissime, talvolta banali gare del Land Rush. Parliamo in ogni caso di un gran numero di eventi e contenuti, a cui poter accedere secondo i canoni di una progressione "vecchia scuola": bisogna vincere un certo numero di gare per potersi cimentare con i rally storici, ad esempio, e possedere specifiche categorie di veicoli per accedere a determinati eventi. Il denaro guadagnato in pista potremo dunque investirlo non solo nella crescita della già citata squadra, attraverso l'assunzione di tecnici più capaci e la costruzione di impianti avanzati in cui farli operare, ma ovviamente anche nell'acquisto di nuove auto, che si tratti di modelli nuovi di zecca oppure di veicoli usati, meno appariscenti ma ugualmente adatti allo scopo.

DiRT 4, derapata mon amour

Trofei PlayStation 4

Gran parte dei quarantanove Trofei di DiRT 4 può essere ottenuta semplicemente completando tutti gli eventi in single player del gioco, visto che determinate azioni (come ad esempio l'arricchimento dello staff, l'ottenimento delle patenti e il perseguimento dei migliori potenziamenti) saranno una conseguenza naturale della vostra progressione. Ci sono tuttavia anche diversi achievement basati sulle modalità multiplayer, in particolare gli eventi speciali.

I depravati del freno a mano

L'offerta ludica di DiRT 4 viene completata da un set di divertenti sfide d'abilità, la già citata sezione "Asso del volante", e dalle modalità multiplayer, che abbiamo potuto provare senza problemi essendo il gioco già disponibile nei negozi. Le gare standard si svolgono secondo le regole tradizionali del rally, correndo tutti parallelamente sul tracciato, senza vedersi, e lottando per rosicchiare decimi preziosi in vista del traguardo. Parliamo di un'impostazione molto semplice ma efficace, che durante i nostri test non ha mai mostrato il fianco a problematiche o incertezze, ma che al contempo riuscirà a esaltare solo chi ha già completato tutto il completabile ed è alla disperata ricerca di nuove sfide, confrontandosi con la leaderboard globale. Decisamente più interessanti gli eventi a tempo, che offrono un'esperienza sempre diversa e puntano dunque a garantire un certo grado di longevità al prodotto Codemasters, premiando in modo discretamente generoso gli utenti che riescono a completarle con successo.

DiRT 4, derapata mon amour

Il tanto chiacchierato editor procedurale riveste un ruolo anche nell'ottica dell'online e può effettivamente cambiare le carte in tavola grazie all'imprevedibilità dei suoi meccanismi. Accedendo alla modalità "gioco libero", potremo infatti creare da zero interi campionati, selezionandone le location e generando da zero delle tappe più o meno lunghe, più o meno complesse, per poi salvarle e proporle ai nostri avversari in multiplayer. Un extra simpatico, insomma, sebbene limitato in termini di opzioni: non la grande novità che ci aspettavamo. Si tratta tuttavia soltanto di dettagli, alla luce di un impianto globalmente sostanzioso e godibilissimo, che viene coadiuvato da una gradevole colonna sonora firmata, da ottimi effetti sonori (con voce del narratore / navigatore in italiano) e da una grafica che punta in maniera convinta sulle performance, assicurando sessanta frame al secondo stabili, vetture particolarmente realistiche (che si danneggiano in modo verosimile) e scenari che si muovono fra alti e bassi, dando sfoggio di uno stile colorato che in alcuni frangenti riporta alla mente i titoli Naughty Dog ma che non sempre centra il bersaglio, sia per via di superfici eccessivamente piatte e asset generici, sia per via di modelli poligonali datati quando si tratta di rappresentare il pubblico o lo stesso pilota, ripreso durante alcune inquadrature. Lascia infine perplessi la mancanza del supporto all'HDR, che con i paesaggi di DiRT 4 e la sua grande varietà di situazioni meteo sarebbe andato letteralmente a nozze.

DiRT 4, derapata mon amour

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.4
Lettori (54)
7.9
Il tuo voto

DiRT 4 è un gioco di guida assolutamente solido e convincente, ricco di contenuti e dotato di un sistema di guida ampiamente regolabile. È possibile avvicinarsi all'esperienza del titolo Codemasters in diversi modi, con diverse aspettative, senza mai rimanere delusi: i due stili disponibili, arcade e simulativo, insieme a una valanga di regolazioni di fino, consentono di godersi le gare come meglio si crede, migliorando le proprie capacità e passando allo step successivo nell'ottica di una lunga carriera, di svariati eventi anche online e di divertenti prove d'abilità. Un punto di riferimento per gli amanti del genere.

PRO

  • Sistema di guida solido e ampiamente regolabile
  • Tantissimi contenuti, anche in multiplayer
  • Splendide vetture, sessanta frame al secondo fissi...

CONTRO

  • ...ma la grafica non spacca la mascella
  • Aspetti gestionali appena accennati
  • L'editor procedurale non è la grande novità che pensavamo