Possiamo quasi immaginare il momento in cui un gruppetto di "dissidenti" in quel di Birmingham ha deciso di portare avanti un piccolo progetto parallelo rispetto alle grandi uscite seriali di Codemasters. Dopo i fasti di Colin McRae lo studio inglese sembrava troppo impelagato nell'arcade eccessivo di DiRT, nella serialità di un F1 che per uscire puntuale ogni anno deve rinunciare o ai contenuti o a un serio beta testing, nell'onnicomprensività di un GRID che per cercare di accontentare molti finisce con lo scontentare tutti, e questa situazione cominciava a pesare seriamente sulla reputazione del team, un tempo amatissimo. Dev'essere stata questa la molla che ha spinto Paul Coleman, che nella vita oltre al designer di videogiochi è anche copilota di rally, a intraprendere DiRT Pulse, il nome in codice con cui era noto DiRT Rally durante lo sviluppo. Partire da un modello di guida sincero e impegnativo, costruirci intorno un gioco e sottoporre il tutto all'amore degli appassionati sfruttando l'Accesso Anticipato di Steam. Uscito in versione completa a Dicembre, su PC DiRT Rally è stato un successo non solo per le vendite, ma soprattutto per il lustro che ha saputo ridare al brand. Su console, fortunatamente, è lo stesso gioco. Siete pronti a dominare l'inferno?
Reduce dal successo su PC, DiRT Rally arriva su console, ed è lo stesso, fantastico, esaltante gioco!
Giallo per simulazione
Per affermare che DiRT Rally non sia una simulazione nuda e cruda non è necessario essere stati in una Subaru Impreza WRC lanciata a tutta velocità tra i tornanti ghiacciati di Montecarlo, ma basta aver giocato un po' al vecchio Richard Burns Rally. DiRT Rally è invece semplicemente l'incarnazione al momento più riuscita di quella filosofia "simcade" che Codemasters da anni sbandiera al mondo, che in potenza è una cosa molto intelligente se si vuole regalare ai giocatori l'idea di star veramente domando un bolide da centinaia di cavalli senza farli passare dai necessari anni d'esperienza, e che però troppo spesso era risultata in un compromesso sterile e senz'anima.
L'impressione che si ha sfrecciando tra le campagne tedesche o sulle colline greche riarse dal sole, è che il team sia stavolta partito dal vero comportamento delle vetture limitandosi poi solo ad addolcire quegli aspetti della guida che potevano risultare più frustranti: si può usare un po' di più l'acceleratore in uscita di curva rispetto alla realtà, prima di intraversare l'auto in un testacoda, c'è un certo margine di errore nell'utilizzo del controsterzo e decisamente il freno a mano non punisce quanto dovrebbe per un suo abuso, ma tutto è stato dosato da gente che dimostra il proprio amore e per la disciplina, e per i giocatori. Affermiamo che si sia partiti da modelli estremamente realistici perché la cosa si vede tutta ad esempio nella fisica dell'auto che risponde come dovrebbe alle mille sollecitazioni cui è sottoposta, e ogni minimo cambiamento all'assetto ha effetti notevoli poi sulla guida, come avviene quando ogni parametro è governato dalla routine giusta. Si avverte viva e vibrante la differenza tra una velocissima ma nervosa Lancia Stratos fenomenale su asfalto e una più compita Fiat 131 Abarth, meno appariscente ma molto più gestibile quando si affrontano le nevi svedesi. E le stesse superfici rendono un feeling straordinariamente vario e realistico: la differenza è netta non solo tra cemento e ghiaccio, ma anche tra ghiaia grossa e ghiaia sottile, cosa che altri giochi considererebbero un mero dettaglio. Strisciare sulle rocce monegasche è ben diverso dallo sfiorare un cumulo di neve, e il giocatore deve abituarsi a gestire decine di situazioni differenti passando velocemente anche più volte da un approccio all'altro nell'ambito della stessa tappa.
Only one shot
Detto delle piccole e positive licenze che il modello di guida si prende, tutto il resto trasuda realismo allo stato puro. Le differenze tra vetture e tra superfici cui abbiamo già accennato si esaltano con l'uso di un buon volante: il force feedback restituisce in questo caso sensazioni fortissime, l'aderenza, o la sua mancanza, dell'auto alla sede stradale si avverte nettamente non solo esaltando chi impugna la periferica, ma anche consentendogli, tale è il livello della simulazione in questo comparto, di affiancare il tatto all'occhio - e all'udito, come vedremo - nella guida come raramente si vede in un videogioco.
Un volante che poi presenti anche il pedale della frizione nonché una leva da adibire a freno a mano consente di liberarsi di tutti gli aiuti e di usufruire dell'esperienza definitiva, cosa che non è ovviamente consigliabile a chi si avvale del joypad, ma bisogna dire che il DualShock 4 si comporta in maniera sorprendente: sensibile e preciso, opportunamente tarato secondo le proprie preferenze, permette performance notevoli e restituisce sensazioni convincenti. Tutto questo lavoro è subordinato a una sola cosa: la soddisfazione del giocatore. All'inizio faticherete non poco, ma DiRT Rally è il classico titolo che disegna un sorriso ebete sulla vostra faccia sudata nel momento in cui sarete riusciti a gestire come si deve un tratto ostico e infame, una curva 1 cieca magari posizionata dopo un rettilineo con tanto di salto, con le gomme che faticano a prendere aderenza sulla ghiaia e il copilota che vi dà le indicazioni in maniera precisa e nient'affatto asettica, usando un gergo semplificato ma completo e contribuendo ad alzare ancora di più realismo e coinvolgimento. E il bello è che una volta superato questo tratto vi accorgerete che avete dosato alla perfezione freno, acceleratore, sterzo e non saprete neanche voi stessi come avete fatto. Sarete entrati in quella fase di trance nella quale non tanto i pensieri, quanto i sensi sono asserviti ad un unico intento, essere più veloci possibile evitando al massimo i danni. Perché anche qui DiRT Rally fa sfoggio di un realismo a dir poco spietato: non sempre eccelso nella sua resa estetica, il sistema dei danni è implementato benissimo per le conseguenze sulla guida. Spesso non compromettono la corsa (ma provate a finire una tappa privi di un copertone o senza fari nella notte...) ma si fanno sentire, e ce ne sono alcuni che automaticamente comportano il ritiro. Senza contare che, spariti i flashback, ora è possibile ricominciare un evento, e neanche tutti, ad esempio non quelli in cui si compete online, solo dall'inizio e un numero limitato di volte; e ci è capitato di guidare splendidamente per un lungo evento online non ripetibile e fare uno stupido errore a poche curve dal traguardo cadendo in un precipizio. Dovrebbe essere una cosa frustrante, ma non ha fatto altro che aumentare la stima per il gioco e la voglia di migliorarsi.
Trofei PlayStation 4
Un totale di 48 Trofei attende i piloti migliori: 37 di Bronzo, 8 d'Argento, 2 d'Oro e l'immancabile Platino. La maggior parte sono quelli che ci si attende da un gioco del genere e si guadagnano in occasione della prima vittoria di tappa, di un rally o di un Campionato e quando si raggiungono particolari obiettivi nella propria Carriera, ma non mancano quelli un po' più singolari: consci di aver confezionato un gioco estremamente esigente e ben poco misericordioso, in Codemasters hanno pensato bene di premiare anche ribaltamenti e incidenti fatali. Ma attenzione, il premio lo avrete solo una volta, poi saranno solo lacrime e sudore.
Dosso, cunetta, curva 2, estasi
In questo infernale paradiso rallistico, DiRT Rally vi ci scaraventa senza complimenti: è presente un tutorial ma consiste in una serie di filmati completi ma poco utili a prendere veramente confidenza con gli sterrati. In effetti una certa mancanza di modalità è forse il difetto principe del gioco, e testimone della sua particolare natura. Parteciperete agli eventi, sia quelli proposti dal team sia personalizzati, sulla base della vostra abilità: si parte con un campionato aperto, qualificandovi nei primi tre passerete ai dilettanti e così via fino alla categoria master, ed essendo le auto divise per gruppi, a seconda del decennio di produzione e della tipologia, se ad esempio passate il Campionato Dilettanti con una vettura degli '80 non potrete riparteciparvi con una del famigerato Gruppo B, che ha segnato un'epoca leggendaria e funesta della disciplina; un po' di completezza e flessibilità in più non avrebbero guastato.
Piazzandosi in un rally si guadagnano crediti coi quali non solo è possibile ampliare il proprio garage, ma si foraggia il team composto da un capo meccanico e fino a 4 ingegneri, essenziali sia per gli aggiornamenti sia per le riparazioni, da effettuare ogni due tappe. E di rally ce ne sono 6, Grecia, Finlandia, Svezia, Germania, Galles e Montecarlo, ognuno con le proprie caratteristiche, riprodotti al satellite e se quindi planimetricamente fedeli, possiamo immaginare come poi sulla strada Codemasters si sia presa qualche libertà per favorire spettacolo e gameplay: il risultato è anche qui eccellente. Detto della presenza di eventi online suddivisi su base giornaliera, settimanale e mensile che mettono a confronto i vostri tempi con quelli dei giocatori di tutto il mondo (ma un solo errore e siete fuori), ai rally classici si affiancano il Rallycross su circuiti chiusi, la sola disciplina che vi vede competere non contro il tempo ma contro altri piloti (e la sola che dunque si presta al PvP online) e l'Hillclimb, la spettacolare e pericolosissima salita sui tornanti di Pikes Peak in Colorado riprodotta in maniera straordinariamente fedele, cui sono dedicati due gruppi di veicoli. Questi vanno ormai verso la cinquantina, sette nuovi saranno introdotti anche su PC per festeggiare l'uscita su console; possono sembrare ancora pochi ma la cura riproposta nella riproduzione di ognuno è certosina, e non solo nel comportamento. Anche graficamente le vetture sono notevoli; se su PC molto dotati il vecchio Ego Engine fa faville, per le versioni console il team ha puntato deciso sui 60 frame al secondo, 1080p su PlayStation 4 e dinamica, da 900 a 1080, su Xbox One. Non possiamo far altro che promuovere a pieni voti la scelta. È vero, passando molto tempo, specie nelle prime ore, con l'auto ferma magari di fronte a una roccia, ci si accorge che alcune texture non sono proprio lo stato dell'arte, che gli omini del pubblico sono modellati alla bell'e meglio e di tanti altri piccoli compromessi, però la fluidità granitica rende al meglio non solo lo spettacolo, ma anche la guida vera e propria permettendo il controllo totale sull'azione. E in movimento a certi dettagli non ci si fa caso. Grazie a una modellazione comunque ricca e a certi effetti spettacolari (i raggi di sole che trapassano da una fitta foresta, l'acqua di una pozza che sbatte sul parabrezza regalandovi pochi istanti di assoluto panico...) DiRT Rally raggiunge momenti sublimi: guidare nella notte è un'esperienza intima, con la pioggia diventa addirittura tregenda. È presente anche una visuale dall'abitacolo tra le migliori mai viste: la riproduzione maniacale di alcuni interni non è mai d'ostacolo alla perfetta comprensione del percorso. Completa il quadro un sonoro anch'esso eccezionale, e anch'esso completamente asservito al gameplay: se del navigatore abbiamo già parlato, il rombo dei motori è esaltante e perfetto, ma il climax lo si raggiunge in alcuni particolari quali l'effetto delle scalate o dei freni specie in alcuni modelli, e addirittura degli accenni diversi che i vari rumori dell'auto assumono in presenza di danni particolari. Con l'esperienza potrete addirittura capire da un determinato rumore che problema abbia il vostro bolide e cambiare la guida di conseguenza: e se non è questa una testimonianza del valore di DiRT Rally, davvero non sappiamo più cosa dirvi.
Conclusioni
Un magnifico atto d'amore nei confronti della disciplina, e un gioco di guida, più che un gioco di corse, fenomenale. Questo è DiRT Rally, nato senza clamori e rivelatosi sicuramente il più bel gioco di rally della generazione e forse di tutti i tempi. Un modello di guida semplicemente perfetto nella sua commistione tra elementi simulativi e arcade e una cura certosina per la riproduzione realistica di tutti gli elementi del rally confezionano un'esperienza esaltante e indimenticabile, alla quale tornerete ogni volta con rinnovata voglia nonostante la grande difficoltà. Una certa mancanza di contenuti e di flessibilità nella loro proposta, aspetti comunque migliorabili nel tempo, non limitano affatto l'appeal di un prodotto che è guida allo stato puro. Bentornata, Codemasters!
PRO
- Modello di guida esaltante
- Giusti compromessi tra simulazione e arcade
- Realistico nella riproduzione di tutti gli elementi del rally
- 60 frame al secondo granitici, colpo d'occhio impressionante
- Sonoro di altissimo livello
CONTRO
- Contenuti non ricchissimi e anche da strutturare meglio